Dott.ssa Rosa Defilippis Psicologa - Psicoterapeuta

Dott.ssa Rosa Defilippis Psicologa - Psicoterapeuta Consulenze in presenza e on-line Si occupa di supporto psicologico per giovani e adulti in studio, su appuntamento, e online.

La Dott.ssa Rosa Defilippis - Psicologa Psicoterapeuta esercita a Rutigliano ed è iscritta all'albo dell'Ordine degli Psicologi della Regione Puglia. Svolge psicoterapia per la cura di problemi e sintomi psicologici, attacchi di panico, ansia, stress, disturbi dell'umore, disturbi alimentari, problemi relazionali, ricerca di senso, crescita personale, situazioni di transizione, elaborazione del lutto, menopausa, benessere psicologico, rilassamento, preparazione al matrimonio e alla convivenza, problemi di coppia, separazione, dipendenza affettiva, mindfulness, bioenergetica, elaborazione del trauma. Il suo intervento parte dalla considerazione che ognuno di noi è un'unità formata da mente e corpo, che funzionano in maniera integrata. Potremmo dire che ogni individuo è le sue percezioni, i suoi pensieri, le sue emozioni e le azioni che compie. Non si può, quindi, prescindere né dalle sensazioni fisiche né dai processi mentali. Questa connessione fra le due entità è più semplice in situazioni in cui il benessere corporeo o la sua mancanza sono direttamente coinvolti, ma si tratta di una dinamica che è sempre presente. Andare ad analizzarla è il primo passo necessario per comprenderne i meccanismi, per poi intervenire e migliorare il funzionamento mente-organismo. Gli incontri si basano sia sul dialogo che su tecniche corporee, tra cui l'attenzione al respiro, o l'uso di movimenti o particolari posizioni statiche, l'uso di tecniche EMDR per l'elaborazione del trauma. Attraverso questi processi si può andare sempre più a fondo fino a raggiungere un livello di consapevolezza nuovo, che possa permettere di risolvere le difficoltà che si stanno vivendo e di raggiungere un maggiore benessere.

DOLCI COME SURROGATO DI CURAIl cibo non è la cura per le emozioni.Se, quando un bambino piange o ha  paura, offriamo un ...
23/10/2025

DOLCI COME SURROGATO DI CURA

Il cibo non è la cura per le emozioni.
Se, quando un bambino piange o ha paura, offriamo un dolcetto, stiamo insegnando che le emozioni sgradevoli si silenziano con il cibo.
E invece il cibo è amore da condividere, cura della vita, socialità...

L'offerta di cibo, e peggio ancora di dolci, collegata a manifestazioni di disagio emotivo, può creare una abitudine a ricercare benessere nell'assumere zucchero.
Crescendo, può spingere a cercare conforto nel cibo per colmare i vuoti del cuore, allontanando l'organismo dal percepire il segnale della fame autentica.
Ma quella merendina, quello snack superdolce dicono qualcosa anche del nostro bisogno di adulti di consolare il bimbo un po' troppo in fretta, senza immaginare come contenere la sua tristezza o la sua rabbia.
Perché non c'è bisogno di caramelle, ma di uno sguardo che riconosca, di parole che dicano “ti capisco”, di un abbraccio che accolga senza giudicare.

Ci vuole calma, presenza, ascolto e empatia autentica.
Ci vuole validazione emotiva e capacità di rassicurare, per accompagnare i più piccini a vivere e attraversare le emozioni in una cornice di sicurezza.
dal web (Rosella De Leonibus)

RISPECCHIAMENTO (𝑀𝑖𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖𝑛𝑔)Nei primi mesi di vita il bambino non ha ancora un senso di sé definito: per comprendere chi ...
09/10/2025

RISPECCHIAMENTO (𝑀𝑖𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖𝑛𝑔)

