Ambulatorio di Fisioterapia e Osteopatia a Bologna - Dr. Giora Sluzky

Ambulatorio di Fisioterapia e Osteopatia a Bologna - Dr. Giora Sluzky Trattamenti di fisioterapia e osteopatia, terapia fisica moderna e fisioestetica. Convenzione dirett

Se le case farmaceutiche ti guarissero, fallirebbero.Lo abbiamo visto in diretta mondiale con il “vaccino” anti-Covid.Un...
08/11/2025

Se le case farmaceutiche ti guarissero, fallirebbero.

Lo abbiamo visto in diretta mondiale con il “vaccino” anti-Covid.

Un prodotto venduto come soluzione definitiva, spacciato come salvezza universale, imposto come atto di responsabilità.

Eppure, dopo miliardi di dosi, campagne mediatiche e green pass, la realtà è sotto gli occhi di tutti: non ha fermato il contagio, non ha garantito immunità, e ha solo alimentato un’industria che prospera sulla paura.

Non era una cura, ma un abbonamento.

Un modello di business perfetto: cicli infiniti di richiami, varianti, dosi “aggiornate”.

La salute trasformata in un piano di sottoscrizione, dove il cliente è obbligato a tornare per sentirsi “protetto”.

Chi credeva nella soluzione definitiva si è ritrovato dentro un sistema che non guarisce, ma prolunga.

Un sistema che non punta a farti stare bene, ma a farti restare paziente.

La vera libertà inizia quando capisci che la salute non si compra — si costruisce.

Ogni giorno, con scelte consapevoli: alimentazione, sole, movimento, mente lucida e spirito critico.

✨ Nuova luce, nuova energia! ✨All’Ambulatorio VIVERESANO abbiamo deciso di fare un piccolo ma importante passo verso un ...
24/10/2025

✨ Nuova luce, nuova energia! ✨

All’Ambulatorio VIVERESANO abbiamo deciso di fare un piccolo ma importante passo verso un ambiente ancora più accogliente e confortevole: abbiamo sostituito i vecchi pannelli con nuovi LED a luce calda.

La luce calda non solo crea un’atmosfera rilassante per i nostri pazienti, ma valorizza anche gli spazi esterni, rendendoli più armoniosi e piacevoli.

🌿💡Per noi ogni dettaglio conta — anche l’illuminazione — perché la cura inizia dal benessere che si respira appena si entra.

📍Ambulatorio VIVERESANO – San Lazzaro di Savena

24/10/2025

✨ Nuova luce, nuova energia! ✨

All’Ambulatorio VIVERESANO abbiamo deciso di fare un piccolo ma importante passo verso un ambiente ancora più accogliente e confortevole: abbiamo sostituito i vecchi pannelli con nuovi LED a luce calda.

La luce calda non solo crea un’atmosfera rilassante per i nostri pazienti, ma valorizza anche gli spazi esterni, rendendoli più armoniosi e piacevoli.

🌿💡Per noi ogni dettaglio conta — anche l’illuminazione — perché la cura inizia dal benessere che si respira appena si entra.

📍Ambulatorio VIVERESANO – San Lazzaro di Savena

La Magnetoterapia: un Fantasma Terapeutico che Resiste al TempoLa magnetoterapia “tradizionale” continua a essere propos...
18/10/2025

La Magnetoterapia: un Fantasma Terapeutico che Resiste al Tempo

La magnetoterapia “tradizionale” continua a essere proposta in centinaia di ambulatori e prescritta da numerosi medici come trattamento fisioterapico per dolori articolari, tendiniti, artrosi, fratture e perfino neuropatie. Un rituale terapeutico dall’aspetto tecnologico, rassicurante per il paziente, ma che alla prova dei fatti scientifici e fisici si rivela una pratica priva di efficacia reale.

Di seguito analizziamo in modo dettagliato perché la magnetoterapia è, nella stragrande maggioranza dei casi, un placebo travestito da terapia, nonostante decenni di utilizzo.



