FibroLove

FibroLove Un cammino di crescita, integrazione naturale e rinascita nella tua forza autentica. 💖

Valerita – Insegnante HYL 🌟 | FibroLove – Liberamente Donna
Ascolta il corpo, libera l’anima, riscopri te stessa. 🌸
La fibromialgia è solo una tappa, non un destino.

🌀 Il modo in cui descriviamo il mondo, parla di noi. Non del mondo.Funziona così: vediamo qualcosa “fuori” — un tramonto...
13/11/2025

🌀 Il modo in cui descriviamo il mondo, parla di noi. Non del mondo.

Funziona così: vediamo qualcosa “fuori” — un tramonto, una persona che si comporta in un certo modo — e, quasi senza accorgercene, peschiamo dal nostro cervello le parole per descriverlo.
E poi, magia! ✨
Iniziamo a stare emotivamente e fisicamente proprio come le parole che abbiamo scelto dicono che dovremmo stare.

Ce la andiamo a cercare, insomma.
E troviamo sempre quel che cerchiamo — purtroppo e per fortuna.

💭 È per questo che amo ripetere una frase che trovo geniale di Paolo Borzacchiello:

> “Così come stai, dici. Così come dici, stai.”

Ogni parola ha un suo potere, un suo posto speciale dentro di noi.
È come se avessimo davanti una grande tela bianca: possiamo dipingerla noi con i colori che scegliamo, oppure guardare la tela che qualcun altro ha colorato per noi.

🎨 Se il mondo là fuori non ci piace, forse non è il mondo il problema, ma la descrizione che ne abbiamo fatto.
E quella descrizione, se ci fa stare male, forse parla anche un po’ di noi.
Di ciò che abbiamo imparato a dire, a pensare, a credere.

La buona notizia?
Ora lo sai.
E puoi iniziare a cambiare le parole, a scegliere i colori, a raccontare il mondo — e te stessa — in un modo nuovo. 💜

Nel percorso Dalla Brava Bambina alla Donna Libera lavoriamo proprio su cambiare la narrazione per cambiare il modo in cui vediamo il nostro mondo afflitto dal dolore, cambiare la narrazione da risultati anche sulla percezione del dolore.

Per informazioni sul percorso scrivimi su whattsapp al 393 579 4978

Fino a che non capita a te, siamo tutti filosofi.Tutti esperti di vita, di forza di volontà, di rimedi miracolosi.Tutti ...
12/11/2025

Fino a che non capita a te, siamo tutti filosofi.
Tutti esperti di vita, di forza di volontà, di rimedi miracolosi.
Tutti pronti a dispensare consigli non richiesti, a giudicare senza capire davvero.

Quando il dolore è degli altri, è facile minimizzarlo.
“È solo stress.”
“Forse dormi troppo.”
“Esci, distraiti, vedrai che passa.”
Frasi fatte, parole leggere che però cadono pesanti su chi le riceve.
Perché 𝗰𝗵𝗶 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗶𝗯𝗿𝗼𝗺𝗶𝗮𝗹𝗴𝗶𝗮 – 𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶𝗮 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 – 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗺𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲.

La fibromialgia non è “stanchezza cronica” o “suggestione”.
È un peso che ti trascina a fondo anche nei giorni migliori.
È svegliarsi già esausta, con il corpo rigido come se avessi corso una maratona nel sonno.
È dolore ovunque, senza un motivo apparente.
Un dolore che non segue logiche, che cambia forma, si sposta, ti sfida, ti sfianca.
Un dolore che non si vede, e per questo molti non ci credono.

E la parte più difficile? L’invisibilità.
Perché non hai un gesso, non hai una ferita, non hai segni da mostrare.
E se non si vede, per molti non esiste.
Ti senti dire che è “tutto nella tua testa”. Ti senti in colpa per non riuscire a fare ciò che facevi prima. Ti senti in dovere di giustificarti per la tua stanchezza, per i tuoi limiti, persino per la tua voglia di riposo.

💭 Ma come si dimostra qualcosa che non lascia segni visibili?

