Healy

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30/11/2025

«Essere illusi e ignoranti come noi siamo soggetti al karma e quindi vittime del debito karmico.

Tutto ciò che ci accade nella vita e nella morte – i nostri successi, i fallimenti, persino il modo in cui moriamo – avviene come risultato dei nostri debiti karmici. In sostanza, cause e condizioni determinano ogni nostra azione. Perciò, una delle pratiche che possiamo intraprendere a favore di un caro defunto è un rituale di purificazione del debito karmico.

Cos’è il “debito karmico”? Sulla carta possiedi un appartamento, un’auto, armadi pieni di vestiti e accessori costosi. Eppure, se tutto ciò che possiedi è stato acquistato con denaro preso in prestito, tecnicamente tutti i tuoi beni appartengono alla banca. Il debito karmico funziona più o meno allo stesso modo. Tutto ciò che siamo – la nostra situazione di vita, la salute, la ricchezza e persino l’aspetto – si basa su innumerevoli vite di interazioni con gli altri.

Gli insegnamenti buddhisti ci dicono che siamo karmicamente indebitati con ogni essere senziente. Ogni singolo essere, in un tempo o in un altro, è stato nostro padre, madre, figlio, servitore, autista, il cavallo o l’asino che abbiamo cavalcato, il nostro migliore amico e il nostro peggior nemico. Mentre leggi questo libro, potresti essere seduto su un punto che appartiene a un fantasma. Hai chiesto il permesso al fantasma di sederti lì? Costruiamo case senza pensare agli animali che vengono scacciati dalle loro dimore.

Siamo debitori in modo impagabile verso i nostri insegnanti, infermieri, medici, leader e nazioni, e verso le forze di polizia che ci proteggono e portano alla giustizia chi ci deruba o ci ferisce. Alcune persone non pagano le tasse per principio, eppure beneficiano della sicurezza che il loro paese garantisce, vivendo comodamente e al sicuro. Se sei una di queste persone, devi al sistema sociale del tuo paese molto più di chi partecipa pagando le tasse. Tutti questi debiti karmici sono la ragione per cui sperimentiamo malattie, conflitti familiari e fallimenti. E poiché siamo tutti gravati da una quantità colossale di debito karmico, abbiamo quasi nessun controllo su ciò che facciamo, pensiamo, possediamo e su come viviamo.

Oggi puoi essere sano, brillante ed energico, ma in un istante un banale incidente potrebbe cancellare per sempre la tua salute e la tua energia. Esiste un antidoto al debito karmico? Sì. Un antidoto generale, molto efficace, è creare buon karma. Non c’è fine ai modi di creare e accumulare buon karma: dal donare un centesimo a un programma ecologico mondiale al fare volontariato per insegnare matematica a bambini sfruttati in Cambogia.

Ma secondo gli insegnamenti buddhisti, il rimedio migliore al debito karmico è praticare il Dharma. Prendere rifugio, fare il voto del bodhisattva e praticare la bodhicitta. Puoi anche praticare il tonglen: mentre espiri, offri tutto ciò che è buono agli altri; mentre inspiri, assorbi tutto ciò che è negativo.

E dedica sempre i meriti accumulati all’illuminazione degli altri…»

Dzongsar Jamyang Khyentse Rinpoche

Possano tutti gli esseri trovare pace nel cuore e libertà dalla sofferenza.

A beneficio di tutti gli esseri senzienti

Om Namo Buddhaya 🙏🌷

27/11/2025

IL SILENZIO…. INIZIATICO!

Un tempo, e ancora oggi in alcune scuole iniziatiche, ogni volta che un profano veniva iniziato era consuetudine parlargli del silenzio che, per i primi tempi, doveva osservare.

A questo proposito ricordo che dal punto di vista intellettuale, Pitagora che è uno degli uomini più notevoli che siano mai esistiti, sia per la sua sapienza sia per altri aspetti esigeva che chi aspirava ad entrare nella sua comunità che si chiamava Schola Italica doveva osservare due/cinque anni di silenzio (le fonti sono varie); questo ci viene detto anche da Giamblico, il filosofo neoplatonico che scrisse la Vita di Pitagora.

