Dietista Giulia Roccatello

Dietista Giulia Roccatello Dietista presso:
- Pianoro
- San Lazzaro di Savena
- Castenaso

Selvaggio blu - considerazioni finaliPoi giuro che non scrivo più 😁 per organizzare questo selvaggio blu ci sono voluti ...
20/10/2025

Selvaggio blu - considerazioni finali

Poi giuro che non scrivo più 😁 per organizzare questo selvaggio blu ci sono voluti mesi e tanto tempo per capire davvero bene quello a cui andavamo incontro, alternando momenti in cui pensi di avere tutto sotto controllo a momenti in cui hai il terrore di avere tutto sotto controllo perché forse stai sottovalutando i problemi. Ora che abbiamo finito (e non rischiamo più di essere punite dagli spiriti del Selvaggio Blu) mi sento di dire alcune cose:

- è possibile fare il selvaggio blu da soli?
Sì, se sei capace di fare le cose tecniche richieste (le calate in particolare), se non soffri di vertigini (ma questo problema lo avresti anche andando accompagnato) e senza sottovalutare la probabilità di perderti spesso

-Come preparare l'itinerario?
Noi nello specifico abbiamo comprato la guida di Telemaco Murgia che abbiamo trovato utile anche se avremmo gradito una descrizione più dettagliata del percorso, poi abbiamo utilizzato la traccia GPS di Mario Verin su due diverse app di mappe (io ho usato Locus map), avere la mappa sul telefono è stato fondamentale anche per avere i punti di riferimento rispetto al territorio. Abbiamo usato tantissimo i video di Francesco e Giulia di , che sono stati fondamentali (grazie ragazzi, bravissimi!)

- come organizzarsi col supporto logistico?
Avere la possibilità di non girare con tutto sulle spalle ci ha permesso di essere molto più agili e veloci, e dunque lo consiglio. Noi ci siamo appoggiate a e ci siamo trovate bene. Avere già esperienza di bivacchi è stato importante per fare bene i bagagli e non dimenticare nulla, probabilmente senza esperienze precedenti consiglierei di fare qualche notte di prova prima in modo da sapere esattamente cosa serve. Un punto importante è stata l'organizzazione del cibo, su cui farò un post a parte

- quanti giorni servono?
Noi abbiamo fatto la versione "originale" del selvaggio blu, che richiede 4 tappe (3 notti fuori), in realtà è possibile spezzare ulteriormente dividendo la prima tappa in due

Tappa 4: Olobissi - Cala Sisineriprendiamo dopo un giorno di pausa incrociando le dita per il meteo. Abbiamo tempistiche...
20/10/2025

Tappa 4: Olobissi - Cala Sisine

riprendiamo dopo un giorno di pausa incrociando le dita per il meteo. Abbiamo tempistiche strette e un grande interrogativo su quanto ci metteremo a fare la tappa, perché se arriviamo a Cala Sisine oltre le 13.00 non potremo usufruire del passaggio di rientro,e dovremo aggiungere ulteriori 9 km di cammino; valutiamo quindi l'eventualità di fare una variante che ci permetterebbe di saltare due calate e accorciare i tempi.
Dopo 24 ore passate sotto il diluvio a controllare spasmodicamente l'andamento delle perturbazioni e aver ottenuto un ruolo accademico ad honorem nell'areonautica militare, giovedì mattina arriviamo all'attacco del sentire e contro ogni previsione non sta piovendo. Ci facciamo coraggio e iniziamo a camminare. Ormai siamo capretti anche noi e arriviamo al punto in cui ci siamo fermate il giorno prima nella metà del tempo, e dunque, incoraggiate anche dal meteo favorevole, optiamo per la versione integrale della tappa. Si arriva in prossimità dell'ovile Piddi e si attraversa la straordinaria gola rocciosa di Sa Nurca, oltre alla quale, dopo una cengetta ancora scivolosa dalle piogge, in breve troviamo la prima calata. Anche oggi sono previste 4 calate, di cui la seconda da 45 metri e la terza da 35. Dopo le prime due calate, percorriamo lungamente il bosco di Biriala e di Oronnoro, superando qualche breve tratto esposto di cengia e arrampicata facile, fino a raggiungere l'imponente frana di Plumare. Trovato il modo di superare la frana, attacchiamo l'omonima ferrata con le scarpe che ancora sguillano per il fango, ma sotto il bel sole che nel mentre è spuntato fuori. Incontriamo sul nostro percorso un gruppo con guida che sappiamo essere quello che ha accesso al passaggio con le jeep per rientrare da Cala Sisine, ottima cosa perché vuol dire che siamo in orario! Affrontiamo le ultime due calate sul blu del mare grosso, e finalmente arriviamo a Cala Sisine in sole 4 ore e 30! Dopo un abbraccio, le foto di rito e il meritato panino, si riparte seguendo i gruppi guidati alla volta delle jeep di , che ci riportano a Olobissi!