Fino a che non capita a te, credi che basti la forza di volontà per superare tutto.
Poi scopri che non puoi semplicemente “reagire”, perché il tuo stesso corpo è il tuo ostacolo più grande.
Scopri che la mente vorrebbe correre, ma il corpo ti trattiene.
E allora impari la lezione più dura: che non sempre la forza si misura in ciò che fai, ma nel modo in cui resisti quando non puoi fare.

Fino a che non capita a te, pensi che chi si lamenta stia solo cercando attenzioni.
Poi ti ritrovi a convivere con una malattia cronica e capisci che la vera forza è continuare a sorridere anche quando il dolore non ti dà tregua.
Capisci quanto sarebbe bello poter scegliere di essere “normale”.

💜 Allora, cosa possiamo fare?

👉 Ascoltare.
👉 Credere alle persone anche quando il loro dolore non si vede.
👉 Smettere di giudicare, di minimizzare, di dare consigli come se la vita degli altri fosse un libretto d’istruzioni.
👉 Ricordare che 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗺𝗺𝘂𝗻𝗲. Nessuno può sapere davvero cosa significhi, fino a che non capita a lui.

E quando capita — perché a volte la vita sceglie di farti capire ciò che ignoravi — scopri che la cosa più potente non è la cura, ma la comprensione.
Perché non c’è sollievo più grande del sentirsi creduti.
Non c’è medicina più efficace del sentirsi visti, accolti e amati anche nel dolore.

💜 Perché la fibromialgia non toglie dignità, ma ti costringe a incontrarla ogni giorno.
E chi la vive, chi resiste, chi ancora spera — quello sì che è coraggio.

Con amore,
💜 Valerita Albano
Insegnante Ufficiale Heal Your Life®
Fondatrice di FibroLove e Liberamente Donna

Ci sono esperienze che non si vedono, ma ti cambiano per sempre.Ferite che non sanguinano, ma restano lì, sotto la pelle...
10/11/2025

Ci sono esperienze che non si vedono, ma ti cambiano per sempre.
Ferite che non sanguinano, ma restano lì, sotto la pelle dell’anima, a modellare chi sei e come ti muovi nel mondo.

L’abuso, l’abbandono, la svalutazione.
Non sono solo ricordi dolorosi: diventano schemi, impronte profonde che ti fanno cercare amore nei luoghi dove non c’è, approvazione dove basterebbe solo presenza.

Quando da bambina hai imparato che per essere amata dovevi non disturbare, essere perfetta, accomodante, silenziosa… hai iniziato a costruire la tua corazza.
La “Brava Bambina”.
Quella che si adatta, che intuisce i bisogni degli altri prima dei propri, che si fa piccola pur di non perdere l’amore.

Solo che poi cresci.
E quella corazza, che un tempo ti ha salvata, comincia a pesarti addosso come una prigione.

✴️ E allora cosa succede quando cresci sentendoti “non abbastanza”?

Se hai vissuto esperienze di abuso, rifiuto o abbandono, forse ti ritrovi in questi schemi.
Non perché li vuoi, ma perché un tempo erano la tua unica difesa.

🔹 Hai paura del rifiuto e cerchi approvazione.
Ti sforzi di piacere, sorridi anche quando dentro sei stanca, e ti senti in colpa se metti dei confini.

🔹 Ti porti addosso un senso di colpa che non è tuo.
Ti prendi cura degli altri come se la loro serenità dipendesse da te.
Accetti relazioni che ti svuotano, perché hai più paura di restare sola che di soffrire ancora.

🔹 Ti giudichi senza pietà.
Ogni errore è la conferma che “non vali abbastanza”.
Ti confronti, ti sminuisci, ti spingi oltre il limite… e ti dimentichi di respirare.

Non è colpa tua.
Questi meccanismi sono nati per proteggerti.
Ma oggi non ti servono più.
Oggi puoi scegliere di tornare a te.

E liberarti comincia da qui 👇

🌱 Come iniziare a sciogliere gli schemi del passato

1️⃣ Riconosci che il tuo valore non dipende da chi ti ha ferita.
Il modo in cui qualcuno ti ha trattata parla di lui, non di te.
Tu sei degna d’amore, anche quando ti hanno fatto credere il contrario.

