Salute pubblica partecipata

Salute pubblica partecipata Questa pagina recepisce i contenuti della precedente pagina denominata Comitato di partecipazione SdS

La riforma truffaldina dei Fratelli d'Italia. Per quanto ancora gli italiani ve lo permetteranno?
06/11/2025

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Intanto investiamo in armi...
17/09/2025

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SaluteInternazionale Notizie flash dall’Italia e dal Mondo Sanità pubblica, Italia fanalino di coda nel G7: “Mancano 43 miliardi”

06/08/2025

Qualcuno, un'autorità sanitaria, forse, anche se ne dubito molto,
risponderà:

PER FAVORE ci dite che fine hanno fatto le tanto sbandierate CASE DI COMUNITÀ senesi?

E l' Ospedale di Comunità?

E la telemedicina?

Avete presente che tra meno di un anno scade il termine del PNRR?

06/08/2025

Non importa chi lo ha scritto, né da quale bacheca è stato ripreso. Importa, ahimè, il contenuto. Grave. Gravissimo. Qui si riporta integralmente:

"Quando me lo hanno detto ho subito pensato a uno scherzo.
No, non lo è.
É stato nominato dal ministro della salute il comitato che gestisce la politica sui vaccini in Italia (in carica tre anni), si chiama NITAG (Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni) e assieme a ricercatori, scienziati ed esperti del tema ci sono due nomi.

Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite.

Il primo, pediatra, omeopata, presidente di Assis, società che continuamente collega vaccino e danni gravi, alla morte in culla, ne elenca rischi e parla di censure e poteri forti. Descritto come “professore della scuola di osteopatia di Pisa” (!).

Il secondo. Ex professore, da sempre studioso di omeopatia con diversi studi finanziati da Boiron, (multinazionale omeopatica), da sempre critico sulle vaccinazioni, che ha sostenuto che i vaccini Covid sarebbero dannosi. Che sostiene che l’otite nei bambini può essere curata con omeopatia.
Non è medico, non è in attività, non è esperto di vaccini, non è iscritto all’ordine dei medici. Chissà a quale titolo partecipa a questo comitato.

Insomma due personaggi che la politica ha messo lì, sulla poltrona. A dire la loro, a presidiare. Ad avere un ruolo quando dovrebbero essere messi solo a guardare in silenzio i progressi della scienza.
Invece in Italia prenderanno decisioni loro.
É qualcosa senza precedenti in Italia, dopo la cura Di Bella per i tumori, dopo Stamina. Nel silenzio generale
E nell’indifferenza verso chi metteva in guardia.

E c’è chi ha voluto questa politica, senza rendersi conto che il prezzo sarà alto anche per loro e i loro figli.
Un prezzo culturale, sociale e scientifico. Un disastro annunciato.

Ma che lo dico a fare…"

Così il Movimento 5 Stelle regionale sul Piano Sociale e Sanitario toscanohttps://www.facebook.com/share/p/1AxT31edgz/
31/07/2025

Così il Movimento 5 Stelle regionale sul Piano Sociale e Sanitario toscano

https://www.facebook.com/share/p/1AxT31edgz/

FacebookTweetLinkedInPrint Firenze, 30 luglio 2025 – “Il Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2024-2026 rappresenta uno sforzo di pianificazione importante, ma su alcune criticità strutturali – come la carenza di personale nelle Case della Comunità (attualmente solo il 7% è piename...

13/06/2025

Grazie al dottor Mauro Valiani per questo post che riprendiamo per la sua rilevanza. Qualcuno poi potrebbe elencare le strutture diagnostiche e specialistiche private senesi: e l'elenco, come sappiamo, sarebbe lunghissimo.

"Bene le visite alle 'eccellenze', ma quando una a Rozzalupi?
13-06-2025 09:30 - Opinioni

di Mauro Valiani*

Vengo a conoscenza, a distanza di giorni, della notizia della visita ufficiale del nostro sindaco alla sede empolese di una importante struttura diagnostica privata, Ecomedica.

Il caso ha voluto che nello stesso tempo leggessi il recente documento del PD nazionale PER IL DIRITTO ALLA SALUTE, PER LA SANITÀ PUBBLICA: “Numerose dichiarazioni di esponenti della maggioranza sul cosiddetto “secondo pilastro” di finanziamento rendono evidente che il Governo si appresta a stravolgere il modello universalistico che abbiamo ereditato dalla legge 833/78…essendo le risorse pubbliche disponibili comunque limitate la priorità va data al funzionamento delle strutture pubbliche. Per abbattere le liste d'attesa, per esempio, l'abolizione del tetto di spesa per il personale, piuttosto che il continuo aumento delle percentuali per la spesa privata convenzionata, è la strada maestra da percorrere”.

