06/12/2024
E tu, come ritieni che sia la tua coordinazione?
6 dicembre - 6° beneficio
Eccoci al sesto giorno del nostro calendario dell’Avvento.
Di coordinazione abbiamo parlato nei giorni scorsi a proposito della forza e tonicità dei muscoli del corpo.
Oggi vogliamo parlarti di un altro tipo di coordinazione.
Ti è mai capitato di dover imparare un ballo, un’attività che richiedesse molta coordinazione fra i quattro arti?
Anche camminare è un’attività che richiede coordinazione delle membra del corpo. Alcuni allievi che vanno da un insegnante Feldenkrais per la prima lezione individuale, lamentano proprio il fatto che si sentono scoordinati quando camminano.
La camminata umana avviene in maniera controlaterale: quando un piede fa un passo avanti (e quindi la gamba e l’articolazione dell’anca), viene avanti anche il braccio opposto insieme alla spalla.
In natura non è sempre così. Gli orsi per esempio avanzano in maniera omolaterale, quando stanno in posizione eretta, cioè muovono un lato del corpo alla volta: zampa posteriore destra insieme alla zampa anteriore destra e relative articolazioni; poi zampa posteriore e anteriore sinistra.
Quando il bambino comincia a caminare, non acquisisce subito la camminata controlaterale, per un breve periodo cammina come gli orsi, spostando un solo lato alla volta. Poi, elaborata questa fase, scopre che è più funzionale muoversi a X.
Sono tanti i bambini e gli adulti che non hanno molta coordinazione e spesso tendono a pensare che “sono fatti così” e che non ci sia nulla da fare per imparare e diventare padroni e consapevoli di una buona coordinazione.
Niente di più falso!
Da cosa dipende l’essere scoordinati?
Ancora una volta dobbiamo andare a guardare dentro il nostro cervello e in particolar modo dentro i nostri emisferi.
Sappiamo tutti di avere due emisferi, il destro comanda la parte sinistra del corpo e il sinistro la parte destra.
Non ci fermiamo a parlare al momento di emisferi dominanti perché le scoperte delle neuroscienze a tal proposito sfatano dei miti molto vecchi.
Quindi, a prescindere dalla dominanza, i nostri emisferi, con funzionalità così diverse fra loro ma parimenti importanti, sono “nati” per funzionare insieme integrandosi a vicenda.
È questo quello che avviene in un cervello di uno di quegli atleti o ballerini che vediamo in tv che fanno cose che ci lasciano a bocca aperta e con la certezza che noi non riusciremmo mai.
I loro due emisferi lavorano insieme in una meravigliosa integrazione. Essi hanno la consapevolezza di dove si trova ogni arto, ogni parte del corpo in qualunque momento e riescono a fare cose contemporaneamente con tutti e 4 gli arti. Pensa ai giocolieri, per esempio!
Gli emisferi di chi non riesce a coordinarsi lavorano invece uno alla volta, sicuramente ce n’è uno che lavora di più rispetto all’altro (cosa che prima davamo per scontata perché scriviamo solo con una mano, la dominante).
Hanno una sorta di funzionamento ON/OFF quando si attacca uno, si stacca l’altro e viceversa. Il corpo calloso, che è quel “canale” che unisce i due emisferi e che ha il compito di far scambiare loro le informazioni, non assolve al suo dovere. Ma non diamogli tutta la colpa poverino.
Da cosa dipende questa mancata integrazione?
A meno che non ci sia una malformazione o una malattia genetica, la maggiore causa è la mancanza di movimento. Da ricondurre all’infanzia nella maggior parte dei casi.
Lo sviluppo del bambino dovrebbe prevedere tutte le tappe - chiamate pietre miliari - conseguite in un certo ordine: il bebè va messo a terra da lì, grazie al meraviglioso sostegno del pavimento, imparerà a rotolare dalla schiena alla pancia, a tirar su la testa reggendosi sulle manine, a strisciare, poi gattonare (movimento controlaterale), fino a raggiungere la stazione eretta.
Quando comincia a camminare bene deve poter continuare a muoversi il più possibile, giocando ovviamente.
Quante volte invece vediamo bambini parcheggiati nei seggioloni, girelli prima che la loro struttura ossea e muscolare sia abbastanza sviluppata da far mantenere loro la posizione eretta, sui divani, sui materassi ultra morbidi e confortevoli, seggiolini e ovetti, altalene…
Bene che vada sono per terra sotto la palestrina ma sempre e solo sulla schiena con dei giocattoli che li mantengono in quella posizione e che non li stimolano a girarsi per cominciare a strisciare sul pavimento.
Spesso, per tenerli buoni, fin da piccolissimi hanno gli occhi incollati su cellulari e tablet (che il Ministero della Salute sconsiglia categoricamente al di sotto dei due anni pena danni neurali irreversibili), in questa maniera non acquisiscono la visione tridimensionale ma solo bidimensionale e questa è una delle cause della mancanza di coordinazione.
Poi arriva la scuola che li inquadra definitivamente su una sedia e davanti un banco, facendo passare il messaggio che chi sta fermo è un bravo bambino, chi si agita e non riesce a stare seduto composto o è monello o ha disturbi del comportamento… mentre forse è il più incline a seguire la propria natura di essere creato per il movimento.
Il Metodo Feldenkrais®️ si è rivelato efficacissimo nell’aiutare adulti e bambini a ritrovare, riconquistare la propria coordinazione e abilità di muoversi, persino a fare, col tempo e con la pratica, quel ballo, quell’esercizio veloce che sembrava essere solo un sogno.
E tu, che coordinazione hai? Raccontacelo nei commenti”.
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