Anima Fiorita - Reiki e Crescita Personale

Anima Fiorita - Reiki e Crescita Personale Il Reiki è una pratica di riequilibrio energetico che può supportare in caso di malessere fisico o emotivo. Non sostituisce in alcun modo terapie mediche.

11/11/2025

💊 COME I FAMILIARI POSSONO PORTARE ALLA MALATTIA 💊

Perché le persone con un forte conflitto interiore si ammalano e muoiono?

🦠 Una scoperta confermata dalla stessa vita.
Il dottor Bernard Lown stava visitando un paziente con problemi cardiaci. Gli poneva delle domande, ma il paziente rispondeva a malapena. Nel frattempo, la moglie del paziente continuava ad uscire per fumare — all’epoca molti fumavano.

Il medico le fece un’osservazione:
— “Com’è possibile fumare così tanto, soprattutto avendo un marito con una malattia cardiaca? Che abitudine dannosa!”

Allora la donna scoppiò a piangere e gridò:
— “Il fumo non c’entra! Non è questo il problema! John vi sta mentendo e non vi dice la verità: è malato perché sua madre lo maledice continuamente, lo ferisce, lo accusa… Gli telefona e si prende gioco di lui! E John non può farci nulla, perché è pur sempre sua madre!”

🦠 Quelle parole colpirono profondamente il medico.
Cominciò così a osservare i suoi pazienti e rimase sconvolto da ciò che scoprì.
Un anziano paziente, ad esempio, era stato raggirato dal genero, che gli aveva sottratto i beni e registrato a suo nome l’attività. Il povero uomo ormai temeva perfino di camminare per casa: il genero si arrabbiava se lui faceva troppo rumore con i passi… e così l’anziano finì per diventare invalido.

Un altro paziente stava migliorando dopo un intervento chirurgico importante, ma la madre lo chiamò per maledirlo a causa dei soldi — e lui morì subito dopo.
E casi simili ce n’erano tantissimi.

Lown disse allora:
“Tutti i miei pazienti sono vittime di conflitti emotivi con una persona cara.”
Conflitti dai quali è impossibile fuggire: bisogna comunque comunicare, rispondere al telefono, vivere insieme, incontrarsi, reprimere le proprie emozioni naturali.
Bisogna essere “buoni”: un buon genero, un buon figlio, una buona moglie… perché così si deve.

Il celebre cardiochirurgo scrisse poi che operazioni e cure sono giuste e necessarie, ma la vera causa della malattia o del trauma si trova nel conflitto — in un atteggiamento costante di ostilità e negatività verso la persona.

E più una persona è nobile e calma, più gravi sono le conseguenze di tale conflitto: ciò che era esterno diventa interno.
La persona negativa si “insedia” nel subconscio, e scacciarla da lì è quasi impossibile. Tutte le forze del corpo vengono allora spese in una lotta interiore senza vincitori — perché combattono due parti della stessa anima.

🦠 Ecco perché le persone con conflitti interiori profondi si ammalano e muoiono.
Invece di riconoscere il conflitto, si costringono a “perdonare”, “capire”, “non farci caso” — come spesso consigliano gli altri.
Ma finché il conflitto non viene riconosciuto, finché l’ostilità e la rabbia dell’altro non vengono viste per ciò che sono, la malattia continuerà a peggiorare.

🦠 Così Lown arrivò persino a vietare ai pazienti di parlare al telefono (all’epoca non esistevano i cellulari), e permetteva le visite solo ai parenti con cui la persona aveva un buon rapporto.
E la gente guariva, ringraziava il medico.

In seguito, Bernard Lown ricevette il Premio Nobel per l’intervento chirurgico sul cuore che aveva ideato.
Ma, avrebbe dovuto riceverne un altro — per questa scoperta, che è confermata dalla vita stessa. ❤️

✍️Anna Kiryanova (tradotto con IA)

19/10/2025

QUANDO LA LUCE DIVENTA TOSSlCA

C’è qualcosa che tutti abbiamo in casa. Una cosa così comune che non ci pensiamo mai. Ce l’abbiamo sopra la testa, la accendiamo ogni giorno, eppure nessuno ci ha mai detto che può farci del male.

Sto parlando delle lampadine a LED. Quelle “a basso consumo”, quelle che ci dicono che fanno bene all’ambiente, che consumano meno energia e durano di più. Sì, proprio loro.

