28/07/2021
LE CAREZZE
Oggi voglio proporvi un interessante esercizio di consapevolezza sé attraverso l’uso delle carezze. Vediamo innanzitutto cosa sono.
Secondo l’Analisi Tradizionale le carezze sono l’unità di riconoscimento di ogni essere umano. Riconoscimento di cui ognuno ha bisogno per esistere. In caso di carenza subentra uno stato di “fame” di carezze che può portare a sentirsi deprivati di questo bisogno e, nel tempo, ad entrare in uno stato di disadattamento.
Si comprende che le “carezze” sono fondamentali per lo sviluppo sano dell’individuo.
Le carezze si distinguono per tipo o contenuto.
Rispetto al tipo avremo carezze:
- verbali: "Ti voglio bene", “Mi sei mancata"
- non verbali: avvicinarsi a una persona e darle una pacca sulle spalle o sorriderle;
- positive: "Mi piaci", “Sei speciale per me!"
- negative: "Non ti posso vedere"; “Ti odio!"
- condizionate: "Ti compro un gelato se prendi un bel voto a scuola",
- incondizionate: "Ti compro un gelato (indipendentemente da ciò che fai)”.
Rispetto al contenuto avremo carezze o riconoscimenti per:
- essere: "Mi piaci", “Sei sensibile”,
- fare: "Mi piace come disegni", “Complimenti che bel lavoro”,
- sentire: "Sono contento quando mi mostri i tuoi sentimenti",
- pensare: "Mi piace la tua intelligenza e quando la mostri nel risolvere i problemi".
Tutti questi riconoscimenti sono necessari per lo sviluppo dell'individuo, anche se con diversa intensità, durante la tutta la crescita e la vita adulta.
Nell'infanzia e durante lo sviluppo le persone fanno delle esperienze nelle quali scoprono qual è il tipo di comportamento che può soddisfare il loro bisogno di carezze e quando lo scoprono tendono a riproporlo.
Nel caso in cui non ricevano sufficienti carezze positive ricercheranno quelle negative. La ricerca di carezze può assumere molte forme e varia da persona a persona in relazione alle esperienze fatte, ogni persona ha un proprio "quoziente di carezze".
L’ECONOMIA DELLE CAREZZE
Per spiegare tale concetto riportiamo come esempio la seguente situazione: un bambino alla nascita, per sopravvivere, ha bisogno di un centinaio di carezze giornaliere cure, cibo, calore, ecc... . Se il suo ambiente gli offrirà in maniera piuttosto costante 70 carezze al giorno egli cercherà un modo per ottenere quelle mancanti per esempio piangendo. In questo modo potrà ricevere le 30 carezze mancanti, positive o negative che siano.
Nel caso si tratti di 30 carezze negative, anche se verrà percepita la differenza qualitativa, esse verranno accettate perché ritenute necessarie alla propria esistenza e, per dare senso a questa economia di carezze, il bambino deciderà che il mondo ha da offrirgli 70 carezze positive e 30 carezze negative e formerà così il suo specifico "quoziente di carezze".
Quando più avanti, a scuola, gli insegnanti gli offriranno 100 carezze positive egli ne accetterà 70, disconfermerà (cancellando o deformando) le rimanenti, e cercherà un modo per procurarsi quelle 30 negative mancanti.
Allo stesso modo nella vita adulta, quando l'individuo riceve una carezza che non è in sintonia con il proprio "quoziente di carezze" è probabile che la ignori, la svaluti per mantenere stabile il proprio quoziente di carezze e l'idea che ha di sé stesso e del mondo.
Molte persone hanno difficoltà a dare carezze ad altri oppure hanno difficoltà ad accettare carezze (es. un complimento).
E' anche importante sottolineare i seguenti punti:
- ogni individuo, quando si sente deprivato, ha bisogno di ricaricare il proprio quantitativo di carezze per poter vivere;
- il modo di ricevere e dare le carezze viene appreso in famiglia;
- la maggior parte delle persone limita lo scambio delle carezze in accordo con le proprie decisioni infantili (filtro delle carezze).
Steiner nell'articolo sull'economia delle carezze (1971, Premio Berne 1980) individua 5 regole restrittive riguardo alle carezze che costituiscono la base della personale economia di carezze di ciascuno:
- non dare carezze;
- non chiedere carezze quando ne hai bisogno;
- non accettare carezze anche se ne vuoi;
- non rifiutare carezze quando non ne vuoi;
- non dare carezze a te stesso.
In base a queste regole vi propongo il seguente esercizio da ripetere 4 volte:
1- compilare pensando alle carezze positive in generale
2- compilare pensando alle carezze negative in generale
3- compilare pensando alle carezze positive verso il partner
4- compilare pensando alle carezze negative verso il partner
Ovviamente, per conoscere la vostra economia delle carezze, potete ripeterlo con tutte le persone che desiderate come un collega o un familiare o qualsiasi altra persona.
Buon lavoro!