E’ importante chiarire che non viene richiesto al neofita di restare muto, ma di osservare un rispettoso silenzio nell’attesa di una sua maturazione iniziatica. Per questo si potrebbe creare un equivoco fra silenzio e mutismo i quali hanno, invece, significati estremamente differenti; il mutismo invece di aprire una nuova strada tenderebbe a chiuderla.
Il silenzio può essere invece anche essere definito il preludio ad una rivelazione, perché a volte il silenzio dice più della parola.

C’è poi il silenzio di chi non sa e si pone in ascolto o il silenzio di chi osserva per accusare e c’è anche il silenzio ostinato, consapevole, frutto di un cuore indurito.
Spesso Gesù con il Suo silenzio raggiunse il punto più alto della Sua forza espressiva e spesso di fronte alle domande insincere Egli faceva silenzio.
L’esperienza del silenzio come quella del Cristo non parla della debolezza della fede, ma della profondità e dell’umanità della fede; se compreso nel giusto modo il silenzio appare come un diverso modo di parlare portando l’uomo al centro della sua interiorità divina. Il silenzio permette infatti la concentrazione necessaria per guardare nel profondo di noi stessi.

Per rendersi conto dell’importanza del silenzio basta soffermarsi sull’importanza delle pause in un discorso, in uno spartito di musica, in quei brevi intervalli…di silenzio…che rendono un brano armonico e intenso.
Il silenzio può dare alle cose grandezza e maestosità.

Non è un caso che la regola monastica dia al silenzio una grande importanza e tutti coloro che lo praticano sanno che per “ascoltare” Dio c’è bisogno di silenzio dentro la propria anima e la proprio mente, in quanto le chiacchiere creano solo confusione che offuscano l’immagine divina.
Ricordiamoci inoltre che la mente mente… naturalmente il silenzio non deve essere un’ imposizione, ma una libera scelta. D’altra parte l’intelligenza del cuore parla senza parole “dentro” di noi ove giace sopito il tutto/Tutto e se la nostra mente è troppo rumorosa non ode tale voce.

Chi vuole accostarsi alla vera Conoscenza deve pazientare e saper aspettare fin quando non comprende e questo succederà solo se sa ascoltare, riflettere e meditare, in un silente processo introspettivo in cui udire la quiete dell’anima.
Ricordo che era scritto sul Tempio di Apollo a Delfi:
“Conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli dei” (Nosce te ipsum).
Diamo dunque il giusto valore al silenzio distinguendo i vari tipi di “silenzio”, da quello positivo e costruttivo, al silenzio negativo di chi mente o vuole nascondere qualcosa, al silenzio distruttivo di chi intende distruggere, demolire, sconsacrare qualcosa o qualcuno, al silenzio iniziatico con cui si intende la riservatezza sui misteri iniziatici.

A volte il silenzio serve anche per recuperare il ‘Verbo iniziale’ quale archetipo delle parole e come si vede non si può parlare solo di ‘silenzio’ come assenza di suoni.

Silenziamo la mente e raccogliamoci nel ‘silenzio’ creativo dell’Anima; impariamo ad ascoltarci e ad ascoltare gli altri.
Come predisporre l’animo e la mente ad affinare la propria consapevolezza? Raggiungendo il Silenzio.

©Tiziana Chierotti

20/11/2025

Quando parli, parla dell'essenza.
Parla con te come se parlassi alla bambina che vive dentro te, parla con il bambino all'interno delle persone, degli alberi ;parla con i bambini più puri delle montagne.
Scoprirai che tutto quello che vive ha un bambino dentro di sé. Forse ha paura, alle volte può essere molto impaurito.
Se è così, abbraccialo con le tue parole, cullalo con il tuo silenzio e ascolta l'immensa Pace che sgorgherà dal tuo cuore.
Quando parli, parla l'essenza e l'essenza verrà a parlare con te.
Ada Luz Márquez