Ma se ti dicessi che, sotto quella promessa di risparmio e modernità, c’è un prezzo nascosto che non paghi con la bolletta, ma con il tuo sistema nervoso?

Le lampadine LED non emettono una luce continua, come facevano le vecchie lampadine a incandescenza. Lampeggiano.
Lo fanno così velocemente che i tuoi occhi non se ne accorgono, ma il tuo corpo sì.

È una pulsazione costante, impercettibile ma reale, che il sistema nervoso traduce come un segnale di stress. Immagina un tamburo che batte, ma così veloce da non poterlo percepire coscientemente. Non lo senti, ma il tuo cervello sì... e resta all’erta, continuamente.

Questo sfarfallio invisibile manda micro-impulsi ai fotorecettori della retina, e da lì al cervello. Il cervello riceve quindi una serie infinita di “accendi/spegni”, “accendi/spegni”, “allarme/rilassati”, “allarme/rilassati”. È come se qualcuno bussasse alla tua porta centinaia di volte al secondo. Non la sentiresti come un rumore, ma il tuo sistema limbico la interpreterebbe come pericolo costante.

Quando il sistema nervoso percepisce un segnale di allerta, entra in modalità “combatti o fuggi”. È un meccanismo evolutivo che serve a sopravvivere: se c’è un pericolo, il corpo si attiva, il cuore accelera, le pupille si dilatano, l’adrenalina sale. Solo che nel mondo moderno, i “pericoli” non arrivano più da un predatore nella savana, ma da stimoli artificiali continui... luce, rumore, notifiche, onde elettromagnetiche.

Il problema è che il corpo non distingue. Una minaccia fisica e una stimolazione luminosa incessante vengono elaborate allo stesso modo... come un “attacco”.

Il risultato?

Il sistema nervoso autonomo, che dovrebbe regolare il ritmo tra azione e rilassamento, non si spegne più. Resta iperattivo, bloccato in una forma di vigilanza cronica.

E quando succede questo, il sonno diventa leggero, il cuore irregolare, la mente iperattiva. Ti senti stanco ma non riesci a dormire. Ti senti pieno di energia ma non riesci a concentrarti. Hai la sensazione che “qualcosa” ti tenga sempre teso, anche se apparentemente è tutto tranquillo.

La notte dovrebbe essere il momento in cui il corpo si rigenera. Gli ormoni si riequilibrano, il sistema immunitario si rafforza, le cellule riparano i danni accumulati durante il giorno. Ma per farlo, serve buio vero.

Le luci LED, anche quelle “calde”, emettono una percentuale significativa di luce blu... la stessa che trovi negli schermi di computer, telefoni e TV. La luce blu è interpretata dal cervello come giorno. Quando i tuoi occhi la percepiscono, la ghiandola pineale smette di produrre melatonina, l’ormone del sonno e della rigenerazione.

Risultato: il corpo crede che sia ancora giorno. Non avvia i processi di riparazione, non depura il cervello dalle tossine accumulate, non rigenera i tessuti. E quando finalmente dormi, il sonno non è profondo... è frammentato, disturbato, superficiale.

Questo significa che il tuo corpo non si ricarica mai del tutto. E così, giorno dopo giorno, il sistema nervoso si indebolisce, l’infiammazione aumenta, e il cervello entra in una modalità di “allarme cronico”.

Hai mai notato che dopo ore davanti a uno schermo, o sotto una luce artificiale forte, ti senti irritabile, ansioso o “vuoto”? O che i bambini diventano agitati, nervosi, più impulsivi? Non è solo stanchezza. È sovraccarico sensoriale.

Il sistema nervoso, bombardato da impulsi luminosi rapidi, non riesce più a discriminare ciò che è pericoloso da ciò che non lo è. Così resta sempre in allerta. Questo stato si chiama iperattivazione simpatica, una condizione in cui il corpo è pronto all’azione ma non riesce più a disattivarsi.

Nel tempo, questa iperattivazione può portare a disturbi del sonno, ansia, irritabilità, deficit di attenzione, ipersensibilità ai rumori, e persino problemi digestivi o ormonali. Perché quando il sistema nervoso autonomo è sbilanciato, tutto il corpo ne risente:

- Il cuore batte in modo irregolare,

- Il respiro si accorcia,

- La digestione rallenta,

- Il sistema immunitario si indebolisce.

È come vivere costantemente in modalità “sopravvivenza”.

