Psicologa Psicoterapeuta Veronica Buccoliero

Psicologa Psicoterapeuta Veronica Buccoliero Studio PsicoLab
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25/11/2025
25/11/2025

C’È ANCORA DOMANI
(post con spoiler)

Un film capace di lasciare davvero a bocca chiusa.
Nel pianto strozzato.
Perché a fine film, nel silenzio di un finale storico…che vuoi aggiungere?
Niente.

È una storia che va avanti da due millenni.

A fine film fai i conti solo con l’immensa gratitudine verso le donne che la storia l’hanno cambiata.
L’hanno fatta.
Andando a votare.
Le nostre madri.
Le nostre nonne.
Le nostre bisnonne.
Se c’è ancora domani è grazie a loro.
A quel 2 e 3 Giugno 1946.

Mentre le scene vanno avanti…
qualcuno alle mie spalle chiede “perché lui l’ha abbracciata?
(Dopo che lui l’ha appena picchiata”…)
Perché la violenza è anche questo.
Pretendere di fare di quel corpo e quella mente ciò che si vuole…
Lui…
Prima je mena.
Poi s’accolla.
Un’immagine terribilmente comune.
Fatta di manipolazione e dissociazione.

Che fa rabbia e disgusto a vederla.

Così come “che vuol dire?”…
Quando la ragazzina, sorella di Giulio…
a tavola chiede che qualcuno le passi il sale…
Ma Ivano glielo sbatte lì il suo dissenso “perché il sale nun se chiede…porta male”
E in realtà sta dicendo
“Sei femmina, non puoi chiedere.
Te lo piji da sola er sale.”

Ed è nella mente romantica di tutti l’idea che Delia mò scappa con l’altro e si salva…
Ma in realtà non poteva mai e poi mai finire così…
Perché Delia non si sarebbe mai fatta salvare da un altro uomo.

Delia non vuole salvare se stessa.
Ma l’intera società.
Quella società di cui fanno parte i suoi figli maschi.
…E la sua figlia femmina.
Marcella.

E Marcella crede ancora nell’amore…
Prova rabbia per tutto e tutti.
Madre compresa.
A cui chiede “Ma non te vergogni? Non vali niente!”
E non è un’offesa.
È più una richiesta d’aiuto.
Perché le figlie femmine sperano sempre che le madri si salvino.
E i figli maschi…pure.
Però non hanno tutta questa forza e questa maturità per dirlo.
Marcella che…”con cuesti mò vai a scuola”…nella speranza che impari ad amare se stessa più dell’abito bianco.

I figli maschi litigano.
Per stabilire sempre chi è il più forte.
Perché devi essere forte.
Fisicamente forte.
E puoi anda’ a scola.
Perché sei maschio e allora pensi che puoi tutto… quasi tutto.
Perché devi sempre portare rispetto a papà tuo che te fa studia’…
Al punto da dirgli che i Fenici e i fenicotteri so’ due cose diverse…
‘Gnorante!
E però questo non te lo dico, ma lo penso.

Ivano…che rientra in casa con le scarpe sporche, per poi dire che ‘sta casa è sempre un porcile.
Appunto.
Ivano che va a gioca’ a carte coll’amici, e chiede a lei di mettergli il profumo per andare a donnacce.
Ivano che prima alla moglie je dà “du’ botte” e poi je dà “du’ colpi”… perché…vedi alla fine te vojo pure bene…mentre lei spolvera con un dito il suo stesso comodino…e per lui non prova niente.
A parte un silenziosissimo…disprezzo.
Ivano…che dietro all’alibi delle du’ guerre…picchia e picchia…
Perché che vuoi fa’?
Ha fatto “du’ guere”…

Delia.
Il nome di un fiore, che fa rima con Italia.
Delia che per tutto tutto il film ha gli occhi spalancati…pieni di terrore in casa…in cerca di cose belle fuori.
Sottopagata perché donna.
Necessaria perché donna.
Delia che quegli occhi li rilassa mentre fuma, mentre mangia cioccolato, mentre guarda il suo “Fabio Concato”…Nino.
E s’innamora davvero.
Ma lui, anche lui…Nino, il meccanico…è chiaro che non avrà mai la forza, la lucidità, la tempra per darle una soluzione vera.
Lei…aridaje…non si sarebbe mai fatta salvare da un altro uomo!

