30/08/2023
La programmazione nazionale e regionale del SSN risente, in particolare, di alcune condizioni limitanti: il permanere di una visione della malattia legata solo alla dimensione biologica, con un focus organizzativo e clinico centrato sull’organismo e non sulla persona; un conseguente neglect su tutti i determinanti non strettamente biologici della salute.
La gestione del SSN ripete con piccole varianti il modello novecentesco della malattia acuta nonostante sia dimostrato che alcuni fattori psicologici sono, ad esempio, condizioni di rischio per le malattie cardiovascolari (primo settore di spesa) molto più del colesterolo o della sedentarietà; che ansia, stress e depressione condizionano in modo significativo il decorso e la mortalità di queste e di molte altre patologie; che la depressione è il secondo fattore predittivo delle demenze dopo l’ictus; che il vissuto e l’atteggiamento psicologico verso la malattia cronica sono il principale fattore che incide sui costi, sull’aderenza e sulla gestione della stessa.
Si tratta nel complesso di una visione “person-neglect”, non solo scientificamente arretrata, ma anche inappropriata dal punto di vista dei reali bisogni e dei costi, ovvero del migliore investimento delle risorse pubbliche, originate dalla fiscalità generale.
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