2️⃣ Impara a dire “no” senza paura.
Ogni volta che dici “sì” per compiacere, ti tradisci un po’.
Mettere confini non è egoismo: è rispetto verso te stessa.

3️⃣ Cambia il tono con cui ti parli.
Quando la tua mente sussurra “non sono abbastanza”, chiediti:
“Chi mi ha fatto sentire così?”
E poi, con dolcezza, sostituisci quella voce con una più gentile.

4️⃣ Dai spazio alle emozioni vere.
Non devi più nascondere rabbia, tristezza o paura.
Il dolore che accogli si scioglie. Quello che neghi, resta.

5️⃣ Scegli relazioni che ti nutrono, non che ti consumano.
Se una storia ti risuona come casa ma ti ferisce come ieri, non è amore: è abitudine.
E tu meriti molto di più.

💬 Ora fermati un attimo e chiediti:
❤️ Quanto del tuo modo di amare nasce dal bisogno di essere scelta?
❤️ Qual è stato, finora, il tuo passo più coraggioso verso la libertà?
❤️ Cosa ti serve adesso per tornare pienamente a te?

Se ti sei riconosciuta in queste parole, il percorso “Dalla Brava Bambina alla Donna Libera” può aiutarti a sciogliere le ferite dell’abuso, dell’abbandono e del senso di colpa, trasformando il bisogno di approvazione in amore per te stessa.

Un cammino di consapevolezza e rinascita per tornare a essere la donna che sei, oltre il dolore del passato. 💜

Perché, anche se non lo ricordi più, tu sei sempre stata abbastanza.

💜 Sempre.

Per informazioni sul percorso scrivimi su whattsapp al 393 579 4978

Con amore,
Valerita Albano
Insegnante Ufficiale HYL
Fondatrice di FibroLove e Liberamente Donna

© 2025 Valerita Albano – Tutti i diritti riservati.

Negli ultimi anni, l’attenzione verso le malattie croniche invisibili è cresciuta, ma non abbastanza da garantire diagno...
06/11/2025

Negli ultimi anni, l’attenzione verso le malattie croniche invisibili è cresciuta, ma non abbastanza da garantire diagnosi sempre corrette, tempestive e chiare. È il caso della fibromialgia e della neuropatia delle piccole fibre (NPF): due condizioni diverse, ma spesso confuse tra loro per via dei sintomi simili.

Molte persone ricevono diagnosi parziali, errate o vengono liquidate con superficialità, finendo per convivere a lungo con dolore cronico, stanchezza profonda e un senso di smarrimento. C’è chi viene etichettata come fibromialgica, ma in realtà ha una neuropatia. C’è chi ha entrambe le condizioni, ma non lo sa.

Distinguere tra queste due patologie è fondamentale, non solo per individuare l’origine del proprio malessere, ma anche per scegliere il percorso terapeutico più adeguato, sentirsi riconosciute e tornare a fidarsi del proprio corpo.

Questo articolo nasce per fare chiarezza, offrire un’informazione accessibile ma rigorosa e aiutare chi convive con sintomi complessi a orientarsi. Non è un contenuto medico, ma uno strumento di consapevolezza e ascolto.

La conoscenza è il primo passo per orientarsi e scegliere con maggiore consapevolezza il proprio percorso di cura e benessere.

Due condizioni, due origini

📌 Fibromialgia

La fibromialgia è una sindrome cronica complessa legata a un'alterazione della percezione del dolore. È considerata una condizione di sensibilizzazione del sistema nervoso centrale, dove gli stimoli dolorosi (e non solo) vengono amplificati anche in assenza di danni visibili o infiammazione.

È una diagnosi clinica, che si formula dopo aver escluso altre patologie. Non esistono al momento marcatori biologici specifici.

🔍 Sintomi principali:

➡️ Dolore muscoloscheletrico diffuso

➡️ Stanchezza intensa

➡️ Disturbi del sonno

➡️ Difficoltà cognitive ("fibro-fog")

➡️ Ipersensibilità a stimoli sensoriali (tatto, suoni, odori)

➡️ Alterazioni dell’umore, ansia, senso di oppressione

📌 Neuropatia delle Piccole Fibre (NPF)

La NPF, o Small Fiber Neuropathy (SFN), è una neuropatia periferica che colpisce le piccole fibre nervose coinvolte nella trasmissione del dolore, della temperatura e nelle funzioni del sistema nervoso autonomo.

