18/11/2025
🛋️L’altro giorno un paziente mi ha detto:
“Rita, ti dico una cosa… i miei pensieri sono come le ciliegie.” Mi sono fermata un attimo su quella frase, l’ho lasciata risuonare in me, come facciamo spesso in Gestalt quando qualcosa ci colpisce. E poi gli ho risposto: “È vero, i pensieri possono essere proprio come le ciliegie: una tira l’altra. Ogni pensiero ne aggancia un altro, poi un altro ancora… e in un attimo ci troviamo con la mente piena, sovraccarica.”
🫵🏻Ma ho aggiunto anche un’altra cosa: “Come le ciliegie, anche i pensieri a volte nascondono qualche parte marcia. Un dubbio che corrode, una critica continua verso noi stessi, una previsione catastrofica. Possiamo imparare a riconoscere quei ‘pensieri-ciliegia’ che non ci fanno bene, che non nutrono ma appesantiscono.”
🍃E poi gli ho fatto notare un’altra immagine semplice ma potente: “Se mangiamo troppe ciliegie ci viene il mal di pancia… e con i pensieri accade esattamente lo stesso. Quando iniziamo a ruminare, a tornare cento volte sullo stesso identico tema, quando non riusciamo a interrompere la catena, alla fine ci sentiamo male, stanchi, confusi, scollegati da ciò che accade davvero.”
🧠Nella prospettiva gestaltica, la ruminazione non è solo “pensare troppo”, ma perdere contatto: con il corpo, con il qui-e-ora, con l’esperienza reale che si sta svolgendo davanti a noi. È come se la mente ci portasse via dal mondo, da ciò che potremmo incontrare davvero, dalle possibilità presenti.
🌱 Imparare a riconoscere quando un pensiero ci nutre e quando ci svuota è un lavoro prezioso, significa tornare a scegliere, a sentire, a restare con ciò che è vivo nell’esperienza presente.
🍒 Quali “ciliegie mentali” stai raccogliendo oggi?
👩🏻💻Rita Zampi - Psicologa & Psicoterapeuta