Dott.ssa Eleonora Errante Psicologa Psicoterapeuta Formata in EMDR

Dott.ssa Eleonora Errante Psicologa Psicoterapeuta Formata in EMDR “Ho imparato che il coraggio non è l'assenza di paura, ma il trionfo su di essa“ -Nelson Mandela-

GIORNATA INTERNAZIONALE per L'ELIMINAZIONE della VIOLENZA CONTRO le DONNE. 25.11.2025Ricevere un dono da una donna in qu...
25/11/2025

GIORNATA INTERNAZIONALE per L'ELIMINAZIONE della VIOLENZA CONTRO le DONNE. 25.11.2025

Ricevere un dono da una donna in questa giornata ricca di significato ha davvero un valore immenso.
In questa società dove purtroppo violenza, cattiveria e invidia fanno da padroni, un MESSAGGIO di gentilezza, affetto e alleanza tra donne è MAGIA pure.
I piccoli grandi gesti fanno la differenza. Grazie ☺️ Possiamo iniziare ora. Tutti.

Mentre perdiamo il nostro tempo tra indugi e rinvii, la vita passa”. -Seneca-Se non ora, quando?! Il nostro TEMPO é ades...
23/11/2025

Mentre perdiamo il nostro tempo tra indugi e rinvii, la vita passa”.
-Seneca-

Se non ora, quando?!

Il nostro TEMPO é adesso, ed é PREZIOSO; il passato non possiamo cambiarlo, ci serve da insegnamento e il FUTURO è un'incognita.

GODIAMOCI il nostro PRESENTE, e proviamo ad essere GRATI di quello che abbiamo.

Il lamento di solito prende sempre il sopravvento!!!

“La BELLEZZA comincia nel MOMENTO in cui decidi di essere TE STESSA". -Coco Chanel-
21/11/2025

“La BELLEZZA comincia nel MOMENTO in cui decidi di essere TE STESSA".
-Coco Chanel-

           Giuseppe Lavenia
21/11/2025

Giuseppe Lavenia

“In posa con un ca****re”.
Non è la scena di un film horror low cost. È cronaca.

Un operaio del cimitero che solleva un corpo, ci si mette accanto, sorride e si fa fotografare. La foto gira nelle chat, diventa virale, tutti inorriditi. Adesso lui andrà a processo per vilipendio di ca****re.

Tranquilli però: è stata solo “una goliardata”, “un gesto ingenuo”.
La solita giustificazione perfetta quando non vogliamo vedere quanto siamo messi male.

Il punto, infatti, non è solo lui.
È anche:
– chi ha scattato la foto,
– chi l’ha inoltrata,
– chi l’ha guardata ridendo,
– chi ha pensato “vabbè, ormai gira, che problema c’è?”.

Abbiamo trasformato la morte in un contenuto condivisibile.
Neanche davanti a un corpo senza vita riusciamo più a fermarci.
Il riflesso non è il silenzio, non è il rispetto.
È: “Aspetta, fammi una foto”.

Questa è la vera emergenza psicologica: una società che ha perso il senso del limite, del sacro, del rispetto.
Insegniamo ai ragazzi che “si può scherzare su tutto”, poi ci stupiamo se non distinguono più tra ironia e disumanità.

Non entro nel merito del processo, quello lo farà un giudice.
Ma da psicoterapeuta una cosa la posso dire: quando la dignità di un morto diventa materiale per una foto virale, non è solo il ca****re a essere offeso.
È la nostra umanità ad essere vilipesa.

Se davanti alla morte tiri fuori il telefono invece del silenzio, qualcosa dentro si è già rotto.
E non basterà cancellare una foto da una chat per rimetterlo a posto.

            Roberta Bruzzone Psicologa e Criminologa
21/11/2025

Roberta Bruzzone Psicologa e Criminologa

Quando il predatore indossa la divisa e la vittima è ancora più a rischio.

La recente sentenza della Corte d’Assise di Bologna – che ha condannato all’ergastolo Giampiero Gualandi per l’omicidio della vigilessa Sofia Stefani del 16 maggio 2024 – ci consegna-non solo una vittoria formale della giustizia, ma un grido contro la manipolazione affettiva che troppo spesso resta invisibile. 
Questa storia racchiude un modello — agghiacciante ma purtroppo frequente — di relazione predatoria e manipolatoria.

