30/08/2025
Torniamo a divulgare.. 😎👍
🔸Bentrovati amici del TAO🔸
🔸"OSTEOPATIA, MEDICINA FUNZIONALE E GERALD POLLACK"
🔸Torniamo dalle vacanze dopo aver “ricaricato le batterie” (ogni riferimento al Prof. Pollack è puramente voluto) e faccio il resoconto su due ri-letture svolte durante i mesi estivi. Il primo testo preso in considerazione è "La medicina funzionale regolatoria – L’arte dell’equilibrio biologico" di Bellabona et al., mentre il secondo è "La quarta fase dell’acqua" di G. Pollack.
🔸Rileggendo entrambe le pubblicazioni, ho notato delle analogie che mi piacerebbe illustrare. Ovviamente è una tesi, non dico di aver scoperto l’acqua calda, ma veniamo al succo del discorso.
🔸Durante la lettura del testo di medicina funzionale mi imbatto nel capitolo in cui si parla della cellula e della matrice extracellulare. Il Dottor Bellabona scrive: “La finalità principale di ogni funzione cellulare è quella di mantenere e replicare sé stessa grazie alla capacità di immagazzinare energia, sfruttare questa energia e smaltire le scorie.”
🔸proseguendo così: “Tutte le funzioni della cellula mirano a rovesciare in matrice grandi quantità di cariche elettriche positive, questo protone proviene dal mitocondrio che è un ‘generatore di proticità’; grazie al citoscheletro e all’acqua intracellulare, il flusso di energia protonica, con un fenomeno conosciuto come “effetto tunnel”, viene scambiato tra le molecole d’acqua adiacenti e coordinate in forma clusters in modo che si formino momentanee forme di H3o+ (ione idronio), che tendono, accumulandosi, a modificare la propensione delle molecole d’acqua ad essere orientate lungo il gradiente elettrico.”
🔸Conclude: “La matrice svolge, in maniera eccellente, il ruolo di deposito temporaneo delle cariche elettriche positive, a patto che queste sostino per un periodo adeguato al passaggio del sangue per il dirottamento verso gli organi emuntori.”
🔸A questo punto la domanda che mi sorge spontanea è: dove vengono depositati questi protoni? Non possono rimanere liberi nella matrice altrimenti creerebbero problemi alle varie funzioni funzionali e fisiologiche.
🔸Vediamo se può venirci in aiuto Gerald Pollack, che nel suo tomo scrive: “Per capire da cosa dipende la dimensione della EZ dobbiamo considerare l’equilibrio tra l’espansione (dipendente dall’energia) e la sua naturale tendenza al decadimento. Come avviene l’erosione della EZ? Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare le parti esterne la zona di esclusione dove è più facile aspettarsi la comparsa di erosione. Qui il potenziale elettrico è prossimo allo zero; il che indica che alcuni protoni che erano stati distaccati sono rimasti inseriti nel reticolo e/o il reticolo è relativamente più aperto.”
🔸Pollack continua spiegando che “se il reticolo è allentato, i più probabili candidati per la penetrazione sono gli ioni idronio perché le loro cariche positive sono inevitabilmente attratte dall’elevata carica negativa presente nelle zone interne della Ez.”
🔸“Quest’invasione non è priva di conseguenze. Una volta entrati nel reticolo, questi ioni positivi vengono rapidamente catturati dalle molecole con carica negativa poste in prossimità. Il risultato è la fusione tra uno ione H3o+ che si combina con un’unità strutturale del reticolo (OH-) dando origine a due molecole d’acqua.”
🔸L’autore conclude: “E così siamo tornati al punto di partenza: un elemento del reticolo della EZ è nuovamente diventato acqua e il sistema ha fatto un passo indietro. Il sistema raggiunge una dimensione stazionaria in cui creazione e distruzione di bilanciano ovvero la produzione della EZ, alimentata dall’energia, bilancia la naturale erosione della EZ.”
🔸Mi avvicino alla conclusione cercando di mettere insieme i pezzi.
🔸Durante la fase diurna l’esposizione al sole non attiva solo gli ormoni che aumentano le performance dell’organismo, e quindi un elevato catabolismo cellulare con conseguente produzione di ioni positivi che si riversano nella matrice concetto essenziale per la medicina funzionale. L’energia radiante del sole aumenta anche la EZ, affinché queste cariche positive prodotte possano essere ricevute nella stessa EZ e gli stessi protoni degradano la struttura ospitante, per poi ripartire il giorno dopo e ancora e ancora.
🔸Questo concetto di “circadianità” è essenziale per capire come si comporta l’organismo umano. A mio avviso, sarà importante per noi osteopati studiare e soprattutto sperimentare con apparecchi medici del prossimo futuro per capire in che modo sarà possibile interagire con approcci osteopatici sulla matrice/EZ.
A presto
𝐋𝐨𝐫𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐆𝐞𝐧𝐨𝐯𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐓𝐀𝐎-𝐏𝐫𝐨𝐣𝐞𝐜𝐭®
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