22/10/2025
🟥 Sentenza storica sul lavoro edile in Sicilia: vittoria per Fillea CGIL e Feneal UIL contro Cosedil. Per il tribunale è condotta antisindacale. “Un segnale significativo per tutto il comparto”
📍Il Tribunale del lavoro di Catania ha dichiarato antisindacale la condotta della Cosedil S.p.A., fondata dalla famiglia Vecchio, che aveva esteso a tutti i dipendenti un accordo aziendale sottoscritto lo scorso febbraio con la sola rappresentanza sindacale unitaria degli impiegati della sede di Santa Venerina.
La giudice Chiara Cunsolo ha stabilito che l’intesa non può avere valore generale per l’intera azienda, ma resta applicabile esclusivamente ai soli lavoratori (impiegati e non operai, che rappresentano il business dell’azienda) di quella ristretta unità produttiva.
Il provvedimento, depositato ieri, nasce dal ricorso presentato dalle federazioni provinciali di Fillea CGIL e a cui ha aderito con convinzione Feneal UIL. Nel dettaglio, la giudice ha rilevato che l’accordo aziendale firmato il 24 febbraio 2025 con la sola RSU Filca CISL, seppur formalmente valido per i lavoratori di Santa Venerina, non può essere esteso ai dipendenti distribuiti su più cantieri e sedi, tra cui Roma, Bologna, Enna e Siracusa. Il pronunciamento segna una grande vittoria del sindacato.
Secondo il Tribunale, la RSU che ha sottoscritto l’intesa non era dunque espressione dell’intera compagine aziendale, ma rappresentava esclusivamente i lavoratori della sede etnea. L’applicazione generalizzata dell’accordo ha quindi prodotto una compressione delle prerogative sindacali e una distorsione della rappresentanza, in violazione della libertà sindacale.
La decisione lascia valido l’accordo solo per l’unità produttiva in cui è stato firmato, ma ne limita fortemente la portata, impedendone l’estensione automatica a tutti i dipendenti dell’impresa. Contestualmente, il Tribunale ha ordinato la pubblicazione del provvedimento nelle bacheche aziendali.
La sentenza è stata presentata stamattina in conferenza stampa dai segretari regionali di Fillea CGIL e Feneal UIL Giovanni Pistorio e Antonio Potenza, e dai segretari provinciali delle stesse sigle, Vincenzo Cubito e Angelo Bua di Catania, Salvo Carnevale e Giuseppe Nicotra di Enna, Eleonora Barbagallo e Alessandro Gionfriddo di Siracusa.
I rappresentanti sindacali hanno espresso “grande soddisfazione”, definendo la decisione “un precedente importante nei rapporti tra imprese e lavoratori edili in Sicilia”.
Secondo Fillea CGIL e Feneal UIL, che sono stati assistiti dagli avvocati Ivana Arrigo, Manuela Raciti, Antonino Licciardello e Domenico Senese, l’accordo aziendale contestato introduceva deroghe peggiorative rispetto al Contratto collettivo nazionale dell’edilizia, incidendo su orari, straordinari e contratti a termine anche in violazione di quanto previsto dal codice degli appalti e dal protocollo Anas con le parti sociali che sancisce l’ inderogabilità in peggio delle norme contrattuali per il comparto delle costruzioni in sicilia e, in generale, complessivamente per ogni lavoratore.
“Questa sentenza – hanno dichiarato – riafferma il valore del contratto nazionale e della rappresentatività democratica nei luoghi di lavoro. È un monito chiaro: i diritti dei lavoratori non possono essere compressi da intese parziali e prive di reale legittimazione”.
Il pronunciamento del Tribunale di Catania è ritenuto un segnale significativo per il comparto delle costruzioni in Sicilia, oggi interessato da grandi cantieri pubblici. Per i sindacati, si tratta di “un invito a vigilare realmente, cosa che non sta accadendo con il commissario Schifani, più presente nelle inaugurazioni che nella vita reale dei cantieri, e a garantire condizioni di lavoro dignitose, trasparenti e rispettose delle norme.
Ci ha, infine, fatto infine sorridere il tentativo estremo di Cosedil, del presidente di Confindustria Sicilia, Gaetano Vecchio, di gettare ombra sulla vera notizia che è il comportamento anti sindacale. Fortunatamente il pronunciamento è scritto in lingua italiana: il Tribunale dichiara antisindacale la condotta della Cosedil s.p.a. Ed era esattamente quello che i lavoratori volevano sentirsi dire”.