30/08/2020
Quando rivolgersi a uno psicologo?
Intanto chiariamo una cosa:
Non bisogna avere le rotelle fuori posto per andare dallo psicologo!
Anzi. Anzi!
Chissà quante volte avrete sentito dire la frase "non mi serve lo psicologo, mica sono pazzo!”.
Personalmente l’ho sentita spesso e seppur mascherata da una certa ironia a furia di dirla è diventata credenza diffusa che inibisce proprio le persone che da un percorso con un buon psicologo trarrebbero benefici concreti nella propria vita.
Lo psicologo dovrebbe essere visto come qualunque altra figura di supporto.
Hai mal di denti? Vai dal dentista.
Mal di schiena? Chiami il fisioterapista.
E quando provi un malessere di cui non capisci l’origine?
Esatto, semplicemente chiami lo psicologo.
Nessuno stigma, nessuna vergogna solo un atto di grande consapevolezza.
Ciò che spinge una persona a rivolgersi allo psicologo è spesso la sofferenza.
Non c'è un elenco che possa comprendere tutti gli eventi o situazioni che arrecano questo disagio, è un sentimento puramente soggettivo, ciò significa che ognuno di noi vive la propria con una diversa intensità, un evento può essere causa di sofferenza per una persona mentre per un'altra no.
Sia chiaro, tutti siamo destinati ad affrontare eventi dolorosi nella nostra vita e ci sono dei momenti in cui questo dolore diventa invalidante e interferisce con gli obiettivi della vita quotidiana.
A volte un evento specifico può provocare disagio o amplificare un malessere che sino a quel momento non aveva avuto mai sfogo dando vita a sintomi evidenti (ansia, attacchi di panico, insonnia, fobie…).
Qual è quindi il momento giusto per rivolgersi a uno psicologo?
Sono tutti momenti giusti, non è mai troppo tardi per conoscere meglio se stessi.. e se vi capita di sentirvi sopraffatti dal vostro malessere e di non vederne una via d'uscita, sappiate che la via d’uscita c’è, dovete solo chiedere aiuto, esattamente come fareste per un mal di denti!