28/10/2025
👊 Il bullismo non insegna.
E quando a dirlo non è solo la cronaca, ma anche i dati, non possiamo più voltare lo sguardo altrove.
Secondo l’ISTAT, nel 2023 il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha dichiarato di essere stato vittima di almeno un comportamento offensivo, non rispettoso o violento — online o di persona.
Ma gli episodi iniziano sempre più presto. Anche alle elementari.
A Conegliano Veneto, nei giorni scorsi, i genitori di un istituto hanno protestato perché stanchi di vedere i propri figli — e perfino le insegnanti — vivere in un clima di paura, rabbia e silenzio.
Nessuno vuole cercare “colpevoli”. Ma tutti chiedono che qualcuno ascolti.
👉 Il bullismo non è solo una fase, né un “litigio tra bambini”.
È un dolore che lascia segni profondi su chi lo subisce, su chi lo agisce e su chi resta a guardare.
Dietro ogni comportamento aggressivo c’è un disagio individuale e/o collettivo e dietro ogni vittima c’è una ferita invisibile che può essere curata.
Serve un ambiente che non si limiti a punire, ma che educa alla regolazione emotiva, all’empatia, al rispetto reciproco.
Serve che anche gli adulti — genitori, insegnanti, professionisti — imparino a leggere i segnali prima che sia troppo tardi.
🧑⚕️ Valeria d’Andria – Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
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