10/11/2025
Di interviste sciocche e di deserto sanitario.
Leggo dalla stampa di oggi due interventi sotto forma di intervista di due esponenti politici regionali
uno del centro destra ed uno del centro sinistra, Piero Maieli e Salvatore Corrias.
Sono più che certo che siano due brave persone, tuttavia non posso esimermi dal criticare i contenuti delle loro dichiarazioni, pregne di ipocrisia e che tradiscono una totale incompetenza, nel senso che: “ occhio che non siamo al bar durante una sbirretata”!
Infatti, come di solito fanno i politici, non ha caso hanno snocciolato la solita solfa preconfezionata da campagna elettorale, predicano la nocività della politica nella sanità, ma si dimenticano che la prima cosa che fa ogni maggioranza sia quella di nominare i suoi direttori generali, ed a caduta tutti gli altri dirigenti, guardacaso fedelissimi al partito di turno.
Un vizio trasversale che riguarda sia la destra che la sinistra, più ingerenza di così non si può..
Voglio soffermarmi in modo particolare sul onorevole Piero Mieli, di professione….veterinario
A priori questo galantuomo prestato alla politica introduce il concetto del bipolarismo, Sassari e Cagliari, con tanti saluti al concetto di rete ospedaliera ed agli ospedali nei territori, ma anche quelli di altre città sarde.
Come se in Barbagia, Mandrolisai, Ogliastra o Sarcidano vivano solo pecore e mucche e non donne uomini bambini con dignità e diritti civili.
Io consiglierei al onorevole tra un aperitivo e l'altro di leggersi bene, ma bene il DM 70, in particolare quel allegato che introduce la normativa per gli ospedali di zona disagiata, scoprirà che i cosiddetti micro ospedali come li chiami lui assolvono a delle importanti funzioni sanitarie che rispettano la dignità di chi ha scelto di “restare” nelle zone interne,
ogni micro ospedale ha un preciso atto aziendale, e di sicuro non si auspicano interventi salvavita di alta chirurgia, nessuno si sogna questo e nessuno la mai chiesto durante le manifestazioni.
se mancano i medici non chiudi gli ospedali ma al contrario ti attivi e li trovi, se non sono in Sardegna o in Italia li porti dall estero.
Gli accorpanti al massimo si fanno in su passiale tra capre o somari e qui l analogia con un luogo di Cagliari mi verrebbe spontanea, mi astengo ma credo che si possa capire ugualmente.
Per quanto rigurda la marchetta alla sanità privata, e non mi aspetterei altro da chi milita nel partito di Formigoni e del San Raffaele, ci sarebbero alcune cose da ribadire…..
In primis in sanita privata si assume senza concorso e di solito curano solo le patologie redditizie e molto spesso fanno operazioni anche se non serve, senza scendere in dettagli ampiamente documentati, in pratica curano ed operano anche se non serve tanto sono convenzionati e paga lo stato,cioè noi!
Chi si ammala gravemente raramente sarà seguito dagli ospedali privati o dalle polizze sanitarie integrative, ditele queste cose, maledetti!
Mi auguro che i vertici del partito prendano le distante da simili dichiarazioni.
Per quanto possano essere sciocche, fanno parte di quelle narrazioni perniciose che mattone dopo mattone minano la credibilità della sanità pubblica e degli ospedali nei territori di confine.
Io con le mie orecchie ho sentito diversi dirigenti del partito di Maieli, parlare in pubblico, e mi è parso di capire che avessero altri punti di vista rispetto ai suoi, riguardo agli ospedali di periferia.
Sopratutto….. ignorare l Ospedale San Francesco mi pare una dimenticanza gravissima ed inaccettabile.
Consiglierei all onorevole Maieli di godersi lo stipendio, ma almeno di non fare danni rilasciando interviste ridicole.
E per quanto possano sembrare comiche non è il caso di voltarsi dall’altra parte anzi occorre sempre una replica ed e quello che sta accadendo in queste righe.