Silvia Susini Metodo Feldenkrais

Silvia Susini Metodo Feldenkrais Migliorare il movimento per migliorare la vita

Condivido questo bellissimo video che è stato creato dall'Associazione Feldenkrais Belga - Feldenkrais Education.La scen...
26/09/2025

Condivido questo bellissimo video che è stato creato dall'Associazione Feldenkrais Belga - Feldenkrais Education.
La sceneggiatura e la voce italiana sono a cura di Benedetto Zurlo, cabarettista e insegnante Feldenkrais®.

Enjoy the videos and music you love, upload original content, and share it all with friends, family, and the world on YouTube.

Una buona notizia per il nostro riconoscimento come professione!
11/07/2025

Una buona notizia per il nostro riconoscimento come professione!

Siamo lieti di annunciare che…

📣 Nuove competenze nella rete di Confcommercio Professioni: entra l’associazione Aiimf

Il Consiglio di Confcommercio Professioni ha approvato l’ingresso di , l’unica associazione nazionale riconosciuta per gli insegnanti del Metodo Feldenkrais®️ in Italia. Un importante passo che arricchisce la rete nazionale con nuove competenze e visioni innovative nel campo dell’educazione somatica e del benessere.

🗣 “Accogliamo con grande soddisfazione l’ingresso di AIIMF nella nostra rete nazionale”, ha dichiarato Anna Rita Fioroni, Presidente di .

📲 Leggi l’articolo completo sul sito:
https://confcommercioprofessioni.it/news/federazioni-e-associazioni-nazionali/nuove-competenze-per-confcommercio-professioni-laiimf-si-unisce-alla-rete-nazionale/

🌈🌈🌈🌈A marzo e aprile regalati in due mesi una 🔜 SCHIENA FORTE, FLESSIBILE E LIBERA DAL DOLORE ! 💪🏼🕺😃Sono Silvia Susini e...
21/02/2025

🌈🌈🌈🌈A marzo e aprile regalati in due mesi una
🔜 SCHIENA FORTE, FLESSIBILE E LIBERA DAL DOLORE ! 💪🏼🕺😃

Sono Silvia Susini e ti invito ad approfittare di questa occasione per
🔎⛓‍💥scoprire e provare quello che il Metodo Feldenkrais può fare per il tuo corpo 🤸🏻‍♀️ e la tua mente 🤓!

🟢 8 lezioni di gruppo di Consapevolezza Attraverso il Movimento (CAM) centrate sul tema

🔸 UNA SCHIENA FORTE, FLESSIBILE E LIBERA DAL DOLORE 🔹😀
per ottenere maggior agio, sicurezza ed eleganza nei movimenti quotidiani 🚶🏼‍♀️💻o mentre fai sport 🤸🏻‍♀️🏊🏻‍♀️, o danzi 💃🏼, o suoni 🎻🪇... insomma mentre vivi. 😊

Ci sono ancora pochi posti disponibili, perciò ti consiglio, se sei interessata/o, di contattarmi rapidamente al
339 7734149
se vuoi riservarti un posto. I posti rimasti sono questi:

🟠Martedì ore 11.30-12.30: 2
🟢Martedì ore 19-20 : 2
🔵Martedì ore 21-22 :3
🟣Giovedì ore 19-20 : 3

🟩 Le lezioni si tengono presso il mio Studio in
⛪Piazza della Chiesa, 30 a Sesto Fiorentino.

💰Il prezzo speciale per le 8 lezioni (una lezione a settimana nell'orario che avrai scelto) è di €120

Ti aspetto!
Silvia

P.S. : Se vuoi saperne di più sul Feldenkrais puoi chiamarmi direttamente o visitare il nostro sito ufficiale italiano:
www.feldenkrais.it
Lì troverai una descrizione esauriente del Metodo. Grazie! 🙏🏻

28/01/2025
14/12/2024

Spesso ci concentriamo su come migliorare la nostra salute fisica.

Per farlo, cerchiamo di mangiare in modo sano, di fare esercizio fisico, di dormire a sufficienza, ecc.

Tuttavia, il nostro benessere emotivo è molto più di questo, è un fattore chiave per la nostra salute generale.

Ci aiuta ad essere più resilienti e ci permette di avere la capacità di migliorare e progredire in molti aspetti della vita.

