Dott.ssa Eleonora D'Alessio - Psicologa Santarcangelo di R. e Rimini

Dott.ssa Eleonora D'Alessio - Psicologa Santarcangelo di R. e Rimini Sono la dott.ssa Eleonora D'Alessio, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, ricevo a Santarcangelo di R. (Rimini) e online.

Sono la dottoressa Eleonora D'Alessio, psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale, iscritta all'albo degli Psicologi dell'Emilia-Romagna (n° 9821). Ho maturato la passione per la psicologia fin da piccola, fino a volerne fare il mio lavoro che ogni giorno mi affascina sempre di più e che mi da l'occasione di viaggiare attraverso la mente umana. Ho cercato di acquisire conoscenza teorica ed esperienza pratica utile ad aiutare gli altri a stare meglio con l'obiettivo di accedere al proprio mondo interiore accompagnati in un percorso dove la meta è trovare insieme il proprio equilibrio con sé stessi e quindi con gli altri. Credo nella possibilità di migliorarsi e di poter imparare ad accettare e gestire anche le situazioni che più ci creano disagio o sofferenza attraverso un approccio che mette in risalto le risorse che tutti possediamo, motivo per cui do molta importanza alla soggettività e propongo metodi che si adattano alla persona che ho davanti. Ho scelto l'approccio cognitivo-comportamentale poiché è un orientamento incentrato sul qui e ora e altamente basato sull'evidenza scientifica del percorso terapeutico. Comprende diverse tecniche e strumenti molto concreti e che spesso danno alla persona un riscontro facilmente percepibile mettendo in rilievo la connessione tra emozioni, pensieri e comportamenti che spesso ignoriamo portandoci a stati di sofferenza. Svolgo la mia professione a Rimini e online offrendo supporto psicologico e percorsi di psicoterapia per l'individuo (adulti e giovani adulti), la coppia e la famiglia, sono disponibile anche per coordinamento di gruppi e supporto alla comunicazione. La mia attività si basa su percorsi prevalentemente a breve-medio termine e incentrati su:
*consulenza psicologica: individuazione di ciò che causa sofferenza psichica favorendo consapevolezza e motivazione intrinseca accompagnata da problem-solving e definizione di possibili interventi
*supporto psicologico: affiancamento attraverso ascolto attivo e sostegno per gestire sintomi derivanti da sofferenza psichica
*psicoterapia cognitivo-comportamentale: lavoriamo su obiettivi condivisi affinché sia possibile raggiungere un cambiamento funzionale
*psicodiagnosi e valutazione neuropsicologica: individuazione di disturbi psicologici e valutazione dell'efficienza cognitiva attraverso test specifici

Contattami per fissare un primo colloquio, senza alcun impegno. Insieme troveremo la strada più adatta alle tue esigenze.

Tutto ciò che chiedi al tuo partner… è ciò che non hai ricevuto da bambino.Guardami.Ascoltami.Abbracciami.Riconoscimi.Pr...
13/10/2025

Tutto ciò che chiedi al tuo partner… è ciò che non hai ricevuto da bambino.

Guardami.
Ascoltami.
Abbracciami.
Riconoscimi.
Proteggimi.
Dammi attenzione.
Aiutami.
Tienimi in considerazione.

Tutte queste richieste che, da adulti, rivolgiamo alla persona che amiamo, spesso non sono capricci. Sono echi. Tracce silenziose di ciò che ci è mancato nei primi anni della nostra vita, soprattutto nel rapporto con mamma e papà.

Le relazioni sono incontri tra due storie. Due infanzie. Due mondi emotivi, con le loro crepe, i loro vuoti, i loro sogni spezzati o mai nutriti.

I primi anni di vita sono fondamentali: lì impariamo cos’è l’amore, come si riceve, come si dona, come ci si protegge. Se in quell’età preziosa non abbiamo ricevuto sguardi pieni, parole che ci confermassero, gesti che ci facessero sentire al sicuro, è naturale che crescendo cerchiamo tutto questo in chi ci sta accanto.