📌 Le patologie per cui viene prescritta la magnetoterapia

Nei protocolli più diffusi negli ambulatori “all’antica”, la magnetoterapia viene abitualmente consigliata per:
• artrosi cervicale e lombare
• gonartrosi e coxartrosi
• epicondilite e tendiniti varie
• borsiti e infiammazioni periarticolari
• fratture o ritardi di consolidamento osseo
• dolori muscolari cronici
• neuropatie periferiche
• osteoporosi
• sindromi dolorose croniche aspecifiche

Spesso è abbinata ad altre terapie strumentali di pari inefficacia o bassa intensità. Viene presentata come trattamento “che migliora la circolazione”, “riduce l’infiammazione” o “favorisce la rigenerazione dei tessuti”.



🧲 L’argomento chiave: l’intensità del campo magnetico

La quasi totalità dei dispositivi in uso ambulatoriale lavora con campi magnetici statici o debolmente pulsati compresi tra 5 e 100 Gauss (0,5–10 mT).
Per capire quanto sia debole questo valore, basta confrontarlo con:
• 🌍 Campo magnetico terrestre: 0,25–0,65 Gauss
• 🧲 Calamita da frigo: 50–100 Gauss
• 💪 Magnete al neodimio: 2.000–10.000 Gauss
• 🧠 risonanza magnetica clinica: 15.000 Gauss (1,5 T)
• 🧠 Risonanza da ricerca: 70.000 Gauss (7 T)

👉 Se nemmeno 70.000 Gauss producono effetti fisiologici diretti sui tessuti umani, non esiste alcuna plausibilità fisica che 50 Gauss di magnetoterapia ambulatoriale possano avere un impatto terapeutico misurabile.



🧠 Perché i tessuti non rispondono ai campi magnetici statici
• Il corpo umano non è magnetico: i tessuti sono essenzialmente diamagnetici o debolmente paramagnetici.
• I globuli rossi contengono ferro, ma non ferro metallico: il ferro è legato chimicamente all’emoglobina e non è ferromagnetico.
• Nemmeno a 7 Tesla si registrano spostamenti cellulari o vascolari misurabili.
• Non vengono generate correnti indotte significative perché i campi sono statici o troppo deboli.
• Le forze idrodinamiche del sangue sono milioni di volte superiori alle forze magnetiche in gioco.

👉 Ecco perché una persona può sottoporsi a una risonanza magnetica da 7 Tesla senza che i globuli rossi, le cellule nervose o le ossa “sentano” assolutamente nulla. Se 70.000 Gauss non fanno nulla, è ridicolo pensare che 50 Gauss possano curare artrosi o tendiniti.



🧪 “Migliora la circolazione”? “Biostimola”? Favole da manuale commerciale

Per decenni la magnetoterapia è stata pubblicizzata con frasi vaghe e non verificabili:
• “stimola la microcircolazione”,
• “riattiva i processi riparativi”,
• “riduce l’infiammazione”.

👉 Nessuno di questi effetti è mai stato dimostrato in modo riproducibile in studi seri controllati.
Le meta-analisi cliniche indipendenti mostrano risultati sovrapponibili al placebo nella maggior parte delle patologie trattate.

Le uniche situazioni in cui si intravedono effetti marginali sono alcuni protocolli ortopedici per ritardi di consolidamento osseo, ma:
• richiedono apparecchiature di tutt’altra potenza e frequenza rispetto a quelle usate negli ambulatori standard,
• necessitano di cicli molto lunghi,
• hanno efficacia comunque modesta e controversa.



🧠 Effetto placebo ≠ effetto terapeutico

Il paziente spesso percepisce un beneficio soggettivo perché:
• si trova in un contesto “curativo”,
• vede e sente l’apparecchio,
• riceve attenzione,
• crede nella terapia.

Ma questo non significa che il trattamento agisca sui processi patologici. È un effetto psicologico, non biologico. Può far “sentire meglio”, ma non cura nulla.



