Daniela Sbarbati psicoterapeuta

Daniela Sbarbati psicoterapeuta Psicologa Psicoterapeuta sistemico-relazionale, FotoTerapia, psicologia scolastica

“Ma il tempo, il tempo chi me lo rende…”Lavoro, scuola, famiglia, amici, sport, impegni… In un tempo che corre veloce, t...
10/11/2025

“Ma il tempo, il tempo chi me lo rende…”
Lavoro, scuola, famiglia, amici, sport, impegni… In un tempo che corre veloce, tutti presi dalla frenesia del quotidiano, costruire relazioni significative con i nostri figli, specialmente se sono adolescenti, può sembrare un’impresa ardua. Tra l’altro, un figlio adolescente chiede spazio, autonomia: chiude porte, tace, costruendo attorno a sé un muro di protezione a quei movimenti dei genitori ritenuti, ora, invadenti. Costruire una relazione positiva sembra allora davvero complesso… e lo è perché occorre lasciare spazio senza creare distanza, restare accanto senza imporre una presenza soffocante. Ogni fase del ciclo della vita, nostro e dei nostri figli, chiede adattamento alle esigenze di quello specifico momento e ai compiti evolutivi che quella fase richiede. Se quando erano bambini li abbiamo aiutati a stare e a conoscere il mondo per come noi lo conosciamo, in adolescenza dobbiamo invertire la direzione, sforzarci di entrare noi, in punta di piedi, nel loro di mondo senza però perdere il ruolo di guida! Essere curiosi, disponibili, attenti ad accorgersi di quando la porta del loro mondo si apre e entrare senza giudizio ma con il desiderio di ri-conoscersi…

La spirale Il percorso psicoterapeutico non ha un andamento lineare, non procede da un punto iniziale ad uno finale! È u...
03/11/2025

La spirale
Il percorso psicoterapeutico non ha un andamento lineare, non procede da un punto iniziale ad uno finale! È un viaggio che si snoda, si attorciglia, come una spirale e che, ogni volta, fa riconsiderare vecchie ferite o eredità familiari da punti di vista differenti. Talvolta capita di sentire che si stavano facendo progressi e, proprio in quel momento, qualcosa ci faccia pensare di stare, invece, tornando indietro. Può essere spaventoso, perfino demotivante talvolta, ma non è un fallimento, è anzi la testimonianza viva della propria crescita personale. Mentre procediamo lungo il cammino, possiamo incontrare situazioni che fanno riemergere vecchie ferite e temere che tutti i progressi fatti fino a quel momento stiano svanendo… ma, la consapevolezza delle proprie ferite, il riuscire a riconoscerle, il saper incontrare e integrare anche le parti di noi che non apprezziamo è lo scopo principale del percorso. La spirale ci insegna ad essere pazienti, ad accogliere tutte le nostre parti, a lasciare spazio al dolore e simultaneamente al cambiamento. Il processo non è una gara, non conosce vincitori nè vinti, è un viaggio, il tuo, con i tuoi tempi e con i tuoi modi! Il ‘ritorno all’indietro’ non è mai un vero ritorno al passato: tornare indietro è impossibile! È un nuovo passaggio, un’opportunità di apprendimento e approfondimento della propria comprensione di sé stessi e di integrazione!

Ascoltare vs sentire Una domenica mattina passeggiando, assorta nei miei pensieri, ho incrociato un uomo… avevo incrocia...
27/10/2025

Ascoltare vs sentire
Una domenica mattina passeggiando, assorta nei miei pensieri, ho incrociato un uomo… avevo incrociato lungo il percorso tante altre persone prima di lui, ma, evidentemente, ero troppo presente a me stessa e poco a ciò che mi circondava… l’uomo, al cellulare, ha pronunciato una frase che ha attirato la mia attenzione:”È una narcisista, manipolatrice”… così mi sono messa a fare caso agli stralci di conversazione che avrei ascoltato sulla mia via: “Dove andiamo? Di qua, di là?”, “Perfetto, buona domenica”, “È proprio una testa di ca…”, “Mamma!”, “Quella non fa un ca…, quell’altra è matta, quell’altra si droga”, “E certo, perché tutto è un impegno, un gran sacrificio”…
Quante storie dietro a queste frasi, quanta vita, emozioni, pensieri, magari preoccupazioni… Li ho ascoltati per pochi secondi, il tempo di un passo, forse due… io li ho ascoltati ma loro non lo sanno, non se ne sono accorti, non mi hanno sentita vicina! Ed è questa la differenza tra ‘sentire ed ascoltare’! L’ascolto è un atto intenzionale, attivo, richiede un coinvolgimento consapevole, è alla base di una comunicazione efficace: permette di cogliere la profondità del messaggio trasmesso, di aumentare la connessione con l’altro e di comprendere il suo punto di vista. Un ascolto efficace accorcia le distanze, ci fa sentire l’altro vicino, presente, coinvolto… Ascoltare è sospendere il giudizio, è entrare in contatto con il pensiero dell’altro e cercare di conoscerlo e di comprenderlo!
Ogni sofferenza umana, sostiene Fromm, contiene in sé il germe della felicità, basta saperla ‘ascoltare’ con disponibilità.