Quali fattori possono influenzare il benessere emotivo?

Ci sono alcuni fattori che possono influenzare la salute emotiva delle persone:

* Cambiamenti nello stato di salute.
* Perdita di persone care.
* Allontanarsi dalla famiglia e dagli amici.
* Pensionamento.
* Cambiamenti nelle relazioni sociali.
* Sfide o situazioni difficili nel lavoro, nella scuola, nelle relazioni o nella vita famigliare.
* Raggiungere un traguardo.

È proprio vero che il benessere emotivo dipende esclusivamente dalle circostanze?

È proprio vero che dobbiamo subire ciò che ci accade e quindi essere in balia degli eventi o dei comportamenti altrui?

Per cui ci sarebbero i fortunati ai quali apparentemente non capita mai nulla di spiacevole e gli sfortunati a cui invece gliene capita di ogni e per i quali il benessere emotivo è solo un lontano miraggio.

Ma esistono veramente la fortuna e la sfortuna?

Sappiamo già che esistono gli atteggiamenti positivi e negativi. Quindi c’è chi ha la tendenza a lamentarsi. C’è chi ha la tendenza ad essere pessimista. Chi prende troppo sul “personale” qualunque evento capiti, al mondo o alla propria famiglia.

E ovviamente ci sono anche gli opposti, gli ottimisti indefessi, quelli che sembrano avere una sorta di marcia in più, che reagiscono sempre positivamente non importa ciò che accade.

Allora la soluzione sembrerebbe facile e a portata di mano: cambiare atteggiamento, basta poco, che ce vo’?

Ma… cambiare atteggiamento è davvero possibile con un atto volontario?

Proprio come la salute fisica, anche la salute emotiva può essere “allenata” e rafforzata.

Che cos’è il benessere emotivo?
Il benessere emotivo è la capacità di provare emozioni, pensieri e stati d’animo positivi e di adattarsi alle avversità e alle situazioni di stress.

Secondo la Mental Health Foundation e il CDC:
“Un senso di benessere positivo consente all’individuo di funzionare nella società e di soddisfare le esigenze della vita quotidiana.

Il benessere comprende generalmente giudizi globali di soddisfazione della vita e sentimenti che vanno dalla depressione alla gioia.

A questo proposito, è il momento di parlare di resilienza, che è la chiave del benessere emotivo.

Si riferisce alla capacità di “riprendersi” da difficoltà o situazioni impegnative.

È correlata positivamente al benessere emotivo e negativamente alla cattiva salute mentale.

Possiamo sviluppare la nostra resilienza aprendoci al cambiamento, sviluppando capacità di risoluzione dei problemi, strategie di coping e di gestione delle emozioni e lavorando per stabilire sentimenti positivi.

Come possiamo diventare resilienti e conquistare il benessere emotivo?

Ancora una volta il responsabile di come affrontiamo la vita e la viviamo e la interpretiamo è il nostro cervello e la connessione fra le sue parti.

Quando non c’è benessere emotivo, sia nei casi più semplici che in quelli più patologici, si è come incastrati in un loop senza uscita e non è affatto possibile imporsi di cambiare.

Ecco che avere un approccio sul corpo come accade nel Metodo Feldenkrais®️ può essere di grande aiuto.

Le lezioni di Feldenkrais possono coadiuvare qualunque strategia si scelga di usare per migliorare il proprio benessere emotivo.

Infatti, sono sempre più i professionisti che utilizzano discipline corpo-mente come il Feldenkrais per aiutare la gente a venir fuori da quel loop e letteralmente re-imparare a interpretare la vita e a non farsi assalire dagli eventi senza poterli controllare.

E tu, ti sei mai sentito senza controllo riguardo agli eventi che ti sono capitati nella vita? Raccontacelo nei commenti 👇🏼

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Credit

https://siliciumg5.com/blog/it/benessere-emotivo-8-strategie-per-raggiungerlo/

14/12/2024

La propriocezione (nota anche come cinestesia) è la capacità di individuare la nostra posizione nello spazio, di ogni nostro singolo segmento, senza guardare il nostro corpo.

Spesso le persone non hanno idea di come siano disposte nello spazio: osservano l’istruttore e, pensando di vedersi allo specchio, ritengono di aver assunto la medesima posizione.

