Natale D'Esposito Fisioterapista

Natale D'Esposito Fisioterapista Il corpo è un unico insieme, e come tale va trattato. Da dentro la testa a sotto i piedi. Siamo fat

Dottore in Fisioterapia, svolge i sottoelencati servizi per diversi campi della riabilitazione:
- Diatermia da Contatto (Tecar).
- Terapia manuale.
- trattamentotrigger point.
- applicazione di Kinesiology Tape.
- riabilitazione dell'articolazione temporo-mandibolare.
- recupero motorio post chirurgico.
- riabilitazione di tutti i segmenti corporei.
- lombosciatalgie.
- cervicali.
- patologie respiratorie.
- patologie neurologiche.
- idrochinesi.
- mobilizzazione.
- massoterapia.
- massoterapia drenante.
- massoterapia decontratturante.
- hot stone massage
- coppettazione
- personal trainer.
- attività motoria per la 3° età.
- allungamento muscolare.
- servizi domiciliari.

13/07/2024

Batman dopo aver trascorso le vacanze in Sicilia 😂😂😂

21/07/2019

Etna, Italy: Souther, la fenice di Nanto, risorge dalle proprie ceneri.

Luca Gargiulo .... tutto x te...
02/02/2014

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Dr. Glass DPM Podiatry Resource Network glass.dpm@gmail.com www.drglass.org This video illustration depicts the ankle joint complex which includes the tibial...

12/07/2012

Art. 1

1. E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.
2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle proprie competenze, il fisioterapista:
a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
b) pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali;
c) propone l'adozione di protesi ed ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia;
d) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
3. Svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali;
4. Il fisioterapista, attraverso la formazione complementare, integra la formazione di base con indirizzi di specializzazione nel settore della psicomotricità e della terapia occupazionale:
a) la specializzazione in psicomotricità consente al fisioterapista di svolgere anche l'assistenza riabilitativa sia psichica che fisica di soggetti in età evolutiva con deficit neurosensoriale o psichico;
b) la specializzazione in terapia occupazionale consente al fisioterapista di operare anche nella traduzione funzionale della motricità residua, al fine dello sviluppo di compensi funzionali alla disabilità, con particolare riguardo all'addestramento per conseguire l'autonomia nella vita quotidiana, di relazione (studio-lavoro-tempo libero), anche ai fini dell'utilizzo di vari tipi di ausili in dotazione alla persona o all'ambiente.
5. Il percorso formativo viene definito con decreto del Ministero della sanità e si conclude con il rilascio di un attestato di formazione specialistica che costituisce titolo preferenziale per l'esercizio delle funzioni specifiche nelle diverse aree, dopo il superamento di apposite prove valutative.
La natura preferenziale del titolo è strettamente legata alla sussistenza di obiettive necessità del servizio e recede in presenza di mutate condizioni di fatto.
6. Il fisioterapista svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.

Art. 2

1. Il diploma universitario di fisioterapista conseguito ai sensi dell'art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 , e successive modificazioni, abilita all'esercizio della professione.

Art. 3

1. Con decreto del Ministro della sanità di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica sono individuati i diplomi e gli attestati, conseguiti in base al precedente ordinamento, che sono equipollenti al diploma universitario di cui all'art. 2 ai fini dell'esercizio della relativa attività professionale e dell'accesso ai pubblici uffici

27/06/2012

DISTURBI CRANIO-CERVICO-MANDIBOLARI E CEFALEE

Almeno il 60% della popolazione, soprattutto femminile, soffre abitualmente di dolori alla testa e al viso. Una buona percentuale di questi dolori possono essere ascritti a disfunzioni dell’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM) e del Rachide Cervicale. Il loro trattamento è oggi possibile grazie a specifiche tecniche Fisioterapiche.

L’ATM è la delicata giunzione fra mandibola e cranio, da cui dipende la funzione della masticazione. È quindi in costante movimento (soprattutto nei bruxisti, in chi mastica chewing gum, si morde le unghie o altri oggetti), scatenando sovente disturbi quali scrosci, scatti, crepiti, dolori al viso e blocchi a bocca aperta e bocca chiusa.
Il Rachide Cervicale incide sia sulla biomeccanica che sul dolore cranio-facciale, a causa della stretta connessione fra i nervi delle prime 3 vertebre e il Nervo Trigemino (Nuclei Trigemino-Cervicali). È quindi spesso causa di cefalee ed emicranie.

