dott.ssa_ilaria.fattori

dott.ssa_ilaria.fattori Sono una psicologa e psicoterapeuta iscritta all’albo degli Psicologi del Veneto n. 11213. Lavoro in libera professione a San Bonifacio (VR) e a Schio (VI).

Sono specializzata in Analisi Transazionale, utilizzo un approccio integrato che mi permette di proporre alla persona tecniche diversificate. Ho svolgo per diversi anni un' esperienza formativa all’interno di un Servizio di accoglienza, sostegno e trattamento per giovani adolescenti (14-21 anni) con indici di disagio o presenza di disturbi psichici dell’ulss Pedemontana. Collaboro come consulente psicologa all'interno del servizio tutela minori in provincia di Verona e all'interno del Consultorio Familiare Aulss7. In privato, svolgo attività di:
- consulenza in ambito clinico e forense (in materia civile, separazione e divorzio; stress),
- valutazione psicodiagnostica,
- sostegno per genitori separati
- sostegno psicologico per adulti, adolescenti e genitori.

LASCIARE LE COSE A METÁ 📚💢 ha conseguenze nelle relazioni con gli altri: problemi sul lavoro e/o nella vita sociale, con...
02/11/2025

LASCIARE LE COSE A METÁ 📚💢 ha conseguenze nelle relazioni con gli altri: problemi sul lavoro e/o nella vita sociale, con la possibilità di venir considerati inaffidabili o inconcludenti.😣

"Lasciare le cose a metà può capitare a tutti, se accade frequentemente indica una modalità disfunzionale di agire nella vita e generalmente provoca malessere a chi mette in atto questo tipo di comportamento."

Come portarle a termine?
Troviamo assieme la tua direzione 😊

➡️ 340 565 7130
➡️ricevo a Schio (VI) e a San Bonifacio in collaborazione con cooperativa

13/10/2025
21/09/2025
14/09/2025

I PICCOLI "ISTANTI AMÉLIE"
Molti di voi avranno visto il film "Il Favoloso Mondo di Amélie" diretto da Jean-Pierre Jeunet.
Nel film, alcuni momenti insistono su gesti semplici e apparentemente insignificanti, come immergere la mano in un sacco di legumi secchi o assaporare il tè guardando fuori dalla finestra. Questi dettagli sono però veri e propri inni alla capacità di trovare stupore nel quotidiano. Potremmo chiamarli dei piaceri "miniatura".
𝘙𝘰𝘮𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘳𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘳è𝘮𝘦 𝘣𝘳û𝘭é𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢𝘪𝘯𝘰: 𝘶𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘶𝘳𝘢 𝘴𝘰𝘥𝘥𝘪𝘴𝘧𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘵𝘢𝘵𝘵𝘪𝘭𝘦 𝘦 𝘶𝘥𝘪𝘵𝘪𝘷𝘢.
𝘓𝘢𝘯𝘤𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘴𝘴𝘪 𝘴𝘶𝘭 𝘤𝘢𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘔𝘰𝘯𝘵𝘮𝘢𝘳𝘵𝘳𝘦: 𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘰 𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵à, 𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘢 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘥𝘶𝘭𝘵𝘢.
𝘚𝘤𝘳𝘶𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘭𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘥𝘥𝘰𝘳𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘴𝘪: 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘧𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢.
Ogni volta che Amélie si lascia guidare dalla sensazione tattile, risponde al bisogno di connessione con il presente, con il qui e ora. L’attenzione si sposta fuori dalla mente e atterra sul corpo. La percezione dei dettagli ordinari si fa straordinaria.
Dal punto di vista dell’Analisi Transazionale, Amélie incarna spesso il suo Bambino Naturale:
Agisce per impulso, senza filtri né timori di giudizio.
Cerca gratificazioni immediate, disponibili a portata di mano.
Accoglie il mondo con curiosità e meraviglia, come un bambino che scopre la realtà per la prima volta.
Questo equilibrio tra spontaneità (Bambino Naturale) e consapevolezza (Adulto) è il cuore pulsante del film: un invito a riscoprire la genuinità delle emozioni più semplici.
In un’epoca in cui tutto corre veloce, Amélie ci ricorda che coltivare questi piccoli piaceri è un gesto controcorrente: un modo per custodire intatto il bambino che vive in ognuno di noi.
Amélie ci insegna che la meraviglia non dipende dalla grandezza delle cose, ma dalla spontaneità e immediatezza con cui le viviamo.
😀 E tu ti concedi ogni tanto un "istante Amélie"? Raccontaci il tuo nei commenti! 👇

11/09/2025

Senza il sentire autentico il cervello non cambia…

Prof Daniela Lucangeli

👶 Possiamo aiutare i bambini a crescere. Tu puoi? Il Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare dell’ULSS 7 Pedemont...
08/09/2025

👶 Possiamo aiutare i bambini a crescere. Tu puoi? Il Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare dell’ULSS 7 Pedemontana organizza un percorso informativo e formativo aperto a famiglie, coppie e single interessati a vivere un’esperienza di volontariato o accoglienza di bambini in situazioni di fragilità familiare.

📍 Ospedale San Bassiano, Sala Convegni (Piano -1)

🗓️ Date incontri:
Giovedì 25 settembre: 18:00 - 20:00

Giovedì 2 ottobre: 18:00 - 20:00

Giovedì 9 ottobre: 18:00 - 20:00

Martedì 14 ottobre: 18:00 - 20:00

📩 Info e iscrizioni: affidobassano@aulss7.veneto.it
☎️ 0424 885425
https://www.aulss7.veneto.it/Possiamo-aiutare-i-bambini-a-crescere-Tu-puoi-Partecipa-al-corso

13/08/2025

"Fai partire la lavastoviglie due volte."

