Aryblue - Healthy Food Blog

Aryblue - Healthy Food Blog Arianna Piola dott.ssa in Farmacia
parla di Alimentazione, Salute, Ambiente, Umanità, Consapevolezza. Nel 2017 la svolta! Benvenuto nel mio blog :-D

Mi presento :-D, mi chiamo Arianna, sono nata quarant... anni fa nel Polesine e vivo in provincia di Padova da tanti anni. Sono laureata in Farmacia e ho esercitato la professione per 12 anni. Sono sposata e ho due figlie, Irene e Serena, viviamo insieme alla dolcissima cagnolina Ninfea ed alla gatta-matta Luna. Per molti anni ho concentrato i miei interessi nel campo medico e della salute in generale, approfondendo lo studio delle medicine naturali e lavorando soprattutto sulla prevenzione delle malattie e sul mantenimento dello stato di benessere. Il foodblog Aryblue è nato per caso nel Natale 2012 e con lui in questi anni sono cresciute al contempo la mia passione per la cucina, per la pasticceria, per i lievitati e la panificazione, per i prodotti del territorio e le tradizioni della mia zona, per la scrittura e per la fotografia. Finalmente scopro come coniugare il piacere della cucina con la mia professione sanitaria, scelgo l'alimentazione vegetale naturale e macrobiotica... nasce così il mio corso "Appunti di Alimentazione Consapevole". Amo imparare, studiare ed approfondire, amo praticare yoga e camminare all'aria aperta, amo allevare il mio lievito madre, coltivare orchidee, cantare, la buona letteratura, amo il mare, l'estate, i colori accesi, il sole ed il suono della risata delle mie bambine.

04/11/2025

🌫️ Martedì 4 Novembre 2025 – Il vuoto ha un suono

「間にこそ、すべてが生まれる」
Ma ni koso, subete ga umareru
“È nello spazio tra le cose che tutto nasce.”

In Giappone, la parola 「間」(Ma) non significa solo “spazio” o “intervallo”.
È il silenzio tra due note che crea la melodia,
la pausa che dà ritmo al mondo,
il respiro invisibile tra le cose che esistono.

Il Ma non è mancanza, ma presenza pura.
Il monaco zen Dōgen scriveva che “il vuoto non è assenza, ma pienezza del reale.”
Quando impariamo ad abitare il silenzio, ogni gesto acquista senso:
il respiro diventa preghiera, una tazza di tè diventa universo,
e il tempo smette di essere fretta, tornando ad essere vita.

Sen no Rikyū lo chiamava il respiro del mondo:
quell’attimo sospeso in cui nulla accade,
eppure tutto si prepara a nascere.

Forse anche noi, come le case giapponesi dalle pareti scorrevoli,
abbiamo bisogno di lasciare spazio tra noi e il mondo,
affinché la luce possa entrare.

💡 Tre spunti da portare con te oggi:

1. Lascia una piccola pausa tra un’azione e l’altra: respira prima di rispondere.

2. Crea un momento di silenzio consapevole, anche solo di un minuto.

3. Guarda il vuoto non come mancanza, ma come possibilità di ascolto e rinascita.

🍂 Haiku

間の音に
心を置けば
風が歌う

Ma no oto ni / kokoro o okeba / kaze ga utau
“Nell’intervallo del suono,
se posi il cuore,
il vento canta.”

🎐 Bonus culturale – Il concetto di 間 (Ma)
Il kanji 間 nasce dall’unione di due segni:
門 (mon, “porta”) e 日 (hi, “sole”).
È la luce che filtra attraverso una porta socchiusa —
simbolo dell’attesa, dell’apertura e dell’armonia.

Nella cultura giapponese, Ma è ovunque:
nel teatro Nō, dove il silenzio è parte della danza;
nella calligrafia, dove il bianco è respiro e non sfondo;
nell’ikebana, dove il vuoto è parte del fiore;
nell’architettura, dove il “meno” diventa pienezza.

Anche nel Giappone moderno, il Ma sopravvive:
nei templi di Kyoto, nei giardini silenziosi,
nelle case minimaliste dove la luce disegna lo spazio.
È la forma più alta dell’equilibrio,
un dialogo costante tra presenza e assenza.

