08/08/2025
La pratica del Pranayama, come indicata nello Yoga Sutra di Patañjali, ci guida verso l’interno: rallenta, purifica, e ci restituisce al silenzio.
“Tataḥ kṣīyate prakāśa-āvaraṇam” (Yoga Sutra II.52) - Con il pranayama si dissolve il velo che copre la luce interiore”
Il ritmo del respiro cambia con le emozioni. Più è veloce e superficiale, più la mente è dispersa. Con il giusto ritmo — lento, profondo, regolare — il respiro diventa un ponte verso la concentrazione, il rilassamento e la chiarezza interiore.
Praticare il pranayama significa domare il respiro per liberare la mente, entrare nello stato di pratyahara (ritiro dei sensi) e predisporre il terreno per la meditazione (dhyāna).
Con ogni ciclo di respiro consapevole, lasci andare ciò che brucia, agita, consuma.
Il corpo si rinfresca, la mente si quieta, e lo spirito si espande.
In estate, il pranayama più adatto è quello che raffredda e radica:
1. Sheetali o Sitkari Pranayama
– Riduce l’eccesso di calore
– Calma il sistema nervoso
– Aiuta nei momenti di rabbia, irritabilità, infiammazione
2. Nadi Shodhana (respiro alternato)
– Riequilibra Vata
– Calma l’agitazione mentale
– Prepara il corpo alla meditazione
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