Dott.ssa Contu Alessia Biologa Nutrizionista

Dott.ssa Contu Alessia Biologa Nutrizionista Laurea triennale in Biologia Sperimentale presso l'Università degli Studi di Cagliari.

Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso
l'Università degli Studi di Milano. Master Universitario di II livello in Dietetica e Nutrizione presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma). Specializzanda in Scienza dell'Alimentazione presso l'Università La sapienza (Roma).

14/11/2025

Giornata Mondiale del Diabete: prevenzione e corretta gestione del diabete di tipo 2 passano soprattutto attraverso la tavola.

🗣 Il diabete di tipo 2, la forma più diffusa di questa patologia, è strettamente correlato allo stile di vita e l’alimentazione è un potente strumento di prevenzione e terapia, supportando la gestione del peso, della glicemia e del rischio cardiovascolare.

✍️ Per questo, il Gruppo di Studio ASAND Diabete ha realizzato, in occasione di questa importante Giornata di sensibilizzazione e informazione, una infografica che rafforza il significato della Dieta Mediterranea quale pattern alimentare universalmente riconosciuto efficace per la prevenzione primaria e terziaria, utilizzando la Piramide Alimentare recentemente aggiornata dalla SINU - Società Italiana di Nutrizione Umana.

🌎 Ricordiamo che il tempo dedicato all’acquisto, alla trasformazione e al consumo di cibo di qualità è un “investimento” in piacere immediato e salute futura, a beneficio della salute e dell’ambiente, perché le scelte alimentari devono guardare alla salute individuale ma anche a quella del Pianeta.

11/11/2025
11/11/2025

🍎L’alimentazione in gravidanza non influisce solo sul benessere della madre, ma può avere effetti duraturi anche sulla salute del nascituro.Negli ultimi anni si è registrato un aumento di complicanze come diabete gestazionale, eccessivo aumento di peso e preeclampsia, condizioni influenzate - almeno in parte - dallo stile di vita e dalle abitudini alimentari.

📚Una recente revisione della letteratura scientifica ha analizzato il potenziale della dieta Mediterranea nel prevenire alcune di queste complicanze. Le evidenze più solide
suggeriscono benefici in termini di miglioramento della sensibilità insulinica, controllo del peso corporeo e riduzione dell’infiammazione sistemica, mentre i dati risultano ancora non del tutto univoci per quanto riguarda la preeclampsia. Nel complesso, tuttavia, l’aderenza alla dieta Mediterranea sembra associarsi a un minor
rischio di complicanze gestazionali, confermando l’importanza di promuovere l’educazione alimentare prenatale e modelli dietetici equilibrati come strategia chiave per tutelare la salute della madre e del futuro bambino👶🏻

Se vuoi approfondire, trovi l’articolo completo nella Newsletter n°61 al seguente link: https://sinu.it/category/newsletter/

Fonte👉🏼Sharma et al. Impact of Mediterranean Diet Adherence During Pregnancy on Preeclampsia, Gestational Diabetes Mellitus, and Excessive Gestational Weight Gain: A Systematic Review of Observational Studies and Randomized Controlled Trials. Nutrients. 2025 May 20;17(10):1723.

01/11/2025

🔺𝗕𝘂𝗳𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗶 𝗺𝗶𝘁𝗶🔻
Occhio al falso mito della settimana 👀
🧊 Ricongelare prodotti non fa male
📌𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼!

➡️ Il prodotto scongelato si può ricongelare solo se precedentemente cotto.

Fonte: ISS

30/10/2025
21/10/2025
19/10/2025


𝐒𝐚𝐥𝐞: 𝐬𝐢̀ 𝐨 𝐧𝐨? 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨? 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐞?

Dipende dall’età. Durante lo svezzamento la regola generale è:
▪️non aggiungere sale nelle pappe;
▪️in caso di autosvezzamento, cucinare con poco sale (o senza) e aggiungerlo solo nei piatti degli adulti a fine preparazione;
▪️evitare i cibi molto salati come affettati, cracker, grissini… e usare i formaggi con parsimonia.

