12/07/2023
"ACQUA, LEGIONELLA TRA I PARAMETRI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO"
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 6 marzo scorso, il 21 marzo è entrato in vigore il Decreto Legislativo numero 18 del 23 febbraio 2023 che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano. Con questo provvedimento, lo Stato italiano attua la Direttiva (UE) 2020/2184 del 16 dicembre 2020. Come specificato dall’articolo 1 della normativa, gli obiettivi concernono “la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, assicurando che le acque siano salubri e pulite, nonché il miglioramento dell’accesso alle acque destinate al consumo umano”. Il decreto introduce alcune novità sostanziali in materia di rischio biologico e controlli. Per capire di cosa si tratta e qual è il coinvolgimento della figura professionale del biologo, abbiamo intervistato Fiorenzo Pastoni, biologo e professore a contratto di Legislazione, Normazione Tecnica e Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi di Milano.
Professor Pastoni, quali sono le novità principali introdotte dal Dlgs 18/2023 sul versante delle analisi microbiologiche delle acque destinate al consumo umano?
Un primo punto rilevante del decreto è il concetto di “approccio alla sicurezza dell’acqua basato sul rischio”, sancito dall’artico finalizzato a garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano e l’accesso all’acqua “implementando un controllo olistico di eventi pericolosi e pericoli di diversa origine e natura”. Al proposito, un aspetto da sottolineare riguarda l’inserimento del genere batterico Legionella tra i “parametri pertinenti per la valutazione e la gestione del rischio dei sistemi di distribuzione interni”.
Perché è importante l’introduzione di questo parametro? Legionella pneumophila è una specie batterica molto pericolosa per l’uomo, che si diffonde per via aerea e per il quale non mi risulta esserci ancora un vaccino. Dati recenti riconducibili al 2021, ricollocano in quasi 3.000 le schede di sorveglianza inviate all’Istituto Superiore di Sanità relative ad altrettanti casi di legionellosi nel nostro Paese. Aver inserito questa tipologia microbica tra i parametri, ne riconosce la presenza capillare non più soltanto nei luoghi di lavoro, come inizialmente configurata dalla legislazione italiana, ma in qualunque ambiente di vita in cui il consumo di acqua risulta, evidentemente, necessario e inevitabile. Potremmo definirlo come un cambio di paradigma volto alla tutela della salute di ciascun cittadino
Potremmo definirlo come un cambio di paradigma volto alla tutela della salute di ciascun cittadino? Sì, si tratta di un passaggio fondamentale in questa direzione. E un altro aspetto importante codificato dal Decreto Legislativo 18/2023, e coinvolge tutti i cittadini, riguarda l’obbligo dei gestori di fornire “a tutti gli utenti periodicamente, nella forma più appropriata e facilmente accessibile”, le informazioni concernenti, tra l’altro, la qualità delle acque destinate al consumo umano, inclusi i parametri indicatori e il prezzo dell’acqua destinata al consumo umano. Tale impostazione segue un vero e proprio orientamento della legislazione europea, introdotto dal Regolamento 1169/2011, entrato in applicazione in anni successivi, che persegue l’obiettivo di informare correttamente i consumatori affinché possano sempre adottare scelte consapevoli e diventare, quindi, di, protagonisti attivi della propria sicurezza.