Alcuni punti chiave che meritano la nostra attenzione professionale:
- Si parla di una relazione segreta, extraconiugale, che si protraeva nonostante le rassicurazioni dell’imputato alla moglie, e le insistenze della vittima verso la verità. 
- La vittima soffriva di una fragilità psicologica – un disturbo della personalità – e l’accusa parla chiaramente di un soggetto che «ha approfittato delle sue fragilità esercitando una feroce manipolazione, sia professionale che sessuale». 
- Uno degli elementi più inquietanti: un “contratto di sottomissione sessuale” firmato tra l’imputato e la vittima. Per la difesa «un gioco», per la Procura e la Corte «sintomatico di una relazione di potere dove lui era il dominatore e lei la persona sottomessa». 
- Il soggetto manipolatorio indossava una divisa, aveva potere e autorità, e ha usato questo ruolo per tenere legata la vittima (promessa di “diventare sua vice” quando avesse preso il comando). 

La sentenza: l’ergastolo e l’aggravante del legame affettivo (caduto il “futili motivi”).

La Corte ha ritenuto non credibile la versione dell’imputato – che parlava di “tragedia non voluta”

Perché questa storia ci riguarda come professionisti della psicologia, della criminologia e del supporto alle vittime
1. La manipolazione affettiva non è solo “una storia romantica finita male”, è un’agenda intenzionale, graduale e strutturata di soggezione psicologica. Quando la vittima ha una fragilità (scarsa autostima , trauma pregresso, bassa autostima), il manipolatore seleziona, promette, alterna carezze e minacce, crea dipendenza — fino ad arrivare al silenzio, alla sottomissione, alla distruzione.
2. Il contratto di schiavitù sessuale è una spia chiare: non è solo “fantasia erotica” come vorrebbero presentarli i colpevoli, ma spesso – in queste dinamiche – la ritualizzazione di un potere che viene anticipato, accettato, interiorizzato dalla vittima perché costretta a credere che l’amore sia condizione subordinata all’obbedienza.
3. Il contesto istituzionale e di autorità amplifica la trappola: quando colui che “te la fa” indossa una divisa, un ruolo, una funzione sociale, la vittima percepisce meno possibilità di chiamare in causa la responsabilità dell’altra, meno spazio di resistenza. Ed è per questo che la Corte ha rilevato l’aggravante della relazione affettiva.

La sensibilizzazione precoce è la chiave: capire i segnali — alienazione, richieste di sottomissione, isolamento, promesse irrealistiche, contratti sessuali, manipolazione del ruolo professionale — è fondamentale per intervenire prima che la storia “arrivi alla sua tragica conseguenza”.

Questa vicenda è un segnale dei nostri tempi: storie di abuso psicologico, manipolazione affettiva e distruzione della vita altrui sono molto più frequenti di quanto ci piacerebbe credere. È un’epoca profondamente travagliata — e il nostro impegno come professionisti, formatori, operatori, divulgatori deve essere costante e intensificato.

"Non accontentarti dell'orizzonte, cerca l'infinito".-Jim Morrison-Impariamo ad AMARCI, valorizzarci, a riconoscere e va...
18/11/2025

"Non accontentarti dell'orizzonte, cerca l'infinito".
-Jim Morrison-

Impariamo ad AMARCI, valorizzarci, a riconoscere e validare le nostre EMOZIONI e i nostri BISOGNI.
Le briciole relazionali non nutrono, ci colmano all'apparenza una carenza affettiva antica.
A quale COPIONE FAMILIARE sto aderendo?!



                    Alberto Pellai
16/11/2025

Alberto Pellai

              Giuseppe Lavenia
16/11/2025

Giuseppe Lavenia

E tu, adulto, che fai?
Ti metti in fila anche tu dietro al “tutti”?
O ti ricordi che educare non significa obbedire alle mode, ma avere il coraggio di andare controcorrente?

Perché la verità è semplice:
lo smartphone non è un problema dei bambini.
È un problema degli adulti che hanno paura di dire NO
e ancora più paura di dire SÌ con responsabilità.

Un telefono non serve a crescere un figlio.
Serve un adulto presente, scomodo, coerente.

Vediamo come dovrebbe funzionare per davvero.

Prima cosa: smetti di giustificarti. Ascolta tuo figlio.

Dietro “ce l’hanno tutti” non c’è la voglia di un oggetto.
C’è il terrore di sentirsi escluso.

Guardalo negli occhi, non nel telefono che ti chiede.

Dì semplicemente:
«Capisco perché lo vuoi.»

E poi smetti di sentirti in colpa.
L’educazione non è una trattativa al ribasso.

Se dici SÌ, ricordati che non stai dando un telefono.

Stai dando potere.

Potere di confrontarsi, perdersi, imitare, sbagliare.
E questo potere va dato solo se sei disposto a esserci, davvero.

Quindi il SÌ funziona solo così:
• non glielo butti addosso per liberarti
• lo accompagni
• fissi confini che non si discutono
• ti prendi la responsabilità di guardare cosa fa e come sta

La tecnologia non cresce nessuno.
Gli adulti sì.
Ma devono volerlo.

Se dici NO, devi voler reggere la sua frustrazione.