🌸 Che il tuo giorno sia fatto di pause piene di senso.
Lascia entrare la luce, anche solo per un respiro.

https://www.yujowebitalia.it/2025/11/04/ma-ni-aru-inochi-la-vita-negli-intervalli/



📚 Fonti: Japan Foundation, Dōgen – Shōbōgenzō, Sen no Rikyū – Nanporoku, Okakura Kakuzō – The Book of Tea.

29/10/2025
28/09/2025

Lo scatto vincitore del Wildlife Photographer of the Year 2025 è un pugno nello stomaco.
Ritrae un bradipo aggrappato a un filo spinato: l’unica cosa che ha trovato simile a un albero.

La foto, intitolata “No Place Like Home”, è stata realizzata dal fotografo francese Emmanuel Tardy in Costa Rica, nella provincia di Alajuela. Dopo aver attraversato lentamente una strada, il bradipo ha allungato le zampe verso il palo del recinto, probabilmente scambiandolo per un tronco in un paesaggio ormai frammentato.

Tardy ha atteso che traffico e curiosi si allontanassero, cogliendo un momento silenzioso e autentico della lotta quotidiana di un animale costretto a sopravvivere in un ambiente che non riconosce più.

L’immagine mette in luce un problema urgente: la distruzione e la frammentazione degli habitat naturali, che costringono i bradipi e molte altre specie arboree a rischiosi spostamenti a terra.
Il Costa Rica, un tempo simbolo di foreste connesse e rigogliose, oggi collabora con diverse ONG per creare corridoi ecologici che possano ricongiungere le aree verdi.

Con oltre 60.000 immagini inviate quest’anno, lo scatto di Tardy si distingue non solo per la sua potenza emotiva, ma come un vero e proprio grido visivo: proteggere gli ecosistemi fragili significa garantire un futuro alle creature che li abitano.

Un bradipo appeso a un filo spinato ci ricorda che, senza foreste, la casa non esiste più. 🌍💔 da Natura fanpage

28/09/2025

SENSIBILITA' AL GLUTINE: NON E' SOLO PANCIA GONFIA

Quando si parla di glutine, quasi tutti pensano subito al gonfiore, alla colite, al mal di pancia dopo aver mangiato pane o pasta. Ma la realtà è molto più complessa, la sensibilità al glutine non è solo un problema digestivo. Anzi, in tante persone non si manifesta mai con disturbi intestinali, e per questo viene spesso sottovalutata.

Vediamo insieme come funziona davvero, quali sono i limiti dei test diagnostici che si usano in Italia, e perché, soprattutto in presenza di malattie autoimmuni, non esiste grano, antico o moderno, che possa essere considerato “innocuo”.

La prima cosa da chiarire è questa, la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) non è la stessa cosa della celiachia.

- Celiachia: è una malattia autoimmune con marcatori genetici specifici (HLA-DQ2 o HLA-DQ8) e anticorpi ben identificabili (anti-transglutaminasi, anti-endomisio, anti-gliadina deamidata). Qui il danno è visibile anche alla biopsia intestinale.

- Allergia al grano: è una reazione immediata (IgE mediata), con sintomi classici di allergia: prurito, orticaria, gonfiore, fino ad arrivare allo shock anafiIattico.

- Sensibilità al glutine non celiaca (NCGS): non ha marcatori genetici specifici né anticorpi standardizzati. È una condizione in cui il sistema immunitario reagisce al glutine (e spesso anche ad altre componenti del grano) in maniera anomala, producendo sintomi che possono essere digestivi ma anche neurologici, articolari, cutanei, cognitivi.

La differenza sostanziale è che la NCGS non si vede con i test standard.

Molte persone pensano: “Se non ho diarrea o gonfiore, il glutine non mi dà fastidio”. È un’idea sbagliata. La sensibilità al glutine si può manifestare in mille altri modi:

- Neurologici: mal di testa, emicrania, difficoltà di concentrazione, nebbia mentale, vertigini, problemi di equilibrio (atassia da glutine).

- Psichici: ansia, depresslone, sbalzi di umore.

- Articolari e muscolari: dolori diffusi simili a quelli della fibromialgia, rigidità, artralgie.

- Cutanei: eczemi, dermatiti, orticaria ricorrente senza causa apparente.

- Sistemici: stanchezza cronica, cali di energia dopo i pasti, anemia da malassorbimento non spiegata.

Il fatto che il sintomo non sia digestivo non significa che il glutine non stia agendo sul sistema immunitario. Significa solo che il “bersaglio” è un altro organo.