𝐸̀ 𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑎𝑙 𝑏𝑖𝑚𝑏𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑝𝑝𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑝𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑟𝑚𝑖𝑔𝑖𝑎𝑛𝑜?
No, perché equivale a salarla. Il formaggio puoi offrirlo, ma solo un paio di volte a settimana.


𝒫𝓊ℴ𝒾 𝓁ℯℊℊℯ𝓇ℯ 𝒶𝓃𝒸𝒽ℯ:
𝐀𝐥𝐳𝐢 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐢 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐦𝐢𝐠𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐩𝐩𝐚 𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐞𝐳𝐳𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨!
https://www.facebook.com/share/p/1CZDorZkCC/?mibextid=wwXIfr

▍𝗠𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗺𝗮𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝘇𝘇𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗽𝗽𝗲?

In realtà, per un bambino in crescita può rappresentare un carico inutile: i suoi reni sono ancora immaturi e non pronti a gestire un eccesso di sodio. Per questo le linee guida pediatriche raccomandano di non aggiungere sale agli alimenti almeno fino all’anno di età.

Non è necessario insaporire le pappe con il sale per renderle appetitose: il bambino non conosce ancora questo gusto ed è l’adulto a introdurlo. Offrire cibi senza sale aiuta invece a educare precocemente a sapori più naturali e salutari.

▍𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗶 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗼’ 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝗲?

Nei primi assaggi dell’autosvezzamento, le quantità ingerite sono minime, quindi non c’è rischio se capita occasionalmente che il bambino assaggi un alimento già salato preparato per la famiglia. Tuttavia, la buona pratica resta quella di offrire abitualmente cibi senza sale aggiunto.

Dopo l’anno si può introdurre il sale con molta parsimonia, evitando comunque eccessi.

▍𝗤𝘂𝗮𝗹𝗲?

La risposta è semplice: sale marino iodato.
Nessun beneficio provato, invece, per il sale rosa dell’Himalaya o per altri sali “esotici” proposti come più salutari: si tratta solo di marketing. Il comune sale iodato, economico e facilmente reperibile, è la scelta migliore per tutta la famiglia.

▍𝗤𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼?

È difficile calcolare con precisione quanti grammi di sale assume un bambino, perché bisognerebbe tenere conto anche di quello naturalmente presente negli alimenti e nei prodotti trasformati. Inoltre, il sale viene spesso aggiunto alle pietanze cucinate per tutta la famiglia: come regolarsi, allora?

La soluzione è semplice e salutare per tutti: imparare a usare poco sale in cucina, abituando il palato a sapori più naturali. Per insaporire i piatti, fin dai 6 mesi, si possono utilizzare tranquillamente erbe aromatiche e spezie adatte, che aiutano a ridurre ulteriormente il ricorso al sale.

▍𝗘… 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗶𝗯𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝗲.

È il sodio nascosto nei prodotti industriali a rappresentare la principale fonte nella nostra alimentazione, molto più del pizzico di sale aggiunto in casa.

Salumi, formaggi stagionati, snack confezionati, piatti pronti, salse come ketchup, maionese o salsa di soia ne sono esempi evidenti. Molti prodotti ultraprocessati contengono inoltre additivi a base di sodio (come glutammato monosodico, sorbati e polifosfati), che ne aumentano ulteriormente il contenuto.

Prestiamo quindi attenzione soprattutto ai piatti pronti industriali, che spesso abbinano molto sale a una qualità nutrizionale scarsa.

▶️ Fonte:
✍🏻 Cᴀʀʟᴀ Tᴏᴍᴀsɪɴɪ, Pᴇᴅɪᴀᴛʀᴀ
https://www.facebook.com/share/p/1EpRoywttH/?mibextid=wwXIfr
✍🏻 Cʟᴀᴜᴅɪᴏ Oʟɪᴠɪᴇʀɪ, Cʜɪʀᴜʀɢᴏ Pᴇᴅɪᴀᴛʀɪᴄᴏ
www.instagram.com/reel/CdsRY0EFrf7/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
✍🏻 Eʟɪsᴀ Dᴇ Fɪʟɪᴘᴘɪ, Bɪᴏʟᴏɢᴀ Nᴜᴛʀɪᴢɪᴏɴɪsᴛᴀ
https://www.facebook.com/share/p/16gz7m5Znb/?mibextid=wwXIfr



📷 raisingmaidens

11/10/2025

Nasce il poster “Le 10 regole d’oro per una corretta alimentazione nei primi due anni di vita”!
Un nuovo strumento, colorato e immediato, da affiggere negli studi pediatrici per guidare famiglie e bambini verso abitudini alimentari sane sin dai primi anni.
🌱 Dieta mediterranea, 🏃‍♂️ attività fisica, 🥦 cibi freschi e di stagione, 🍽️ convivialità a tavola: piccoli gesti quotidiani che fanno la differenza!
💚 Se ami qualcuno dagli “peso”, non nutrirlo solo con il cibo.

11/10/2025


𝐋’𝐨𝐫𝐨 𝐥𝐢𝐪𝐮𝐢𝐝𝐨.

Ci si aspetta sempre che le donne, subito dopo la nascita del proprio bambino, inizino a produrre, tipo mucca da mungitura, litri di latte bianco candido con cui sfamare un bambino che, secondo le aspettative del pensiero comune, potrebbe avere uno stomaco di un adulto!

𝗟𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗹𝗮 𝗡𝗢𝗡 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝘀𝗲𝗰𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗲𝗶𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗻𝘂𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶.

Chi pensa di produrre subito latte fresco tipo quello in bottiglia si sbaglia di grosso! Quel latte potremmo pensare di produrlo (considerando anche che siamo decisamente diverse dalle mucche) solo dopo 10-12 giorni dal parto, in una condizione di benessere, di poco stress, di rispetto della nascita e della nuova diade che si sta creando.

Il colostro è, così come il latte, una secrezione del corpo, così come anche il sudore, la saliva e via dicendo.
Esso ha il caratteristico colore giallastro in quanto ricco di proteine, immunoglobuline, glucosio e, in minima parte, grassi.
Gli stessi grassi che verranno prodotti in maniera massiva dal corpo femminile una volta avvenuta la montata lattea e la trasformazione del colostro in latte.

Tutto ciò perché Madre Natura è immensa e ha ben pensato di nutrire il nuovo nato prima con immunoglobuline che stimolino e rinforzino il suo sistema immunitario e, successivamente, una volta iniziata la produzione dell’enzima deputato al metabolismo dei grassi, aumentare la loro dose nel latte, trasformando il colore di questa secrezione dal giallo al bianco a cui tutti (o quasi) siamo abituati a vedere!


𝒫𝓊ℴ𝒾 𝓁ℯℊℊℯ𝓇ℯ 𝒶𝓃𝒸𝒽ℯ:
Sᴛᴇғᴀɴɪᴀ Bᴀᴛᴛᴀɢʟɪᴀ, Osᴛᴇᴛʀɪᴄᴀ ᴇ Iʙᴄʟᴄ
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐨 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐫𝐞𝐦𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐨?
www.instagram.com/p/CWipWfVsrPq/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

Pensate: il colostro viene anche denominato “l’oro liquido”. Ci sarà pur un motivo, non credete?

🗨️
Mᴇɴᴀ Vᴇʀᴅᴇ, Osᴛᴇᴛʀɪᴄᴀ
𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 https://www.facebook.com/share/1D64rE25bg/?mibextid=wwXIfr



📷 Jessica Henderson Photography

09/10/2025


𝐏𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞 𝐦𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐦𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐚?

In questa stagione è piuttosto frequente ammalarsi e avere febbre.