🆚 Il confronto con le terapie fisiche realmente efficaci

Mentre la magnetoterapia classica è basata su campi statici debolissimi e meccanismi vaghi, esistono tecnologie con effetti concreti e documentati:
• neuromodulazione
• terapia a onde d’urto focali
• laserterapia ad alta potenza
• tecarterapia

Queste agiscono su:
• modulazione della trasmissione nervosa,
• aumento localizzato del metabolismo tissutale,
• miglioramento della vascolarizzazione,
• stimolazione meccanica e biofisica cellulare.

👉 Effetti misurabili, con parametri fisici coerenti e risultati clinici documentati.



📉 Perché la magnetoterapia sopravvive comunque
• Abitudine: molti studi e ambulatori la usano da decenni e non aggiornano le tecnologie.
• Costi bassi: le apparecchiature costano poco e richiedono poca formazione.
• Illusione di efficacia: il placebo funziona abbastanza da mantenere il business.
• Prescrizioni automatiche da parte di medici che non si occupano direttamente di fisioterapia moderna.



🛑 Conclusione (senza fronzoli)

La magnetoterapia a bassa intensità non ha alcun razionale fisico serio, non produce effetti terapeutici clinicamente rilevanti, e continua a essere usata solo per inerzia e suggestione.

È un trattamento obsoleto, da archiviare nei manuali di storia della fisioterapia, non nei protocolli moderni.
Continuare a proporla per artrosi, tendiniti o neuropatie non è medicina: è teatro terapeutico.



📌 Chi lavora con serietà in fisioterapia oggi punta su tecnologie realmente efficaci, basate su parametri fisici solidi e risultati documentati. Tutto il resto — compresa la magnetoterapia classica — appartiene al passato.

Quando l’arte contemporanea incontra la storia anticaA volte i luoghi e le esperienze si intrecciano in un filo invisibi...
24/09/2025

Quando l’arte contemporanea incontra la storia antica

A volte i luoghi e le esperienze si intrecciano in un filo invisibile. A Vietri sul Mare, cuore pulsante della ceramica artistica, ho scoperto la bottega di Lucia Carpentieri: uno spazio che sembra una galleria d’arte, dove ogni creazione racconta un ritmo visivo fatto di geometrie, illusioni ottiche e riflessi dorati.

Ho scelto un set di vasi che presto entreranno nel mio ambulatorio, sostituendo le vecchie orchidee artificiali. Saranno quattro, due nella sala d’attesa e due nello studio, e dialogheranno con i quadri d’acciaio già presenti. Non semplici complementi d’arredo, ma vere e proprie presenze, capaci di trasformare lo spazio in un luogo di armonia e suggestione.

Guardandoli, non ho potuto fare a meno di pensare ai mosaici di Pompei: quel pavimento che sembra vibrare, muoversi sotto lo sguardo, creato duemila anni fa e ancora oggi capace di stupire con la sua potenza grafica. C’è un legame sottile tra quell’antica arte illusionistica e le linee ipnotiche di Lucia Carpentieri: entrambe parlano di un’estetica che non invecchia, che sa attraversare i secoli.

Lucia ha il raro dono di trasformare la ceramica in un’esperienza: nelle sue mani l’argilla diventa ritmo, il colore diventa profondità, l’oro diventa luce. Le sue opere non si limitano a decorare: abitano lo spazio, lo arricchiscono, e al tempo stesso lo proiettano in una dimensione senza tempo.

Fra due mesi questi vasi entreranno a far parte del mio quotidiano, e sono certo che ogni giorno, nel vederli, ritroverò un frammento di Vietri, un’eco di Pompei e, soprattutto, il talento di un’artista che ha saputo unire tradizione e visione contemporanea.

https://www.facebook.com/share/1AAbjFeSxj/?mibextid=wwXIfr

31/08/2025

L’amara pillola cinese: dipendenza, geopolitica e rischio sanitario

La Cina non è più soltanto un gigante manifatturiero: è diventata la farmacia del pianeta. Il Dragone controlla oggi la produzione globale di principi attivi farmaceutici, antibiotici e molecole essenziali, imponendo di fatto un monopolio che non è solo economico, ma anche strategico e politico.

La farmacia del mondo, ma a che prezzo?