E così, senza accorgercene, ci ritroviamo a domandare alla coppia ciò che avrebbe dovuto darci la nostra famiglia. E lo facciamo con urgenza, a volte con rabbia, a volte con paura. Ma dentro, ciò che c'è è un bambino che ancora spera di essere finalmente visto, finalmente accolto.

Ma attenzione: queste richieste non sono difetti.
Sono segnali, indicazioni precise delle parti di noi che chiedono di essere guarite.

Prendersi cura di queste ferite richiede coraggio. Serve guardarsi dentro, anche quando fa male. Serve andare a fondo, lì dove abbiamo imparato a difenderci smettendo di chiedere, o forse chiedendo troppo. Serve accogliere il bambino che siamo stati, con tutta la tenerezza che merita.

Per farlo, esistono strumenti potenti:
la terapia, l’ascolto interiore, il perdono e la compassione verso se stessi.

Una volta che impariamo a riconoscere queste ferite, possiamo smettere di chiederle all’altro come obbligo. Iniziamo a prendercene cura da soli, e poi, da uno spazio più sano, possiamo aprirci a una relazione più autentica.

Perché una relazione non è solo un luogo dove ricevere, ma anche un laboratorio di crescita reciproca.
Un luogo dove le nostre luci e ombre si riflettono, dove impariamo a guardarci per davvero, e dove ogni pretesa può trasformarsi in una opportunità per guarire insieme.

In fondo, dietro ogni “Guardami” che rivolgiamo al partner, c’è un bambino che non è stato visto.
Dietro ogni “Riconoscimi”, una bambina che ha dovuto lottare per sentirsi abbastanza.
Dietro ogni “Proteggimi”, un cuore fragile che ha conosciuto la paura troppo presto.

E proprio lì, in quel territorio fatto di fragilità e desideri non detti, si nasconde il potenziale per una relazione profonda, consapevole, trasformativa. ❤️‍🩹

A volte, non è tanto il fatto che il partner ci lasci o ci tradisca, a farci male.Quello che ci fa male è qualcos'altro....
17/12/2024

A volte, non è tanto il fatto che il partner ci lasci o ci tradisca, a farci male.
Quello che ci fa male è qualcos'altro.
Ed è un dolore profondo che viene da lontano.
Quando una persona ci ignora, se ne va, ne sceglie un'altra, essenzialmente, ci sta comunicando altro.
Che noi non andiamo bene.
Che noi non siamo abbastanza.
Che noi non abbiamo il diritto di essere amati, perché c'è qualcosa di sbagliato in ciò che siamo o in ciò che facciamo.
Si ha come uno shock, che ci riporta indietro, a quando eravamo piccoli e abbiamo appreso che, così come eravamo, non potevano stare al mondo.
Non potevamo essere noi stessi, perché nessuno ci ha riconosciuti adeguatamente.
E lì è partita la battaglia per capire effettivamente come si deve essere per stare al mondo.
Per colmare i bisogni dell'anima, poi totalmente sostituiti con quelli dell'ego.
Quindi non ha tanto senso soffermarsi sull'essere stati lasciati, perché, quando, come, cosa devo fare...
Ma ritornare da quel bambino e dirgli che in realtà non è così, può essere se stesso, può togliersi di dosso le paure, i dubbi, le abitudini, la sofferenza...
Questo è lavorare su se stessi.
Ciò che ci verrà comunicato sarà differente, perché l'anima ha ben altro da dire che l'ego.

