Dott.ssa TizianaValdinoci

Dott.ssa TizianaValdinoci www.tizianavaldinoci.com Biologa Nutrizionista

DIABETOLOGI: "STOP AL CIBO CHE AMMALA". APPELLO DI AMD ALL'INDUSTRIA ALIMENTAREL'Associazione medici diabetologi (Amd) h...
06/11/2025

DIABETOLOGI: "STOP AL CIBO CHE AMMALA". APPELLO DI AMD ALL'INDUSTRIA ALIMENTARE

L'Associazione medici diabetologi (Amd) ha lanciato un monito senza precedenti all’industria alimentare, chiedendo un radicale cambio di rotta verso la produzione di cibi più salutari. L’appello, presentato di recente in occasione dell'apertura del XXV Congresso nazionale Amd a Bologna, mira a fermare un modello produttivo che è ritenuto corresponsabile nel favorire patologie croniche dilaganti come il diabete e l'obesità. Per la prima volta, specialisti quotidianamente impegnati nel fronteggiare il diabete non si limitano a fornire consigli ai pazienti, ma rivolgono il loro sguardo e la loro richiesta di assunzione di responsabilità concreta direttamente a chi produce il cibo.

Le richieste

L'appello, firmato da Amd, Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e da Slow Food Italia, chiede poche e semplici modifiche essenziali:
_ ridurre il grado di processazione degli alimenti;
_ limitare l'uso di additivi superflui;
_ contenere l’uso di zuccheri aggiunti e di sale;
_ rivedere i sistemi di conservazione dei prodotti;
_ promuovere un marketing più veritiero e trasparente.
In sintesi, i diabetologi chiedono etichette più comprensibili, caratterizzate da liste ingredienti più corte e chiare.

Il Presidente Amd, Riccardo Candido, ha sottolineato che numerosi studi epidemiologici dimostrano come le attuali abitudini alimentari dominanti siano strettamente associate a patologie croniche gravi, tra cui obesità, diabete tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tumori. A destare particolare preoccupazione sono l’eccesso di zuccheri, specialmente nelle bevande, l’elevata densità calorica dei cibi pronti, l’uso di grassi idrogenati e sale per migliorarne il gusto e l’abuso di additivi per prolungarne la conservazione.

“L’allarme, sia scientifico che sanitario, è chiaro: riguarda il benessere delle generazioni presenti e future,” ha dichiarato Candido. “Con questo appello chiediamo all’industria alimentare di essere alleata della prevenzione, perché il cibo può e deve diventare un veicolo di salute”.

Innovazione e responsabilità sociale
L’industria alimentare, secondo l'appello, deve orientare l’innovazione verso prodotti più sani. Silvio Barbero dell’Università di Pollenzo ha rilanciato questa sfida, sostenendo che per l’industria è il momento di assumersi responsabilità concrete, privilegiando ingredienti naturali e processi produttivi e distributivi sostenibili. “Il cambiamento è possibile,” ha aggiunto Barbero. “Salute e competitività possono andare di pari passo. Non si tratta di tornare indietro, ma di guardare avanti”.

20/10/2025

LEGGE PELLA:
OBESITA' = MALATTIA = ?

Poche settimane fa è stata approvata la legge che riconosce ufficialmente l'obesità come malattia...arriva una legge che sembra mettere in panchina il mio operato e quello dei miei colleghi, e dice:
"Dell'obesità se ne occupa il medico di base. Con..."
Eppure è il nutrizionista che da anni parla di alimentazione consapevole, di rieducazione, di approccio sistemico.
E' il nutrizionista che segue le persone nel percorso vero, quello lungo, quello difficile, quello che trasforma davvero.
E' il nutrizionista che fa il lavoro sul campo, quello che le istituzioni non vedono perché succede negli studi, nelle cucine, nei supermercati, nelle vite quotidiane delle persone.