Come si individua un disturbo cranio-cervico-mandibolare’? Il lavoro si svolge in equipe e in stretta collaborazione con i migliori Specialisti, dal Dentista al Neurologo, dall’Otorinolaringoiatra al Chirurgo Maxillo-facciale, a cui spetta il compito di escludere tutte le possibili cause non muscolo-scheletriche, e di selezionare il Paziente che può giovarsi dell’approccio fisioterapico.
Quindi si procede ad un’attenta analisi tramite test fisioterapici specifici della funzione dell’ATM e del Rachide Cervicale per identificare le disfunzioni causa del dolore alla testa o al viso del Paziente, e pianificare il trattamento.

Questo lavoro si avvale di :delicate mobilizzazioni dell’ATM e delle vertebre cervicali, che rilasciamento e ricoordinazione neuromuscolare. Grazie poi all’educazione tramite esercizi a domicilio, è possibile mantenere i risultati a lungo termine. Si tratta comunque di disturbi complessi, che necessitano spesso di un trattamento integrato d’equipe, gnatologico, farmacologico, psicoterapico, oltre a quello fisioterapico.

09/04/2012

Non c'è una seconda occasione per dare una "Buona Prima Impressione".

03/04/2012

La malocclusione è una patologia,che non è rappresentata solamente da uno scorretto “ingranaggio dentale” fra l'arcata superiore con quella inferiore, ma spesso anche dal punto di vista della geometria statica.Talora può sussistere una malocclusione anche in presenza di un ingranaggio dentale "apparentemente" armonico. Inoltre ha rilevanza nella dinamica funzionale esercitata dalle arcate dentarie, che coinvolge diverse sedi cliniche. La malocclusione si manifesta, infatti, nelloscheletro craniofacciale, nel sistema neuromuscolare orofacciale, nei tessuti"molli" stomatognatici e nelle arcate dentarie. A questi aspett ipropri del Sistema stomatognatico dobbiamo aggiungere quelli di coinvolgimento del Sistema posturale globale in un nesso di causalità circolare proprio deiSistemi. Nella Posturologia Clinica si definiscono: a) cause ascendenti quando si ritiene che una disorganizzazione posturale ad altro livello coinvolge secondariamente il Sistema stomatognatico;b) cause discendenti quando un amalocclusione causa una disorganizzazione posturale ad altro livello.In una visione clinica superficiale questa semplificazione può essere in alcuni casi vicina alla realtà e alla base di un comportamento clinico che riesce ad alleviare la maggior parte dei segni e dei sintomi. Invece in una visioneglobale (olistica) possiamo affermare che esiste sempre un meccanismo di retroazione (feedback) che coinvolge circolarmente tutti i sottosistemi posturali.Quando la malocclusione è la causa primaria della sintomatologia, un intervento appropriato sul Sistema stomagnatico è risolutivo. Alla luce di quanto suddettosarebbe preferibile definire la malocclusione su un criterio di disfunzione, rilevabile attraverso l'espressione disegni e sintomi correlabili :1. deformità dell'estetica facciale in genere2. alterazione dell'estetica del sorriso3. disfunzione dell'articolazione temporomandibolare4. difficoltà nella masticazione5. predisposizione alla malattia parodontale6. difficoltà dell'eloquio7. predisposizione alla carie dentale8. disordini neuromuscolari del distretto cranio-cervicaleI pazienti che evidenzia questa sintomatologia deverivolersi allo specialista in ortognatodonzia.

31/03/2012

La malattia di Sinding-Larsen-Johansson
Eziopatogenesi
La malattia di Sinding-Larsen-Johansson è una tendinite inserzionale del polo distale della rotula la cui eziologia è riconducibile sia a microtraumi ripetuti, che a cadute che comportino un impatto sull’apice rotuleo. Si manifesta nella popolazione sportiva in un’età compresa tra gli 11 ed i 13 anni. Si presenta monolateralmente ed è molto spesso associata alla malattia di Osgood-Schlatter. I fattori causali più importanti, oltre che dal sovraccarico funzionale, sono costituiti dalla presenza di un nucleo di ossificazione secondario a livello dell’apice rotuleo e/o da una rotula alta associata ad ipertono del quadricipite femorale.

Clinica e diagnosi
Il soggetto lamenta dolore durante la contrazione del quadricipite femorale. La sintomatologia algica viene evocata con la manovra di allungamento passivo del quadricipite, che si dimostra meno elongabile rispetto al controlaterale sano. Anche la pressione diretta sull’apice rotuleo evoca dolore. La diagnosi differenziale va posta con le fratture da stress della rotula.

Trattamento
Nei casi in cui la sintomatologia algica sia particolarmente intensa si può rendere necessaria l’immobilizzazione dell’articolazione del ginocchio tramite tutore rigido per un periodo compreso tra i 20 ed i 30 giorni. Sono in ogni caso consigliabili esercizi di allungamento del quadricipite femorale.