Nei primi mesi di vita il bambino non ha ancora un senso di sé definito: per comprendere chi è ha bisogno di vedersi riflesso nello sguardo del genitore. Questo processo, chiamato mirroring o rispecchiamento, rappresenta la prima forma di dialogo emotivo.
Quando la madre o il padre rispondono ai segnali del piccolo con uno sguardo partecipe, con gesti e parole che rispecchiano le sue emozioni, il bambino riceve un messaggio fondamentale: esisti, ti vedo, ciò che provi ha valore.
Negli occhi dell’altro inizia a sentirsi riconosciuto, e da questa esperienza prende forma la sua autostima, la fiducia nell’altro e la capacità di dare un nome e un significato alle proprie emozioni.
Se lo sguardo che incontra trasmette calma e disponibilità, il cervello del bambino attiva le aree più evolute legate alla relazione, favorendo il rilascio di ossitocina. Da qui nasce una sensazione di piacere e di tranquillità, che diventa la base biologica e affettiva per la costruzione di legami sicuri.
Gli occhi, in questo senso, sono la via maestra per valutare la sicurezza: dal volto dell’altro il bambino apprende se il mondo è un luogo accogliente o minaccioso.
Quando invece i suoi stati emotivi vengono ignorati, svalutati o confusi con quelli del genitore, il bambino può interiorizzare la sensazione di non avere diritto a provare ciò che sente. Ne derivano vergogna, insicurezza e difficoltà nel costruire relazioni di fiducia.
Il mirroring, dunque, non è un semplice gesto: è la radice della nostra identità emotiva e relazionale. È attraverso lo sguardo che ci accoglie che impariamo a riconoscere noi stessi, a fidarci delle nostre emozioni e a costruire rapporti autentici con gli altri.

SMIAB Società Medica Italiana di Self-Analisi Bioenergetica

Il LUTTO secondo Massimo Recalcati, psicoanalista italiano e allievo di Jacques Lacan, non è qualcosa da "guarire" nel s...
30/08/2025

Il LUTTO secondo Massimo Recalcati, psicoanalista italiano e allievo di Jacques Lacan, non è qualcosa da "guarire" nel senso medico del termine, ma è un processo psichico complesso che richiede tempo, elaborazione e trasformazione.

Ecco alcuni punti chiave del suo pensiero:

1. Il lutto come trauma e ferita del desiderio

Recalcati definisce il lutto come una ferita radicale del desiderio: la perdita dell’altro interrompe il nostro rapporto con il futuro, il senso e il desiderio stesso.
La morte dell’altro significativo (partner, genitore, figlio, amico) può far vacillare il nostro stesso essere.

2. Il rischio del lutto patologico

Un lutto non elaborato può diventare melanconia o depressione, cioè una forma patologica in cui il soggetto non riesce a "lasciar andare" l’oggetto perduto e si identifica con esso.
In questi casi, il soggetto non riesce a distinguersi dalla perdita, e trasforma la mancanza in annullamento del sé.

3. Elaborare il lutto significa far spazio alla mancanza

Per Recalcati, elaborare il lutto non significa dimenticare o cancellare il dolore, ma dare un nuovo senso alla mancanza.
Significa accettare che l’altro non c’è più, ma che il suo segno rimane inscritto dentro di noi, trasformandosi in memoria, in eredità simbolica.

Il lutto si elabora quando il soggetto riesce a reinvestire il desiderio, cioè a tornare a vivere, pur portando dentro di sé la mancanza.

4. La trasformazione del dolore in testimonianza d’amore

Recalcati parla anche della possibilità di trasformare il dolore della perdita in un atto d’amore, nel continuare a vivere anche in nome dell’altro, senza che questo significhi negarne l’assenza.

5. La scrittura, la parola, la cura

Parlare del lutto, scriverne, portarlo nella parola (come si fa in psicoterapia) è un atto essenziale.

Il lutto può essere elaborato attraverso la narrazione e la condivisione, che lo trasformano da ferita muta in segno vivo.

Come si può "guarire" dal lutto?

Accettando la mancanza, attraversando il dolore senza evitarlo, e riaprendo il desiderio alla vita, trasformando la perdita in una presenza simbolica.