Credo che le Istituzioni con questa legge abbiano trascurato tutto quello che c'è dietro l'operato mio e dei mie colleghi:
✴️La relazione terapeutica che si costruisce
✴️L'educazione che si fa
✴️La trasformazione vera che avviene
✴️Il lavoro sul comportamento
✴️L'intervento sulla famiglia
✴️Il cambiamento delle abitudini profonde

📝Perché il mio lavoro non si vede in una prescrizione. Non si misura in una ricetta. Non entra nei protocolli standardizzati del SSN📝

Molto spesso la Prevenzione le persone non la sentono veramente urgente‼️
Finché non stanno male, finché non si guardano allo specchio e dicono "basta così", finché non arriva il momento del "non ce la faccio più", la mente umana tende naturalmente a rimandare.
È lo stesso identico motivo per cui:
✔️Tutti sanno che fumare fa male, ma pochi smettono finché non arriva l'affanno (se va bene) o una lastra che li condanna (se va male)
✔️Tutti sanno che dovrebbero fare attività fisica, ma la palestra resta piena solo a marzo e aprile
✔️Tutti sanno che dovrebbero mangiare più verdure, ma il carrello resta pieno di schifezze

Io credo però che l'urgenza non si crei con una legge, ma si crei quando una persona si guarda allo specchio e decide: "Adesso basta. Non posso più andare avanti così."
Il cambio di paradigma è fondamentale, la persona vuole:
☺️Tornare a stare bene con se stessa
☺️Avere più energia per vivere la sua vita
☺️Ritrovare leggerezza, fisica e mentale
☺️Liberarsi dalla vergogna
☺️Mangiare senza sensi di colpa
☺️Sentirsi normale
☺️Essere accettata
☺️Ricominciare a piacersi

Un farmaco penso che non possa:
🔸Educare
🔸Accompagnare
🔸Trasformare
🔸Liberare
🔸Costruire consapevolezza
🔸Cambiare il rapporto con il cibo
🔸Lavorare sulle emozioni
🔸Toccare le abitudini profonde
però un essere umano , con competenze, sì

Se la legge porta a prescrivere farmaci, senza riconoscere la persona, Io mi sento di re questo:
"Ora l'obesità è riconosciuta come malattia. Ma tu non sei una malattia. Sei una persona che vuole tornare a stare bene. E io ti aiuto a farlo in modo diverso: senza etichette, senza farmaci, senza sensi di colpa. Solo educazione, libertà e trasformazione vera."💚

Perché il Farmaco funziona sul peso, sì, ma non funziona sul comportamento, sulle emozioni, sulle abitudini, sulla famiglia, sulla relazione con il cibo.
E quando il paziente torna dal medico dopo 6 mesi con gli stessi problemi psicologici di prima (forse solo un po' più magro),forse il medico capirà che serve un professionista della nutrizione.

E' il nutrizionista che fa il lavoro vero.
Quello che le istituzioni non vedono perché succede negli studi, nelle case, nelle vite.
Quello che i farmaci non possono fare perché non toccano le emozioni, i comportamenti, le abitudini.
Quello che trasforma davvero le vite delle persone.

Questo è il mio lavoro, la mia competenza, la mia relazione con Voi, il mio valore attraverso Voi.

❤️Dedicato a tutti i miei pazienti, e a tutti quelli che verranno❤️

BLOCCO METABOLICO: CAUSE, SINTOMI E COME FARE A SBLOCCARLOHai mai provato a metterti a dieta senza ottenere i risultati ...
07/10/2025

BLOCCO METABOLICO: CAUSE, SINTOMI E COME FARE A SBLOCCARLO

Hai mai provato a metterti a dieta senza ottenere i risultati sperati, anche se segui il programma con costanza?

Oppure senti di avere sempre meno energia, nonostante mangi poco e ti impegni con l’attività fisica?

Probabilmente stai sperimentando quello che viene chiamato blocco metabolico: una condizione in cui il metabolismo rallenta al punto da ostacolare la perdita di peso e ridurre il consumo energetico quotidiano.