A differenza della fibromialgia, ha basi organiche documentabili: può essere diagnosticata tramite esami strumentali come la biopsia cutanea, che valuta la densità delle fibre nervose nella pelle, o test autonomici specifici.

🔍 Sintomi principali:

➡️ Dolore bruciante, puntorio o urente (soprattutto a mani e piedi)

➡️ Alterazioni della sensibilità (formicolii, perdita di sensibilità)

➡️ Intolleranza al caldo/freddo

➡️ Disturbi gastrointestinali, urinari o cardiaci legati alla disfunzione del sistema autonomo

➡️ Sudorazione alterata o assente

📌 Diagnosi a confronto

Uno degli aspetti che più differenzia la fibromialgia dalla neuropatia delle piccole fibre è il percorso diagnostico.

La fibromialgia è una diagnosi clinica: non esistono esami specifici in grado di confermarla con certezza. Viene formulata dopo un'attenta valutazione dei sintomi e solo per esclusione, cioè quando sono state eliminate altre possibili cause organiche del dolore. Il medico si basa sull’anamnesi, sulla descrizione soggettiva dei sintomi e su criteri diagnostici internazionali. Non emergono alterazioni visibili negli esami del sangue o nelle indagini strumentali tradizionali. Per questo, chi ne soffre si sente spesso non creduta o “invisibile”.

La neuropatia delle piccole fibre, invece, ha una base organica misurabile. È una patologia del sistema nervoso periferico che colpisce specificamente le fibre nervose sottili, e può essere diagnosticata con esami strumentali come la biopsia cutanea (che valuta la densità delle fibre nervose nella pelle) o test neurologici autonomici. In questo caso, la sofferenza delle fibre può essere osservata e documentata, il che permette una diagnosi più oggettiva.

Un altro elemento chiave è che la fibromialgia coinvolge principalmente il sistema nervoso centrale, in un meccanismo di amplificazione della percezione del dolore, mentre la NPF riguarda le terminazioni nervose periferiche, spesso collegate anche a sintomi viscerali o disfunzioni del sistema nervoso autonomo.

In alcuni casi, le due condizioni possono coesistere, rendendo ancora più complessa la diagnosi. È quindi fondamentale affidarsi a specialisti in grado di distinguere tra i vari segnali del corpo e, se necessario, approfondire con esami mirati.

Molte persone che convivono con dolori cronici ricevono una diagnosi di fibromialgia, ma successivamente scoprono anche una NPF, oppure ne presentano alcuni segni. Le due condizioni possono coesistere, ma hanno cause e approcci differenti.

📌 Cause possibili

➡️ Nel caso della fibromialgia, si parla spesso di fattori multifattoriali: predisposizione genetica, traumi fisici o emotivi, stress cronico, disturbi del sonno, e disregolazioni del sistema nervoso.

La NPF invece può essere:

➡️ Idiopatica (senza causa nota)

➡️ Oppure secondaria ad altre condizioni, come:

➡️ Malattie autoimmuni (es. sindrome di Sjögren, celiachia, lupus)

➡️ Diabete o prediabete

➡️ Carenze nutrizionali (es. vitamina B12)

➡️ Intolleranze alimentari, disbiosi intestinale

➡️ Infezioni virali

📌 Approccio terapeutico

Non essendo medico, non parlerò di trattamenti farmacologici nello specifico, ma posso offrire una panoramica delle linee generali di trattamento e di supporto per entrambe le condizioni.