Dietro i numeri impressionanti — il 75% dei principi attivi e l’80% degli eterosidi prodotti in Cina, un investimento di 55 miliardi di euro in ricerca solo nel 2024, tre quarti dell’export mondiale farmaceutico — si nasconde una realtà inquietante: Europa e Stati Uniti non sono più autosufficienti.

Basta pensare a un’eventuale crisi diplomatica o commerciale: se Pechino decidesse di limitare le esportazioni, le farmacie europee si svuoterebbero in poche settimane. Senza la Cina mancherebbero antibiotici, antidolorifici, persino le banali vitamine. La pandemia da Covid lo aveva già mostrato con le mascherine; oggi il rischio riguarda farmaci salvavita.

Il collasso della strategia europea

Il Vecchio Continente, che un tempo guidava l’innovazione farmaceutica, ha abdicato al suo ruolo, soffocato da burocrazia, lentezza decisionale e scelte miopi. In media, in Europa servono 578 giorni per l’approvazione di un nuovo farmaco, contro i tempi molto più rapidi degli Stati Uniti. Intanto le aziende hanno delocalizzato in Asia le produzioni meno redditizie, consegnando a Pechino un vantaggio competitivo inscalfibile.

Non è solo un problema economico: è una questione di sicurezza nazionale. Come può l’Europa parlare di “autonomia strategica” se dipende da un unico Paese straniero per la fornitura dei medicinali di base?

Il ricatto del Dragone

Il monopolio cinese non è neutrale. Pechino lo sa e lo utilizza come arma geopolitica. Controllando antibiotici, analgesici e principi attivi, il regime di Xi Jinping può esercitare una pressione silenziosa ma devastante sulle economie occidentali. È una forma di ricatto moderno: non con carri armati o missili, ma con pillole e fiale.

Gli Stati Uniti hanno colto il pericolo e creato commissioni speciali per recuperare il terreno perduto. L’Europa, invece, continua a oscillare tra l’illusione del libero mercato e la paralisi burocratica, senza una vera strategia industriale.

L’Italia tra eccellenza e rischio marginalità

Il nostro Paese resta un polo importante: il 25% dei principi attivi europei viene prodotto in Italia e il surplus commerciale ha toccato i 21 miliardi nel 2024. Ma questo non basta. Senza una politica comune europea e senza investimenti mirati, anche l’Italia rischia di essere trascinata nel declino generale.

Come ha ammonito Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, “non possiamo vivere di rendita. La Cina corre, noi camminiamo”.

Una nuova guerra silenziosa

La dipendenza dai farmaci cinesi non è un tema tecnico, ma un fronte di guerra silenziosa. Chi controlla le medicine controlla la salute, la stabilità sociale, persino la capacità di resistere a emergenze sanitarie future. E oggi, questo potere, appartiene quasi interamente al Dragone.

I depositi di grasso viscerale accelerano l’invecchiamento cardiaco*Se preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dall’...
25/08/2025

I depositi di grasso viscerale accelerano l’invecchiamento cardiaco*

Se preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dall’AI invece di leggerlo. Il link seguente sarà disponibile per un periodo di tempo limitato:
https://www.dropbox.com/scl/fi/f4jqm5iteut4wbuqrs02v/I_depositi_di_grasso_viscerale_accelerano_l-invecc.mp3?rlkey=t3ybbtnffjr7g6n0hwo7ecd59&st=q2ck4u4s&dl=0

Un nuovo studio pubblicato sull’European Heart Journal ha identificato una connessione significativa tra i depositi di grasso viscerale — il grasso che si accumula in profondità attorno a organi come stomaco, intestino e fegato — e l’invecchiamento precoce del cuore.

A differenza del grasso sottocutaneo, quello viscerale non è visibile dall’esterno e può essere presente anche in persone normopeso. La ricerca condotta dal gruppo del professor Declan O’Regan (MRC Laboratory of Medical Sciences, Imperial College di Londra) mostra che questo grasso “nascosto” favorisce processi infiammatori sistemici che compromettono la funzionalità cardiaca, indipendentemente dallo stato di forma fisica apparente.