Questa situazione può insorgere dopo periodi prolungati di diete drastiche, stress intenso, squilibri ormonali o cambiamenti importanti nello stile di vita. Riconoscere i primi segnali di un metabolismo “in modalità di difesa” ti aiuterà a capire se sei in questa condizione e se dovrai adottare le strategie giuste per riattivarlo, evitando frustrazioni e potenziali problemi per la salute generale.

Sintomi del metabolismo bloccato...
Riconoscere i sintomi del blocco metabolico è il primo passo per trovare una soluzione. Se ti ritrovi a livello fisico e psicologico in più di queste situazioni, ascolta i segnali che il corpo ti sta mandando:
* Provi spesso stanchezza persistente, fai fatica a mantenere i tuoi livelli di energia abituali e le giornate sembrano sempre più impegnative.
* Nonostante dieta e attività fisica regolari, il peso non scende e hai la sensazione che ogni sforzo sia vano.
* Avverti gonfiore addominale e la digestione è più lenta del solito.
* Senti freddo agli arti (mani e piedi), spesso senza motivo apparente.
* La fame può essere irregolare: alterni momenti di fame intensa a periodi in cui l’appetito scompare del tutto.
* Il corpo trasmette una generale sensazione di rallentamento, come se il metabolismo fosse “in pausa”.

Le cause principali del blocco metabolico...
Sono diversi i motivi che possono portare a un vero e proprio “stop” della funzione metabolica. Spesso, questi fattori si combinano e si alimentano a vicenda:
* Diete troppo restrittive e prolungate nel tempo costringono il corpo a risparmiare energia, abbassando il metabolismo basale e riducendo il consumo calorico. La sedentarietà e l’assenza di attività fisica contribuiscono alla perdita di massa muscolare, un tessuto fondamentale per mantenere un metabolismo vivace.
* Anche errori nell’allenamento – allenarsi troppo o troppo poco, senza dare tempo al corpo di recuperare – possono essere controproducenti, costringendo il fisico a uno stato di stress continuo.
* Proprio lo stress cronico agisce da vero nemico del metabolismo: livelli alti di cortisolo, l’ormone dello stress, bloccano la perdita di peso e promuovono l’accumulo di grasso, soprattutto nella zona addominale.
* A questo si aggiungono eventuali squilibri ormonali (come tiroide ipoattiva, insulino-resistenza, alterazioni degli ormoni sessuali) e disturbi del sonno, che compromettono la naturale regolazione metabolica e la capacità di recupero dell’organismo.

Perchè il blocco metabolico è più frequente nelle donne?
Se sei una donna, potresti aver notato che perdere peso o uscire da una fase di stallo metabolico può risultare più complicato rispetto agli uomini.

Questo succede perché il metabolismo femminile è regolato da equilibri ormonali complessi che variano nel corso del ciclo mestruale e, soprattutto, in momenti specifici come la menopausa.

Durante il ciclo, le oscillazioni di estrogeni e progesterone influenzano la velocità con cui bruci calorie e la sensibilità all’insulina. In menopausa, il fisiologico calo degli estrogeni favorisce il rallentamento metabolico e l’accumulo di grasso nella parte centrale del corpo. In alcune condizioni, come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), gli squilibri ormonali sono ancora più marcati e spesso associati a difficoltà nel dimagrimento.

Un altro rischio, soprattutto tra le donne, sono le diete yo-yo: passare ripetutamente da regimi alimentari molto severi a periodi di “libertà” spesso danneggia la capacità del metabolismo di funzionare in modo regolare e adattativo.

Proprio per questo motivo, è importante scegliere un percorso personalizzato che tenga conto delle tue esigenze specifiche, soprattutto se hai già sperimentato periodi di blocco metabolico e sbalzi ormonali.

