12/05/2023
"DOTTORE MI HANNO DETTO DI METTERE L'URGENZA, ALTRIMENTI LA VISITA ME LA FANNO FRA 2 ANNI"
E' la frase che più frequentemente ascolto nel mio studio medico e penso sia così per tanti altri colleghi.
La priorità di urgenza sulle prescrizioni viene applicata solo per le situazioni CLINICAMENTE urgenti e non per i controlli periodici.
Se ci sono lunghi tempi di attesa o non ci sono disponibilità per visite ed esami programmabili o di controllo periodico, mettere l'urgenza non è la soluzione.
Non lo è perchè dobbiamo tutelare chi il problema urgente (=rischio grave e immediato per la salute) ce l'ha davvero.
Non è la soluzione perchè, anche volendo chiudere un occhio, favorirei alcuni pazienti rispetto ad altri, mentre invece per un medico i pazienti sono tutti uguali in termini di diritto alla salute.
E allora , fregandomene dell'etica professionale, per aiutare tutti dovrei mettere l'urgenza a tutti...e non avremmo risolto ugualmente niente in termini di attesa.
Non è lo studio del medico di famiglia il luogo in cui si può risolvere un problema che è di sistema, regionale e nazionale.
Il vostro medico non è una persona che dall'altra parte della scrivania si impunta su una priorità per fare dispetto a qualcuno.
Il vostro medico si impegna a lavorare seguendo un giuramento professionale ed un codice deontologico che tutelano la comunità (e che è giusto condividere sempre https://buff.ly/431yqGL ).
Non mi chiedete urgenze impropriamente.
Valuto io e me ne assumo come previsto le responsabilità.
Il malcontento, la rivendicazione dei propri diritti, al di là della solidarietà e della reciproca comprensione quotidiana in studio, vanno esternate in altre sedi. Cosa che i medici, me compreso, fanno da anni per la sanità pubblica e i pazienti sempre meno.
Speriamo si torni presto a ragionare in termini di bisogni collettivi e non individuali.