Il nostro corpo non reagisce solo al cibo o alle emozioni. Reagisce anche alla luce. Ogni cellula, ogni mitocondrio, è un recettore di fotoni. La luce non illumina soltanto... informa. È un linguaggio che il corpo conosce da milioni di anni. Il problema è che le luci artificiali moderne non parlano la lingua del corpo. Sono incoerenti, frammentate, fredde, spesso dominate da frequenze che non esistono in natura.

È come se qualcuno cercasse di parlarti in un dialetto distorto e robotico tutto il giorno... alla lunga, ti confonde, ti stanca, ti fa perdere coerenza.

La luce solare, invece, è coerente, ciclica e bilanciata. Cambia intensità e colore durante la giornata, rispecchiando il ritmo circadiano naturale. Al mattino stimola la vigilanza e la produzione di cortisolo. Alla sera, con il tramonto, la componente blu diminuisce, lasciando spazio alle tonalità rosse e aranciate che preparano al rilassamento.

Le lampadine LED spezzano completamente questo ritmo biologico. Ecco perché, anche se mangi bene e fai movimento, potresti non guarire finché non sistemi la luce che ti circonda.

Prova questo... per una settimana, nelle ore serali, spegni le luci LED e usa solo lampadine a incandescenza, o ancora meglio, candele o lampade di sale.
Osserva come cambia il tuo corpo.

Molti notano un miglioramento già dopo pochi giorni:

- Dormono più profondamente,

- Si svegliano più riposati,

- Sentono meno tensione muscolare,

- ... e soprattutto, la mente si calma.

Questo succede perché il cervello, finalmente, riceve il segnale giusto: “È notte, puoi rilassarti, sei al sicuro.”

C’è un altro aspetto spesso ignorato, la componente elettrica della luce LED. Ogni lampadina LED funziona con un convertitore elettronico che trasforma la corrente alternata in continua. Questo processo genera micro-campi elettromagnetici e una forma di “rumore elettrico” chiamato dirty electricity (elettricità sporca).

Questi campi possono interferire con il sistema nervoso, il cuore, e persino con la comunicazione cellulare. Le cellule comunicano attraverso minuscole correnti bioelettriche... se l’ambiente è saturo di impulsi artificiali, la comunicazione interna del corpo viene disturbata.

È come cercare di parlare in una stanza piena di rumori di fondo... alla fine non ti capisci più. E il risultato è disregolazione biologica, insonnia, mal di testa, stanchezza cronica, nebbia mentale, tachicardia.

Il cervello dei bambini è ancora più vulnerabile alla luce incoerente. Il loro sistema nervoso è plastico, in formazione, e reagisce fortemente agli stimoli luminosi.

Alcuni genitori hanno notato che sostituendo le lampadine fredde con luci calde e naturali, i loro figli diventano più tranquilli, dormono meglio, si concentrano di più. Non è magia... è neurobiologia della luce.

La retina, infatti, non serve solo per vedere, è collegata al sistema limbico, alla regolazione emotiva e alla produzione di ormoni. Quando la luce è troppo intensa o instabile, il cervello interpreta il messaggio come stress. E il bambino, senza saperlo, si sente “in pericolo”.

Il nostro corpo registra ogni stimolo, anche quelli invisibili.
Quando è costantemente esposto a segnali incoerenti, luce, onde, suoni, si crea una forma di trauma biologico silenzioso.
Le cellule iniziano a percepire l’ambiente come ostile, e questo attiva la risposta al pericolo cellulare: un meccanismo che blocca i processi di guarigione per concentrarsi sulla sopravvivenza.

In pratica, il corpo smette di rigenerarsi e resta “congelato” in uno stato di difesa. Ecco perché alcune persone, pur facendo tutto bene, dieta, integratori, meditazione, non riescono a migliorare. Perché vivono immerse in un ambiente luminoso e sonoro che comunica “pericolo” alle loro cellule, 24 ore su 24.

Ritrovare la salute significa tornare alla coerenza biologica. Significa permettere al corpo di riconoscere i segnali giusti. E la luce è uno di quei segnali fondamentali.

Ecco alcune azioni semplici ma potenti che puoi mettere in pratica subito:

1. Spegni le luci LED di sera. Usa lampadine a incandescenza o lampade di sale con luce calda.

2. Evita la luce blu dopo il tramonto. Metti filtri sugli schermi o occhiali con lenti ambrate o lenti contro lanluce blu (si trovano anche economici).