La cultura vietata…La commissione cultura ha approvato il Ddl Valvitara estendendo il divieto di affrontare tematiche se...
20/10/2025

La cultura vietata…
La commissione cultura ha approvato il Ddl Valvitara estendendo il divieto di affrontare tematiche sessuali alla scuola media (in precedenza il testo faceva riferimento alla scuola dell’infanzia e alla primaria), mentre alle superiori sarà possibile solo previo consenso informato delle famiglie…
Un parallelismo che non può far riflettere perché nel frattempo Pamela, è stata uccisa… nel frattempo ogni 2 giorni circa, in Italia un’altra donna muore per mano di un uomo che diceva di amarla… e nel frattempo circa il 70% di giovani tra gli 11 e i 19 anni è vittima di bullismo o cyberbullismo…
Vietare l’informazione, di più, vietare l’educazione affettiva e con essa quella sessuale nelle scuole, specie in età adolescenziale (ma non solo… in adolescenza si arriva con il bagaglio già costruito durante l’infanzia…) significa non avere consapevolezza di quelli che sono i processi e le dinamiche tipiche di questo momento evolutivo… significa non assumersi la responsabilità, come Stato e come società, di costruire benessere psicologico, significa lasciare un vuoto formativo e, di fatto, lasciare soli ragazze e ragazzi a cercare di colmare questo spazio lasciato vuoto da quelli che dovrebbero avere la responsabilità della loro educazione…
La violenza si previene con la cultura del rispetto, dell’empatia, dell’ascolto, con la cultura che contrasta stereotipi e pregiudizi, che forma ed informa, che non lascia soli! Educare all’affettività è prevenzione alla violenza!
La scuola non è solo istruzione, è soprattutto educazione e deve restare luogo di confronto e di dialogo, di crescita della persona tutta, nel rispetto di sè e dell’altro!

Gaudì: l’immaginazione che diventa donoMentre attraverso le stanze ed i corridoi di Casa Batlló ho la netta sensazione d...
13/10/2025

Gaudì: l’immaginazione che diventa dono
Mentre attraverso le stanze ed i corridoi di Casa Batlló ho la netta sensazione di essere stata catapultata sul Nautilus del capitano Nemo e, insieme ad Aronnax, Conseil e Ned Land, osservare con stupore le meraviglie dei fondali marini…
Non sono un’esperta di architettura e forse è vero quello che ho letto: Gaudì colpisce lo sguardo delle ‘masse’ perché le sue opere sono immediate, oniriche, di forte impatto visivo, ‘facili’ da interpretare… può essere… ma non mi interessa! Non qui almeno… quello di cui mi interessa parlare è la capacità immaginativa con la quale è stato capace di trasformare idee in realtà e di come questa sua capacità immaginativa dialoghi con la mia! Non è, forse, proprio questo processo, che va dall’artista all’osservatore, che si può definire arte?!?!
“L’immaginazione”, dice Marjorie Taylor, “è la capacità di trascendere mentalmente il tempo, lo spazio e/o le circostanze per pensare a ciò che potrebbe essere stato, pianificare e anticipare il futuro, creare mondi immaginari e considerare alternative remote e/o vicine alle esperienze reali”. A volte l’immaginazione può fare ‘brutti scherzi’: quando ci porta a fuggire dalla realtà facendoci perdere in fantasie irrealistiche, quando ci fa immaginare scenari catastrofici, o quando ci porta a proiettare immagini distorte di noi stessi. Altre volte, invece, l’immaginazione può diventare un dono! Se usata consapevolmente, ci può aiutare a trovare soluzioni creative e inaspettate per risolvere problemi complessi, o a sostenere la nostra motivazione permettendoci di visualizzare un obiettivo da raggiungere, o a spingerci ad intraprendere azioni concrete per realizzare i nostri desideri, pur restando nell’ambito del possibile. L’immaginazione, usata in terapia, può diventare un potente strumento per esplorare il proprio mondo interno, superare traumi e ampliare la propria visione di sé e del mondo!
“L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione circonda il mondo.” (A. Einstein)