Riabilitazione e ritorno dell’attività sportiva
La malattia è autolimitante, la risoluzione completa del quadro clinico si raggiunge ad ossificazione completa dell’apice rotuleo, ossia tra il dodicesimo ed il quindicesimo anno d’età. Per quello che riguarda la ripresa dell’attività sportiva restano valide le stesse indicazioni fornite nel caso della malattia di Osgood-Schlatter.

30/03/2012

Se la vostra mente non è aperta... tenete chiusa anche la bocca!

30/03/2012
28/03/2012

Le trazioni vertebrali consistono nell'applicazione di forze che agiscono sui segmenti dell'apparato locomotore in senso opposto: ciò determina un allontanamento dei corpi vertebrali fino a 2 mm, con stiramento delle strutture muscolari e legamentose ed ampliamento dei forami di coniugazione lo scopo di questo allontanamento è di facilitare la lubrificazione articolare e, in alcuni casi, il rientro di ernie intervertebrali cervicali o lombari e la riduzione del dolore ad esse legato.
Fin dai tempi di Ipocrate sono state descritte varie forme di trazione vertebrale a scopo antalgico, ed in effetti la trazione scheletrica è uno dei più antichi trattamenti medici conosciuti.
La trazione manuale viene effettuata dal fisioterapista e viene normalmente applicata per periodi di pochi secondi o mediante una veloce ed improvvisa spinta, ciò mette il terapista in grado di "sentire" la reazione del paziente. Se correttamente eseguita, la trazione vertebrale può dare i seguenti effetti:

allontanamento e separazione dei corpi vertebrali;
allontanamento e scorrimento combinato
delle articolazioni e faccetta;
raddrizzamento delle curve spinali;
messa in tensione dei legamenti del segmento spinale;
stiramento dei muscoli della colonna vertebrale;
allargamento del forame intervertebrale;
stiramento e scivolamento delle faccette articolari;
riduzione della produzione del disco intervertebrale;
riduzione del dolore: per aumento dell'input non nocicettivo, reclutamento dell'inibizione discendente.

22/03/2012

Questo articolo l'ho letto sul sito http://www.hope4cancer.com/
a riguardo non saprei dire niente ma aspetto che qualcuno mi dica la sua!!

Ipertermia è un tipo di trattamento in cui è esposto il tessuto del corpo a temperature elevate (fino a 113 ° F), di danneggiare e uccidere le cellule tumorali, o per rendere le cellule tumorali più sensibili agli effetti delle radiazioni e alcuni farmaci antitumorali. Trattamento di ipertermia locale (calore applicato ad un'area molto piccola, come un tumore) è un ben noto metodo di trattamento del cancro con un semplice principio di base: Se un aumento della temperatura a 106 ° F può essere ottenuta per un'ora in un tumore, la cellule tumorali saranno distrutti. Tumori maligni primari hanno una cattiva circolazione del sangue, che li rendono più sensibile alle variazioni di temperatura. In ipertermia locale, il calore viene applicato ad una piccola area, come un tumore, con varie tecniche che forniscono l'energia per riscaldare il tumore. Diversi tipi di energia può essere utilizzata per applicare calore, compresi microonde, radiofrequenza, ultrasuoni e. A seconda della localizzazione del tumore, ci sono diversi approcci alla ipertermia locale:

CANCRO FATTI
National Cancer Institute National Institutes of ipertermia Sanità, una procedura in cui è esposto il tessuto del corpo a temperature elevate (fino a 113 ° F), è sotto esame per valutarne l'efficacia nel trattamento del cancro. Gli scienziati pensano che il calore può aiutare i tumori si riducono di danneggiare le cellule o di privarli di sostanze di cui hanno bisogno per vivere. Si stanno studiando ipertermia locale, regionale e di tutto il corpo, utilizzando dispositivi di riscaldamento interni ed esterni. L'ipertermia è quasi sempre utilizzato con altre forme di terapia (radioterapia, chemioterapia e terapia biologica) per cercare di aumentare la loro efficacia.

È noto che le zone riscaldanti del corpo che contengono un cancro, o riscaldare il tumore stesso, può contribuire ad uccidere le cellule tumorali. Questo trattamento espone il tessuto del corpo a temperature elevate, tra 40 ° -45 ° C (104 ° -113 ° F), senza danneggiare il tessuto sano circostante. La temperatura corporea normale è di 37 ° C (98,6 º F).

