Casa Moai

Casa Moai Creare, nutrire, curare.

La cosa importante è accettare se stessi. Se la condizione in cui mi trovo è causa di malessere, è segno che la rifiuto....
02/12/2025

La cosa importante è accettare se stessi. Se la condizione in cui mi trovo è causa di malessere, è segno che la rifiuto.
Allora, più o meno coscientemente, tento di essere diverso da come sono; in definitiva non sono io.
Se, al contrario, accetto pienamente il mio stato, troverò la pace.
Non mi lamento del fatto che dovrei essere più santo, più bello, più puro rispetto a quello che sono ora.
Quando sono bianco, sono bianco, quando sono nero, sono nero, punto e basta.
Questo atteggiamento non impedisce che continui a lavorare su di me per poter diventare uno strumento migliore; l’accettazione di sé non limita le aspirazioni, al contrario, le nutre.
Perché ogni miglioramento partirà sempre da ciò che si è realmente.

Alejandro Jodorowski

Foto dal film "El Topo".

Un'imparziale introspezione è un metodo doloroso per accostarsi alla saggezza. L'inesorabile analisi dei propri pensieri...
02/12/2025

Un'imparziale introspezione è un metodo doloroso per accostarsi alla saggezza.
L'inesorabile analisi dei propri pensieri è un'esperienza dura e sconvolgente, capace di ridurre in polvere l'ego più tenace. Ma la vera autoanalisi rende matematicamente saggi.

Il metodo della libera 'espressione di sé stessi' e della ricerca di riconoscimenti personali, invece, fa diventare egoisti, convinti di avere il diritto di dare la propria interpretazione personale di Dio e dell'universo.

La mente umana brulica di creature ripugnanti: le innumerevoli illusioni terrene.
Le lotte sui campi di battaglia diventano insignificanti, se vengono paragonate ai conflitti di colui che affronta per la prima volta i nemici interiori.

Questi non sono avversari umani, che si lasciano sopraffare da un terribile spiegamento di forze: onnipresenti, infaticabili, ossessionanti perfino nel sonno, questi soldati, i nostri ciechi desideri, cercano di annientarci tutti.

Stolto è colui che seppellisce i propri ideali per arrendersi al destino comune.

Paramahansa Yogananda
da «Autobiografia di uno Yogi»

02/12/2025
02/12/2025

UN CORSO IN MIRACOLI
A cura di Francesco Giacovazzo

*SABATO 6 dicembre, ore 17/19:
"Il sogno del mondo"
Introduzione al seminario.
Incontro gratuito

*DOMENICA 7 dicembre, ore 9,30/18,00:
Seminario "Un corso in miracoli in azione".

Info e iscrizioni al numero in locandina.

Ricorda, tutte le emozioni negative richiedono energia, ti svuotano. E tutte le emozioni positive e gli atteggiamenti po...
02/12/2025

Ricorda, tutte le emozioni negative richiedono energia, ti svuotano.
E tutte le emozioni positive e gli atteggiamenti positivi sono dinamo di energia: creano più energia, non ti svuotano mai.
Ma il fatto è che, quando sei triste e negativo, senti di più il tuo ego.
Quando sei felice, beato, estatico, non senti l'ego.
Quando sei felice e beato non esiste alcun "io": sei connesso con l'esistenza, non sei separato, sei insieme.
Quando sei triste, arrabbiato, avido, quando rimugini dentro di te, quando ti crogioli nelle tue ferite, continui a guardarle, giocandoci, cercando di fare il martire; tra te e l'esistenza c'è un divario, una frattura: vieni lasciato solo e senti l'io.
E quando senti la presenza dell'io,
l'intera esistenza ti sembra nemica; non lo è realmente, è solo un'apparenza.
Senti che tutti ti sono nemici, e ti comporterai in modo che tutti ti siano ostili.
Quando accetti la natura e ti dissolvi, la segui: il canto del Tutto è la tua canzone, la danza del Tutto è la tua danza; non sei più separato, non senti un "io sono", senti soltanto: "il Tutto è, io sono solo un' onda che viene e va, arriva e parte, c'è e non c'è. Io arrivo e me ne vado, il Tutto rimane. E io esisto grazie al Tutto, il Tutto esiste attraverso di me".
OSHO