Non si torna "come prima", ma si può tornare a desiderare, portando con sé il segno di chi non c'è più.

La MINDFUL EATING:  strumento terapeutico per un rapporto equilibrato con il ciboLa relazione con il cibo rappresenta un...
24/07/2025

La MINDFUL EATING: strumento terapeutico per un rapporto equilibrato con il cibo

La relazione con il cibo rappresenta un aspetto fondamentale del benessere psicofisico.
Spesso, abitudini alimentari disfunzionali, come il mangiare emotivo o l’eccesso di alimentazione automatica, possono contribuire a problematiche di peso, stress e insoddisfazione corporea.

La mindful eating, ovvero l’approccio consapevole all’alimentazione, si configura come una metodologia efficace per affrontare e modificare tali dinamiche. Essa si basa su principi di mindfulness, ovvero l’attenzione intenzionale e non giudicante al momento presente.

In ambito terapeutico, questa pratica permette di sviluppare una maggiore consapevolezza dei segnali corporei di fame e sazietà, riducendo comportamenti alimentari impulsivi e migliorando la relazione con il cibo.

Attraverso un percorso di psicoterapia focalizzato sulla mindful eating, si favorisce l’identificazione delle emozioni e dei pensieri che influenzano le scelte alimentari, promuovendo strategie di gestione più sane e sostenibili. La pratica include esercizi di attenzione alla percezione sensoriale del cibo, tecniche di respirazione e di rilassamento, e l’apprendimento di modalità di alimentazione più lente e riflessive.

Numerosi studi scientifici evidenziano come l’integrazione della mindfulness nel trattamento delle problematiche alimentari possa portare a risultati significativi, quali la riduzione dell’eccesso di cibo, il miglioramento dell’autoregolazione emotiva e un incremento del benessere psicologico complessivo.
La metodologia mira a favorire un cambiamento duraturo, promuovendo un rapporto più equilibrato e consapevole con l’alimentazione.

Se desideri approfondire come la tua relazione con il cibo possa beneficiare di un percorso terapeutico basato sulla mindful eating, ti invito a contattarmi

TORNA IL BONUS PSICOLOGOAnche per il 2025 torna il Bonus Psicologo, il contributo economico destinato a coprire parte de...
21/07/2025

TORNA IL BONUS PSICOLOGO

Anche per il 2025 torna il Bonus Psicologo, il contributo economico destinato a coprire parte delle spese per la psicoterapia per giovani e adulti.
Chi può richiederlo?
Possono farne richiesta tutti i cittadini italiani senza limiti di età, purché residenti in Italia e con un ISEE 2025 inferiore a 50.000 euro. In caso di minori, la domanda può essere presentata da un genitore o tutore legale.
Quando presentare la domanda?
La richiesta potrà essere inviata a partire da venerdì 25 luglio fino a venerdì 24 ottobre 2025, esclusivamente online, tramite il servizio “Contributo sessioni psicoterapia” disponibile sul portale INPS.
Come funziona la scelta del professionista?
Il bonus potrà essere utilizzato solo presso psicoterapeuti che abbiano aderito all’iniziativa, regolarmente iscritti all’Albo e registrati presso il CNOP (Consiglio Nazionale Ordini Psicologi).
Rosa Defilippis #

LIBERTÀ DALLA DIPENDENZACatene invisibiliLa dipendenza è un fenomeno complesso che coinvolge emozioni profonde come VUOT...
18/06/2025