3. Esponiti al sole al mattino. Bastano 10-15 minuti di luce naturale appena sveglio per regolare il ritmo circadiano e migliorare la produzione di serotonina e melatonina.

4. Riduci le fonti di luce artificiale in camera da letto. Niente lucine di standby, orologi luminosi, o router accesi vicino al letto.

5. Rispetta il buio. Il buio non è solo assenza di luce... è un messaggio di sicurezza al cervello.

Molte persone cercano la guarigione solo dentro di sé, con integratori, terapie, diete. Ma dimenticano che il corpo dialoga costantemente con l’ambiente. Non puoi guarire in un ambiente che continua a dirti “sei in pericolo”.

La luce, i suoni, gli odori, le forme, i materiali: tutto parla al tuo sistema nervoso. Quando impari ad ascoltare questi messaggi e a renderli armonici, il corpo risponde. Le cellule si aprono, i mitocondri si riattivano, il respiro si approfondisce, la mente si acquieta.

Non servono rivoluzioni. Basta tornare alla semplicità. Alla luce vera. Alla coerenza tra giorno e notte, tra stimolo e riposo, tra azione e silenzio.

Siamo stati educati a credere che progresso significhi “più tecnologia, più luce, più velocità”. Ma la vera evoluzione oggi è imparare a scegliere ciò che ci fa bene. Anche se va contro la moda o la comodità.

Quando accendi una luce, chiediti:
questa luce mi nutre o mi stressa?
Mi calma o mi attiva? Mi avvicina al ritmo naturale della vita o me ne allontana?

Perché ogni scelta che fai, anche una lampadina, comunica qualcosa alle tue cellule. E se vuoi che la guarigione accada, devi iniziare da lì... dal linguaggio sottile della luce.

Non possiamo cambiare tutto in un giorno. Ma possiamo iniziare a cambiare ciò che illumina le nostre giornate. Spegnere una lampadina sbagliata può sembrare poco, ma in realtà è un gesto simbolico potentissimo... è dire al corpo “ti vedo, ti ascolto, voglio darti pace”.

La salute non è solo ciò che mangi, bevi o pensi. È anche la luce che ti circonda. E finché quella luce continua a disturbare il tuo sistema nervoso, ogni altra forma di guarigione resterà parziale.

XO - Patrizia Coffaro

Esistono le lampadine senza sfarfallio, le cosiddette: Flicker-Free. Nei commenti alcune opzioni.

19/10/2025

QUANDO E COME ASSUMERE LE VITAMINE E I MINERALI

(Di Patrizia Coffaro)

C’è una cosa che vedo spesso, persone piene di integratori nel cassetto, ma stanche, gonfie, con carenze che non si risolvono. Sai perché? Perché prendere un integratore non vuol dire assimilarlo. Ogni vitamina e minerale ha un momento preciso della giornata in cui il corpo è più ricettivo, un partner ideale con cui lavora meglio, e un rivale che lo neutralizza.

Oggi te lo spiego in modo semplice, ma completo... il quando, il come e il perché.

🔸️VITAMINA C

Quando: al mattino, a stomaco vuoto o con la colazione.

Con cosa: ferro, bioflavonoidi, frutti rossi.

Evitare: rame e alte dosi di B12 nello stesso momento.

Perché? La vitamina C è idrosolubile e si assorbe meglio a stomaco non pieno (non tutti la tollerano a stomaco vuoto, esiste anche la vitamina C tamponata)

Stimola le surrenali e aiuta a convertire la dopamina in noradrenalina, perciò dà tono ed energia. La sua acidità migliora l’assorbimento del ferro, specialmente quello vegetale.

Se prendi ferro o hai anemia, accompagna sempre con una fonte di vitamina C. Meglio al mattino, presa la sera può dare troppa energia.

🔸️VITAMINA D

Quando: durante un pasto principale, meglio a pranzo o cena.

Con cosa: grassi sani (olio extravergine, avocado, pesce, uovo), K2, magnesio e zinco.

Evitare: ferro e vitamina A in dosi alte insieme.

Perché? È liposolubile, serve un po’ di grasso per essere assorbita. Lavora in sinergia con K2 (che dirige il calcio verso le ossa) e magnesio (che la attiva nei reni). Senza questi cofattori, la vitamina D può alzare il calcio nel sangue senza fissarlo nelle ossa.