🎗 Per la fibromialgia:

➡️ Approccio integrato corpo-mente (mindfulness, yoga dolce, tecniche di rilassamento)

➡️ Movimento regolare ma gentile, per migliorare la percezione del corpo e contrastare la rigidità

➡️ Intervento psico-emotivo per gestire ansia, frustrazione e senso di colpa

➡️ Alimentazione equilibrata e antinfiammatoria

➡️ Lavoro sul ritmo del sonno e sul recupero dell’energia

🎗 Per la NPF:

➡️ Trattamento della causa primaria (quando identificabile: autoimmunità, carenze, intolleranze)

➡️ Supporto neurologico specifico per la gestione del dolore e dei disturbi autonomici

➡️ Alimentazione mirata e attenzione alla salute intestinale

➡️ Attività dolce e costante per migliorare la circolazione e la qualità della vita

➡️ Integrazione con terapie complementari (con approccio sempre personalizzato)

🌟 Spesso ci viene chiesto di etichettare il nostro dolore: “È fibromialgia o neuropatia?”
Ma prima ancora delle etichette, c’è la nostra esperienza concreta, la nostra voce interiore, che chiede di essere riconosciuta.
Conoscere la differenza tra queste due condizioni può fare chiarezza, aiutarti a capire a chi rivolgerti e quali strade esplorare per il tuo benessere.

E se anche tu ti stai facendo domande, se non ti senti capita o se vuoi condividere il tuo percorso... sappi che qui, in questo spazio, c’è ascolto.

Hai ricevuto una diagnosi? Ti ritrovi in alcuni di questi sintomi? Vuoi raccontarmi la tua esperienza? Ti leggo con il cuore.

Con amore,
Valerita Albano
Insegnante Ufficiale HYL
Fondatrice di FibroLove e di Liberamente Donna

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I contenuti di questo post (testi, immagini e grafiche) sono di proprietà dell’autrice, frutto della mia esperienza personale e professionale, e sono protetti dalla legge sul diritto d'autore.
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Attenzione: questo articolo non è di carattere medico, ma frutto di ricerca, confronto e esperienza personale. Per diagnosi e cure, affidati sempre a un professionista sanitario.

💬 Annalisa mi ha scritto queste parole:“Ho aderito al percorso per curiosità.Ho provato altri percorsi aziendali, ma li ...
31/10/2025

💬 Annalisa mi ha scritto queste parole:

“Ho aderito al percorso per curiosità.
Ho provato altri percorsi aziendali, ma li ho lasciati dopo un giorno perché noiosi e inutili.
Il tuo percorso mi è piaciuto perché riesce a motivare anche chi parte da zero (e io, in realtà, avevo già raggiunto traguardi importanti, come andare via di casa).

Ma soprattutto, perché non sei sola.
Io ho iniziato da sola, e qui ho sentito uno scambio vero.
La tua presenza, la chat, la disponibilità e l’amore in ciò che fai si sentono.
Ci sei, ci siamo. Non parli da sola o con un PC. È uno scambio, un supportarsi.
Noi siamo esseri sociali.

E grazie ancora per quella volta in cui hai preso la mia parte, quando raccontavo solo cose positive e sembrava brillassi di salute.
Hai capito l’essenza. Grazie anche per quello.”

💜 Questa è la parte che più mi commuove: “Hai capito l’essenza.”
Perché questo è il cuore del mio lavoro.
Non “insegnare”, ma accompagnare.
Non “guidare”, ma esserci.

Essere presenti, insieme.
Nel dolore e nella rinascita.
Nel silenzio e nelle parole.

Perché la verità è che la guarigione — quella vera — non avviene mai da sole.
Nasce nello spazio umano dell’ascolto reciproco.

💫 Grazie Annalisa, per averlo ricordato a tutte noi.

Se vuoi iscriverti al percorso Dalla Brava Bambina alla Donna Libera scrivimi su whattsapp al 393 579 4978

Con amore,
💜 Valerita Albano – Insegnante Certificata Ufficiale Heal Your Life®
Fondatrice di FibroLove e di Liberamente Donna

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Fibromialgia nei Lea e riflessione personale. 💜Essere visti non basta. Serve anche essere creduti.💜In questi giorni se n...
27/10/2025

Fibromialgia nei Lea e riflessione personale.

💜Essere visti non basta. Serve anche essere creduti.💜

In questi giorni se ne fa un gran parlare, si legge ovunque che la fibromialgia è finalmente riconosciuta nei Livelli Essenziali di Assistenza.
È sicuramente un passo importante, una vittoria che molte persone aspettavano da anni.
Perché sì, il riconoscimento significa dirlo ad alta voce: “La tua malattia esiste, il tuo dolore è reale.”