✴️ Cosa mangiare per riattivare il metabolismo?
Se vuoi aiutare il tuo metabolismo, punta su una dieta ben bilanciata e ricca di nutrienti “attivanti”. Inserisci proteine ad ogni pasto, scegli carne magra, pesce, uova, latticini o alternative vegetali: le proteine richiedono più energia per la digestione e aiutano a mantenere il muscolo.

Abbonda con verdure fibrose, fonti preziose di vitamine, minerali e fibre, utili per la sazietà e la digestione. Non temere i grassi buoni come olio extravergine d’oliva, avocado, frutta secca: questi alimenti sono fondamentali per l’equilibrio ormonale e la regolazione dei processi metabolici.

Infine, scegli carboidrati complessi e bilanciati, preferendo cereali integrali e tuberi, e limita invece gli zuccheri semplici.

Un esempio di giornata alimentare potrebbe essere così strutturato:

🥤Colazione: yogurt greco, frutta fresca di stagione e una manciata di noci
🥗Pranzo: petto di pollo alla griglia con insalata mista e quinoa
🍎Spuntino: frutta secca e una mela
🍠🍣Cena: salmone al forno con verdure al vapore e patate dolci
Questo schema, semplice ma flessibile, aiuta a fornire tutti i nutrienti indispensabili per riattivare il metabolismo in sicurezza.

02/10/2025

REMEMBER... ALCUNE SEMPLICI NORME COMPORTAMENTALI

1-essere consapevoli dell’esistenza e delle caratteristiche dei
cibi ultra-processati non significa eliminarli tassativamente dalla
nostra dieta (la moderazione è sempre un buon criterio da seguire),
ma sicuramente conviene consumarli occasionalmente;
2-privilegiare alimenti freschi e minimamente processati: la
base della nostra dieta dovrebbe essere composta da frutta,
verdura, legumi, cereali integrali, carne e pesce freschi, uova,
latte; il tutto senza eccessi;
3-cucinare di più a casa, per quanto sia per tutti sempre più
difficile: dedicare quel minimo tempo a cucinare, e preparare
anche piatti freddi, in genere riduce molto le occasioni per far
ricorso ai cibi ultra-processati;
4-cercare di leggere le etichette: anche se non è una regola
sempre valida, ma se la lista degli ingredienti è lunga e soprattutto
contiene troppi termini “poco comprensibili”, probabilmente
è un cibo ultra-processato;
5-limitare snack e bevande industriali; sostituire merendine
e patatine con frutta fresca, frutta secca al naturale, yogurt
bianco o snack/dolci secchi fatti in casa. Bere principalmente
acqua, tisane e tè non zuccherati preparati con un filtro-tisana,
caffè;
6-fare attenzione ai claim salutistici: prodotti con la dicitura
“vegan”, “senza glutine” o “light” non sono automaticamente
“sani”, ma possono essere cibi ultra-processati

Buona alimentazione a tutti😃🍽

14/09/2025

L'ECCESSIVA RESTRIZIONE CALORICA E' UTILE?

Molti credono che per dimagrire basti mangiare meno. Ma la scienza ci dice altro: spesso porta con sé un rischio di grosso fallimento. Il nostro corpo non è una calcolatrice: il metabolismo si adatta, rallenta, e alla fine i risultati svaniscono.

Meglio lavorare su strategie di consapevolezza alimentare, imparando a gestire la distribuzione dei nutrienti e a capire come il cibo influisce sulla glicemia, sugli ormoni e sulla nostra energia quotidiana. È questa la vera chiave per una sostenibilità a lungo termine.

Perché tante diete ipocaloriche falliscono? Si riducono le calorie (finché si resiste), ma si mangia frequentemente (anche 5 volte al giorno), mantenendo attiva la produzione di insulina il cui compito è immagazzinare energia, sotto forma di glicogeno o grasso.

⚠️ Risultato? Fame, metabolismo rallentato, perdita di peso (la perdita di grasso e' altra cosa) e successiva ripresa del peso (con frustrazione annessa).

