13/10/2023
"NON SEI PIU' QUELLO/A DI PRIMA..."
Quante volte ce lo siamo sentiti dire, da amici o parenti, e quante volte mi succede di ascoltare queste frasi dai miei pazienti: "Non sono più come prima, non so perchè"
E MENOMALE... mi vien da dire tutte le volte.
E' una frase che ha il carico di "cose p***e", che spesso ferisce quando ci viene riferita, ma bisognerebbe invece guardarla da un altro punto di vista, che è quello per cui è impossibile che noi possiamo rimanere gli stessi, nel corso della nostra vita.
Cambiamenti importanti, lutti, l'arrivo dei figli, maggiori responsabilità a lavoro, esigenze evolutive personali, ci portano a dover ridefinire la nostra identità, a rimodulare i bisogni, scoprirne forse dei nuovi e incanalarli dentro le risorse presenti. E laddove le risorse non ci siano, trovarne nuove.
E' il famoso adattamento al cambiamento, no? Ma detto così, sembra semplice.
Si tratta di sentire, in una sorta di smarrimento, di non essere più gli stessi, ma allo stesso tempo, di non sapere esattamente come collocarci con la nostra immagine interiorizzata, con gli altri e con il mondo. A volte, "non si sa nemmeno cosa dire nelle situazioni più stupide", tanto ci si sente in una sorta di limbo, dove ciò che si è stati, non sembra più compatibile con il presente.
Ci si spaventa? Sì, capita di spaventarsi molto e di non sapere che pesci prendere. In molti casi, farsi aiutare non è mai sbagliato.
E' però importante ricordarsi che le crisi evolutive sono sane, portatrici di significati, occasioni di conoscenza con il Sè e che "Rimanere sempre gli stessi", al di là della sfaccettatura romantica che ci vede rimanere sempre noi nonostante il trascorrere della vita, cosa che in parte è vera ("la nostra essenza" rimane), non è sempre possibile e soprattutto non è sempre sinonimo di salute.