Metodologia dello studio

I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 21.000 partecipanti della UK Biobank, un ampio progetto di ricerca britannico.

• Attraverso la risonanza magnetica è stato possibile quantificare i depositi di grasso corporeo e valutare la struttura del cuore e dei vasi sanguigni.

• A ogni individuo è stata attribuita un’“età cardiaca”, definita in base ai segni di usura osservati nel sistema cardiovascolare.

L’analisi ha dimostrato che una maggiore quantità di grasso viscerale corrisponde a un’accelerazione del processo di invecchiamento cardiaco.



Risultati principali

• Infiammazione sistemica: gli esami del sangue hanno evidenziato che l’accumulo di grasso viscerale è associato a marcatori infiammatori elevati, noti per accelerare il danno tissutale e vascolare.

• Differenze di genere:

• Negli uomini, una distribuzione del grasso “a mela” (concentrata sull’addome) è risultata strettamente collegata a un cuore più “vecchio”.

• Nelle donne, la distribuzione “a pera” (grasso su fianchi e cosce) sembra avere un effetto protettivo, probabilmente grazie alla produzione di estrogeni, ormoni associati a un invecchiamento cardiaco più lento.

• Limiti del BMI: l’indice di massa corporea si è rivelato poco affidabile nel predire l’età cardiaca, confermando che non conta solo il peso totale, ma soprattutto dove il grasso si accumula.



Implicazioni cliniche

Lo studio sottolinea la necessità di valutazioni più accurate nella prevenzione cardiovascolare. Non basta controllare il peso corporeo: è cruciale misurare la quantità e la localizzazione del grasso.

Gli autori suggeriscono che una corretta gestione del grasso viscerale potrebbe diventare un obiettivo specifico per ridurre il rischio di malattie cardiache. In futuro, i ricercatori intendono esplorare se terapie dimagranti basate su farmaci come i GLP-1 agonisti (ad esempio Ozempic) possano avere un impatto diretto sulla riduzione del grasso viscerale e, di conseguenza, sull’invecchiamento cardiaco.



Messaggio per la popolazione

I risultati rafforzano l’importanza di uno stile di vita sano, che includa alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e controlli medici mirati. Gli individui dovrebbero chiedere al proprio medico una valutazione del grasso viscerale e ricevere indicazioni personalizzate su come ridurne l’accumulo, anche in assenza di sovrappeso visibile.

* Disclaimer: Questo articolo non è un contenuto originale del giornale citato. È stato tradotto dalla lingua originale per rendere le informazioni accessibili al pubblico italiano e poi rielaborato dalla nostra redazione, basandosi sul articolo pubblicato dal suddetto giornale.

Lo svapo: la nuova trappola per ragazzi, dietro la facciata “salutista” del tabacco 2.0*Se preferisci, puoi ascoltare l’...
20/08/2025

Lo svapo: la nuova trappola per ragazzi, dietro la facciata “salutista” del tabacco 2.0*

Se preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dall’AI invece di leggerlo. Il link seguente sarà disponibile per un periodo di tempo limitato:
https://www.dropbox.com/scl/fi/23h0r21fbtn5p42rnmjs1/Lo_svapo_la_nuova_trappola_per_ragazzi-_dietro_la.mp3?rlkey=jhm70s5qsqeanynvethkce641&st=dii58s3g&dl=0

Il più ampio studio mai realizzato sullo svapo tra i giovani – condotto da ricercatori dell’Università di York e della London School of Hygiene and Tropical Medicine – ha demolito una volta per tutte la favola del “fumo innocuo”. I dati parlano chiaro: i ragazzi che svapano hanno tre volte più probabilità di diventare fumatori tradizionali, con tutte le conseguenze che questo comporta.

Ma non è solo questione di sigarette: il report, basato su 384 studi e 56 revisioni scientifiche, elenca un bollettino di guerra. Asma, bronchite, polmonite, riduzione della fertilità maschile, vertigini, mal di testa cronici. E ancora: depressione, ansia, persino pensieri suicidi. Un quadro che trasforma lo svapo da passatempo “trendy” a porta d’ingresso verso la dipendenza e la malattia.

