Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Act, Mindfulness, Esperto in Neuropsicologia clinica
- Sono Salvatore, psicologo e psicoterapeuta ad orientamento cognitivo comportamentale, iscritto dal 2009 all’ordine degli Psicologi della Regione Sicilia (Matr. 5235). Sono un professionista giovane, dinamico, in continuo aggiornamento e supervisione clinica.
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- Conseguita la specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, nel 2015, ho scelto di perfezionarmi nelle terapia di terza generazione ACT (Acceptance and Commitment Therapy) partecipando a numerosi Workshop con docenti che hanno accresciuto molto il mio bagaglio professionale e personale. La Psicoterapia Cognitivo comportamentale è oggi il modello con il più alto numero di evidenze scientifiche che ne dimostrano l'efficacia, oltre ad essere un approccio breve e sicuro.
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-Caratteristica dell’ approccio ACT, e di tutti gli approcci terapeutici di terza generazione, è quella di favorire la costruzione di un ampio e più flessibile repertorio comportamentale e di un atteggiamento diverso nei confronti dei nostro vissuto interno(pensieri, emozioni, sensazioni), piuttosto che puntare esclusivamente alla riduzione o eliminazione delle componenti emotive e fisiologiche, legate al normale funzionamento di mente e corpo. L?
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- Attualmente esercito l'attività di Psicoterapeuta presso il mio Studio a San Cataldo (Caltanissetta). Oltre all’attività libero professionale svolgo attività di Psicologo presso il Centro Diurno Alzheimer dell’ ASP2 di Caltanissetta, in particolare mi occupo del coordinamento clinico, attività di stimolazione cognitiva e valutazione neuropsicologica e ricerca nel campo delle demenze. Ad oggi ho partecipato alla realizzazione di numerose pubblicazioni scientifiche presso importanti riviste internazionali.
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Nonostante il tempo libero sia limitato, provo a coltivare numerosi hobby e attività extra lavorative. Tra questi, un posto rilevante nella mia vita hanno la pesca, le passeggiate in natura, i viaggi e soprattutto la musica.
07/11/2025
Salve amici,
La vita offre spesso sfide difficili, e anche quando non ci sono particolari problemi la vita è comunque un luogo in cui è presente a volte dolore. Soprattutto quando viviamo circostanze importanti, quando entriamo in contatto con i nostri valori, i vissuti diventano più intensi e problematici. “Dove c’è valore c’è dolore” recita una citazione che ritengo molto azzeccata. Immaginate i valori e ogni altro aspetto importante della vostra vita come se fosse una moneta. Ogni moneta ha due facce, quella superiore contiene la parte più significativa del valore: amare, essere gentili, entrare in connessione, essere amorevoli etc. L’altra faccia contiene il costo che dobbiamo sostenere ogni volta che proviamo a muoverci verso ognuno di questi aspetti importanti. Non si può amare senza il rischio di soffrire o rimanere delusi, non si può essere disponibili verso l’altro e correre il rischio di non essere ricambiati. Non per questo, però, dobbiamo rinculare a perseguire una vita a contatto con ciò che più conta! Il dolore e la sofferenza sono parti della vita che non possiamo separare dal vivere stesso, ma possiamo dare l’opportunità al dolore di insegnarci anche qualcosa, di renderci più ricchi di sensibilità che prima non avevamo.
La vita di propone sfide che spesso fanno di noi, marinai esperti.
31/10/2025
Ogni giorno facciamo esperienza di pensieri e sensazioni difficili. Tra queste, di certo, l’ansia è tra i vissuti più comuni e in grado di produrre sofferenza. Eppure provare ansia è importante, fondamentale. La natura, attraverso vissuti come l’ansia, ci aiuta ad avere un buon adattamento all’ambiente, ad evitare pericoli, soprattutto quando reali. A volte, però, Il pensiero di un pericolo, soprattutto quando ancora non è presente o non abbiamo la certezza che si realizzerà, viene vissuto con estrema certezza come qualcosa che dobbiamo necessariamente affrontare. Ecco quindi che quando proviamo a “spegnere un incendio che non è ancora scoppiato” non spegneremo l’incendio, piuttosto impiegheremo il nostro tempo a masticare pensieri facendo esperienza di emozioni intense e spiacevoli. L’ idea di un problema, infatti, contiene solo e soltanto incertezza, il problema invece contiene anche la soluzione. Come ogni altro vissuto fuori dal nostro controllo, l’ansia è spesso il risultato del nostro rapporto con pensieri e circostanze future verso le quali cerchiamo di applicare controllo e sicurezza. Quello che crediamo la soluzione (il controllo) in realtà è il problema, è importante quindi provare a cambiare rapporto con i pensieri difficili, lasciare che arrivino e trattarli per quello che sono.. semplici pensieri…Ciò non vuol dire che non proveremo sensazioni intense, piuttosto non lasceremo che ogni sensazione o vissuto possa controllare le nostre vite!