Eppure… come sempre riflettevo, perché mi piace da sempre analizzare le cose da più punti di vista, e onestamente dico che il riconoscimento, da solo, non basta.

Perché l’ignoranza, il pregiudizio e la superficialità continuano a vivere nelle corsie degli ospedali, negli studi medici, nelle conversazioni di chi ti guarda e dice:
“Ma non sembri malata.”
“È solo stress.”
“Devi reagire.”

❌ Il riconoscimento istituzionale non cancella la disinformazione.
❌ Non cancella gli sguardi scettici, i sorrisi forzati, le diagnosi frettolose.
❌ Non cancella anni di invisibilità e di frasi che hanno ferito più del dolore stesso.

💬 Per chi vive con la fibromialgia, la validazione è un bisogno profondo.
Non è vittimismo, è umanità.
È la necessità di sapere che il proprio dolore non è immaginato, che la propria fatica non è debolezza, che la propria voce merita ascolto.

Ma c’è una verità ancora più grande:
💜 nessun riconoscimento esterno vale quanto quello che scegli di dare tu a te stessa.

👉 Quando smetti di mettere in dubbio la tua sofferenza.
👉 Quando smetti di chiederti se “stai esagerando”.
👉 Quando ti concedi il diritto di dire: “Sto male, ma sto facendo del mio meglio.”

È lì che inizia la vera guarigione.
Non nel certificato, non nel codice esenzione, ma nella tua consapevolezza di essere una persona intera, anche nel dolore.

🌱 Riconoscere il tuo dolore non significa arrenderti.
Significa smettere di combattere contro te stessa.
Significa allearti con il tuo corpo, imparare ad ascoltarlo, a rispettarlo, a non tradirlo più.

💜 Il riconoscimento esterno è una conquista.
💜 Ma la validazione interiore è una rinascita.

E quando impari a credere al tuo dolore, quando lo accogli senza vergogna,
quel dolore smette di essere il tuo nemico e diventa il tuo maestro.

Con amore,
💜 Valerita Albano – Insegnante Certificata Ufficiale Heal Your Life®
Fondatrice di FibroLove e di Liberamente Donna

© 2025 Valerita Albano – Tutti i diritti riservati

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Sorrido ogni volta che leggo questa frase:“Nella vita devi fare una scelta.O cominci a dire ‘me ne frego’…oppure convivi...
24/10/2025

Sorrido ogni volta che leggo questa frase:

“Nella vita devi fare una scelta.
O cominci a dire ‘me ne frego’…
oppure convivi con la gastrite.”

Fa ridere, sì.
Ma se ci pensi, dice una verità profonda: ogni emozione non espressa, ogni “no” ingoiato, ogni rabbia trattenuta… il corpo la ricorda.

Il corpo è la parte più sincera di noi.
Non mente, non giustifica, non razionalizza: esprime.
E quando la mente non trova le parole, il corpo diventa la sua voce.

💫 Quante volte hai avuto mal di stomaco dopo una discussione non affrontata?
Quante volte ti sei sentita bloccata alle spalle dopo aver “retto” troppo?
Quante volte hai sorriso fuori mentre dentro urlavi “basta”?

Questo è il linguaggio della connessione mente-corpo:
ogni emozione ha una via biologica.
Ogni pensiero crea una reazione chimica.
Ogni parola non detta lascia un segno da qualche parte.

E non serve arrivare alla gastrite per imparare a dire “basta”.
A volte basta cominciare ad ascoltarsi.
Dare voce a ciò che provi.
Lasciare che il corpo non debba più parlare al posto tuo.

✨ Il vero equilibrio non nasce dal controllo, ma dall’autenticità.
Dall’imparare a dire “no” senza colpa, e “sì” solo quando lo senti davvero.

