Fisioterapista Irene Bianchi

Fisioterapista Irene Bianchi Fisioterapista specializzata in Rieducazione Posturale Globale

19/10/2025

19 ottobre 2025 Omaggio a Philippe Souchard a un anno dalla sua scomparsa
Un anno fa ci lasciava Philippe Souchard, fisioterapista francese, ideatore della Rieducazione Posturale Globale (RPG).
La sua opera ha profondamente trasformato la fisioterapia moderna, portando nel mondo una visione nuova del corpo umano — unitaria, viva e coerente — in cui ogni gesto terapeutico nasce dal rispetto dell’individuo nella sua globalità.

Con rigore scientifico e sensibilità umana, Souchard ha saputo unire biomeccanica, fisiologia e ascolto, costruendo un metodo che è insieme tecnica, pensiero e scuola di vita.
Per generazioni di fisioterapisti, è stato un maestro esigente e appassionato, capace di trasmettere la curiosità e l’amore per la verità del corpo.

Oggi, a un anno dalla sua scomparsa, lo ricordiamo con gratitudine.
La sua eredità continua ogni volta che un Fisioterapista osserva, ascolta e accompagna una persona nel suo percorso verso l’equilibrio.

Grazie, Philippe.
Il tuo pensiero vive in ogni postura che viene corretta, in ogni respiro che ritrova spazio, in ogni fisioterapista che continua a condividere il tuo insegnamento ®

06/08/2025

Dal “FILO DEL DOLORE” alla “RETE DEL DOLORE”: come è cambiato il nostro modo di pensarlo.

Nel XVI secolo, secondo il modello cartesiano, il dolore era un “filo diretto” tra la zona lesa e il cervello. Un po’ come una campanella che suona quando qualcosa tocca un filo sotto pelle: lo stimolo parte dal piede e arriva su, in alto, al cervello.

Fine.

Oggi, però, la scienza del dolore ci dice che non è affatto così semplice.

Nel 21° secolo, sappiamo che il dolore è un’esperienza soggettiva, modulata, amplificata o ridotta da molti fattori che “entrano in scena” nel cervello e nel midollo spinale.

Cosa succede oggi, nel cervello che prova dolore?

Quando tocchiamo qualcosa di nocivo (una fiamma, come nella figura), l’informazione sale attraverso la linea rossa (via ascendente), ma a differenza del passato, la visione è meno semplice.

Il cervello non è un ricevitore passivo, ma un interprete attivo. Influisce attivamente attraverso la linea verde (modulazione discendente), influenzata da esperienze pregresse (il tuo passato conta, nel senso che un dolore provato anni fa può cambiare come interpreti quello attuale), da aspettative e attenzione (più ti concentri sul dolore, più lo amplifichi), dalla genetica e neurochimica (ci sono cervelli più sensibili, predisposti), dall'umore e dai pensieri (ansia, depressione, preoccupazioni.. sono benzina sul fuoco) e dalla sensibilizzazione (il sistema nervoso può diventare più “reattivo”, sia a livello periferico che centrale).

Il dolore non è solo un sintomo, è un’esperienza. Il dolore è reale anche in assenza di danno tissutale. E si può ridurre anche senza eliminare del tutto il problema fisico. È qui che la fisioterapia moderna, l’educazione al dolore e gli approcci multidisciplinari fanno la differenza: non trattiamo solo i tessuti, ma anche il sistema che li interpreta.

Il punto è proprio questo: il dolore non viaggia solo dal corpo al cervello. Il cervello lo crea e lo regola, momento per momento, come un filtro. Conoscere il dolore cambia il dolore: educare, spiegare, ascoltare.. è già parte della terapia. 😌

05/08/2025

Mal di schiena e respiro: che legame c’è?
Sempre più evidenze mostrano che chi soffre di mal di schiena cronico spesso ha anche un pattern respiratorio disfunzionale.
Il respiro non serve solo a ossigenarci, ma è anche un pilastro della stabilità posturale!
Quando il diaframma non lavora bene, ne risente anche il controllo del tronco e... può comparire il dolore.

Respirare male può voler dire:
▪️ usare troppo i muscoli accessori
▪️ avere il diaframma rigido
▪️ peggiorare l’equilibrio tra respiro, core e pavimento pelvico
▪️ amplificare ansia e sensibilizzazione al dolore

Integrare la rieducazione respiratoria con la Rieducazione Posturale Globale nei trattamenti per il mal di schiena può fare la differenza.

Il corpo è un sistema: respiro, postura, emozioni e dolore sono strettamente collegati.

®

02/07/2025

POSTURA E DOLORE: CHE LEGAME C’È?
La postura non è solo un fatto estetico: può dirci molto sulla salute del nostro corpo.
Mal di schiena, cervicalgie, cefalee e dolori articolari sono spesso legati a squilibri posturali.

📌 Una postura alterata crea tensioni, sovraccarichi e movimenti compensatori che, nel tempo, possono trasformarsi in dolore cronico.

💡 La buona notizia?
Valutare e migliorare la postura significa prevenire e ridurre il dolore, migliorando la qualità della vita.

🧠 Il corpo si adatta, ma non sempre in modo utile. Aiutiamolo a farlo nel modo giusto.

🔁 Una buona postura è un investimento quotidiano per stare meglio, muoversi meglio, vivere meglio.

