18/03/2021
In mezzo alle tante brutture a cui questa pandemia ci ha abituati, citiamo due belle notizie.
1. L’apertura della nuova area per l’assistenza sub intensiva dei degenti COVID, realizzata nel primo piano (ala est e ala ovest) del cosiddetto terzo lotto, corrispondente a quello che fu l’Ospedale Sanatoriale, con 21 posti letto che in caso di necessità possono essere aumentati sino a 42, con 4 camere di isolamento. Un polo infettivologico, una struttura eccellente, all’avanguardia anche in termini di tecnologia (gli impianti realizzati consentono, caso raro in tutta Italia, un’erogazione di ossigeno pari a 40 litri al minuto per paziente).
2. La restituzione, con questo ultimo intervento, di una parte del patrimonio architettonico di questa Città alle sue funzioni originarie e alla sua storia. Nato come Ospedale Sanatoriale per l’isolamento e il trattamento dei pazienti affetti da tubercolosi, questo edificio oggi torna alla sua funzione: il trattamento delle malattie infettive. Al suo interno si collocano la Rianimazione COVID, la Pneumologia COVID, la Terapia sub intensiva, l’UOSD Malattie infettive. E, finita l’emergenza COVID, l’intero padiglione resterà dedicato al trattamento delle patologie a carattere infettivo.
Una bella pagina per la storia della nostra Sanità. Un plauso agli amministratori della ASL, a quelli regionali e a tutti coloro che hanno avuto la lungimiranza di restituire un luogo, nato per quella specifica funzione, alla sua storia senza snaturarne genesi, caratteristiche e finalità.
Un tempo era l’Ospedale Sanatoriale. Non sarebbe fuori luogo oggi trasformarlo in vero e proprio Ospedale Infettivologico.