Associala sempre con K2 e un pizzico di grassi sani. Se prendi vitamina D a dosi alte, verifica che i livelli di magnesio siano buoni, è lui il carburante che la accende.

🔸️ VITAMINA B12

Quando: al mattino, a digiuno o con la colazione.

Con cosa: B6, folati (B9), metionina.

Evitare: tè, caffè, vitamina C nello stesso momento.

Perché? È fondamentale per energia, memoria e sistema nervoso. L’assorbimento richiede il fattore intrinseco gastrico, che viene bloccato da caffeina e acidi forti. Meglio prenderla lontano da bevande stimolanti.

Una formulazione sublinguale bypassa lo stomaco e assicura assorbimento anche in chi ha gastrite o uso di antiacidi.

🔸️COMPLESSO VITAMINE B

Quando: mattino o metà mattina.

Con cosa: magnesio, alimenti proteici.

Evitare: caffè subito dopo.

Perché? Le vitamine del gruppo B sono idrosolubili e vanno prese quando il metabolismo gira. Supportano la produzione di energia e la metilazione. Caffè e tè ne riducono l’assorbimento.

Un B complex al mattino è come dare un pieno ai mitocondri. Prediligere le forme attive.

🔸️ VITAMINA A

Quando: con un pasto che contenga grassi.

Con cosa: zinco, D, K2, E.

Evitare: ferro e dosi eccessive di D insieme.

Perché? È liposolubile e richiede grassi per entrare nel sangue. Lo zinco serve per attivarla nel fegato. Lavorano insieme per vista, mucose e immunità, ma serve equilibrio tra A e D (troppa A può antagonizzare la D).

Alterna giorni di A e D.

🔸️ VITAMINA E

Quando: a pranzo o cena.

Con cosa: grassi sani, C (che la rigenera), selenio.

Evitare: a digiuno.

Perché? È l’antiossidante che protegge i grassi buoni del sangue (colesterolo HDL) e le membrane cellulari. La vitamina C rigenera la forma attiva della E, mentre il selenio ne amplifica la protezione contro i radicali liberi.

Prenderla con un pasto contenente olio EVO o pesce grasso.

🔸️ VITAMINA K2

Quando: con il pasto principale (meglio a pranzo o cena).

Con cosa: vitamina D e grassi. Sotto troverai le spiegazioni perché è indifferente l'assunzione separata o inseme della K2 con la vitamina D

Evitare: anticoagulanti senza controllo medico.

Perché? La K2 dirige il calcio nelle ossa e lo impedisce di depositarsi nelle arterie. Senza di lei, la D3 rischia di fare più danni che benefici.

Ricordati del magnesio per far lavorare sinergicamente la D e la K2.

🔸️FERRO

Quando: al mattino o metà pomeriggio, a digiuno.

Con cosa: vitamina C o succo di limone.

Evitare: tè, caffè, latticini, calcio e cereali integrali nello stesso momento.

Perché? Il ferro si lega facilmente a tannini, fibre e calcio, perdendo biodisponibilità. La vitamina C lo trasforma nella forma assorbibile (ferro ferroso).

Prendi ferro + C a digiuno, aspetta 1 ora prima di mangiare. Evita latte e caffè per 2 ore. Ripeto, non tutti lo tollerano a digiuno.

🔸️CALCIO

Quando: con i pasti.

Con cosa: vitamina D, K2, magnesio.

Evitare: ferro, zinco e alte fibre nello stesso momento.

Perché? Il calcio compete per gli stessi canali intestinali di ferro e zinco, quindi se presi insieme si annullano. Lavora bene con D e K2, che lo indirizzano verso le ossa.

Se assumi ferro, distanzia il calcio di 4 ore.

🔸️MAGNESIO

Quando: la sera, dopo cena o prima di dormire.

Con cosa: B6, taurina, D3.

Evitare: calcio o zinco ad alte dosi insieme.

Perché? È il rilassante del sistema nervoso, regola il ritmo cardiaco, riduce stress e spasmi muscolari, aiuta a dormire. La B6 ne favorisce l’ingresso nelle cellule. Il calcio invece ne ostacola l’assorbimento.

Se hai difficoltà di sonno, aggiungi magnesio treonato o glicinato.

🔸️ ZINCO

Quando: a pranzo o con un pasto proteico.

Con cosa: vitamina A, D, piccole dosi di rame.

Evitare: ferro, calcio, e selenio nello stesso momento.