24/10/2025
Salve amici!
trovo che questa frase di Leonard Cohen rappresenti a pieno la condizione umana condivisa: gli esseri umani vengono al mondo e fanno esperienza di un dolore e sofferenza che sono propri della vita, dell'esistenza, frutto del normale vivere. Esiste anche parte del dolore che dipende dalle esperienza di vita che sperimentiamo: un lutto, separazione, delusione sofferenza fisica. Tutti questi aspetti sono normali nella vita ed è normale, umano, che suscitino dolore alle persone che ne fanno esperienza.
La sofferenza è qualcosa con cui sviluppiamo fin dalla nascita un rapporto conflittuale: viviamo nella speranza di poterlo ridurre, modificare, sbarazzarcene. Per farlo, tentiamo di capirlo, trovarne la causa, andare con la mente indietro nel passato alla ricerca di quelle circostanze che lo hanno generato nel tentativo di comprendere se avremmo o no potuto fare diversamente e quindi non incapparvi.
Tutti noi portiamo addosso le ferite lasciate dalla sofferenza, e crediamo che quelle stesse ferite ci rendano difettosi, ci abbiano danneggiato o reso meno abili a vivere una vita ricca e significativa. Questo è quello che ci racconta la nostra mente e che riesce a condizionare le nostre vite!!
Le ferite sono il segno del dolore che abbiamo provato, e ogni volta che facciamo esperienza del dolore, oltre alla sofferenza, questo ci arricchisce.
Immagino che starete pensando: "ma cosa dice? In che modo il dolore potrebbe arricchirmi?"
Vi spiego subito cosa intendo: il dolore non è qualcosa che possiamo scegliere, e con esso la sofferenza che porta; non possiamo impedirlo o combatterlo, possiamo però lasciare che il dolore ci insegni qualcosa di importante rispetto a quello che è accaduto:
provate a pensare a qualcosa di importante che avete vissuto nell'ultimo periodo, qualcosa che vi ha veramente fatto soffrire, e dopo averlo visualizzato provate a rispondere a queste domande:
- Se questo dolore potesse insegnarti qualcosa di utile sulla vita o sulle persone che ti circondano, cosa potrebbe essere?
- Se questo dolore fosse sulla faccia di una moneta, e dall'altra parte vi fosse qualcosa di importante per te a cui esso è collegato, cosa ci sarebbe dall'altra parte?
- Se questo dolore potesse aiutarti a migliorare qualcosa in te o a cui sei legato, cosa sarebbe?
- Se qualcuno a te caro vivesse o avesse vissuto questo tuo stesso dolore, cosa diresti a lui?
- Se questo dolore potesse indicarti la strada verso cui dirigerti per vivere una vita veramente ricca e significativa, dove ti poterebbe questa strada?
Queste semplici ed efficaci domande descrivono il modo in cui possiamo cambiare rapporto con le ferite e il dolore che generano.
Possiamo scegliere di rinunciare a combatterlo e tentare di renderlo l'opportunità per entrare in contatto con qualcosa di veramente importante per cui valga anche la pena provare quel dolore!
02/10/2025
In ogni istante possiamo scegliere se muoverci verso il cambiamento o la sicurezza. Il momento presente contiene sempre una nuova opportunità!
26/09/2025
Quando tutto ciò che vorremmo fosse diverso non cambia, quando tutto sembra andare di male in peggio, quando il dolore supera la nostra capacità di farne esperienza e sostenerlo, ci sarà sempre un modo e un tempo per essere gentili con noi stessi e fare spazio a ciò che non possiamo controllare!
24/09/2025
Amarsi è tra le cose più difficili che gli esseri umani riescono a fare, sia perchè la nostra mente è sintonizzata sul canale della critica, costantemente, e sia perchè spesso non sappiamo proprio come fare! La Self Compassion, o auto gentilezza, ci insegna un modo nuovo ed efficace di amarci:
Gentilezza , amarsi è il risultato della capacità di "Concedere a se stessi il diritto di essere esattamente come si è" con le nostre fragilità e difetti, con ogni aspetto o sensazione che vorremmo non avere o verso cui la nostra mente agisce critica e giudizio". E mentre facciamo questo, verso quella parte di dolore e sofferenza che emerge dal rinunciare ad essere diversi, avere un dialogo gentile e compassionevole, "parlare a noi stessi come parleremmo ad una persona che amiamo a a cui teniamo".