Come togetherCortona On The Move è un’esperienza difficile da descrivere a parole… Le opere in mostra al festival di que...
06/10/2025

Come together
Cortona On The Move è un’esperienza difficile da descrivere a parole…
Le opere in mostra al festival di quest’anno, dal titolo ‘Come together’, si interrogano e ci interrogano sul tema della riconciliazione.
Riconciliazione narrata e declinata in tanti livelli differenti: sociale, politico, familiare, personale… perché riconciliarsi, in effetti, non riguarda mai solo l’altro, ma soprattutto se stessi!
Riconciliarsi, andando oltre gli spazi che creano fratture e conflitti, senza negare la complessità ma tentando di creare uno spazio comune, un terreno condiviso, che è più di un semplice compromesso ma è forza e coraggio di sperimentare nuovi modi di essere, anche quando sembra impossibile…
Riconciliazione dunque come guarigione, forse imperfetta e incompleta, ma pur sempre unica forma possibile da ricercare per sé e per il mondo…
“C’è una crepa, una crepa in ogni cosa. È così che passa la luce.”
(L. Cohen)

Bastava chiedere (???)Emma, blogger, fumettista, ingegnera informatica francese, è autrice del libro ‘Bastava chiedere’....
29/09/2025

Bastava chiedere (???)
Emma, blogger, fumettista, ingegnera informatica francese, è autrice del libro ‘Bastava chiedere’. Attraverso 10 porzioni di vita quotidiana, narrata a fumetti e con ironia, viene affrontato il tema del carico mentale, cioè del peso costante e spesso invisibile che ricade sulle donne per la gestione della vita familiare e domestica. Senza banalizzarne la complessità, l’autrice mostra come le dinamiche sociali siano ancora orientate da ruoli di genere, che si parli della vita di coppia o del mondo del lavoro. Come terapeuta, mi capita spesso di incontrare donne frustrate e affaticate dal fardello di pensieri e responsabilità che sentono di portare nella vita di tutti i giorni; molti di questi pesi sono ancora legati a stereotipi e condizionamenti culturali di cui tutti siamo figli, altri, più profondi, legati invece a vissuti propri e personali. Molte donne, nel leggerlo, non scopriranno nulla di nuovo, si troveranno come di fronte ad uno specchio: nelle pagine di Emma, le loro stesse vite. Nessuna rivelazione dunque ma, forse, proprio per questo, è una lettura preziosa! Preziosa per le donne che attraverso questo specchio potranno ‘riflettere’, e vedere ciò a cui per ‘abito o abitudine’ non prestano più attenzione; preziosa per gli uomini che vogliono provare ad osservare la realtà rappresentata da un punto di vista diverso dal loro… preziosa “perché la rivoluzione della reciprocità non sarà compiuta fino al giorno in cui ci metteremo a desiderarla tutti insieme” (Michela Murgia).

Restiamo umani…Ho scelto a lungo il silenzio, non per distacco nè per paura di prendere una posizione, tantomeno per il ...
22/09/2025

Restiamo umani…
Ho scelto a lungo il silenzio, non per distacco nè per paura di prendere una posizione, tantomeno per il timore di ripercussioni di qualche tipo… ho scelto il silenzio per rispetto e per profonda vicinanza, ho scelto il silenzio di chi si interroga, di chi crede che qualunque parola sia misera di fronte alla portata di ciò che sta accadendo e che possa portare solo ‘rumore’ che distrae… e invece non dobbiamo distrarci ma restare vigili e attenti!
Sono una psicoterapeuta, ascolto e lavoro con il dolore delle persone, ogni giorno, tutti i giorni…non amo le definizioni, le etichette, perfino le diagnosi credo vadano maneggiate con cura e da mani esperte per non creare più danni… ma… arriva un momento che definire diviene necessario, utile a comprendere ciò che si ha di fronte e a trovare i modi per affrontarlo!
Chiamo per nome i miei pazienti, li chiamo con il loro nome proprio, faccio risuonare il loro nome proprio più volte durante i nostri incontri, “Andrea… Federica… Diego… Anna…” : è il mio modo di dire a ciascuno di loro: ‘Ti vedo! Vedo la tua fatica, la tua sofferenza. Riconosco la tua storia!’.
Tante invece le parole e le definizioni ascoltate in questo periodo per raccontare la tragedia che sta avvenendo a Gaza, tante le parole che dividono e cercano motivazioni e prove a difesa dell’una o dell’altra parte… ad ognuno la sua idea, io ho la mia ma non serve, non qui, non ora! Serve ritrovare il coraggio di chiamare ogni individuo coinvolto con il suo nome proprio! Serve il coraggio di guardare a quella sofferenza senza voltarsi dall’altra parte, serve sentirsi tutti da una sola ed unica parte possibile: quella di chi resta umano, di chi sa che il mio dolore non è più degno del tuo, che la mia sofferenza non è più grande della tua, che il mio nome e il tuo nome sono diversi ma che siamo tutti figli della medesima umanità! Restiamo umani… per carità… restiamo umani!

