27/10/2025
RESPIRAZIONE ORALE. CONSEGUENZE OSTEOPATICHE E POSTURALI
La respirazione orale è un’alterazione stabile e patologica dello schema respiratorio abituale: l’aria transita attraverso il cavo orale, e non attraverso il naso come dovrebbe avve**re fisiologicamente. È un comportamento transitorio che si innesca quando le resistenze aeree si innalzano, per cui il paziente trova meccanicamente vantaggioso respirare attraverso la bocca (un raffreddore ad es.). Se però l’ostacolo nasale non è rimosso tempestivamente, e il modello respiratorio diviene cronicamente orale, per es. in caso di tonsilliti croniche, adenoidi ipertrofiche, importanti conseguenze possono coinvolgere numerosi distretti dell’organismo: il cavo orale, le vie aeree superiori e inferiori, la postura, lo sviluppo craniofacciale. La respirazione nasale permette il riscaldamento, la depurazione e l’umidificazione del flusso aereo inalato. Nel naso ci sono le prime barriere contri gli agenti patogeni e contro gli allergeni.
In caso di respirazione orale l’aria non subisce questo trattamento preventivo, e ciò può essere la causa di un costante stato di irritazione faringo-laringea, di infezioni aeree recidivanti e di un accentuato riflesso di broncocostrizione.
È difficile determinare in modo inequivocabile il nesso causa-effetto tra modello respiratorio, sviluppo di patologie delle vie aeree e alterazioni craniofacciali, poiché nessun soggetto, neanche perfettamente sano, presenta una respirazione completamente orale o completamente nasale, pertanto va indagato il ruolo di questo singolo fattore di rischio per ogni singolo soggetto.
Si definisce respiratore orale un bambino che respira l’80% del tempo attraverso la cavità orale, respiratore nasale se almeno l’80% del tempo respira attraverso la cavità nasale, e misto se si riscontra un valore intermedio. Da studi epidemiologici si stima che il 10-15% dei bambini siano respiratori orali conclamati, con picchi maggiori nei periodi dell’anno in cui le allergie stagionali si riacutizzano.
CONSEGUENZE DELLA RESPIRAZIONE ORALE
La respirazione orale comporta conseguenze sia immediate che a medio-lungo termine in numerosi distretti dell’organismo: sulla salute del cavo orale, sulla postura del soggetto e sulla crescita cranio facciale.
SALUTE DEL CAVO ORALE
È stato dimostrato che il flusso aereo cronicamente in transito attraverso il cavo orale comporta una maggiore incidenza di xerostomia (riduzione della saliva), tensione a livello del muscolo orbicolare (muscolo ad anello intorno alla bocca) e tendenza al bruxismo notturno. La saliva ha un importante ruolo protettivo nei confronti di denti e mucose; è il primo igienista dentale della nostra bocca. Il suo flusso assicura detersione, rimineralizzazione dei denti grazie ai sali minerali sciolti e difesa immunitaria grazie al lisozima e alle IgA che contiene. Uno stato di secchezza cronica delle fauci è in grado di alterare la flora batterica orale, e favorisce l’insorgenza di carie, infezioni (ulcerazioni, candidosi) e parodontopatie (perdita del tessuto di supporto del dente).
L’aumento del tono muscolare dell’orbicolare comporta senz’altro lo spostamento dei denti.
Il bruxismo comporta danni sui denti (faccette di usura) sull’osso di supporto dei denti, che si riassorbe più velocemente, e sulle articolazioni.
CONSEGUENZE POSTURALI
La respirazione nasale, fisiologica, avviene senza sforzo, a labbra competenti e rilassate, con le arcate dentarie non in contatto e la lingua in posizione di riposo, cioè appoggiata sul palato dietro la papilla retroincisale (SPOT). Durante la ventilazione normale sono coinvolti attivamente solo il diaframma e i muscoli intercostali esterni. In caso di respirazione orale invece la postura del soggetto è alterata a livello della testa, della colonna vertebrale, delle labbra e della lingua.
Viene utilizzata una muscolatura accessoria non fisiologica e si tende ad assumere una postura cosiddetta “a Gallinaccio”
La respirazione orale ha ripercussioni sulla postura cranica e cervicale poiché iperestendendo la testa il paziente respira più facilmente: si innesca un feed-back protettivo che dilata le vie aeree superiori, perchè:
– Avrà una postura scompensata (vedi anche “identikit del respiratore orale”)
– Avrà conseguenze orali (malocclusioni, parodontopatie, gengiviti e perdita di tessuto di supporto dei denti, carie)
– Sarà prima di tutto un paziente che fa “fatica” a stare in piedi,
– a mantenere la concentrazione a lungo
– avrà scompensi posturali sulla catena cinematica anteriore (quindi quella che collega il cranio con lingua, sterno, diaframma, addome, pelvi, arto inferiore fino all’alluce)
– avrà un’appoggio podalico scorretto o comunque non uniforme
– avrà minori risultati nelle prestazioni sportive (forza esplosiva, maggior dispendio energetico di base con riduzione qualitativa e quantitativa del gesto atletico)
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