𝑆𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑎𝑡𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜, 𝑒𝑐𝑐𝑜 𝑙𝑎 𝑑𝑜𝑚𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑔𝑒 𝑠𝑝𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑒𝑎: 𝑒 𝑜𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑒?

Partiamo chiarendo un concetto generale sulla febbre. La febbre è una malattia?
No, è un SINTOMO e una RISPOSTA. L’aumento della temperatura corporea è la naturale reazione del corpo a qualcosa che lo aggredisce. Dire “hai la febbre, attenta che se la prende il bambino” è insensato. È come chiedersi se brividi o sudore siano contagiosi.
Quando ti ammali e hai brividi, non ti preoccupi che possano essere “trasmessi” al tuo bambino.
La febbre è solo un segnale, come brividi, starnuti, sudorazione o diarrea, ed è anche una delle reazioni che il corpo attiva per difendersi da qualcosa che lo sta aggredendo.

Il problema quindi non è la febbre, ma ciò che l’ha causata. Di solito, specialmente in inverno, si tratta di virus o, più raramente, batteri.

Anche il resto della famiglia, incluso il bimbo allattato, potrebbe aver avuto contatto con lo stesso microrganismo insieme a te. È anzi probabile, dato che condividete lo stesso ambiente e siete spesso vicini fisicamente.

Se il bambino si ammala, non è colpa del tuo latte, ma del contatto diretto, dei bacetti, degli starnuti o di mani non lavate bene (soprattutto per infezioni intestinali).

𝗟𝗮 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 è che il bambino allattato riceve un aiuto enorme proprio grazie al tuo latte: una protezione immediata si attiva appena entri in contatto con un nuovo virus per il quale non hai ancora sviluppato anticorpi (come nel caso del raffreddore o dell’influenza, che mutano costantemente).

In pratica, quando entri in contatto con, ad esempio, il virus influenzale di quest’anno, diverso da quello dell’anno scorso, non avendo ancora anticorpi ti ammali. Tuttavia, il tuo corpo inizia immediatamente a produrre un anticorpo specifico e, nel frattempo, trasmette questa risposta immunitaria anche attraverso il latte.

𝗖𝗲𝗿𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗽𝗶𝗿𝗲 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼!

Un neonato può acquisire l’immunità in tre modi:

➤ 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒: mediante l’utilizzo di vaccini e sieri.

➤ 𝑛𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜: venendo in contatto con un certo microrganismo e sviluppando anticorpi o linfociti specifici verso di esso.

➤ 𝑛𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑣𝑜:

➊ 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗹𝗮𝗰𝗲𝗻𝘁𝗮.
Il sistema immunitario della mamma, durante la gravidanza, produce anticorpi e questi, attraverso la placenta, raggiungono il feto. Questi anticorpi sono le immunoglobuline G, abbreviato in IgG e sono gli unici che passano attraverso la placenta consentendo il trasferimento dello stato immune dalla madre al feto.
Le IgG materne sono temporanee e spariscono gradualmente entro 6-8 mesi dalla nascita (quando il neonato ha già iniziato a produrre le proprie IgG).

➋ 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗹𝗮𝘁𝘁𝗲 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼.
Il latte materno contiene un gran numero di anticorpi detti immunoglobuline secretorie - le IgA - che proteggono dalle infezioni attraverso il tratto gastrointestinale. Questi anticorpi sono anche detti mucosali, perché prodotti dalle mucose del tratto respiratorio (oltre che dell’intestino) della mamma e perché aiutano il neonato proprio contro le infezioni mucosali, come il raffreddore o l’influenza. Esse penetrano e proteggono le mucose della bocca dei neonati, delle loro vie aeree, della gola e dell’intestino.
Questo tipo di protezione è molto importante per i neonati, ed è assolutamente necessaria nei paesi in via di sviluppo dove l’accesso all’acqua potabile è problematico.

𝗜𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗹𝗮𝘁𝘁𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗶𝗺𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶𝗲 𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝘁𝘂 𝘀𝗲𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗲𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮, 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶.