EMDR Europe Accredited PratitionerGet certified!!! 🤗
15/09/2025

EMDR Europe Accredited Pratitioner

Get certified!!! 🤗

“Settembre…è il mese del ripensamento sugli anni e sulle età, dopo l’estate porta il dono usato della perplessità. Ti si...
08/09/2025

“Settembre…
è il mese del ripensamento sugli anni e sulle età, dopo l’estate porta il dono usato della perplessità. Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco, le possibilità…” canta Guccini nella ‘Canzone dei dodici mesi’.
Settembre è un mese di ripartenze, di nuovi inizi, di avvii di nuove esperienze, di scelte… ricominciano gli impegni, la scuola, il lavoro, le scadenze, la routine del quotidiano e, con essi, il tentativo di far rientrare tutto in una perfetta organizzazione del proprio tempo a disposizione… è possibile, allora, che vissuti di ansia, stress o irritabilità possano affacciarsi dentro di noi e farci sentire molto affaticati anche solo nel pensiero di dover riuscire a tenere tutto in equilibrio…
Nessun planning o to do list, rigorosamente strutturate, ci faranno sentire più capaci e pronti nell’affrontare tutti gli impegni… anzi! Nessun programma che diventa altro da me e dal mio bisogno di quello specifico momento, nessuna lista di cose da fare e da incastrare, seppur rigorosamente compilata e calzata sugli obiettivi che mi sono prefissata di raggiungere, potrà portare il sollievo o il benessere che desidero, se diventa qualcosa che ‘mi supera’, se diventa un’ulteriore cosa da dover rincorrere! Forse, potremmo imparare a tollerare che qualcosa resti indietro, che magari non riusciremo ad organizzare il tutto alla perfezione e che ciò che resterà indietro troverà il suo spazio e il suo tempo quando sarà il momento… potremmo concederci di non dover fare tutto e magari non subito, di fare un po’, seguendo il flusso, il nostro, dentro ad un tempo ed uno spazio, non solo esterno ma soprattutto interno.

Il Cretto di Burri: speranza e rinascitaCamminare tra le fenditure della coltre bianca di cemento che ricopre le rovine ...
01/09/2025

Il Cretto di Burri: speranza e rinascita
Camminare tra le fenditure della coltre bianca di cemento che ricopre le rovine dell’antica Gibellina, seppellita da un terremoto nel 1968, un tempo le strade del suo centro storico, è una grande emozione. Burri, in quest’ opera di Land Art, non trasforma solo le rovine in memoria ma le rende simbolo di speranza e di rinascita.
Questo carattere simbolico potentissimo che l’opera d’arte ci permette di intuire e sentire nel profondo, è la metafora viva di ciò che accade in terapia: la potenza distruttrice del trauma non resta solo dolorosa memoria, ma diviene elaborazione che trasforma le macerie in una forma altra, in vita nuova…
Nell’arte, dove l’elaborazione diventa sublimazione, ancora di più e meglio, questo processo trasformativo diviene evidente: la distruzione viene elevata a poesia! La coltre bianca che ricopre ciò che un tempo era la vecchia Gibellina, non cancella le macerie, le trasforma in materia viva che comunica, il non luogo delle rovine diventa luogo che apre all’incontro, con se stessi e con gli altri, diventa la testimonianza che “Se è impossibile continuare, è impossibile non continuare” (Beckett).

Di rosso e di blu… “Goditi l’estate.Che mai come quest’anno l’inverno è stato lungo…”Buon agosto!
11/08/2025

Di rosso e di blu…
“Goditi l’estate.
Che mai come quest’anno l’inverno è stato lungo…”
Buon agosto!

Indirizzo

Via Piave 27
Senigallia
60019

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Daniela Sbarbati psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Daniela Sbarbati psicoterapeuta:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram