29/11/2025
Partiamo da un presupposto: io non sono migliore degli altri e nemmeno più brava degli altri, perché la fisiologia e la biochimica che ho studiato io sono esattamente quelle che hanno studiato i miei colleghi. Allora mi chiedo: se un soggetto soffre di DCA(disturbo del comportamentoalimentare), come vi viene in mente di fargli fare una dieta chetogenica? Che senso ha fargli perdere un botto di kg e poi farlo ricadere nello stesso circolo vizioso col triplo dei kg recuperati nel giro di poco tempo?
La mia soddisfazione è il mantenimento del risultato nel lungo periodo, non la perdita istantanea.
Se non si è empatici col cliente/paziente si è semplicemente dei venditori.
Rifettiamo.