LIBERTÀ DALLA DIPENDENZA

Catene invisibili
La dipendenza è un fenomeno complesso che coinvolge emozioni profonde come VUOTO, INSICUREZZA, PAURA e DOLORE non elaborato. Questi sentimenti spesso spingono le persone a cercare rifugio in altre persone o sostanze o comportamenti, che temporaneamente alleviano il disagio, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Molte sono le emozioni che possono invece ostacolare il percorso di uscita, come VERGOGNA, SENSO DI COLPA e PAURA DEL GIUDIZIO.
Queste fanno sentire isolati e impediscono di chiedere aiuto. Sono sentimenti che creando barriere interiori rendono difficile affrontare il problema e trovare la forza di cambiare.
Per uscire dalla dipendenza, è fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie EMOZIONI e imparare ad accettare le proprie FRAGILITA' senza giudizio. Questo processo di accoglienza permette di riconoscere le radici profonde del problema e di affrontarle con lucidità, ricostruendo un rapporto più sano con se stessi.
Il supporto di uno psicoterapeuta qualificato è essenziale in questo percorso. La terapia aiuta a esplorare le emozioni, a lavorare sulla propria autostima e a sviluppare strategie di gestione emotiva.
Solo attraverso un percorso di ascolto e confronto si può imparare a radicarsi nella propria vita, senza più dipendere da sostegni esterni o “stampelle”.
La vera libertà nasce dall’interno, dall’accoglienza delle proprie emozioni e dalla volontà di cambiare.
Ogni passo verso la consapevolezza è un passo verso la libertà.

L’ELABORAZIONE DEL LUTTO COME PROCESSO DI GUARIGIONEQuasi tutti noi, almeno una volta nella vita, ci troviamo ad affront...
28/05/2025

L’ELABORAZIONE DEL LUTTO COME PROCESSO DI GUARIGIONE

Quasi tutti noi, almeno una volta nella vita, ci troviamo ad affrontare dei lutti irrisolti che si sono accumulati nel tempo. Questi lutti possono assumere molte forme diverse e riguardare situazioni molto varie della nostra vita.
Per esempio, possiamo aver perso una persona cara, come un genitore, un figlio, un partner, un amico o un familiare, e questa perdita può lasciarci un vuoto profondo e un senso di tristezza che può durare nel tempo.

Oppure, potremmo aver vissuto la fine di un amore importante, che ci ha lasciato con sentimenti di delusione, rabbia o tristezza.
Altre volte, il lutto riguarda la perdita della nostra patria o della nostra casa, magari a causa di un trasferimento forzato, di un conflitto o di un disastro naturale.

In ambito più professionale, il lutto può essere rappresentato dalla perdita di un lavoro, di un’impresa, di un sogno o di un progetto a cui avevamo dedicato molto tempo e impegno. Può anche essere il pensionamento, che segna la fine di un ciclo lavorativo, o il fallimento di un’idea o di un progetto professionale che avevamo coltivato con passione.

Ci possono essere lutti legati a eventi più fisici e traumatici, come la perdita di una parte del nostro corpo a causa di una malattia grave o di un incidente, che può cambiare radicalmente il nostro modo di vivere e di percepirci.

Infine, anche la scomparsa di un animale da compagnia, che ci ha dato affetto e compagnia per tanti anni, può rappresentare un lutto molto doloroso.

In tutte queste situazioni, si verificano dei traumi che scuotono profondamente il nostro equilibrio emotivo e psicologico.
Quando affrontiamo un lutto, spesso perdiamo un po’ della nostra sicurezza di base, quella sensazione di stabilità e di controllo sulla nostra vita.
Di conseguenza, i nostri rapporti con il mondo che ci circonda possono diventare più fragili e instabili. La nostra percezione di noi stessi, delle persone intorno a noi e del futuro può essere messa in crisi.

Per questo motivo, l’elaborazione del lutto è un processo fondamentale: permette di affrontare e superare il dolore, di integrare la perdita nella nostra vita e di ritrovare un nuovo equilibrio.
È un percorso di guarigione che, se affrontato con il giusto supporto e tempo, ci aiuta a ricostruire la nostra sicurezza e a riprendere in mano la nostra vita con rinnovata forza e consapevolezza.