Ecomedica non è tanto “un'eccellenza locale” quanto un'articolazione di Medipass SpA (società di servizi diagnostici e terapeutici con decine di sedi in Italia) a sua volta affiliata alla multinazionale ErgéaGroup (Regno Unito, Germania, Italia, Lussemburgo, “…e stiamo attivamente entrando in nuovi mercati in tutta Europa”, recita la presentazione nel sito), con sede legale in Lussemburgo, noto paradiso fiscale.

Queste grandi imprese sono, ovviamente, legali e legittime (art41 della Costituzione). Ma il problema - come dice il documento del PD - è la pesante contingenza storica che penalizza le persone comuni in termini di accesso alle cure, rappresentata dalla caduta del servizio pubblico parallela alla grande crescita di questi grossi “player” (uno dei tanti termini di moda con cui ci annebbiano) della sanità privata.

Noi cittadini siamo costretti, per via del lungo tempo di attesa nel pubblico, a rivolgersi, a pagamento, a centri privati o del cosiddetto privato/sociale. Ma certamente lo può fare chi ha un po' di disponibilità finanziaria, perché chi non l'ha rinuncia alla cura. Il processo di privatizzazione - come cambio ‘silenzioso' del sistema - procede potentemente con diversi profili: aumento del finanziamento pubblico a centri privati, visite in intramoenia, assicurazioni private, nuove mutue, come il cosiddetto welfare aziendale (pacchetti di prestazioni sanitarie - concessi al posto di incremento dello stipendio - che comportano risparmio di tasse per le imprese e minor gettito all'erario pubblico che serve per sostenere il servizio sanitario).

La situazione non può che preparare condizioni esplosive se pensiamo al contemporaneo incremento della povertà e riduzione del potere d'acquisto. Considerazioni analoghe potrebbero essere fatte anche per il servizio sociale. Sicché la visita (con “delegazione”) può essere denotata come un semplice omaggio ad “un'eccellenza del territorio”. Ma non può non essere connotata anche come una sottovalutazione della grave situazione della sanità, con gli effetti che tutti sperimentiamo anche nel nostro territorio.

A quando una visita (con “delegazione”) al poliambulatorio di via Rozzalupi? Domanda di piccola provocazione, ma funzionale soltanto al bisogno di riattivare un dibattito politico sulla sanità nel nostro territorio. Che vanta una ‘storia' che non può essere archiviata.

* già dirigente Dipartimento Prevenzione ex ASL 11
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02/06/2025

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23/05/2025
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26/04/2025

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Incontri importanti su temi decisivi
09/04/2025

Incontri importanti su temi decisivi

Difficile negare che questi siano problemi reali
08/04/2025

Difficile negare che questi siano problemi reali

Non è iniziata oggi, ma va sempre peggio. È diventato un bollettino di guerra quotidiano: l’insegnante precaria che deve scegliere tra attendere 22 mesi per l’operazione chirurgica o farla subito pagando 4.500 euro; lo scandalo in Sicilia dei referti dei tumori arrivati dopo 8 mesi quando ormai i pazienti erano invasi da metastasi; l’incredibile vicenda di Charles, un giovanissimo studente universitario morto a Cassino con dolori lancinanti dopo essere stato dimesso.

Di fronte a questo non possiamo accettare che gli investimenti in sanità siano ripiombati ai livelli più bassi degli ultimi 17 anni. Mentre puntiamo ad aumenti record sulle armi, i tagli e i fondi insufficienti colpiscono le persone, dalle mammografie ai pazienti malati di Alzheimer. Non possiamo permetterci personale allo stremo che scappa dal pubblico e dall’Italia, corsie degli ospedali che esplodono e i pazienti costretti a rivolgersi al privato o, per chi non se lo può permettere, a rinunciare alle cure.

Oggi è la Giornata mondiale della Salute, diciamolo con forza e chiarezza: i cittadini – a partire proprio da quei 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano a curarsi – hanno bisogno di poche parole e di impegni urgenti da parte di Meloni e soci. Più investimenti, meno sprechi, un freno deciso al diffuso clientelismo di ogni colore e al controllo della politica sulla sanità a livello locale.

Il codice è rosso per il servizio sanitario nazionale, ma chi dovrebbe operarlo con urgenza è in pausa Riarmo.

Indirizzo

Siena
53100

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