Purtroppo a volte, anche invitati ad osservarsi effettivamente utilizzando lo specchio, non si accorgono che in realtà non sono affatto disposti come l’insegnante!

Nel corpo sono presenti nervi sensori dotati di recettori specializzati nella registrazione di:

* tensione muscolare,
* stiramento dei tendini,
* compressione delle articolazioni,
* posizione della testa in rapporto alla spinta della forza di gravità.

Questi nervi sensori si chiamano propriocettori e sono indispensabili per la coordinazione perché trasformano uno stimolo proveniente dall’ambiente esterno in un impulso nervoso che viene inviato ad una determinata regione del midollo spinale o del cervello dove potrà essere trasformato in sensazione.

Nella nostra corteccia somatosensoriale noi abbiamo mappe precise e aggiornate di tutte le nostre parti del corpo.

Aggiornate per chi le aggiorna, ovvero per chi dedica tempo ad attività che aiutino ad ascoltare il corpo.

Ma perché farlo, perché aggiornarle? Non solo perché ciò contribuisce a garantire l’equilibrio, la stabilità, la coordinazione e la corretta esecuzione dei movimenti, ma soprattutto perché aiuta a migliorare la consapevolezza sensoriale e l’ascolto di sé (di questi parleremo domani).

Come avviene tutto ciò nel Metodo Feldenkrais®?

Chi lo segue da tempo sa che è un metodo di somatico (cioè di apprendimento tramite il corpo).

Ci sono due modalità di insegnamento:

- le lezioni di gruppo - dette CAM® (Consapevolezza Attraverso il Movimento®) - dove l’insegnante dà le istruzioni di movimento e gli allievi eseguono.

La particolarità di questa modalità è che l’insegnante non mostra ciò che l’allievo deve fare, cosicché ogni allievo verrà stimolato a migliorare la propriocezione perché dovrà cercare in sé la “traduzione in movimento” della istruzione;

- Le lezioni individuali - dette IF® (Integrazione Funzionale®) - dove è l’insegnante che attraverso un tocco delicato e non invasivo muove l’allievo, portandolo a scoprire da principio i propri schemi motori e poi ad esplorarne di nuovi.

Quest’ultima modalità è molto potente e importante affinché l’allievo sviluppi la propriocezione e la consapevolezza di sé.

Moshe Feldenkrais lo sapeva bene, infatti soleva dire “ho creato le lezioni di gruppo solo dopo aver toccato centinaia di corpi” o ancora diceva a Chava Shelhav, una delle sue prime allieve, dopo una giornata di lezioni di IF: “Vedi Chava, tutto ciò che hai visto oggi, adesso dobbiamo trasformarlo in lezioni di gruppo”.

Quindi il tocco, in particolare il tocco Feldenkrais, è un potentissimo strumento per risvegliare la corteccia somatosensoriale delle persone e aggiornare la mappa del cervello.

Attraverso il tocco, l’allievo percepisce i confini del proprio corpo. Attraverso i movimenti causati dal tocco, egli o ella percepisce quali sono i suoi schemi motori, le sue abitudini posturali e può scoprirne di altre in modo da cambiare la qualità del suo movimento e quindi anche la qualità della sua vita.

Continuiamo nel post di domani.

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Equilibrio... quanto ne abbiamo bisogno in questo momento!
08/12/2024

Equilibrio... quanto ne abbiamo bisogno in questo momento!

8 dicembre - 8° beneficio

Ormai ti sarai reso conto che i benefici che il Feldenkrais®️ dona sono un po’ tutti collegati fra loro.

Infatti, sebbene siano tantissimi, praticando il Metodo si riceve il pacchetto completo 🙂 e non un dono alla volta.

Possiamo affermare che questo metodo è in grado di rivoluzionare la vita di chi lo pratica assiduamente.

Dato che abbiamo parlato di tonicità e forza muscolare, di coordinazione, di flessibilità, viene da sé che anche l’equilibrio faccia parte di questo bellissimo pacchetto.

Come al solito non ci fermiamo soltanto al fisico. Sì, diventa decisamente più facile mantenere l’equilibrio sia in chi svolge attività sportiva o in chi ha problemi di stabilità e tende a sbandare ma la parola “equilibrio” abbraccia molto di più.

