05/11/2025
Pentidattilo nasconde una curiosità archeologica poco conosciuta: alcune grotte e cavità naturali scavate nella famosa rupe delle "Cinque Dita" furono abitate già nella preistoria, molto prima della fondazione greca del borgo.
La località calabrese, con il suo caratteristico rilievo roccioso, conserva tracce di presenza umana risalenti al Neolitico e all'Età del Bronzo, circa 4.000 anni fa. Qui, nei pressi delle fiumare di S. Elia e Melito, sono stati individuati i resti di ripari naturali utilizzati come abitazioni e depositi.
Le cavità erano ambienti ideali: fresche durante l'estate, sopraelevate rispetto al terreno circostante e invisibili ai predatori. Nel tempo però l'erosione e i crolli ne hanno compromesso la riconoscibilità.
Queste evidenze archeologiche sono documentate da studi e scavi, come indicato dalla fonte [1], che confermano la continuità dell'uso umano del sito dal Neolitico fino all'insediamento greco e al successivo borgo medievale.
Spesso Pentidattilo è associata esclusivamente al suo passato medievale o al mito delle "Cinque Dita". Tuttavia, questa rupe testimonia una storia più antica e profonda: le prime case erano grotte naturali, ben prima delle costruzioni medievali o bizantine.
Questo luogo diventa così un vero e proprio manuale storico scolpito nella pietra, dove ogni dito cela antichi antri e tracce di comunità preistoriche. Un equilibrio fra natura e storia che continua a parlare, nonostante il trascorrere dei millenni.
Pentidattilo non è solo un borgo fantasma, ma un archivio naturale della storia umana che invita a riflettere sulle radici più profonde del nostro abitare.
💁♂️ Quel che non tutti sanno di Pentidattilo
👉 Presenza umana attestata 4.000 anni fa nel Neolitico e Bronzo
👉 Grotte naturali durante millenni usate come abitazioni e depositi
👉 Continuità dall'epoca preistorica al borgo medievale