11/03/2020
Buongiorno a tutti! Sono giorni, questi, frenetici... Si, e' un paradosso! La necessita' di rallentare o, addirittura, fermare cio' che ritenevamo "normale", il "quotidiano", la "routine", ha invece fatto venir fuori quella frenesia interiore messa a tacere dal "tanto fare", dai "tanti impegni", dalla "non possiamo rinunciare a...". Siamo messi difronte a noi stessi, alla nostra taciuta solitudine che tanto spaventa, alla paura dell'ignoto, del non poter controllare, della nostra onnipotenza insaziabile, e ci confrontiamo con parti di noi dolenti. Per quanto stiamo "conoscendo" cosa puo' essere l'isolamento, voglio sottolineare che non siamo soli. Non siamo abbandonati a noi stessi, che ci sono intere categorie di persone che hanno messo in campo le loro competenze per far fronte a questa situazione, che possiamo collaborare avendo noi tutti la capacita' di "andare incontro" all'altro, in modo autentico, rinunciando a tante cose che riempivano le nostre giornate. Abbiamo la possibilita' di ve**re a conoscenza della nostra capacita' di "altruismo", di "farmi un poco da parte" per sostenere anche l'altro. Abbiamo dei riferimenti a cui poterci rivolgere se c'e' bisogno. Ci sono persone che hanno piu' bisogno di altre, ed anche per loro abbiamo la responsabilita' di accettare queste restrizioni. C'e' una grande e giusta mobilitazione per tutto questo. Non ci manca il cibo, nemmeno la possibilita' di stare al caldo, abbiamo internet per collegarci con i nostri cari... dobbiamo vivere con poco, che poi poco non e'... perche' non riusciamo a mobilitare tutte le nostre capacita' di trovare soluzioni per i bambini e la popolazione della Siria? o per altre interminabili emergenze umanitarie? Perche'? muoiono di freddo, di fame, di terrore, di abbandono... Di Abbandono... noi non siamo soli... e questa e' una grande ricchezza!!!!