Qui arriviamo a uno dei punti più importanti. In Italia, se vuoi sapere se “sei sensibile al glutine”, ti propongono test come:

- Anticorpi anti-gliadina (vecchio test, ormai poco usato perché poco specifico),

- Anticorpi anti-transglutaminasi,

- Biopsia intestinale.

Il problema è che questi test servono a diagnosticare la celiachia, non la sensibilità al glutine non celiaca.

La NCGS non ha un marcatore univoco... Perché? Perché il grano non è fatto solo di glutine. Il grano è un mosaico complesso.

Spesso riduciamo il problema al “glutine”, ma in realtà il grano contiene decine di componenti proteiche diverse:

- Gliadine e glutenine (che formano il glutine vero e proprio).

- Agliadine e omega-gliadine, molto immunogeniche.

- Inibitori dell’amilasi-tripsina (ATI), che attivano il sistema immunitario innato.

- Lectine e altre proteine di riserva.
.. e molte altre!

Ciascuna di queste può innescare reazioni. I test classici in Italia non le valutano, perché si limitano a guardare 1–2 proteine. È come voler giudicare un libro leggendo solo due pagine, rischi di perderti tutta la trama.

Questo spiega perché tante persone fanno i test, risultano “negative”, ma appena tolgono il glutine migliorano in modo netto.

Immagina che il tuo sistema immunitario sia una serie di serrature. Le proteine del grano sono chiavi diverse.

I test italiani cercano solo 2–3 chiavi (gliadina deamidata, transglutaminasi).

Ma nel grano ci sono decine di altre chiavi (ATI, omega-gliadine, peptidi parzialmente digeriti).

Se tu sei sensibile a una di queste chiavi “non testate”, il referto dirà “tutto a posto”. Ma il tuo corpo continuerà a reagire.

Non è che il problema non esiste, è che non abbiamo ancora gli strumenti giusti per vederlo. All'estero si ma in Italia no!

C’è un altro punto cruciale, il glutine non è solo un problema di celiachia. In chi ha una malattia autoimmune, il glutine può agire come “benzina sul fuoco”.

E qui parliamo non solo di Hashimoto, ma anche di artrite reumatoide, sclerosi multipla, lupus, psoriasi, vitiligine, Basedow, ecc.

Perché? Perché esiste il fenomeno della reattività crociata, gli anticorpi contro la gliadina assomigliano a quelli contro i nostri tessuti (tiroide, cervelletto, articolazioni). Così il sistema immunitario si confonde e attacca entrambi.

Ecco perché chi ha Hashimoto, anche senza celiachia, spesso migliora nettamente togliendo il glutine. Non è intolleranza digestiva, è un meccanismo immunitario.

Molti pensano: “Ok, elimino il grano moderno, ma con i grani antichi posso stare tranquillo”. Purtroppo non è così semplice.

È vero che i grani antichi hanno meno epitopi tossici e una composizione leggermente diversa.

Ma restano gliadine e altre proteine immunogeniche, che per una persona autoimmune sono comunque un rischio.

In chi ha già un sistema immunitario “allenato” a reagire, non c’è differenza sostanziale... il fuoco resta acceso.

Quindi, no: non esiste grano, antico o moderno, che sia innocuo nelle autoimmunità. Non ter*orismo, ma consapevolezza

Parlare di glutine oggi scatena reazioni opposte, c’è chi lo demonizza come veIeno universale e chi lo difende a spada tratta come alimento innocuo “da sempre”.

La verità, come sempre, sta nel mezzo:

Non tutti devono togliere il glutine. Anche se il glutine di oggi è un glutine malsano a prescindere.

Ma chi ha malattie autoimmuni o sensibilità dimostrata, sì.

Non serve ossessionarsi, ma serve consapevolezza, capire che il grano è una proteina complessa, difficile da digerire, che può alimentare infiammazione e confondere il sistema immunitario.

Tutto questo per dirvi che... la sensibilità al glutine non è solo mal di pancia, può dare sintomi neurologici, articolari, cutanei, cognitivi.

I test diagnostici standard in Italia non sono affidabili per individuarla, perché cercano solo pochi marcatori e ignorano molte altre proteine del grano.

Il grano non è solo “glutine”: ha tante componenti che possono innescare reazioni e che non vengono testate.

Nelle autoimmunità, il glutine è sempre un fattore di rischio, anche nei grani antichi.