E la tua.

Un figlio senza smartphone non muore.
Un figlio senza limiti sì.
Muore dentro, piano, senza nemmeno accorgersene.

Il NO va detto così:

«Non ancora.
E non perché non ti reputo capace, ma perché non voglio buttarti in un mondo che non sei pronto a reggere.»

Non si educa per paura di essere impopolari.
Si educa per amore del futuro dei figli.

La frase che gli dovresti lasciare addosso

Non importa cosa decidi.
Importa cosa gli arriva.

«Io scelgo per te.
Non per gli altri.»

Se tuo figlio capisce questo,
lo smartphone potrà anche averlo tardi.
Ma avrà qualcosa di molto più raro:
un adulto che ci mette la faccia,
non uno che segue la mandria.

        Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi
14/11/2025

Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi

Molte volte andiamo dallo psicologo, ma in realtà non ci andiamo.
Mi spiego.
C’è un’attitudine dentro di resistenza. In superficie, diciamo a noi stessi che siamo infelici e non vogliamo più stare male. Ma nel profondo, non vogliamo assolutamente cambiare nulla.

Lo so perché l’ho provato per me stessa, e lo vedo nel mio lavoro.

Vogliamo il contrario, mantenere quell’immagine di noi martiri, sacrificati, infelici. Proprio come nostra madre o nostro padre? Restiamo sentinelle a proteggere un DNA familiare. E il percorso psicologico non servirà.

Occorre essere molto onesti con se stessi. E chiedersi: voglio davvero autorizzarmi al cambiamento?

Quando il dolore sarà insopportabile da superare il bisogno di restare sempre nello stesso copione, allora l’individuo affronterà la scomodità del cambiamento. Ciò che non si vuole fare è attraversare quello spazio vuoto dello stare “senza”.

Senza la “droga” che ci permette di fuggire da noi.

Finché non si è disposti ad attraversare il buio e affrontare quell’incontro duro e scomodo con noi stessi, e non lo si affronta con coraggio e determinazione, a nulla varrà andare dallo psicologo.

Lo psicologo ti accompagna a guadare dentro. Ma gli occhi saranno i tuoi. E non puoi pensare di non stare scomodo.

Rinascere comporta ripartorirsi



Spero che i miei libri possano aiutarti ⬇️

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" Sii gentile con le versioni passate di te stesso che non sapevano le cose che sai ora." -Walt Whitman-
13/11/2025

" Sii gentile con le versioni passate di te stesso che non sapevano le cose che sai ora."
-Walt Whitman-

          Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi
12/11/2025

Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi

Post impopolare

Una relazione matura è caratterizzata da un tempo del noi E un tempo individuale per entrambi, senza che uno dei due brontoli o si senta escluso dalla vita dell’altro



Ho scritto un libro sul tempo tuo, per te

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Vorrei avere un CENTRO.Luna come fai ad attraversare le tue fasi senza PERDERTI MAI?Come fai a restare FEDELE a TE STESS...
11/11/2025

Vorrei avere un CENTRO.
Luna come fai ad attraversare le tue fasi senza PERDERTI MAI?
Come fai a restare FEDELE a TE STESSA, come ti ricordi chi sei?
Come fai a non confonderti nei tuoi spicchi sottili e poi metà?
Sole come rimani sole anche se piove? Nuvole ti oscurano e tu rimani cmq pieno.
Devo scoprire il SEGRETO per MUTARE, CAMBIARE, EVOLVERE senza perdermi.
Mi guardo e non so cosa vedo. Donna forte o fragile?
Non so cosa sento, amo o ho paura?
Non so cosa penso, scappo o resto?
Dov'è la SALVEZZA? Dove mi ritrovo?
Mi sono persa forse nelle ASPETTATIVE degli altri. Nel loro sguardo.
Luna, volevo assomigliarti, ma non ha funzionato perché ho permesso ad altri di essere il mio sole.

CHE ERRORE! IO SONO IL MIO SOLE!

Io mi ILLUMINO, IO RISPLENDO, io sono luna, non sono diversa anche se cambio aspetto/fase.

Ecco il mio centro. IL SOLE SONO IO. Solo così posso essere luna senza perdermi.

Lungo lavoro INTROSPETTIVO e di CONSAPEVOLEZZA con una giovane ragazza che seguo da alcuni mesi.
Questa poesia è la sua. Complimenti. Penso che parli da sé. Grazie per avermi permesso di condividerla.


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Indirizzo

Via Ugo Foscolo 12c
San Giovanni In Persiceto
40017

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 18:30
Martedì 09:30 - 18:30
Mercoledì 09:30 - 18:30
Giovedì 09:30 - 18:30
Venerdì 09:30 - 18:30
Sabato 11:00 - 16:00

Telefono

+393703430412

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