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A Torrevalega in Spagna c’è una scultura che mostra una donna curva, letteralmente schiacciata dall’enorme mucchio di og...
02/05/2025

A Torrevalega in Spagna c’è una scultura che mostra una donna curva, letteralmente schiacciata dall’enorme mucchio di oggetti che tiene sulla schiena, oggetti che usa quotidianamente per assolvere a tutti i suoi compiti come lavatrici colme di vestiti e pesanti lenzuola, aspirapolvere, mocho, carrozzina, fornelli e molto altro.

In inglese si parla di "MENTAL LOAD", ovvero "carico mentale".
Questo termine descrive il peso invisibile che deriva dal dover gestire e organizzare la vita quotidiana, il lavoro e le responsabilità domestiche. Da sempre, questa fatica viene sopportata principalmente dalle donne.
In pratica, il carico mentale si manifesta quando una quantità eccessiva di pensieri legati all’organizzazione di vari aspetti della giornata si accumula nella mente, senza lasciar spazio a momenti di respiro o relax.
Il carico mentale riguarda il lavoro cognitivo ed emotivo necessario per far funzionare bene le attività quotidiane della vita familiare, domestica e professionale. Anche quando i compiti vengono divisi con il partner, spesso non lo sono per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, perché dietro una divisione apparentemente equa c’è comunque una donna che, come una regista, assegna e coordina le varie mansioni.
Questi sono aspetti che coinvolgono molte donne nel mondo e contribuiscono a farle sentire gravare sulle spalle il peso della quotidianità e di tutte le responsabilità che essa comporta.

Un carico mentale eccessivo può avere gravi ripercussioni sulla salute e condurre, nei casi più gravi, a stati acuti di ansia, attacchi di panico, burnout o depressione. e altri effetti collaterali, quali insonnia, stanchezza cronica, calo della libido e problemi relazionali.

La prima cosa da fare per emanciparsi da questo tipo di ansia è riconoscerla. Per questo è importante dare sempre ascolto alle proprie emozioni e non trascurarle.

-emotiva-dott.ssa-Rosa-Defilippis-psicoterapeuta #

DAL DESERTO DEL TRADIMENTO AL PERDONOChe cos’è il tradimento?Matteo Radavelli si chiede: è possibile comprenderlo, affro...
13/11/2024

DAL DESERTO DEL TRADIMENTO AL PERDONO

Che cos’è il tradimento?
Matteo Radavelli si chiede: è possibile comprenderlo, affrontarlo e superarlo? È possibile evitarlo?

Il tradimento del patto non è all’origine di un problema nella coppia: ne è la conseguenza.
È un grido volto a denunciare un disagio, un grido che, una volta emerso, mette in discussione tutto.

L’evento del tradimento è come un deserto da attraversare.

L’unica possibilità è quella di avventurarsi, sperando di sopravvivere entrambi.
Dall’altra parte del deserto, la coppia che è partita, se avrà trovato in sé le risorse per attraversarlo, sarà sicuramente cambiata.

Massimo Recalcati parla dell'amore che dura, delle sue pene e della sua possibile redenzione.

Non si occupa degli innamoramenti che si esauriscono nel tempo di una notte senza lasciare tracce. Indaga gli amori che lasciano il segno, che non vogliono morire nemmeno di fronte all'esperienza traumatica del tradimento e dell'abbandono.

Cosa accade in questi legami quando uno dei due vive un'altra esperienza affettiva nel segreto e nello spergiuro?
Cosa accade poi se chi tradisce chiede perdono e, dopo aver decretato che non era più come prima, vuole che tutto torni come prima?
Dobbiamo ridicolizzare gli amanti nel loro sforzo di far durare l'amore? Oppure possiamo confrontarci con l'esperienza del tradimento, con l'offesa subita, con il dolore inflitto da chi per noi è sempre stato una ragione di vita?

Il perdono è un lavoro lento e faticoso che non rinuncia alla promessa di eternità che accompagna ogni amore vero, ma può essere raggiunta solo se lo vogliono entrambi.

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Immagini dal web

Indirizzo

Via Giovanni Chiaia, 61
Rutigliano
70018

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Telefono

+393497436068

Sito Web

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