Gli autori parlano di evidenze “coerenti e forti”, al punto da ipotizzare un rapporto causale. Tradotto: non è solo una coincidenza se i ragazzi che iniziano a svapare finiscono poi a fumare più e più sigarette. Il passaggio è sistematico, quasi programmato.

Non a caso, il governo britannico ha deciso nel giugno 2025 di mettere al bando le e-cig usa e getta in tutto il Regno Unito, nel tentativo di arginare un fenomeno ormai fuori controllo. Restano in commercio le ricaricabili, naturalmente quelle più redditizie per l’industria.

E qui arriva la contraddizione. Da un lato, i ricercatori invocano misure drastiche di sanità pubblica, ricordando che il marketing verso i minori è “sempre inaccettabile”. Dall’altro, i colossi del tabacco – gli stessi che controllano il mercato dello svapo – provano a ripulirsi l’immagine. British American Tobacco, con un candore disarmante, sostiene che non esistono prove solide sul ruolo di “porta d’ingresso” e che, anzi, lo svapo avrebbe aiutato milioni di adulti a smettere di fumare. Peccato che lo stesso studio dimostri l’opposto: lo svapo non spezza il legame con la nicotina, lo cementa.

Insomma, dietro le nuvolette colorate e aromatizzate al mango, c’è il solito copione: una generazione di adolescenti trasformata in clientela a lungo termine. Un business miliardario che si alimenta di dipendenze, mascherato da “alternativa salutare”.

* Disclaimer: Questo articolo non è un contenuto originale del giornale citato. È stato tradotto dalla lingua originale per rendere le informazioni accessibili al pubblico italiano e poi rielaborato dalla nostra redazione, basandosi sul articolo pubblicato dal suddetto giornale.

Mangiare meno cibi ultraprocessati può raddoppiare la perdita di peso*Se preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dal...
06/08/2025

Mangiare meno cibi ultraprocessati può raddoppiare la perdita di peso*

Se preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dall’AI invece di leggerlo. Il link seguente sarà disponibile per un periodo di tempo limitato:
https://www.dropbox.com/scl/fi/9yei96smdt6sh56zzqxgt/Mangiare_meno_cibi_ultraprocessati_pu-_raddoppiare.mp3?rlkey=xq3tudsbl9ds2mxa3fii3lnm4&st=6w91ckjp&dl=0

Una nuova ricerca clinica ha dimostrato che le persone perdono il doppio del peso quando seguono un’alimentazione basata su cibi minimamente processati, rispetto a una dieta ultraprocessata, anche se entrambe le diete rispettano le stesse linee guida nutrizionali .

Dettagli dello studio

• Il trial ha coinvolto 55 adulti con obesità, per un totale di 8 settimane per ciascuna dieta, con un intervallo di 4 settimane intermedie. Ogni partecipante ha seguito entrambe le diete in sequenza.
• Le pietanze erano consegnate a domicilio, e i partecipanti potevano mangiare liberamente, senza restrizioni sulle calorie  .
• Una dieta era composta da piatti ultraprocessati (es. barrette, lasagne pronte), l’altra da cibi fatti in casa (es. spaghetti al ragù, avena con latte e frutta).

Risultati principali

• Chi ha consumato cibi minimamente processati ha perso in media il 2% del peso corporeo, contro l’1% di chi seguiva la dieta ultraprocessata.
• Il gruppo MPF (minimamente processato) ha ridotto naturalmente l’apporto calorico, assumendo circa 290 kcal al giorno in meno, mentre il gruppo UPF ne ha assunte circa 120 kcal al giorno in meno.
• I partecipanti che consumavano cibi MPF hanno segnalato meno desiderio di cibo e hanno perso una quantità significativamente maggiore di massa grassa.

Gli autori sottolineano che se questi risultati fossero mantenuti su un anno, si potrebbe stimare una riduzione di peso fino al 13% per gli uomini e circa il 9% per le donne con i cibi MPF, rispetto a una riduzione del 4–5% con una dieta ultraprocessata.