Senso si umanità, siamo tutti parte di una medesima condizione, quella umana, in cui fragilità e vulnerabilità sono aspetti naturali del vivere;
Mindfulness, provare ad avere un incontro non giudicante o problematico verso la nostra esperienza interna, rinunciando alla lotta e ad ogni forma di resistenza.
Amare se stessi è lo stato iniziale di ogni cambiamento.
21/09/2025
21 Settembre - Giornata Mondiale delle Demenze
Oggi ricorre la giornata Mondiale delle demenze!
Non possiamo risolvere il problema ma possiamo fare la differenza:
-disgnosi precoce!
-stimolazione e mantenimento abilità residue;
-supporto psicologico al caregiver;
-ridurre le ospedalizzazioni precoci;
-sensibilizzare;
-promuovere e sostenere la ricerca;
-promuovere e migliorare i servizi per trattamento precoce, UVA e Centri Diurni;
Possiamo ridare vita alla vita!
20/09/2025
Sono aperti i termini per richiedere i benefici del Bonus Psicologo per sostenere le spese di psicoterapia con un professionista psicologo specializzato in Psicoterapia.
Come funziona il nuovo bonus psicologo 2025 e come presentare la domanda
12/09/2025
Salve amici,
avrete sicuramente sentito spesso pronunciare o leggere la parola mindfulness, non sempre però viene descritta in modo efficace! Il concetto di mindfulness, o consapevolezza mentale, è uno dei concetti più antichi nella tradizione orientale buddhista. Descrive un atteggiamento caratterizzato da “presenza mentale” grazie al quale si riesce a “guardare” all’esperienza interna (emozioni, pensieri, sensazioni), così com’è, nel momento in cui essa sta avvenendo, nel qui e ora.. L’atteggiamento proposto dalla mindfulness promuove un incontro non conflittuale con la nostra esperienza interna: attraverso esso rinunciamo a chiederci “Perché provo questo?”, “Cosa vuol dire questo?”, “Perché non passa?” o a fare previsioni sul futuro, “Non sarò mai felice per via di queste sensazioni”, oppure indagini sul passato per capire a cosa possa essere dovuto. Coltiviamo piuttosto un atteggiamento di disponibilità, accoglienza e gentilezza verso tutto ciò che proviamo, un incontro intenzionale, non la fuga o l’evitamento. Tale approccio non mira a ridurre le sensazioni, non è possibile avere un controllo efficace sulla nostra esperienza interna, e il tentativo controllo è causa stessa, a lungo andare, di rigidità ed una maggiore sensibilità alle sensazioni ed ai pensieri suscitando disagio e sofferenza. L’alternativa, sempre disponibile, è quella di interrompere ogni tentativo di lotta o fuga, e provare ad entrare in contatto con quello spazio neutro, dentro di noi, da cui possiamo osservare lo scorrere dell’esperienza e farlo in modo sicuro: quando viviamo le nostre esperienze da questo spazio, la nostra esperienza interna scorre senza danneggiarci o farci del male, si trasforma e concede spazio e possibilità alle nostre vite. La mindfulness, in quest’accezione clinica, può essere definita come strategia di regolazione degli stati emotivi, in alternativa ad altri atteggiamenti meno efficaci e funzionali quali l’evitamento e la soppressione. Nell’ambito delle terapie di terza generazione, la mindfulness è una delle esperienze più efficaci attraverso cui cambiare rapporto con tutto ciò che è fuori dal nostro controllo e costruire contestualmente una serie di abitudini e attività utili ad agire in direzione dei nostri obiettivi e valori. Non possiamo impedire a sensazioni e pensieri di arrivare dentro di noi, ma possiamo scegliere come vivere le nostre vite quando loro si presentano, lasciando che a guidare le nostre vite sia ciò che di più importante e non la nostra mente!