Non è ter*orismo, è biologia: se il sistema immunitario reagisce, ogni esposizione alimenta l’infiammazione.

Per questo, se hai una malattia autoimmune, eliminare il glutine non è una moda ma un passo concreto per ridurre l’infiammazione e proteggere i tuoi tessuti.

XO - Patrizia Coffaro

Aggiunto dopo leggendo qualche commento:

Ogni volta che si parla di glutine, spunta sempre il paladino di turno a spiegare che “non esistono studi seri”, che “non ci sono revisioni sistematiche”, e che chi ne parla “non è un professionista della salute”.

Peccato che basti aprire PubMed (non serve la tessera da barone universitario, tranquilli) per trovare decine di lavori pubblicati su riviste internazionali peer-reviewed. Giusto per non parlare a vanvera:

- Catassi C, Elli L, Bonaz B, et al. Diagnosis of Non-Celiac Gluten Sensitivity (NCGS): The Salerno Experts’ Criteria. Nutrients. 2015.

- Volta U, De Giorgio R. New understanding of gluten sensitivity. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2012.

- Uhde M, Ajamian M, Caio G, et al. Intestinal cell damage and systemic immune activation in individuals reporting sensitivity to wheat in the absence of coeliac disease. Gut. 2016.

- Lundin KEA, Alaedini A. Non-celiac gluten sensitivity. Gastroenterology. 2012.

- Fasano A. Nonceliac Gluten Sensitivity: Why Worry? Clin Gastroenterol Hepatol. 2019.

Questi non sono post su Facebook, ma revisioni sistematiche e studi clinici.

Quindi sì, la sensibilità al glutine esiste. Non è celiachia, non è allergia, ma è documentata e riconosciuta. E no, non basta dire “è solo lifestyle”: perché migliaia di pazienti migliorano togliendo glutine, e i dati lo confermano.

Morale? anche senza laurea appesa al muro, si può studiare, documentarsi, leggere studi, citare fonti. La differenza? Alcuni lo fanno per screditare, altri per aiutare chi soffre.

E la cosa più ironica? È che la vera divulgazione funziona... chi non si è mai sentito ascoltato nei corridoi degli ambulatori, per ignoranza medica (colui che ignora la letterarura scienrifica) qui trova risposte. Questo sì che fa male… ma solo all’ego di qualcuno. 😉

21/09/2025

A distanza di pochi giorni, Enzo Iacchetti è tornato a parlare del suo acclamato intervento a “Cartabianca” sul genocidio a Gaza.

E a “Fanpage” non solo ha confermato e ribadito tutto quello che ha detto, ma ha aggiunto alcune cose che raccontano benissimo il clima drammatico in cui viviamo e lo stato d’animo suo e quello dei tanti che lo hanno ringraziato, tra cui il sottoscritto.

“Il mio mestiere sta rallentando, io sto perdendo parecchio lavoro. Non mi vuole vedere più nessuno”.

Eppure rifarebbe e ridirebbe tutto.

“Ho sfondato la quarta parete del televisore. Il mio è stato un atto di supplenza morale perché chi dovrebbe parlare e tace.

Mizrahi? Quando ha pronunciato quella frase, ‘Definisci bambino’, ha detto una porc***. È andato lì per fare propaganda. Quello che ha detto neanche il diavolo avrebbe il coraggio di dirlo.

La rabbia che ho manifestato è sintomo di una ferita grande. Io non dormo la notte. Non dormo perché ho pena di questa gente.
Ma non l’avrei mai toccato. Non ho mai picchiato nessuno, non uccido neanche le zanzare. Ma lui è scappato, aveva anche la coscienza molto sporca per le putt**** che ha detto”.

E infine ha rivelato di aver ricevuto, tra i tanti attestati di stima, anche diverse minacce di morte.

“Mi arrivano i complimenti per strada, la gente mi abbraccia. Poi dall’altra parte mi danno dell’ubriacone, del miliardario, mi dicono che a ‘Striscia’ ora non lavoro più. E anche minacce di morte.”

La verità è che in Italia ti perdonano tutto tranne dire la verità.

Anche per questo Grazie, Enzino.

Per quello che vale. E vale moltissimo.

21/09/2025

“Non mi pento di nulla, ho rotto il palco.

Ho sfondato la quarta parete, ho rotto il vetro del televisore perché il mio è stato un atto di supplenza morale, perché chi dovrebbe parlare tace, chi dovrebbe fare qualcosa tace.