01/12/2025

Il segreto della vita è “morire prima di essere morti”, e scoprire così che non c’è morte.
Eckhart Tolle

Il padre di Gurdjieff stava morendo. Le sue ultime parole al figlio hanno un significato immenso.Gurdjieff aveva solo no...
01/12/2025

Il padre di Gurdjieff stava morendo.
Le sue ultime parole al figlio hanno
un significato immenso.
Gurdjieff aveva solo nove anni.

Dunque il padre gli disse: “So che adesso potresti non capire ciò che sto dicendo, ma non ho altro tempo, te lo devo dire adesso. Ma tu hai tempo, ricorda soltanto le parole. Quando avrai maturità sufficiente per comprendere cosa significano quelle parole, allora agisci in base a quelle parole. Ma non scordarti, ricorda: si tratta di una semplice frase.”
E disse a Gurdjieff di ripetere la frase tre volte, così che potesse morire in pace.

Gli disse: “Perdonami, perché non ho alcuna eredità da lasciarti, tranne questa frase.” E qual era quella frase? Un’affermazione molto semplice.
Gli disse: “Ricorda, se qualcuno crea rabbia dentro di te, dì a quella persona che tornerai dopo ventiquattro ore, per rispondergli. Aspetta ventiquattro ore; e dopo ventiquattro ore qualsiasi cosa affiori in te, vai e agisci.”

Questo semplice consiglio, quest’unica frase cambiò tutta la vita e diede forma a un uomo come George Gurdjieff.
Non gli lasciò nient’altro, disse al figlio: “Adesso dovrai prenderti cura di te stesso. Tua madre è morta, io sto morendo. Dovrai guadagnarti il tuo pane. Da solo dovrai imparare a gestirti.”
Un bambino di nove anni.

30/11/2025

UN CORSO IN MIRACOLI
A cura di Francesco Giacovazzo

*SABATO 6 dicembre, ore 17,00/19,00:
"Il sogno del mondo"
Introduzione al seminario.
Incontro gratuito su prenotazione.

*DOMENICA 7 dicembre, ore 9,30/18,00: Seminario "Un corso in miracoli in azione".

Info e iscrizioni al numero nella locandina, giù nei commenti.🪇🍂
L'incontro del sabato non impegna alla partecipazione al seminario della domenica. Siete benvenuti 💎

29/11/2025

“La condizione fondamentale dell’uomo è il sonno; l’uomo è addormentato,
la sua coscienza è ipnotizzata, confusa;
egli non sa chi è, non sa perché agisce, è una specie di macchina, un automa, cui tutto “succede”; non ha il minimo controllo sui propri pensieri, sulle proprie emozioni, sulla propria immaginazione, sulla propria attenzione; crede di amare, di desiderare, di odiare, di volere, ma non conosce mai le vere motivazioni di questi impulsi che compaiono e scompaiono come meteore;
dice “io sono”, “io faccio”, “io voglio”,
credendo di avere davvero un ego unitario,
mentre è frammentario in una moltitudine di centri che di volta in volta lo dominano.
Si illude di avere coscienza di sé, ma non può svegliarsi da sé, può soltanto sognare di svegliarsi; pensa di poter governare la propria vita, ma è una marionetta diretta da forze che ignora.
Trascorre l’intera esistenza nel sonno e muore nel sonno; passa tutto il tempo in un mondo soggettivo cui non può sfuggire;
non è in grado di distinguere il reale dall’immaginario;
spreca le proprie energie a inseguire cose superflue;
e solo qualche volta si rende conto che non è soddisfatto, che la vita gli sfugge, che sta sciupando l’occasione che gli è stata offerta.”

George Ivanovic Gurdjieff

Francesco Giacovazzo
28/11/2025

Francesco Giacovazzo

Made with Restream Studio. Livestream on 30+ platforms at once via https://restream.io

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Sannicandro Di Bari

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