22/10/2025
Testimonianze dei MMG sulle mancate tutele dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) in tema di malattie improvvise
Ore 14:00.
Incidente stradale, codice giallo, 12 ore di attesa al pronto soccorso, prognosi di 12 giorni.
Il collega è disteso su una barella, immobilizzato da un collare spinale.
Mentre aspetta, da paziente, trova comunque la forza di rispondere a qualche mail dei pazienti, dare consigli ai cronici più fragili e perfino mandare una foto a chi, indignato, chiedeva perché lo studio fosse chiuso. Lo fa mentre cerca disperatamente di trovare un medico sostituto per coprire i giorni di malattia.
Una delle mail dei pazienti recita:
“Dottore, può comunque mandarmi il certificato di malattia? Se no il mio datore di lavoro si arrabbia.”
Ecco la realtà, senza filtri, di chi lavora in medicina generale.
L’ACN 2024, all’articolo 22, stabilisce che in caso di malattia o infortunio il medico venga “sostituito” e che, nei casi di impossibilita’ del reperire il sostituto, l’onere della sostituzione ricada sull’Azienda sanitaria.
Ma nella pratica questo articolo resta spesso una tutela solo formale.
In teoria, il medico dovrebbe avvisare l’ASL e, se impossibilitato a trovare un sostituto, l’Azienda dovrebbe provvedere d’ufficio.
In realtà, le ASL raramente si attivano in tempi utili.
Molte non dispongono di elenchi aggiornati di medici sostituti, altre si limitano a ricordare che “spetta al titolare organizzarsi”.
Così, nella pratica, il medico malato resta solo.
Deve cercarsi un sostituto mentre è in pronto soccorso, o delegare i familiari se è immobilizzato o sedato.
Nel frattempo i pazienti, disorientati, si riversano sugli altri colleghi, protestano con la ASL, sollevano reclami o, talvolta, cambiano medico.
È un sistema che non tutela né il professionista né la comunità assistita.
E che espone il medico, nel momento della fragilità, a un doppio dolore: quello fisico e quello morale di essere trattato come colpevole di un disservizio di cui non ha colpa.
Questa immagine racconta più di mille documenti contrattuali.
Ricorda che, finché in ANC verranno previste procedure automatiche e immediate di sostituzione, la malattia di un medico di medicina generale continuerà a essere considerata un problema personale, non un diritto tutelato.
Molti dicono “e’ il prezzo da pagare per essere convenzionati e non dipendenti” e allora non stupiamoci se una grande fetta dei Medici di Medicina Generale chiede la dipendenza.
In questi giorni partono le trattattive per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale. Speriamo che questa foto, in qualche modo, arrivi nelle stanze della SISAC. Non basta credere che le AFT cambieranno tutto, perche’ moltissime AFT sono virtuali e non geolocalizzate nello stesso stabile. Servono tutele vere e tangibili.