Interpretazioni e contesto

• Nonostante le diete fossero equivalenti dal punto di vista nutrizionale (proteine, fibre, zuccheri, grassi, sali, frutta e verdura secondo le linee guida nazionali), il solo livello di processamento alimentare ha avuto un impatto sull’efficacia della perdita di peso  .
• I cibi ultraprocessati tendono ad avere una densità calorica più alta, consistenze più facilmente ingeribili e indurre un minore senso di sazietà, favorendo così un consumo maggiore.
• Non tutti concordano sui meccanismi: alcuni esperti sostengono che l’importante non sia tanto il processo, ma la composizione nutrizionale, e che la differenza emerga solo perché spontaneamente si mangia meno con i cibi fatti in casa.

Nel complesso, si tratta del primo studio clinico in condizioni quotidiane (non in laboratorio) che dimostra chiaramente: mangiare cibi minimamente processati aiuta a perdere più peso rispetto agli ultraprocessati, anche quando le componenti nutrizionali sono le stesse.

Conclusione

Scegliere alimenti freschi e poco elaborati, cucinati in casa, può migliorare significativamente la perdita di peso, grazie a una maggiore riduzione spontanea delle calorie, un senso di sazietà più elevato e minori desideri di cibo. Questi risultati mettono in luce il ruolo del contesto alimentare e della struttura del cibo, oltre al solo conteggio calorico o nutrienti.

* Disclaimer: Questo articolo non è un contenuto originale del giornale citato. È stato tradotto dalla lingua originale per rendere le informazioni accessibili al pubblico italiano e poi rielaborato dalla nostra redazione, basandosi sul articolo pubblicato dal suddetto giornale.

Onde d’Urto Focali: tra realtà clinica e falsi mitiSe preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dall’AI invece di legg...
19/07/2025

Onde d’Urto Focali: tra realtà clinica e falsi miti

Se preferisci, puoi ascoltare l’articolo letto dall’AI invece di leggerlo. Il link seguente sarà disponibile per un periodo di tempo limitato:
https://www.dropbox.com/scl/fi/r9o0ge19o2uh5jg27etef/Onde_d-Urto_Focali_tra_realt-_clinica_e_falsi_mit.mp3?rlkey=jp45cwcr4dnhsvpjupwjgts1k&st=63n3c18h&dl=0

Le Onde d’Urto FOCALI Extracorporee (ESWT) rappresentano oggi uno dei metodi non invasivi più efficaci nella fisioterapia e nella medicina riabilitativa per il trattamento di numerose patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. Questa tecnologia stimola la rigenerazione dei tessuti ossei e muscolo-tendinei e trova applicazione anche nella guarigione avanzata di lesioni cutanee complesse, come piaghe da decubito, ulcere e ferite difficili. Inoltre, la terapia ESWT è tra le poche tecniche realmente in grado di ridurre il dolore cronico muscolo-scheletrico, favorendo i processi di autoguarigione e aumentando la presenza di cellule staminali mesenchimali nella zona trattata. Un meccanismo che apre nuove prospettive nella medicina rigenerativa.

Tuttavia, attorno alle Onde d’Urto Focali circolano ancora molti luoghi comuni, spesso diffusi da professionisti non aggiornati o male informati. Per questo è utile chiarire cosa possono davvero fare e cosa invece non potranno mai fare.



6 miti da sfatare:

1. “Con le Onde d’Urto possiamo rompere le calcificazioni tendinee”

No, le calcificazioni muscolo-tendinee non sono corpi duri da frantumare, ma strutture molli e pastose, simili al dentifricio. Le Onde d’Urto non le “rompono”: ne stimolano il riassorbimento biologico naturale, migliorando la vascolarizzazione e attivando i macrofagi.

2. “Possono distruggere lo sperone calcaneare”

Falso anche questo. Lo sperone è osso compatto: nessuna onda d’urto può romperlo. Quello che accade, invece, è che l’infiammazione dell’entesi (come nella fascite plantare) migliora e, riducendosi il dolore, anche lo sperone diventa clinicamente irrilevante.