Equilibrio emotivo, mentale, pace interiore, poter dire “finalmente sono soddisfatto/a di me” anziché sentirsi come delle schegge impazzite che sopravvivono, che subiscono la vita anziché dirigerla.

Come si arriva a questo equilibrio? Indovina un po’?

Riequilibrando e integrando quei famosi 3 cervelli di cui parliamo spesso da giorni.

Ancora una volta è quella la strada.

Non è incredibile che tutto passi sempre da lì? Non è stupefacente?

Le potenzialità del cervello, quando è tutto integrato, sono infinite.

Ti ricordi quando si diceva che utilizziamo solo il 10% del potenziale del nostro cervello?

Ebbene, le scoperte delle neuroscienze degli ultimi 30 anni hanno spostato un po’ l’asticella di questa percentuale.

E tutto questo, Moshe Feldenkrais lo aveva già capito fin dagli anni in cui mise a punto il suo Metodo.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere proprio i suoi libri, su internet trovi tutta la bibliografia.

Un’altra lettura che ti consigliamo sono i due libri di Norman Doidge: “Il cervello infinito” e “Le guarigioni del cervello”.

Ottime letture per questi giorni di vacanza e per le prossime vacanze natalizie.

E tu, cosa fai per equilibrarti?
Raccontacelo nei commenti 👇🏼

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Attenzio'!👏👏Battaglio'!👏👏Ritmo e❤️😊Vitalità!
07/12/2024

Attenzio'!👏👏Battaglio'!👏👏Ritmo e❤️😊Vitalità!

Oggi parliamo di vitalità.

Buona parte del “peso della vita” si traduce nelle persone in tensione emotiva...e quindi muscolare.

Spesso le persone agiscono con "il freno tirato", cosa che comporta fatica in tutto ciò che fanno.

Coordinare in modo più fine le tensioni muscolari, si riflette in minore sforzo nell'azione e in un assetto emotivo più equilibrato.

Ciò significa vivere con maggiore leggerezza e voglia di fare...con maggiore vitalità.

Ruthy Alon, una delle prime allieve di Moshe Feldenkrais, soleva dire: “Per sviluppare ossa forti occorre il confronto dinamico con la forza di gravità ... acquisire questo movimento dinamico che scorre attraverso l'intero asse del corpo significa dare piacere, promuovere la disponibilità a muoversi ed ispirare l'ottimismo biologico".

L’attività che si pratica nel Metodo Feldenkrais®️, come spesso detto, agisce principalmente sul cervello, sulla riorganizzazione neruonale e sul collegare i due cervelli più antichi - il cervello rettiliano e il sistema limbico - con la corteccia prefrontale, sede del pensiero e della razionalità.

In particolar modo il sistema limbico è la sede delle emozioni. Quando i 3 cervelli non sono collegati, quello che avviene è che le emozioni prendono il sopravvento e governano la nostra vita.

Lo abbiamo detto per lo stress un paio di giorni fa, lo stesso vale per l’ansia e stati depressivi.

La connessione fra i due cervelli istintivi e quello razionale, agisce sul ridimensionamento degli stati depressivi, donando nuova serenità e pace, oltre a una nuova vitalità.

E tu, quanto vitale ti senti? Raccontacelo nei commenti. 👇🏼

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E tu, come ritieni che sia la tua coordinazione?
06/12/2024

E tu, come ritieni che sia la tua coordinazione?

6 dicembre - 6° beneficio

Eccoci al sesto giorno del nostro calendario dell’Avvento.

Di coordinazione abbiamo parlato nei giorni scorsi a proposito della forza e tonicità dei muscoli del corpo.
Oggi vogliamo parlarti di un altro tipo di coordinazione.

Ti è mai capitato di dover imparare un ballo, un’attività che richiedesse molta coordinazione fra i quattro arti?

Anche camminare è un’attività che richiede coordinazione delle membra del corpo. Alcuni allievi che vanno da un insegnante Feldenkrais per la prima lezione individuale, lamentano proprio il fatto che si sentono scoordinati quando camminano.

La camminata umana avviene in maniera controlaterale: quando un piede fa un passo avanti (e quindi la gamba e l’articolazione dell’anca), viene avanti anche il braccio opposto insieme alla spalla.

In natura non è sempre così. Gli orsi per esempio avanzano in maniera omolaterale, quando stanno in posizione eretta, cioè muovono un lato del corpo alla volta: zampa posteriore destra insieme alla zampa anteriore destra e relative articolazioni; poi zampa posteriore e anteriore sinistra.

Quando il bambino comincia a caminare, non acquisisce subito la camminata controlaterale, per un breve periodo cammina come gli orsi, spostando un solo lato alla volta. Poi, elaborata questa fase, scopre che è più funzionale muoversi a X.

Sono tanti i bambini e gli adulti che non hanno molta coordinazione e spesso tendono a pensare che “sono fatti così” e che non ci sia nulla da fare per imparare e diventare padroni e consapevoli di una buona coordinazione.

Niente di più falso!

Da cosa dipende l’essere scoordinati?

Ancora una volta dobbiamo andare a guardare dentro il nostro cervello e in particolar modo dentro i nostri emisferi.

Sappiamo tutti di avere due emisferi, il destro comanda la parte sinistra del corpo e il sinistro la parte destra.

Non ci fermiamo a parlare al momento di emisferi dominanti perché le scoperte delle neuroscienze a tal proposito sfatano dei miti molto vecchi.

Quindi, a prescindere dalla dominanza, i nostri emisferi, con funzionalità così diverse fra loro ma parimenti importanti, sono “nati” per funzionare insieme integrandosi a vicenda.

È questo quello che avviene in un cervello di uno di quegli atleti o ballerini che vediamo in tv che fanno cose che ci lasciano a bocca aperta e con la certezza che noi non riusciremmo mai.

I loro due emisferi lavorano insieme in una meravigliosa integrazione. Essi hanno la consapevolezza di dove si trova ogni arto, ogni parte del corpo in qualunque momento e riescono a fare cose contemporaneamente con tutti e 4 gli arti. Pensa ai giocolieri, per esempio!

Gli emisferi di chi non riesce a coordinarsi lavorano invece uno alla volta, sicuramente ce n’è uno che lavora di più rispetto all’altro (cosa che prima davamo per scontata perché scriviamo solo con una mano, la dominante).

Hanno una sorta di funzionamento ON/OFF quando si attacca uno, si stacca l’altro e viceversa. Il corpo calloso, che è quel “canale” che unisce i due emisferi e che ha il compito di far scambiare loro le informazioni, non assolve al suo dovere. Ma non diamogli tutta la colpa poverino.

Da cosa dipende questa mancata integrazione?

A meno che non ci sia una malformazione o una malattia genetica, la maggiore causa è la mancanza di movimento. Da ricondurre all’infanzia nella maggior parte dei casi.

Lo sviluppo del bambino dovrebbe prevedere tutte le tappe - chiamate pietre miliari - conseguite in un certo ordine: il bebè va messo a terra da lì, grazie al meraviglioso sostegno del pavimento, imparerà a rotolare dalla schiena alla pancia, a tirar su la testa reggendosi sulle manine, a strisciare, poi gattonare (movimento controlaterale), fino a raggiungere la stazione eretta.

Quando comincia a camminare bene deve poter continuare a muoversi il più possibile, giocando ovviamente.

Quante volte invece vediamo bambini parcheggiati nei seggioloni, girelli prima che la loro struttura ossea e muscolare sia abbastanza sviluppata da far mantenere loro la posizione eretta, sui divani, sui materassi ultra morbidi e confortevoli, seggiolini e ovetti, altalene…

Bene che vada sono per terra sotto la palestrina ma sempre e solo sulla schiena con dei giocattoli che li mantengono in quella posizione e che non li stimolano a girarsi per cominciare a strisciare sul pavimento.

Spesso, per tenerli buoni, fin da piccolissimi hanno gli occhi incollati su cellulari e tablet (che il Ministero della Salute sconsiglia categoricamente al di sotto dei due anni pena danni neurali irreversibili), in questa maniera non acquisiscono la visione tridimensionale ma solo bidimensionale e questa è una delle cause della mancanza di coordinazione.

Poi arriva la scuola che li inquadra definitivamente su una sedia e davanti un banco, facendo passare il messaggio che chi sta fermo è un bravo bambino, chi si agita e non riesce a stare seduto composto o è monello o ha disturbi del comportamento… mentre forse è il più incline a seguire la propria natura di essere creato per il movimento.