19/11/2025

Non Guardare i Difetti degli Altri
Vi dico sempre di non guardare i difetti degli altri, vero? Secondo la visione del Mantra Segreto, quando vedete un difetto negli altri dovreste comprendere che lo vedete a causa delle vostre stesse afflizioni. Le afflizioni vedono le afflizioni. Guardando direttamente l’afflizione, riconoscete: “Il difetto che vedo in questa persona è solo un’afflizione. Dove si trova questa afflizione? Posso trovarla nella mia stessa mente.” Così si guarda alle proprie afflizioni e non a quelle degli altri.
Il Signore Jigten Sumgon disse:
“Non guardare i difetti del corpo, della parola e della mente degli esseri, ma vedere le loro qualità positive: questa è la perfetta liberazione dei bodhisattva.”
Quando vedo le qualità positive in tutti i discepoli, la mia mente è pura. Questa mente pura può far sì che anche la loro mente diventi pura. Quando vedo gli altri in modo impuro, ciò dipende dalla mia mente impura. È come essere oscurati dall’oscurità, come una nube nera che fa sembrare scura una nube bianca.
Sakya Pandita disse:
“Un essere nobile, come un gioiello, non cambia mai. Guardando la bontà negli altri, accresce la propria acqua pura. Un essere inferiore, come un setaccio, trattiene ciò che è cattivo ma perde ciò che è buono.”
Un essere nobile abbraccia la bontà, vede le qualità positive negli altri. Un essere inferiore che vede solo i difetti negli altri è come un setaccio che raccoglie solo detriti mentre l’acqua pura va perduta. Vedere i difetti negli altri è segno della propria natura corrotta.
Perciò, non guardate i difetti degli altri, ma guardate le loro qualità positive!
S.E. Garchen Rinpoche, 17 ottobre 2019, Taiwan
* La radice del problema
• Quando vediamo un difetto negli altri, in realtà lo percepiamo attraverso le nostre afflizioni mentali (klesha: attaccamento, avversione, ignoranza).
• “Le afflizioni vedono le afflizioni”: ciò che giudichiamo negli altri è un riflesso di ciò che ancora non abbiamo purificato in noi stessi.
* Il rimedio
• Invece di fissarci sui difetti altrui, dobbiamo riconoscere le nostre afflizioni e lavorare su di esse.
• Guardare dentro di sé trasforma la percezione: ciò che sembrava un difetto esterno diventa un’occasione di pratica interiore.
* L’insegnamento dei maestri
• Jigten Sumgon: la liberazione dei bodhisattva consiste nel non vedere i difetti di corpo, parola e mente degli esseri, ma nel riconoscere le loro qualità.
• Sakya Pandita: paragona l’essere nobile a un gioiello che non cambia, capace di trattenere e accrescere la bontà. L’essere inferiore, invece, è come un setaccio che trattiene solo i detriti e lascia scorrere via l’acqua pura: chi vede solo difetti perde la vera ricchezza spirituale.
* La dinamica della mente
• Se vediamo le qualità negli altri, la nostra mente diventa pura. Questa purezza può persino influenzare positivamente la mente degli altri.
• Se vediamo gli altri in modo impuro, è perché la nostra mente è impura: come una nube nera che fa sembrare scura una nube bianca.
* Il messaggio centrale
• Non guardare i difetti degli altri, ma le loro qualità positive.
• Questo atteggiamento non è solo etico, ma anche pratico: purifica la nostra mente, rafforza la compassione e ci avvicina alla liberazione.
• In sintesi: il testo ci invita a trasformare il modo in cui percepiamo gli altri. Non si tratta di negare che esistano difetti, ma di comprendere che la loro percezione nasce dalle nostre afflizioni. Coltivando la visione delle qualità, purifichiamo noi stessi e contribuiamo alla purezza degli altri.
Possano tutti gli esseri trovare pace nel cuore e libertà dalla sofferenza.
A beneficio di tutti gli esseri senzienti
Om Namo Buddhaya 🙏🌷

La adoro 🥰
10/11/2025

La adoro 🥰

Ricordati che la grande verità si cela sotto la legge del mistero. La conoscenza universale può essere rivelata solo ai ...
02/11/2025

Ricordati che la grande verità si cela sotto la legge del mistero. La conoscenza universale può essere rivelata solo ai nostri fratelli che hanno affrontato le nostre stesse prove. La verità va dosata a misura dell’intelletto, dissimulata ai deboli, che renderebbe pazzi, nascosta ai malvagi, che solo potrebbero afferrarne qualche frammento di cui farebbero arma letale. Racchiudila nel tuo cuore, e che essa parli attraverso le tue opere. La scienza sarà la tua forza; la fede la tua spada; e il silenzio la tua corazza impenetrabile.

- Ermete Trismegisto
- Edmund Blair Leighton, The Accolade

30/10/2025

VIVI OLTRE LE REGOLE di Simona Oberhammer

Cara donna non lasciare che la tua vita venga gestita dagli altri,non lasciare che venga incasellata in schemi che non ti appartengono, ma vivi secondo la tua vera natura, coraggiosa di osare oltre le regole.