Perché? Lo zinco regola testosterone, tiroide, cicatrizzazione e sistema immunitario. Condivide trasportatori intestinali con ferro, calcio e selenio, quindi se assunti insieme si ostacolano.

Se prendi ferro al mattino, zinco al pranzo o sera. E se lo assumi a lungo, aggiungi ogni tanto un po’ di rame (per evitare squilibri).

🔸️SELENIO

Quando: alla sera, con la cena.

Con cosa: vitamina E e C.
Evitare: zinco e ferro insieme.

Perché? Il selenio lavora come antiossidante insieme alla vitamina E. È cruciale per la conversione T4→T3 (tiroide) e per la funzione immunitaria. Ma preso con zinco o ferro può competere a livello intestinale.

Una capsula di selenio la sera è perfetta. Due noci del Brasile al giorno coprono il fabbisogno.

🔸️ IODIO

Quando: al mattino, a digiuno.

Con cosa: selenio, zinco, magnesio.

Evitare: ferro e calcio contemporaneamente.

Perché? Serve per produrre ormoni tiroidei, ma senza selenio può diventare pro-ossidante. Quindi meglio abbinarlo a selenio e zinco, ma in momenti separati della giornata. Ottimo al mattino, prima di colazione.

Chi ha Hashimoto è bene fare una ioduria urinaria prima di assumerlo. E comunque, sempre con selenio.

🔸 ️CROMO

Quando: con i pasti principali.

Con cosa: B3, magnesio.

Evitare: ferro e zinco nello stesso momento.

Perché? Aiuta la sensibilità insulinica e regola il glucosio. L’assorbimento migliora con B3 e magnesio, ma è ridotto da eccesso di ferro o zinco.

Perfetto dopo pasti ricchi di carboidrati o nei picchi glicemici.

🔸️ COENZIMA Q10

Quando: a pranzo o cena.

Con cosa: grassi buoni e vitamina E.

Evitare: a digiuno.

Perché? È liposolubile e partecipa alla produzione di energia cellulare. Le statine ne riducono la produzione, quindi va integrato in quei casi.

Prendilo dopo un pasto con olio d’oliva o pesce grasso. Prediligere la forma di ubiquinolo.

🔸️ OMEGA-3

Quando: con pranzo o cena.

Con cosa: vitamina E (che lo protegge dall’ossidazione).

Evitare: a stomaco vuoto o con antiossidanti in eccesso.

Perché? I grassi buoni EPA e DHA si assorbono solo se c’è bile attiva (quindi dopo un pasto). La vitamina E evita che si ossidino nel sangue.

Prendi sempre omega-3 certificati IFOS o a base di alghe (se sei vegetariana).

🔸️ PROBIOTICI

Quando: a digiuno o prima di dormire.

Con cosa: fibre prebiotiche (inulina, acacia, amido resistente).
Evitare: assunzione insieme ad antibiotici o integratori molto acidi.

Perché? A stomaco vuoto, il pH gastrico è più favorevole alla sopravvivenza dei ceppi. Prima di dormire, durante la fase parasimpatica, colonizzano meglio.

Distanzia di almeno 3 ore da antibiotici o antimicrobici naturali. Esistono probiotici che si possono assumere a stomaco pieno. Come S. Boulardii o quelli del suolo.

Ruassumendo:

- Le vitamine idrosolubili (C, B) amano la mattina e i liquidi.

- Le liposolubili (A, D, E, K) vogliono grassi e calma digestiva.

- I minerali “nervosi” (magnesio, rame) amano la sera.

- I minerali strutturali (ferro, zinco, calcio) si prendono di giorno, ma non insieme.

- Gli antiossidanti si combinano bene, ma non si sovrappongono.

Integrare non è una corsa a chi prende di più. È un’arte di tempismo, ascolto e rispetto per il corpo. Ogni sostanza ha la sua ora, il suo partner, il suo equilibrio. Se impariamo a rispettarlo, l’integrazione diventa una medicina sottile e intelligente, non un elenco di compresse.

Logicamente, l'alimentazione sana è il primo requisito per una salute ottimale.

XO - Patrizia Coffaro

Indirizzo

Piazza Principessa Rosa, 14
Sirignano
83020

Orario di apertura

Lunedì 15:30 - 20:30
Martedì 15:30 - 19:00
Mercoledì 15:30 - 20:30
Giovedì 15:30 - 20:30
Venerdì 15:30 - 20:30

Telefono

+393342099445

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