3. “Più alta è la potenza, più è efficace”

Un errore frequente. La potenza va dosata con precisione in base al tessuto e alla fase clinica. Il miglior risultato si ottiene adattando il parametro all’età del paziente e alla condizione trattata (fase acuta, cronica, degenerativa, ecc.).

4. “Servono solo se il dolore è cronico”

Non è così. Le Onde d’Urto sono efficaci anche nelle fasi acute, ad esempio subito dopo un trauma, oppure come prevenzione per evitare che una lesione cronica peggiori.

5. “Le Onde d’Urto fanno male per forza”

Possono essere dolorose, ma il dolore non è un effetto collaterale inevitabile: è piuttosto un segnale che si sta trattando il punto corretto. Grazie a questa caratteristica, le Onde d’Urto sono uno strumento straordinario di precisione, capace di localizzare il focolaio infiammatorio o la lesione. L’obiettivo è ottenere la massima efficacia con il minimo disagio, adattando intensità e durata alla sensibilità individuale.

6. “Le Onde d’Urto sono tutte uguali”

Niente di più sbagliato. Esistono onde radiali (più superficiali e meno efficaci) e onde focali, che penetrano in profondità e concentrano l’energia sul punto bersaglio. Inoltre, ogni patologia richiede un settaggio specifico: frequenza, energia e durata non possono essere standardizzati. Chi lavora in automatico sbaglia approccio.



La differenza tra mito e realtà clinica

Se il tuo medico ti ha detto che con le Onde d’Urto “si frantumano le calcificazioni” o “si elimina lo sperone”, è forse il momento di cambiare riferimento. Un approccio serio si basa su evidenze scientifiche e sulla personalizzazione del trattamento.

La chiave del successo, infatti, non è la macchina in sé, ma la competenza clinica e la capacità di adattare ogni seduta al singolo paziente. Per questo la personalizzazione resta fondamentale: regolare la potenza e modulare l’intensità sono passaggi indispensabili per raggiungere il massimo risultato.



L’esperienza dell’Ambulatorio VIVERESANO

Nel nostro ambulatorio utilizziamo Onde d’Urto Focali ad alta energia (fino a 45 MPa), integrate con Neuromodulazione, K-LASER HILT ad alta potenza e TECARTERAPIA ad alta intensità.

Quello che ci distingue non è soltanto la tecnologia, ma l’approccio clinico personalizzato: ogni trattamento viene modulato sulle esigenze del paziente, con l’obiettivo di ottenere la massima efficacia e migliorare davvero la qualità di vita.

Se vuoi un trattamento serio, mirato e biologicamente efficace, allora ci vediamo in ambulatorio.

📍 Ambulatorio VIVERESANO – Via Edera 51/A, Ponticella (BO)

☎️ Per informazioni o appuntamenti: 051-0914515

Indirizzo

Via Edera, 51/A
San Lazzaro Di Savena
40068

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 21:00
Mercoledì 09:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 21:00
Venerdì 09:00 - 21:00
Sabato 09:00 - 19:00
Domenica 09:00 - 19:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Ambulatorio di Fisioterapia e Osteopatia a Bologna - Dr. Giora Sluzky pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Ambulatorio di Fisioterapia e Osteopatia a Bologna - Dr. Giora Sluzky:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare

Ambulatorio VIVERESANO Fisioterapia e Osteopatia Carta dei Servizi e presentazione della struttura

Ambulatorio VIVERESANO si occupa di fisioterapia e riabilitazione da più di 10 anni.

Il concetto di riabilitazione “VIVERESANO” è un sistema di trattamento brevettato basato su protocolli precisi e personalizzati, finalizzato al recupero funzionale completo in tempi brevi. Consiste in un pacchetto che include vari trattamenti di terapia fisica avanzata e di terapia manuale di massima efficacia.

L’ambulatorio vanta una vasta esperienza nel campo riabilitativo dei pazienti affetti da patologie neurologiche e ortopediche, trattando esse e tante altre patologie con successo: