11/02/2024
Il pensiero magico dei bambini una preziosa meraviglia 🌈🧸🌈
I BAMBINI HANNO UN DONO PREZIOSO: È IL “PENSIERO MAGICO”!
Chiunque ha avuto modo di entrare in relazione per qualche motivo con dei bambini nei primi anni di vita, avrà spesso sorriso di alcune loro “buffe” interpretazioni: il bambino che sgrida lo scalino che lo ha fatto inciampare, la convinzione che il peluche, caduto dalla mensola, sia voluto ve**re a dormire con me… e così via. Niente di strano: i bambini parlano agli oggetti, come se fossero animati! Attribuiscono sentimenti, emozioni, volontà, pensieri e azione a tutti gli esseri del mondo. Per loro tutto ciò che esiste è vivo e dotato delle stesse caratteristiche vissute dal bambino. È il cosiddetto “pensiero magico”, cioè uno speciale modo di interpretare che si sviluppa intorno ai due anni e rimane presente fino verso i sette, otto anni di età.
Per il bambino si tratta di uno strumento preziosissimo per gestire la realtà e per raccontare ciò che prova, anche quando le sue parole non sanno esprimerlo. È un espediente cognitivo eccezionale che i bambini hanno a disposizione per riuscire a vivere in un mondo troppo “diverso”, incomprensibile per loro. Attraverso questo “escamotage” hanno modo di interpretare la realtà che li circonda, permettendogli di gestire l’ansia e proteggersi verso ciò che non conoscono: ha quindi una funzione difensiva e rassicurante. Ma accanto alla funzione difensiva c’è una funzione conoscitiva: ad esempio quando un bambino percorre un marciapiede stando attento a non calpestare le linee di confine tra le mattonelle, delimita un ambiente e ne costruisce la “mappa mentale” che gli permetterà di muoversi con sicurezza. E infine anche una funzione propiziatoria: la speranza di modificare il corso degli eventi in base ai propri desideri è rasserenante e rende tutto più fattibile e affrontabile, per esempio, dare un bacio ai dadi prima di lanciarli durante una partita del giro dell’oca, per ottenere il punteggio auspicato.
Questa modalità è in buona misura contrapposta a quella del pensiero logico degli adulti, permeato di razionalità e di vincoli causali spazio-temporali: due modalità che interpretano i fatti in maniera completamente diversa. L’incontro col pensiero logico degli adulti permetterà al bambino di lasciare poco alla volta il mondo del pensiero magico, attraverso fasi successive il bambino inizierà a rendersi conto che piante, oggetti non hanno desideri e volontà proprie.
Molti genitori si chiedono come comportarsi di fronte ai racconti improbabili di un bambino o alla sua pretesa di coinvolgere il genitore nei suoi giochi magici. Ragionando in modo logico rischiano di considerare alcuni di questi atteggiamenti come eccessivi o preoccupanti, con la conseguenza di interromperli sul nascere, giudicandoli, svilendoli, o imponendo una spiegazione razionale. È importante invece che i genitori siano consapevoli della modalità di interpretazione della realtà dal bambino, rispettando la diversità del suo pensiero da quello adulto, e sapendo che la formazione di un pensiero che utilizzi concetti e categorie logiche è molto lento. Nel tempo il bambino si renderà conto che il pensiero di tipo magico non riesce ad assolvere funzioni di adattamento alla realtà e che nelle interpretazioni dei fatti e delle emozioni bisogna ricorrere ad altre modalità, che sono quelle di tipo logico.
Nella pratica questo vuol dire che i genitori dovrebbero imparare ad assumere la prospettiva magica dei figli ed essere disposti a giocare sul loro piano immaginario e fantastico, senza insistere troppo con spiegazioni razionali e contemporaneamente però senza rinunciare a presentare al bambino un punto di vista diverso per la spiegazione dei fatti, in modo da avvicinarlo e prepararlo gradualmente a far proprio anche il pensiero logico.
Ma il pensiero magico sparisce completamente nella vita adulta? La risposta è ovviamente un no. Moltissimi adulti ricorrono a caratteristiche del pensiero magico nella vita quotidiana. Dai rituali calcistici messi in atto da tifoserie desiderose di vincere, ai gesti scaramantici individuali, alle convinzioni che seguire un certo percorso reale o immaginario porti a risultati nefasti o benefici…
Si manifestano ogni volta che il pensiero logico non riesce a essere rassicurante di fronte a eventi paurosi o di fronte al desiderio di veder realizzato un desiderio.
(Corriere Fiorentino - “Genitori & Figli” di Paolo Sarti - venerdì 9 febbraio 2024)