Siediti a terra, se non hai voglia di incastrarti su una sedia Dormi nuda e goditi il tuo corpo Se sbagli, smetti di colpevolizzarti e mortificarti. Farai meglio la prossima volta Vai alla ricerca della tua dimensione profonda, come un'esploratrice, anche se tutti ti dicono che rimanere sulla superficie è più sicuro Mangia assaporando il cibo pienamente, senza pensare solo come influirà sulla tua linea Se vuoi presentare una tua idea fallo, senza rimuginare su cosa gli altri penseranno Togliti le scarpe e cammina sentendo i fili d'erba che accarezzano le dita Scrivi i tuoi sogni su un diario e conservalo come un segreto speciale Non commiserarti. Non serve. Cerca invece dentro di te tutto ciò che di positivo e bello può emergere Lotta per la tua verità. Non ascoltare chi dice che c'è un modo giusto e uno sbagliato di fare le cose Se ti sembra di essere arrivata a un punto morto reiventa la tua vita Balla e muovi tutto il tuo corpo seguendo il tuo istinto Crea, crea e crea: un dolce, un pensiero, un disegno, un abito…fai sgorgare da te questa potente energia Regalati un bagno a lume di candela e celebra un momento tutto per te Osa…. tutto ciò che hai lasciato nel cassetto è perduto Ridi..anche senza un motivo. La vita merita di essere vissuta con il sorriso sulle labbra Cerca donne come te, unisciti a chi vuole vivere la sua vita senza sprecare il tempo per accontentare tutti eccetto se stessa Smetti di sentirti imperfetta, incapace, difettosa…sei splendida proprio così come sei ora Metti amore nella tua vita, in tutte le forme possibili: ama bambini, uomini, donne, animali, piante, progetti, desideri. Ama con passione, non risparmiarti Ama te stessa prima di tutti. Solo se sei nutrita dal tuo profondo avrai la forza di vivere in questo modo

Kyoto e il futuro della fisica quantistica: quando la luce parla il linguaggio dell’universo.All’Università di Kyoto è a...
27/10/2025

Kyoto e il futuro della fisica quantistica: quando la luce parla il linguaggio dell’universo.

All’Università di Kyoto è accaduto qualcosa che potrebbe ridefinire il confine tra scienza e fantascienza. Un gruppo di ricercatori giapponesi è riuscito, per la prima volta in modo chiaro e controllato, a osservare lo “stato W”, una configurazione di entanglement quantistico che lega tre particelle di luce, i fotoni, in un’unica danza invisibile.

Questo stato rappresenta una delle strutture più delicate e misteriose della meccanica quantistica. Immagina tre particelle che, anche se separate nello spazio, continuano a muoversi come se fossero una sola, condividendo istantaneamente informazioni. Per anni gli scienziati avevano tentato di catturare questa sincronia perfetta, ma la fragilità del fenomeno lo rendeva quasi irraggiungibile.

A Kyoto ci sono riusciti utilizzando un circuito ottico di precisione e solo tre fotoni, dimostrando che il legame quantistico può essere compreso e manipolato con una semplicità sorprendente. È un passo che avvicina la fisica quantistica al mondo reale, aprendo la strada a tecnologie che fino a ieri sembravano sogni: comunicazioni istantanee e inviolabili, computer quantistici in grado di elaborare informazioni milioni di volte più rapidamente, e reti globali sicure basate sulla luce stessa.

Ma c’è di più. Questa scoperta risuona profondamente anche con un altro campo emergente: la fotobiomodulazione, la scienza che utilizza la luce per stimolare i processi vitali delle cellule. Se nell’entanglement la luce connette particelle distanti, nella fotobiomodulazione essa connette i nostri sistemi biologici, armonizzando energia, informazione e materia.

Entrambe le discipline, la fisica quantistica e la terapia della luce, parlano la stessa lingua universale: quella delle frequenze. In un caso esse comunicano tra fotoni; nell’altro, tra cellule e tessuti umani. È come se la scoperta di Kyoto ci ricordasse che la luce non è solo un fenomeno fisico, ma un ponte vibrazionale tra il visibile e l’invisibile, tra la scienza e la vita stessa.

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