Roberto Potocniak

"Ma tu mi ami?" chiese Alice."No, non ti amo!" rispose il Coniglio Bianco.Alice corrugò la fronte e iniziò a strofinarsi...
12/11/2024

"Ma tu mi ami?" chiese Alice.
"No, non ti amo!" rispose il Coniglio Bianco.
Alice corrugò la fronte e iniziò a strofinarsi le mani, come faceva sempre quando si sentiva ferita.
"Vedi?" disse il Coniglio Bianco. "Ora starai pensando a cosa c’è di sbagliato in te, a cosa hai fatto per non riuscire a farti amare nemmeno un po’. Ed è proprio per questo che non posso amarti.
Non sempre ti ameranno, Alice. Ci saranno giorni in cui saranno stanchi, arrabbiati con la vita, persi nei loro pensieri, e ti feriranno. Perché le persone sono così: finiscono sempre per calpestare i sentimenti degli altri, a volte per distrazione, incomprensioni o conflitti interiori.
E se non ti ami almeno un po’, se non costruisci una corazza di amore per te stessa e di felicità intorno al tuo cuore, i piccoli dardi della gente diventeranno letali e ti distruggeranno.
La prima volta che ti ho vista ho fatto un patto con me stesso: ‘Eviterò di amarti finché non avrai imparato ad amare te stessa!’
Per questo, Alice, no, non ti amo.”

Costruisci il tuo giardino felice dentro di te, così da poter accogliere di conseguenza serenamente anche gli altri 🌿

Questo è ciò che è il dolore.Un buco strappato nel tessuto stesso del tuo essere.Il buco alla fine si cicatrizza lungo i...
05/11/2024

Questo è ciò che è il dolore.
Un buco strappato nel tessuto stesso del tuo essere.
Il buco alla fine si cicatrizza lungo i bordi frastagliati che rimangono. Potrebbe anche ridursi di dimensioni.
Ma potrebbe rimanere quel vuoto.
Non vergognarti del tuo dolore.
Non giudicarlo.
Non reprimerlo.
Non affrettarlo.
Piuttosto, riconoscilo.
Avvicinati ad esso.
Ascoltalo.
Sentilo.
Galleggiaci.
Siediti con il dolore. Fai sì che non ti spaventi più.
Accettalo come un ospite a volte sgradevole, ma innocuo.
E’ qui che inizierà la guarigione. ❤️‍🩹

"Quando la vita ti spezza, è perché sei pronto a essere ricomposto in modo diverso.Ogni parte di te che sembra frantumat...
01/11/2024

"Quando la vita ti spezza, è perché sei pronto a essere ricomposto in modo diverso.

Ogni parte di te che sembra frantumata troverà un nuovo posto, un nuovo scopo, un nuovo significato.

Fidati che le crepe sono dove entra la luce. E a volte, nella nostra fragilità, troviamo la nostra più grande completezza.

Troviamo il coraggio di ricostruire, di reinventare, di ridefinire cosa significa essere forti.

Non sei rotto, stai attraversando una trasformazione."

Autore che ha osservato come il dolore può trasformarsi in forza.

Perdonare qualcuno non significa condonare il suo comportamento. Non significa nemmeno dimenticare il modo in cui ti ha ...
30/10/2024

Perdonare qualcuno non significa condonare il suo comportamento. Non significa nemmeno dimenticare il modo in cui ti ha ferito e neppure concedergli di farti ancora del male.
Perdonare significa fare pace con ciò che è successo. Significa riconoscere la tua ferita, dandoti il permesso di sentire dolore, e di comprendere che quel dolore non ti serve più. Significa lasciar andare il dolore e il risentimento per guarire e andare avanti.
Il perdono è un dono a te stesso. Ti libera dal passato e ti consente di vivere nel tempo presente.
Quando perdoni te stesso e gli altri, sei veramente libero. Perdonare significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.

[L. Hay]

Indirizzo

Vicolo Ospedale Vecchio, 5
Sant'arcangelo Di Romagna
47822

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 20:30
Martedì 09:30 - 20:30
Mercoledì 09:30 - 20:30
Giovedì 09:30 - 20:30
Venerdì 09:30 - 20:30

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