29/10/2025
📿ॐ मणि पद्मे हूँ [...] Quel fenomeno, dunque, esiste dipendendo dalla base di designazione della mente concettuale, ma, dentro quella base, nell’insieme delle parti non è possibile indicare nessun fenomeno. Questo è ciò su cui dobbiamo riflettere…anche Buddha esiste soltanto come etichetta del nome, ma anche l’Arya Sanga esiste, il supremo raro Dharma, gli innumerevoli esseri senzienti ordinari esistono soltanto come etichetta del nome….Per quanto ci riguarda, per capire la vacuità non è sufficiente limitarsi a qualche lettura…Bisogna meditare su apparenze e percezioni, e verificare se corrispondono alla realtà che viene compresa grazie all’analisi, e se riflettendo sorge un’idea, una prima comprensione rispetto alla vacuità e all’interdipendenza, non ci si deve accontentare, ma occorre pensare altre migliaia a di volte, sempre ragionando, e se per la seconda volta sorge alla mente una comprensione superiore, che ha un particolare sapore rispetto alla volta precedente, di nuovo, non bisogna fermarsi, ma ragionare per altre migliaia di volte sarà possibile arrivare alla realizzazione della visione della vacuità e dell’interdipendenza. Per riflettere su questi argomenti, …è possibile farlo in qualsiasi momento, contemporaneamente ad altre attività…mentre compiamo queste azioni continuiamo ad analizzare come le cose ci appaiono e qual è il loro modo di essere…. grazie alla forza dell’antidoto, si abbandonano le macchie temporanee, ottenendo la verità della cessazione. Tutto ciò è davvero prezioso[…]ॐ मणि पद्मे हूँ 📿
L’ ORIGINE E IL SENTIERO
Le quattro nobili verità e i dodici anelli dell’origine dipendente
Ven. Thamthog Rinpoche