Se tu sei stata esposta a qualunque batterio o virus, il suo corpo produce i relativi anticorpi, passando anche questi al bambino nel latte. È un sistema stupefacente.


𝒫𝓊ℴ𝒾 𝓁ℯℊℊℯ𝓇ℯ 𝒶𝓃𝒸𝒽ℯ:
𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐭𝐭𝐞 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨?
https://lllitalia.org/dr-quali-sono-i-fattori-di-protezione-immunitaria-del-latte-materno.html

Mentre il sistema immunitario del tuo bambino si sta sviluppando, il piccolo può essere protetto dal tuo latte.

𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑎𝑡𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑎𝑙𝑎𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑖?

No, certamente no. Tuttavia, quando riceve il latte della sua mamma, il bambino si ammala in modo meno grave e per meno tempo.

Inoltre, come afferma la ᴅᴏᴛᴛ.ssᴀ Rɪᴛᴀ Cᴀʀsᴇᴛᴛɪ, responsabile di Diagnostica di Immunologia al Bambino Gesù - 𝐼𝑙 𝑙𝑎𝑡𝑡𝑒 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑜 𝑎 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑠𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑒.

📖 I ricercatori hanno studiato il funzionamento di questo meccanismo di protezione nel caso delle mamme positive al coronavirus nel momento del parto.
www.ospedalebambinogesu.it/latte-materno-stimola-difese-anti-covid-19-neonati-134434/

I risultati delle analisi hanno dimostrato che nel sangue delle mamme gli anticorpi specifici per il virus erano presenti a due mesi dal parto, ma non a 48 ore. Un risultato prevedibile, perché sappiamo che il sistema immunitario ha bisogno di due settimane di tempo per produrre le immunoglobuline IgG.

Nel latte, invece, gli anticorpi specifici di tipo IgA erano presenti già a 48 ore dal parto, a dimostrazione che la risposta delle mucose per la produzione di anticorpi è più rapida di quella sistemica dell'organismo.
Coerentemente con questi risultati, i neonati allattati al seno non presentavano IgG specifiche per SARS-CoV-2 nel sangue ma nella saliva gli anticorpi mucosali contro il virus erano presenti non solo a 48 ore, ma anche a due mesi dal parto.

𝗘𝗰𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗶𝗹 𝗹𝗮𝘁𝘁𝗲 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮 𝘂𝗻 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮, 𝗰𝗶𝗼𝗲̀ 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼𝗿𝗽𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲, 𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗲 𝗶𝗺𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗲.

★ Continua quindi ad allattare serenamente! Il tuo latte sarà di grande aiuto!

▶️ Fonte:
✍🏻 Lᴀ Lᴇᴄʜᴇ Lᴇᴀɢᴜᴇ Iᴛᴀʟɪᴀ ODV
https://lllitalia.org/dr-l-allattamento-puo-prevenire-le-malattie.html
https://lllitalia.org/comunicati-stampa/55-comunicati-stampa/741-28-gennaio-2018-allattare-con-l-influenza-non-danneggia-il-bambino-allattato.html
✍🏻 https://iovaccino.wordpress.com/2018/10/03/che-tipo-di-protezione-fornisce-la-mamma-al-proprio-bambino/
✍🏻 Sᴛᴇғᴀɴᴏ Mᴀɴᴇʀᴀ, Mᴇᴅɪᴄᴏ ᴄʜɪʀᴜʀɢᴏ
https://www.facebook.com/share/1DLXs394SA/?mibextid=WC7FNe
https://www.stefanomanera.it/blog/allattamento-al-seno-e-tempi-moderni/
✍🏻 http://www.consulenteallattamento.it/2015/02/ho-la-febbre-posso-allattare/



𝒫𝓊ℴ𝒾 𝓁ℯℊℊℯ𝓇ℯ 𝒶𝓃𝒸𝒽ℯ:
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐛𝐢𝐨𝐭𝐢𝐜𝐢?
https://www.facebook.com/share/1Awk3Dxj9E/?mibextid=WC7FNe


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