E quindi dentro di me mi è scattata questa cosa che non provavo da quando ero giovane che andavo alle manifestazioni per la Palestina libera e, adesso che sto diventando nonno, il problema esiste ancora.

Gaza non è una questione ideologica, ma una questione umanitaria. La rabbia che ho manifestato da Bianca Berlinguer è sintomo di una ferita grande. Io non dormo la notte.

Non dormo perché ho pena di questa gente”.

Enzo Iacchetti

18/09/2025

Piefrancesco Diliberto in arte Pif ci ha appena regalato un capolavoro di satira politica amarissima sul governo più pavido della storia repubblicana.

E in 1 minuto e 44 secondi ha messo a nudo l’insopportabile ipocrisia di Meloni, Salvini e Tajani su Gaza e sul genocidio.

Da leggere fino in fondo.

“Ragazzi, ho avuto un'idea geniale, geniale! Bombard**** la Sicilia! Sì, bombard**** la Sicilia!

Mi spiego, ci sono circa 5.000 mafiosi in Sicilia. Diciamo altri 1.000 non mafiosi ma collusi? Facciamo 5.000, va?

10.000 tra mafiosi e collusi su 5.500.000 di siciliani?

Ok, sappiamo che lì c'è un mafioso, lo bombard**** Qualche siciliano non mafioso morirà, l'importante è non arrivare a 60.000 morti.

Perché solo a 60.000 morti il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dice la frase “è una reazione sproporzionata”.

Non a un bambino morto, non a due bambini morti, non a cinque bambini morti, non a cento, non a cinquemila, non a diecimila: a circa ventimila bambini morti e a quarantamila adulti arriverà la frase “una reazione sproporzionata”.

Il ministro Tajani, l'uomo delle frasi da circostanza, lui dice parole dure: “È una cosa grave, gli italiani non sono d'accordo”.

Poi c'è Salvini. Va be’, già fai male il ministro delle Infrastrutture, ora non ti mettere a far male il ministro degli Esteri: è oltre il tuo talento di far male le cose.

Tra l'altro, se la Flotilla avesse deciso di chiamarsi Trenilla e avesse deciso di portare aiuto alla Palestina in treno, sarebbe ancora tra Roma Termini e Tiburtina.

Ma torniamo al mio grande progetto: bombardiamo la Sicilia. L'idea si può estendere in Calabria per combattere la ‘Ndrangheta e poi bombardiamo pure la Campania per la Camorra.

Basta non superare i 60.000 morti.

Questa mi pare una grandissima idea. Mi rimetto a dormire perché magari mi viene un'altra idea brillante. E magari mi metto a fare il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture”.

Come li percula Pif nessuno mai.

👏👏👏

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Sant'elena
35040

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Mi presento...

Mi presento :-D, mi chiamo Arianna, sono nata quarant... anni fa nel Polesine e vivo in provincia di Padova da tanti anni. Sono laureata in Farmacia e ho esercitato la professione per 12 anni. Sono sposata e ho due figlie, Irene e Serena, viviamo insieme alla dolcissima cagnolina Ninfea ed alla gatta-matta Luna. Per molti anni ho concentrato i miei interessi nel campo medico e della salute in generale, approfondendo lo studio delle medicine naturali e lavorando soprattutto sulla prevenzione delle malattie e sul mantenimento dello stato di benessere. Il foodblog Aryblue è nato per caso nel Natale 2012 e con lui in questi anni sono cresciute al contempo la mia passione per la cucina, per la pasticceria, per i lievitati e la panificazione, per i prodotti del territorio e le tradizioni della mia zona, per la scrittura e per la fotografia. Nel 2017 la svolta! Finalmente scopro come coniugare il piacere della cucina con la mia professione sanitaria, scelgo l'alimentazione vegetale naturale e macromediterranea... nasce così il mio corso "Appunti di Alimentazione Consapevole" in collaborazione con l'associazione AGe Speciale Onlus ! Amo imparare, studiare ed approfondire, amo praticare yoga e camminare all'aria aperta, amo allevare il mio lievito madre, coltivare orchidee, cantare, la buona letteratura, amo il mare, l'estate, i colori accesi, il sole ed il suono della risata delle mie bambine. Benvenuto nel mio blog --> http://blog.giallozafferano.it/aryblue/