®

15/06/2025

📢 NUOVA PUBBLICAZIONE sulla RPG!
La GPR (Rieducazione Posturale Globale) si conferma più efficace degli esercizi mirati nel trattamento del dolore cervicale.

📊 Riduce dolore e disabilità
🔁 Migliora la mobilità cervicale
⚖️ Effetti positivi su equilibrio e attivazione muscolare

🧠 Lo dice una meta-analisi appena pubblicata su Journal of Bodywork & Movement Therapies.

🔗 Scopri di più 👉 www.airpg.it
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02/05/2025

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IL DIAFRAMMA: IL MUSCOLO CHE TI STA NASCONDENDO LA VERITÀ

Hai mai pensato che il dolore che senti non venga da dove lo senti?

Hai mai avuto:

- un dolore alla spalla che non passa con nessuna terapia?

- una cervicale che ti sveglia ogni mattina?

- un senso di oppressione al petto, ma gli esami dicono che è tutto a posto?

- una digestione lenta, gonfia, instabile?

- un mal di schiena cronico che non ha una causa precisa?

Allora ti do una notizia.
Il tuo diaframma potrebbe averti fregato. Per anni. In silenzio.

Il diaframma è come un hacker nel tuo sistema!

Non lo vedi.
Non lo senti lavorare.
Ma controlla tutto.

È il tuo muscolo della respirazione, certo.
Ma anche il tuo stabilizzatore posturale, il modulatore del dolore, l’interruttore dello stress, l’equilibrista tra la vita digestiva, emotiva e motoria.

Se si blocca, può fare danni ovunque.
Ma nessuno ti ha mai detto che il problema potesse essere lì.

È la grande bugia della localizzazione del dolore..

Il tuo corpo è un genio, ma non è preciso.
Se il diaframma soffre, la tua spalla brucia.
Se è contratto, il tuo collo si irrigidisce.
Se lavora troppo, il tuo sistema nervoso resta in allerta continua.

Hai dolore alla spalla? Forse è il diaframma.
Hai il collo di marmo? Forse è il diaframma.
Ti senti sempre sotto pressione, anche se è tutto tranquillo? Forse è lui.

Una domanda sola: il tuo diaframma è libero o prigioniero?

Fai questo test in 60 secondi:

- Respiri più con il petto che con l’addome?
- Ti senti gonfio anche dopo un pasto leggero?
- Ti rilassa sbadigliare, fumare o sospirare profondamente?
- Hai dolori “misteriosi” alla schiena o alla spalla?
- Ti svegli già teso, anche dopo una notte intera?

Se hai risposto sì anche solo a 2 di queste domande.. il tuo diaframma non è libero.

E se non è libero lui, non sei libero tu. Immaginalo come un superpotere nascosto che nessuno ti ha mai spiegato.

Respirare bene non è solo una questione di ossigeno. È un reset del sistema nervoso, un riequilibrio posturale, un gesto curativo.

Un diaframma bloccato ti fa digerire male, ti destabilizza la colonna, ti costringe a compensare con altri muscoli, ti fa credere che tu abbia problemi che non hai.

Un diaframma libero, invece ti allinea, ti calma, ti restituisce potere.

La verità è questa: la tua salute non inizia da un farmaco, ma da un respiro.

Vuoi sapere qual è il gesto che accomuna:

- i neonati che dormono profondamente,
- gli atleti che si muovono con efficienza,
- i cantanti che vibrano d’anima,
- i monaci che meditano senza ansia?

La respirazione diaframmatica.

E sai chi lo fa anche senza volerlo? Il fumatore.
Ma non è la nicotina che lo calma. È il gesto profondo di inspirare ed espirare lentamente.
È il diaframma che, per un attimo, torna a fare il suo mestiere.

Wow, bello! Ma.. Come liberarlo? Non servono miracoli. Serve consapevolezza.

Ecco da dove puoi partire.

Respira da sdraiato. Una mano sul petto, una sull’addome. Quella sull’addome deve muoversi. L’altra no.

Allunga la tua gabbia toracica ogni giorno.
Il diaframma ha bisogno di spazio.

Trattalo con rispetto. Con il tocco, con la voce, con la postura.

Fatti valutare da chi sa davvero ascoltare il respiro. Un fisioterapista formato in terapia manuale, respiro e postura può cambiare il tuo corpo.. partendo da dentro.

È il muscolo che ti cambia la vita e anche quello che nessuno ti guarda

Non è glamour.
Non lo alleni in palestra.
Non lo vedi allo specchio.
Ma è il centro gravitazionale della tua salute.

Se ti senti fuori asse, bloccato, contratto, stanco.. Non cercare sempre fuori. Guarda dentro.
E ascolta il tuo diaframma.

Ti ha colpito questo post? Allora fallo arrivare a chi ne ha bisogno.

Chi ha mal di schiena da anni.
Chi non respira più davvero da troppo tempo.
Chi ha bisogno di un alleato silenzioso, e non lo sa.

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E se vuoi approfondire, leggi l’episodio di Muscolandia che abbiamo dedicato al diaframma e l’articolo sullo stretching diaframmatico!

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma

https://educarefisio.com/2016/07/04/lo-stretching-diaframmatico/

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10/04/2025

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Ai microfoni di "Salute è" Dott. Emanuele Di Ciaccio, Responsabile Centro Opifisio Bologna - Docente Internazionale UIPTM per i corsi RPGSinergie Professiona...

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