E l’amico americano…William.
Willian dice lei.
Lui…Grato a lei…perché i soldati vivono di fotoricordo che tengano sempre viva la memoria per non impazzire.
Lui, convinto che lei si chiami Devoannà…e a lei questo nome le sta proprio bene in effetti…perché lei deve sempre anna’.
Non può mai restare.
Non può mai fermarsi.
Lui che ha tutti i denti.
Perché sorride e si vedono.
E perché è in salute e di denti “ne ha più de noi, me sa”.

Il suocero. Sor Ottorino.
Un ludopatico che si è giocato tutto nella sua “febbre da cavalli”…che induce la moglie al suicidio, palpeggia la nuora senza vergogna, redarguisce il figlio che se mena alla moglie non deve fa’ rumore perché lui ha il diritto di riposare in santa pace.
Lui…fissato con le cugine.
Perché le cugine stanno zitte.
A bocca chiusa.
Perché lo sanno già che funziona così.
Lui che guasta le feste sempre.
Sempre.
Pure nel giorno del coraggio di lei.
Lui che ti viene di odiarlo pure da morto.
Senza pietà.

E poi c’è lei…l’amica. Marisa.
La fruttivendola.
Che vive con un marito che ci tiene a fare il virile.
Lei…che è libera di fumare, di ridere, di saper mantenere i segreti…
E che le dice:
“Se te ne vai…”
“No, ma ‘ndo vado?”
“Se te ne vai…vedi di non torna’…perché quello ‘sta volta t’ammazza davero”…
E dice la più grande verità.
Ma lei…Delia…non ha intenzione di andar via.
Delia vuole salvare tutti.
Non se stessa.

E semmai una madre andasse via…porta con sè i suoi figli.
Sempre.

Delia è figlia di una cultura malata.
Viziata.
Delia è madre di un cambiamento grande.
Nazionale.
Delia…non si sarebbe mai fatta salvare da un altro uomo.
Si salva da sola.
E ha salvato tutte noi.
Mettendo il vestito più bello e mettendosi e togliendosi il rossetto insieme a tutte le altre Donne.
A bocca chiusa.

Perché il voto è segreto.
Come il dolore.
Ma anche come il riscatto.

Veronica Buccoliero
Psicologa Psicoterapeuta Veronica Buccoliero

🥰Essere fedeli a se stessə🥰Promettere: dal latino Pre (prima, avanti) + Mittere (mandare avanti, lasciar andare) = Manda...
22/10/2025

🥰Essere fedeli a se stessə🥰

Promettere:
dal latino Pre (prima, avanti) +
Mittere (mandare avanti, lasciar andare) =
Mandare avanti, lasciar andare avanti.

Se prometto a me stesso, lascio andare avanti me stessə e le mie scelte, le mie decisioni, il mio “IO” nella sua identità più fedele al Sè.

Promettere agli altri è un debito.
Promettere a se stessə è un impegno che crea sicurezza e coscienza.
Alleanza.
E dunque cura di sè.
Soprattutto quando ci si promette di prendersi cura di Sè.

Me lo prometto vuol dire dunque “Prima Me”.
Non è individualismo o egoismo, in questo caso.
È certezza che se resto fedele a me, poi posso esserlo anche con te.
❤️



Psicologa Psicoterapeuta Veronica Buccoliero
Veronica Buccoliero
PsicoLab Sava

People have the power.Ieri sono stata nella Casa di Cura Bernardini.Questo foglio mi ha colpito.Perché credo nell’intent...
21/10/2025

People have the power.

Ieri sono stata nella Casa di Cura Bernardini.
Questo foglio mi ha colpito.
Perché credo nell’intento, prima di tutto.

Lavorare nel settore sanitario oggi più che mai è una missione.
Mi sono chiesta cosa spinga tutte queste persone a lavorare per gli altri così umanamente, a ritmo di campanelli e spie accese.

Poi mi sono ricordata che anche io faccio lo stesso.
E che il campanello è quello della porta del mio studio.

Ognuno chiede aiuto a modo suo.

Il lavoro di squadra può riguardare un intero ospedale, un intero reparto o un’alleanza a due…
Medico-Paziente
Infermierə-Paziente
Terapeuta-Paziente.

In ogni caso, l’obiettivo primario è uno: la Cura.

Gli operatori sanitari alleviano ogni giorno le sofferenze psico-fisiche delle Persone.

È Umanità.

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Sava
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