L'ipertermia locale (Indiba):
Una terapia di calore utilizzando la tecnologia attuale con riscaldamento in profondità della zona tessuto locale. Un calore molto elevato locale viene prodotto, in particolare nel tessuto dell'impresa. Le cellule tumorali non supportano questo livello di calore, e muoiono mentre il tessuto sano è rafforzato nel calore. Metabolismo è aumentato anche questo trattamento. L'ipertermia viene applicata a livello locale ed è totalmente indolore. L'applicazione è ideale fatto 5 volte alla settimana, per alcuni individui, questo trattamento funziona bene con un minor numero di applicazioni. Questa terapia è una specialità di Hope4Cancer dell'Istituto e viene praticata in nessun altro luogo in Messico. Entro circa 20 trattamenti, il tessuto tumorale può essere rigenerato portando un cambiamento cicatrizzazione del tessuto connettivo e più nel tumore.

Perché è il metodo INDIBA diverso?
Attraverso l'energia metodo INDIBA da una corrente a radiofrequenza viene direttamente dissipata in profondità all'interno dei tessuti tra gli elettrodi. Ciò, in confronto con riscaldamento ottenuto tramite fonti di calore esterne, evita la necessità di passare attraverso la barriera della pelle, perdendo così gran parte dell'energia generata. In confronto con altre tecniche che utilizzano le radiofrequenze, la bassa frequenza utilizzata dalle apparecchiature INDIBA evitare controindicazioni quali la presenza di protesi metalliche, l'uso degli occhi, vene varicose, cuoio capelluto, e altre aree sensibili che possono essere trattate con successo. Vantaggi particolari sono stati riportati in usi oftalmologici (ipertesto ai riferimenti) unità di trattamento INDIBA ricorrono all'esame correnti capacitivo o resistivo per indurre ipertermia profonda regionale. La concentrazione di potenza e l'aumento della temperatura è ottenuta internamente nelle zone in cui è posto l'elettrodo mobile. Vasodilatazione indotta con il risultato che la circolazione sanguigna è migliorata. Il paziente quindi non provare la sgradevole sensazione di essere trattata con una corrente elettrica e di conseguenza vi è normalmente una tolleranza del paziente del trattamento elevata. Inoltre, non ci sono effetti collaterali o controindicazioni con questo metodo, che è assolutamente innocuo.

Effetti della procedura:
• Aumento della circolazione sanguigna e linfatica
• Aumento della pressione di ossigeno
• Diminuzione della produzione di acido carbonico e diminuire l'acidità del tessuto
• Aumento della temperatura interna
• Rivitalizzazione a livello cellulare
• aumentata attività del sistema immunitario a livello locale

Azione Oncologia di ipertermia
• Maggiore sensibilità al calore dei tessuti neoplastici per ipertermia a causa della sua ischemia cronica e ipossia e pH acido.
• effetto letale sulle cellule tumorali ad una temperatura di 43Deg C., a seconda del tempo di applicazione. L'applicazione ripetuta di ipertermia moderata compresa tra il 39 - 41 gradi C può anche produrre una stabilizzazione temporanea crescita.
• azione prolungata della temperatura all'interno del tumore - dovuta ai minori dissipazione termica causata da un ischemia cronica, a causa delle sue ridotte vaso-regolazione di meccanismi, che aumenta in misura anche maggiore della sua ischemia, ipossia e acidità tipica del tessuto tumorale .
• Le alterazioni del ciclo delle cellule neoplastiche, che portano il blocco della mitosi nella parte della popolazione cellulare. Il blocco sembra essere dovuto ad una perturbazione nella fase di sintesi del DNA (fase S del ciclo cellulare).
• ipertermia ha un'azione più marcata sul nucleo centrale del tumore-necrotica, ischemica, ipossico e con basso pH, che è meno sensibile alle radiazioni. Nella periferia del tumore-vascolarizzato e con una maggiore crescita delle cellule-, la radioterapia è più efficace. I vantaggi di una azione combinata di ipertermia e RT e / o CHT sono stati dimostrati molti anni fa.
• Si può facilitare meccanismi di apoptosi, l'autodistruzione delle cellule, che sono normalmente assente nelle cellule tumorali.
• L'effetto "atermici" del generatore RF INDIBA su colture cellulari ha mostrato una diminuzione significativa della popolazione cellulare neoplastica e nessun effetto indesiderato sulle cellule normali. Questo potrebbe essere connesso a variazioni del potenziale elettrico dei tessuti neoplastici.

Hope 4 Cancer Institute features Alternative Cancer Treatments and natural cancer treatments such as Whole Body Hyperthermia, Laetrile, Sono Photo Dynamic Therapy, Cancer Vaccine and more.

Indirizzo

Sant'agnello
80065

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 21:00
Martedì 08:00 - 21:00
Mercoledì 08:00 - 21:00
Giovedì 08:00 - 21:00
Venerdì 08:00 - 21:00
Sabato 08:00 - 17:00

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