Nel mio percorso Dalla Brava Bambina alla Donna Libera lavoriamo proprio su questo:
riconoscere come il corpo parla per noi, e restituirgli la libertà di respirare.
Perché la libertà, quella vera, comincia quando smetti di reprimerti… e inizi finalmente a sentirti. 💗

Per informazioni sul percorso scrivimi su whattsapp al 393 579 4978

Con amore,
Valerita Albano
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Il Kintsugi è l’antica arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con l’oro.Invece di nascondere le crepe, le rende ...
21/10/2025

Il Kintsugi è l’antica arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con l’oro.
Invece di nascondere le crepe, le rende preziose.
Ogni frattura diventa un segno di forza, un ricamo di luce, una testimonianza di rinascita.

Questa arte ci insegna qualcosa di profondo: non dobbiamo vergognarci delle nostre ferite.
Sono le linee che disegnano la nostra umanità.
Sono i punti in cui la vita ci ha attraversate, dove abbiamo imparato a sentire, a scegliere, a ricominciare.

💛 Anche la fibromialgia, in fondo, è un percorso di Kintsugi interiore.
Ti spezza, sì. Ti piega. Ti cambia.
Ma dentro ogni dolore c’è un frammento d’oro che aspetta di essere visto.
L’oro della consapevolezza, della compassione, dell’amore verso te stessa.

Per tanto tempo ho provato a nascondere le mie crepe.
A fingere che non facessero male.
Ma più cercavo di coprirle, più perdevo me stessa.
Finché ho capito che proprio lì — nel punto della ferita — abitava la mia verità.

Le mie cicatrici non sono più una vergogna, sono la mia mappa.
Mi ricordano da dove vengo, quanto ho resistito, e quanta vita c’è in ogni parte che pensavo spezzata.

🌸 𝗠𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗼𝗿𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗲 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗶𝗼' 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝗯𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮.
𝗘' 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗕𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗼𝗻𝗻𝗮 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮: 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝘃𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝘃𝗲𝗱𝗲𝘃𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮, 𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗮.

Ogni volta che ti accogli invece di giudicarti, stai mettendo oro nella tua anima.
Ogni volta che ti perdoni, che ti ascolti, che ti rispetti, stai risplendendo un po’ di più.

✨ Fibromialgia, metti l’oro nelle tue crepe.
Trasforma ogni dolore in luce, e lascia che la tua storia brilli proprio da lì dove pensavi di esserti rotta.
Per informazioni sul percorso scrivimi su whattsapp al 393 579 4978

E tu, in quale parte di te puoi mettere oro oggi? 💫

Con amore,
Valerita Albano
Insegnante Ufficiale HYL
Fondatrice di FibroLove e di Liberamente Donna

© 2025 Valerita Albano – Tutti i diritti riservati.

Per chi convive con la fibromialgia, ogni difficoltà può sembrare più grande di quanto si possa immaginare.Spesso, il do...
20/10/2025

Per chi convive con la fibromialgia, ogni difficoltà può sembrare più grande di quanto si possa immaginare.
Spesso, il dolore più intenso non si vede all’esterno, ma si sente dentro, nell’anima.

La fibromialgia amplifica tutto: il dolore, la stanchezza, le emozioni.
E proprio per questo, ogni momento difficile diventa una sfida enorme, molto più impattante di quanto succeda a chi non vive questa condizione.

Ma cosa succede quando ci sentiamo sopraffatti?
Quando perdiamo il controllo del corpo e della mente?

Da professionista che parla di fibromialgia e crescita personale, so bene che il miglior insegnante è chi vive sulla propria pelle ciò di cui parla.

Spesso dobbiamo imparare a lasciar andare il passato, ad accogliere la nostra fragilità, quella fragilità che per anni abbiamo nascosto con grande abilità.

La fragilità di un essere umano è una condizione preziosa per entrare nel proprio stato naturale di libertà.
Da quando nasciamo, ci fanno credere il contrario; veniamo educati a generare una forza non reale che è solo rigidità — una resistenza alla vita.

Le emozioni negative non arrivano per sconvolgerci o complicarci la vita, anche se a volte ci fanno male nel momento in cui le viviamo.
Come le emozioni positive, anche quelle difficili hanno una funzione preziosa: insegnarci qualcosa.