Tappa 3: Su Tàsaru - OlobissiSi entra nel vivo del percorso con una tappa tecnica che prevede 4 calate in corda doppia. ...
20/10/2025

Tappa 3: Su Tàsaru - Olobissi

Si entra nel vivo del percorso con una tappa tecnica che prevede 4 calate in corda doppia. Dopo una notte decisamente piovosa, ci incamminiamo verso il crinale di Punta Mudularo, che diventa via via sempre più affilato, sormontando le vertigini pareti verticali. Nell'unico punto in cui la cresta si addolcisce, è possibile scollinare sul versante del mare, dove scendiamo una pietraia scomoda per arrivare finalmente alle prima pareti a picco sul mare dove sono allestite le soste per le calate in corda doppia. Attraversiamo grottoni impressionanti e ci manteniamo sulle esili cenge per arrivare all'ultima calata dopo un bellissimo arco di roccia. Stiamo diventando più brave a mantenere la traccia, e in questa giornata si chiamo p***e solo un paio di volte; anche il nostro passo sì e fatto più veloce, complice la minaccia pioggia prevista per il pomeriggio. Terminata l'ultima calata che ci ha portato sul fondo del Bacu Padente, risaliamo il canyon e arriviamo all'area bivacco che ci è stata assegnata, di nuovo in una modesta radura in mezzo alla macchia senza alcuna copertura telefonica e nessuna persona in vista. Decidiamo che la nostra voglia di solitudine è finita e optiamo per dormire all'area attrezzata di Olobissi, che ha anche una zona coperta dove possiamo cucinare finalmente all'asciutto, mentre fuori ricomincia l'ennesima pioggia

Tappa 2: Porto Cuau - Su TàsaruSeconda tappa che parte con numerosi saline scendi lungo i Bacu che caratterizzano la cos...
20/10/2025

Tappa 2: Porto Cuau - Su Tàsaru

Seconda tappa che parte con numerosi saline scendi lungo i Bacu che caratterizzano la costa, con scorci incredibili sulle falesie a picco sul mare e tratti semplici di arrampicata-disarrampicata (a volte su roccia, a volte su ginepri), sempre su terreno difficile e con l'orientamento che va a farsi friggere. Decidiamo di non salire a Punta Salinas e preservare le gambe per l'ultima ripida salita che ci aspetterà dopo Cala Goloritzè. Dopo aver ammirato la Guglia e le cordate che si apprestavano alla salita, scendiamo fino alla spiaggia trovando una folla di bagnanti, nonostante la stagione e il meteo nuvoloso. Dopo aver fatto un meritato tuffo, troviamo un po' a fatica la variante che ci permetterà di uscire dal canyon di Goloritzè senza affrontare il canale Boladina (sconsigliato soprattutto in giornate che minacciano pioggia, come quella in cui stiamo affrontando la tappa) e imbocchiamo il canale pietroso che ci porta al tratto attrezzato di Masadorgittala. Superate le corde fisse, continuiamo la salita sotto la pioggia battente, fino ad arrivare all'area di bivacco, nel fitto della macchia, uniche persone nel raggio di decine di km e senza connessione telefonica

Indirizzo

Via Don Minzoni 194
San Lazzaro Di Savena
40068

Telefono

+393888682927

Sito Web

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