06/10/2025
IL GIOCO È UNA COSA SERIA. OLTRE AD ESSERE LA MEDICINA PIÙ GRANDE (Lao Tse)
Questo libro è frutto di diversi incontri: innanzitutto l’incontro con il gioco, quel sapersi guardare con occhi diversi da quelli della realtà .
Giocare la relazione, si diceva appunto: il gioco è per definizione medium, è luogo, personaggio, rappresentazione, che consente da un lato di ancorarsi (e questo rassicura) dall’altro di costruire fantasticando. Sappiamo quanto potente sia il gioco in qualunque fase della vita per consentire all’umano di crescere, sperimentarsi e dunque essere; e sappiamo anche quanto il gioco sia un luogo sicuro dove potersi rifugiare per sentire cose buone in un’epoca in cui abbiamo sentito male, oppure abbiamo dovuto sentire molto poco per sentire meno male.
Il gioco nutre la mente e può liberarla consentendo creativamente di percorrere viaggi desiderabili e sconosciuti, che in questo modo diventano reali come possibilità della psiche.
Il gioco consente di accedere alla sperimentazione di ruoli nuovi e di sviluppare funzioni e conoscenze che l’incontro con la realtà quotidiana può aver sacrificato, senza il pericolo che l’incontro con l’ignoto e il non già sperimentato porta con sé. Il gioco porta energia; attraverso il potere della metafora e del divertimento, si scopre che giocare è un’opportunità per sperimentare nuove emozioni e comportamenti autentici.
Adesso più che mai abbiamo bisogno di giocare.
Il gioco consente proteggendola una narrativa collettiva dove al contempo c’è un io e un noi ugualmente, singolarmente, e collegialmente rappresentati. La possibilità in questo momento storico di potersi sentire parte di una collettività che compie insieme un cammino di senso, senza pretesa di risolvere i mali del mondo, ma attingendo alla potenza del gioco, è un bene estremamente prezioso.
Psicoludia. Dixit, da gioco a medium relazionale - Annalisa Corbo