Il Metodo Feldenkrais®️ si è rivelato efficacissimo nell’aiutare adulti e bambini a ritrovare, riconquistare la propria coordinazione e abilità di muoversi, persino a fare, col tempo e con la pratica, quel ballo, quell’esercizio veloce che sembrava essere solo un sogno.

E tu, che coordinazione hai? Raccontacelo nei commenti”.

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Dormire bene... no price! 😂
06/12/2024

Dormire bene... no price! 😂

5 dicembre - 5° beneficio

Alzi la mano chi non ha mai avuto problemi di insonnia almeno una volta nella vita.
Insonnia o sonno disturbato.

Tanti si misurano quotidianamente con questo problema. Pare siano oltre 9 milioni gli italiani che hanno difficoltà a dormire bene.

Moshe Feldenkrais nel libro l’Io Potente, parla del sonno come una funzione fondamentale della nostra vita e che può essere disturbato o reso difficoltoso da tante cause.

Principalmente queste sono di due tipi: endogene, cioè interne al soggetto, fisiologiche, ed esogene cioè esterne, che dipendono dal contesto, dall’alimentazione, dall’ambiente e così via.

Fra le endogene troviamo primo fra tutti lo stress che fa aumentare la produzione di cortisolo che altera, tra l’altro, anche i meccanismi di addormentamento e di mantenimento del sonno.

Altre alterazioni sono fisiologiche come l’aumento della tensione muscolare, della reattività nervosa, l’accelerazione del battito cardiaco e della pressione arteriosa.

A sua volta lo stress ha tantissime origini: ritmi di vita frenetici, lavorare o studiare troppo, preoccupazioni, dolore cronico.

E c’è lo stress fisico e lo stress mentale e l’uno influenza l’altro.

Da dove ha origine tutto questo? Il nostro cervello ha la funzione principale di tenerci in vita e al sicuro.

Per tale ragione ci sono delle aree in esso, molto antiche, che hanno il solo scopo di occuparsi della nostra sopravvivenza sia procurandoci gli stimoli come la fame e la sete e sia inviandoci quelli che ci fanno reagire in una situazione di pericolo.

Hai sicuramente sentito parlare del riflesso delle 3 F: Freeze, Fight or Flight 👉🏼 congelamento, attacco o fuga.

Questi riflessi sono molto utili quando la nostra vita è in pericolo, quindi c’è un momento in cui lo stress è positivo per noi in cui si attiva il Sistema Nervoso Simpatico che interviene nel controllo delle funzioni involontarie, ha funzione stimolante, eccitante, contraente e prepara l'organismo ad affrontare il pericolo momentaneo.

Ma, appunto, la sua azione deve durare un momento, cioè tanto quanto basta per metterci in salvo!

Subito dopo dovremmo tornare nella condizione di normale rilassamento posto in essere dal Sistema Nervoso Parasimpatico che entra in funzione e induce un rilassamento generale e predispone l’organismo al recupero energetico.

Il nostro organismo dovrebbe riuscire a gestire con una certa normalità l’alternanza del ritmo Simpatico/Parasimpatico ma spesso non è così, il nostro sistema rimane perennemente nella condizione di attacco/fuga e quindi perennemente all’erta.

Come possiamo mai dormire in una situazione simile?

Te lo immagini l’uomo primitivo che scappa da una bestia feroce e nel mentre fa un pisolino?

Perché questo è quello che succede quando non dormiamo, siamo in perenne modalità “affrontare pericolo” ON.

Quando migliora la qualità del movimento diurno, migliora la qualità del sonno notturno.

Tutte quelle autoregolazioni e coordinazioni muscolari di cui abbiamo parlato i giorni scorsi, portano proprio a questo, a un migliore equilibrio muscolare e a un ritorno al Sistema Parasimpatico che permette di rilassarsi e, finalmente, dormire.

Tante persone stanno trovando grandi benefici dalle lezioni di Feldenkrais e uno di questi è proprio il poter dormire serenamente la notte.

E tu? com’è il tuo sonno? Raccontacelo nei commenti!

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Indirizzo

Piazza Della Chiesa 30
Sesto Fiorentino
50019

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Sito Web

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