Solo se ingeriamo meno cibo, non tanto in quantità ma lavorando sulla finestra temporale in cui non si mangia, il corpo ha “il permesso” di bruciare i grassi accumulati. È un meccanismo naturale, presente da sempre nella fisiologia umana e funziona perché abbassa i livelli di insulina.

In pratica: o immagazzini grassi o li bruci. Non puoi fare entrambe le cose contemporaneamente.

📳Da domani ricomincia la scuola e con lei sembra ripartire un po' tutto, dopo una lunga pausa estiva che aveva assopito i ritmi frenetici dei giorni d'oggi.
Buona ripresa a tutti e mantenete una alimentazione sana e consapevole 😊🏃‍♀️🏃🥇❣️

TRUMP: NO A SCIROPPO DI MAIS NELLA COCA COLA. BUSINESS O SVOLTA SALUTISTICA?Negli Stati Uniti, una singolare richiesta p...
29/07/2025

TRUMP: NO A SCIROPPO DI MAIS NELLA COCA COLA. BUSINESS O SVOLTA SALUTISTICA?

Negli Stati Uniti, una singolare richiesta proveniente dalla Casa Bianca sta scuotendo il settore delle bevande e l'industria alimentare. Il presidente americano Donald Trump ha chiesto pubblicamente a The Coca-Cola Company di abbandonare lo sciroppo di mais nella sua ricetta statunitense e di ritornare alla formula originale basata sullo zucchero di canna. Trump, noto consumatore di Diet Coke, ritiene la ricetta originaria più salutare.

La Coca-Cola, dal 1980, produce la sua bevanda negli Stati Uniti utilizzando una miscela di zucchero e sciroppo di glucosio, un dolcificante derivato dall'amido di mais, con l'obiettivo primario di contenere i costi di produzione.

Questa iniziativa si inserisce nella più ampia campagna dell'amministrazione Trump denominata "Make America Healthy Again", che mira a spingere le aziende a ridurre l'uso di ingredienti considerati dannosi per la salute.

Tuttavia, la questione non riguarda solo la salute pubblica; essa ha anche profonde implicazioni economiche. L'associazione che rappresenta le aziende che lavorano il mais ha già lanciato un allarme sui potenziali effetti occupazionali di tale decisione, paventando la perdita di migliaia di posti di lavoro. Sul fronte opposto, c'è un interesse economico non indifferente: la Florida, lo stato dove Donald Trump ha stabilito la sua residenza al di fuori di Washington, è il maggiore produttore nazionale di zucchero di canna. Questa dinamica sottolinea come la "battaglia dello zucchero" di Trump intrecci salute, economia e interessi regionali.

Abbiamo chiesto un commento ad Arrigo Cicero, presidente Sinut (Società italiana di nutraceutica) e direttore della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione all’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.

“La decisone potrebbe rappresentare una svolta dal punto di vista salutistico”, sottolinea Cicero. “Lo sciroppo di mais, particolarmente ricco in fruttosio, favorisce, infatti, l'innalzamento dei livelli plasmatici di acido urico, anche se normalmente non a livelli tali da scatenare gotta, ma in grado, comunque, di contribuire all'aumento del rischio di sviluppare patologie cardiometaboliche, che siano esse legate alle complicanze della disfunzione endoteliale, dell'ipertensione arteriosa, dell’aterosclerosi o legate a steatosi epatica e insulino resistenza e, quindi, al diabete di tipo 2. L’idea nasce sicuramente non da un'esigenza scientifico-salutistica, ma più commerciale, legata alle forniture di canna di zucchero rispetto a quelle dello sciroppo di mais negli Stati Uniti. Sul mercato europeo l’impatto sarebbe praticamente nullo perché qui la Coca-Cola è prodotta da decenni con zucchero bianco anziché sciroppo di mais. La raccomandazione rimane sempre quella di evitare consumi in generale, ed eccessivi in particolare, di questa bevanda fortissimamente dolce”.

Indirizzo

San Biagio

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 10:00 - 19:00
Mercoledì 10:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 14:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 19:00

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