01/12/2025
Dicembre è un mese potente, silenzioso e sacro. È il mese del grande e profondo silenzio sacro che culla fino al ritorno del primo raggio di sole. È il tempo in cui la natura tace: le foglie sono cadute, la terra dorme sotto la brina, gli animali si ritirano nelle tane. Per i druidi questo, però, non è un periodo di morte ma di gestazione spirituale, un tempo in cui la vita si nasconde nel buio per rinascere più forte. Il buio non deve essere temuto ma onorato come il grembo della creazione. Dicembre è il momento dell’ascolto profondo del proprio spirito ma - soprattutto - del battito della Terra. Questo mese custodisce un profondo potere di trasformazione interiore che trova la sua massima espressione nel ritorno della luce.
Il centro magico di dicembre è il solstizio d’inverno (21-23 dicembre), celebrato con la festa celtica di Alban Arthan (Luce di Artù). È la notte più lunga dell’anno, ma anche quella in cui la luce comincia a crescere di nuovo. La luce del solstizio non è solo quella esterna, ma è la luce dell’anima che si rinnova ogni inverno. Non solo luce solare ma anche lunare. La luna piena di dicembre prende il nome di Luna della quercia. La quercia è l'albero legato al periodo del solstizio e rappresenta il ritorno della luce.
Dicembre porta in sé tre grandi energie:
• ritiro: insegna a scendere dentro ognuno, ascoltare la propria ombra e riconoscere ciò che deve morire;
• illuminazione: nel buio, una luce sottilissima appare. Il nuovo sole cresce giorno dopo giorno, portando speranza e trasformazione;
• rinascita: il nuovo sole cresce giorno dopo giorno, portando speranza e trasformazione. Si impara che, anche nel punto più oscuro, la rinascita è già iniziata.
Nel pensiero celtico-druidico, dicembre rappresenta:
• la notte sacra della Terra;
• il momento della rinascita del Sole;
• il ritorno della speranza e della luce;
• il rinnovamento del fuoco spirituale.
Il messaggio spirituale che insegna dicembre è che nel cuore dell’oscurità, la luce non muore mai. Il buio non tiene nascosto, ma protegge ciò che sta per nascere. Ogni fine è un seme che attende di rinascere.
Elidir