06/09/2025
Salve amici,
Ognuno di noi, spesso, fa esperienza di una moltitudine di vissuti interni (pensieri, emozioni, sensazioni). Questi vissuti a volte sono difficili, problematici, suscitano sofferenza e non sempre è possibile ridurli o interromperli, anzi nella maggior parte dei casi sono fuori dal nostro controllo. Ognuno di noi, di fronte a questa esperienza, attiva le strategie che la natura ci ha dato nel tentativo di ridurre la sofferenza, per esempio la lotta e la resistenza. Questo vuol dire anche rinunciare a vivere quelle situazioni in cui è probabile che questi vissuti si presentino, oppure viverle in modo meno efficace, il nostro corpo è presente ma la nostra mente è altrove, rapita da pensieri e idee con cui dialoghiamo incessantemente, generando ulteriore dolore e sofferenza. Oltre alla lotta e alla resistenza abbiamo un’altra possibilità, molto più impegnativa di sicuro, ma allo stesso tempo efficace a lungo termine: la disponibilità! Quando riusciamo a fare spazio a queste sensazioni, prendere le distanze da questi pensieri, tutto ciò con cui abbiamo sempre lottato finisce per dissolversi, ci lascia spazio ed opportunità per vivere le nostre vite in modo pieno e significativo, a contatto con ciò che realmente conta! La Mindfulness ci permette di fare questo, ci offre un incontro sereno con la nostra esperienza interna..ci offre l’opportunità di vivere una vita in cui è presente anche il dolore!
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Sono Salvatore, psicologo e psicoterapeuta ad orientamento cognitivo comportamentale, esperto in Neuropsicologia clinica, iscritto dal 2009 all’ordine degli Psicologi della Regione Sicilia (Matr. 5235).
Professionista giovane, dinamico, in continuo aggiornamento e supervisione clinica. Conseguita la specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, nel 2015, ho scelto di perfezionarmi nelle terapia di terza generazione ACT (Acceptance and Commitment Therapy) partecipando a numerosi Workshop con docenti che hanno accresciuto molto il mio bagaglio professionale e personale. Attualmente esercito l'attività di Psicoterapeuta presso il mio Studio a San Cataldo (Caltanissetta). Caratteristica dell’ approccio ACT, e di tutti gli approcci terapeutici di terza generazione, è quella di favorire la costruzione di un ampio e più flessibile repertorio comportamentale e di un atteggiamento diverso nei confronti dei nostro vissuto interno(pensieri, emozioni, sensazioni), piuttosto che puntare esclusivamente alla riduzione o eliminazione delle componenti emotive e fisiologiche, legate al normale funzionamento di mente e corpo. In tale ottica, l’ACT enfatizza il ruolo del linguaggio nel processo di origine e mantenimento della sofferenza psicologica e valorizza la mindfulness, svincolata dagli originali presupposti spirituali e religiosi, nel processo di costruzione di un repertorio di apertura e flessibilità all’esperienza sensoriale.
L’aspetto più direttamente legato al cambiamento comportamentale è legato a dimensioni quali i bisogni e i valori dell’individuo che vuole agire in prima persona tale cambiamento. I risultati di questo approccio sono notevoli, si riscontrano risultati concreti fin dalle prime sedute ed una riduzione sostanziale della sintomatologia iniziale, favorendo repertori e atteggiamenti più funzionali agli scopi ed obiettivi della persona. Oltre all’attività libero professionale svolgo attività di Psicologo presso il Centro Diurno Alzheimer di Gela dell’ ASP2 di Caltanissetta, in particolare mi occupo del coordinamento clinico, attività di stimolazione cognitiva e valutazione neuropsicologica e ricerca nel campo delle demenze. Ad oggi ho partecipato alla realizzazione di numerose pubblicazioni scientifiche presso importanti riviste internazionali.
Nel 2018 ho conseguito il titolo di “Esperto in neuropsicologia”, operando, anche nella libera professione, in favore della valutazione e diagnosi neuropsicologica dei deficit cognitivi acquisiti (ictus, demenze, traumi cranici, encefalite), e la loro riabilitazione cognitiva, mediante l’utilizzo dei più aggiornati test neuropsiucologici e software di rabilitazione.
Cultore della materia presso la facoltà di Psicologia, Università degli Studi Kore di Enna, partecipo alla realizzazione di ricerche nel campo delle demenze, sperimentando l'efficacia di nuovi software per la stimolazione cognitiva.
I risultati di queste sperimentazioni, in particolar modo i dati ottenuti dalla sperimentazione di un software basato sulla Relational Frame Theory (RFT), in collaborazione con un'equipe di ricercatori della Maynooth University (Ireland), hanno riscosso notevole entusiasmo e interesse nell'ambito del Primo Congresso Nazionale delle terapie di terza generazione tenutosi a Milano nel 2017.
Nonostante il tempo libero sia limitato, provo a coltivare numerosi hobby e attività extra lavorative. Tra questi, un posto rilevante nella mia vita hanno la pesca, le passeggiate in natura, i viaggi e soprattutto la musica.