Forse ti stai chiedendo: “Ma a chi piace sentirsi triste? Chi può sopportare la sensazione di sentirsi spezzati dentro?”
Ci hanno insegnato a scappare da tutto questo, a non piangere, a non essere deboli, a dover essere felici sempre, a tutti i costi.

Ma le emozioni servono a mostrarci le esperienze che viviamo, sia nel presente che nel ricordo.
Nessuno è immune dalle cadute, nessuno vivrà una felicità eterna, nessuno sarà sempre perfettamente sano o in forma.

Quello che proviamo ci completa e ci aiuta, anche quando sembra il contrario.

E allora forse è proprio questo il motivo per cui dobbiamo imparare a chiedere aiuto.
Tutti abbiamo bisogno di una mano in certi momenti, ma il nostro orgoglio ci spinge spesso a fare tutto da soli.

Il punto non è essere forti sempre, il punto è riconoscere quando serve un sostegno per rialzarsi.

Rialzarsi non significa non poter ricadere ancora.
Significa avere la consapevolezza che ogni caduta fa male, che a volte è difficile tornare in piedi, ma che ogni volta in cui ci rialziamo diventiamo più forti, più consapevoli.

Personalmente, ho imparato che essere fragile non significa essere deboli o indistruttibili.
A volte possiamo andare in pezzi, e va bene così.

Da professionista, pensavo che non avrei mai dovuto più cadere, per dare il buon esempio, che non avrei potuto permettermi la fragilità.
Ma non è così.

Si può essere fragili, si può cadere, la vera differenza sta nel rialzarsi ogni volta.

Imparare a vivere con la fibromialgia significa anche imparare a vedere la fragilità come una risorsa, come un ponte che ci aiuta a capire meglio il dolore nostro e degli altri.

Buona giornata, amiche di Fibro.

Con amore,
Valerita Albano
Insegnante ufficiale HYL
Fondatrice di FibroLove e Liberamente Donna

© 2025 – Tutti i diritti riservati

Vi siete mai chiesti cosa vive una persona con fibromialgia quando ha una crisi di dolore?Se volete, provo a spiegarvelo...
15/10/2025

Vi siete mai chiesti cosa vive una persona con fibromialgia quando ha una crisi di dolore?
Se volete, provo a spiegarvelo. Anche se non è facile.

La crisi arriva all’improvviso.
Arriva quando pensi di stare un po’ meglio.
Quando inizi a credere che forse, questa volta, ciò che stai facendo stia davvero funzionando.

E quando arriva, all’inizio quasi non ci fai caso.
Ti dici: “È solo un mal di testa, passerà”.
Un dolorino, niente di che.
Ma quel dolorino cresce, e cresce, e cresce ancora…

Fino a diventare un urlo dentro il corpo.
Come se qualcuno, da qualche parte, avesse una manopola del volume e decidesse di alzarlo al massimo, finché non senti più nient’altro.

Quel dolore ti spacca dentro, ti manda in frantumi, ti toglie il fiato.
Ti scaraventa a terra, ti pesta, ti lascia senza forze, senza voce, senza vita.
È una c***o di guerra — una battaglia impari, dove ti ritrovi a combattere contro un nemico invisibile che non conosce pietà.

Eppure, quando la crisi finisce… lo sai.
Lo senti.
Senti che il Drago sta mollando la presa.
Il respiro torna, anche se corto. Il corpo pesa, ma è ancora tuo.
Hai vinto di nuovo — esausta, sfinita, ma viva.

Ogni volta ti sembra più dura.
Ogni volta speri che sia l’ultima.
Ogni volta preghi che il Drago, quella volta, sia morto per sempre.

Ma nonostante tutto…
✨ Sei ancora qui.
✨ Sei più forte di quanto credi.
✨ E anche se nessuno lo vede, tu sai quanto coraggio serve per sopravvivere a tutto questo.

A chi leggerà queste parole chiedo solo una cosa: rispetto.
Scrivere del proprio dolore non è facile.
Non copiate questo testo — condividetelo dalla pagina, se lo sentite vostro.
Il dolore merita rispetto, non appropriazione.

💜 Scritto da Valerita Albano
Fondatrice di FibroLove e di Liberamente Donna

© 2025 Valerita Albano – Tutti i diritti riservati.

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