Quando ero in uno dei periodi più difficili della mia vita, mentalmente parlando, alcuni giorni non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto. Non avevo energia né motivazione, e andavo avanti a stento.

Andavo in terapia una volta a settimana, e quella settimana in particolare non avevo nulla di significativo da "portare" alla seduta. Il terapeuta mi chiese come fosse andata la mia settimana, e io davvero non avevo nulla da dire.

"Qual è la tua difficoltà?" mi chiese.

Indicai intorno a me e risposi: "Non lo so, la vita."

Non soddisfatto della mia risposta, mi chiese:
"No, qual è esattamente il problema che ti preoccupa in questo momento? Cos'è che ti travolge? Quando tornerai a casa dopo questa seduta, quale questione ti fisserà dritto negli occhi?"

Lo sapevo bene qual era il problema, ma era così ridicolo che non volevo dirlo. Avrei voluto avere qualcosa di più sostanzioso, qualcosa di più profondo. Ma non ce l’avevo. Così gli dissi:
"Onestamente? I piatti. È stupido, lo so, ma più li guardo e più non riesco a farli perché dovrei lavarli prima di metterli in lavastoviglie, dato che la lavastoviglie non funziona bene, e non sopporto di stare lì a lavarli a mano."

Mi sentivo un’idiota persino a dirlo. Che tipo di donna adulta si lascia abbattere da una pila di piatti? Ci sono persone là fuori con problemi veri, e io mi sto lamentando col mio terapeuta per dei piatti?

Ma il terapeuta annuì comprensivo e poi disse:
"Fai partire la lavastoviglie due volte."

Iniziai a dirgli che "non si fa così", ma lui mi interruppe.
"Perché diamine non si dovrebbe? Se non vuoi lavare i piatti a mano e la lavastoviglie non funziona bene, falla partire due volte. O tre, chi se ne importa? Le regole non esistono, smettila di creartene da sola."

Fu una rivelazione che non so descrivere appieno.

Quel giorno tornai a casa, buttai i piatti sporchi e puzzolenti in lavastoviglie alla rinfusa e la feci partire tre volte. Mi sentii come se avessi sconfitto un drago. Il giorno dopo, feci la doccia stando sdraiata. Qualche giorno dopo piegai il bucato e lo misi dove c’era spazio, senza un ordine preciso.

Non c’erano più regole arbitrarie da seguire, e questo mi diede la libertà di ricominciare a fare cose, a portare a termine piccoli obiettivi.

Ora che sto meglio, sciacquo i piatti prima di metterli in lavastoviglie, faccio la doccia stando in piedi e metto il bucato al suo posto. Ma in un momento in cui vivere era una lotta, invece che una benedizione, ho imparato una lezione incredibilmente importante:

LE REGOLE NON ESISTONO. FAI PARTIRE LA LAVASTOVIGLIE DUE VOLTE.

Kate Scott

"A volte la rabbia non è un errore. È un segnale.Quando emerge, spesso lo fa per indicarci che qualcosa non è più sosten...
24/07/2025

"A volte la rabbia non è un errore. È un segnale.
Quando emerge, spesso lo fa per indicarci che qualcosa non è più sostenibile, che un limite è stato superato, che un bisogno importante è rimasto inascoltato.
Non è qualcosa da reprimere, ma da interrogare.

Chiediti: che cosa mi sta dicendo questa rabbia? Quale parte di me sta cercando protezione o rispetto?
Spesso la proviamo quando ci sentiamo svalutati, intrappolati in ruoli che non ci rappresentano più, o immersi in relazioni che prosciugano.
In questo senso, la rabbia è uno strumento prezioso di consapevolezza: ci aiuta a riconoscere le dinamiche tossiche, a smettere di normalizzare ciò che ci fa male.

Perché, probabilmente, la rabbia non nasce solo da ciò che accade oggi,
ma affonda le sue radici in tutte le volte in cui ci siamo sentiti svalutati, ignorati, zittiti.
È la voce antica di una parte di noi che ha sopportato troppo, per troppo tempo.
Non è un difetto: è un segnale. Un atto di dignità.

La rabbia, se ascoltata con rispetto e lucidità, può diventare confine. Può diventare direzione.
È il primo passo per smettere di sacrificarsi e iniziare a scegliersi.

Bisogna ascoltarla e poi agire.

Come?
Canalizzandola in scelte coerenti con il proprio sentire.
Scrivere, creare, cambiare rotta, dire di no, mettere confini, costruire spazi che rispecchino la propria autenticità.
La rabbia può diventare bussola.
Non per distruggere, ma per ricostruirsi fedeli.

Perché sì, anche attraverso la rabbia, si può iniziare a meritarsi la felicità.

Perché ci sono momenti in cui restare diventa più faticoso che andarsene.
Ogni passo che fai per proteggerti è già, in sé, un atto di guarigione."

“Ti meriti la felicità” 💪❤️🍀
S.

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Schio

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Lunedì 09:00 - 14:00
Mercoledì 08:30 - 20:00
Giovedì 09:00 - 12:00
Sabato 09:00 - 12:30

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