Psicologa Letizia Galli

Psicologa Letizia Galli - Psicologa clinica e di comunità
- Esperta in devianza e sessuologia
- Psicoterapia sistemica

Non siamo soli, e avere insegnanti nella scuola che aiutano i ragazzi con queste iniziative, è un valore aggiunto 🤍
04/10/2025

Non siamo soli, e avere insegnanti nella scuola che aiutano i ragazzi con queste iniziative, è un valore aggiunto 🤍

È iniziato il mio ventiduesimo anno da insegnante di scuola media.
E ieri, credo di aver vissuto uno dei giorni più forti e toccanti della mia vita.

Ho provato un’attività nuova, l’ho chiamata “L’attività del bagaglio”.
Ho chiesto ai ragazzi cosa significasse, secondo loro, avere un “bagaglio”.
Mi hanno risposto che è il dolore che ti porti sulle spalle. Quelle cose che pesano, anche se non si vedono.

Poi ho dato loro un foglio e ho detto:
"Scrivete cosa vi fa male. Cosa vi pesa sul cuore. Cosa vi fa sentire soli."
Nessun nome, solo verità. Quando hanno finito, hanno accartocciato il foglio e lo hanno lanciato dall’altra parte dell’aula.

Poi ciascuno ha raccolto un foglio a caso e, uno alla volta, abbiamo letto ad alta voce ciò che era stato scritto.
Dopo ogni lettura chiedevo: “Chi l’ha scritto? Se vuoi, puoi alzarti e raccontarci qualcosa.”

E lì, ho visto qualcosa che non dimenticherò mai.
Parole dure, sincere, lanciate nel cerchio del silenzio come pietre in uno stagno.
Parole che parlavano di pensieri suicidi, genitori in carcere, droga in famiglia, abbandoni, lutti, cancro…
Un ragazzo ha scritto del suo criceto che è morto perché era troppo grasso. Abbiamo riso tra le lacrime. Anche questo era necessario.

I ragazzi che leggevano si commuovevano, perché leggere il dolore degli altri fa male.
Chi decideva di dire “Sono io”, lo faceva con le lacrime agli occhi e una voce piccola, ma vera.

È stata una giornata emotivamente pesante. Ma so, con tutto me stesso, che quei ragazzi oggi giudicheranno un po’ di meno, ameranno un po’ di più, e perdoneranno un po’ più in fretta.

Accanto alla porta della classe, da oggi, c’è una borsa.
È il nostro simbolo.
Il posto dove, prima di entrare, lasciamo il nostro “bagaglio”.
Perché nessuno qui è solo. Perché siamo insieme. Perché ci prendiamo cura l’uno dell’altro.

E io, ogni giorno, sono onorato di essere il loro insegnante.

22/09/2025
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10/09/2025

LEGGIMI 👇
Nel mondo: ogni anno muoiono per suicidio più di 720.000 persone. Tra i 15–29 anni è la 3ª causa di morte a livello globale. (OMS)

Le revisioni della letteratura mostrano che circa il 90% delle persone che tenta il suicidio e sopravvive non morirà poi per suicidio. (Harvad.edu)

Uno studio storico sui sopravvissuti a un tentativo dal Golden Gate Bridge ha trovato che il 94% era vivo anni dopo (o morto per cause naturali), dato spesso accompagnato da resoconti qualitativi di sollievo e gratitudine per essere vivi. (GoldenGate.org)

👉 Questi dati non dicono solo che la crisi è transitoria per moltissimi: suggeriscono anche che il desiderio prevalente non è “morire”, ma smettere di soffrire—e con aiuto efficace la traiettoria può cambiare.

Se hai bisogno di supporto - ecco dei numeri utili da condividere e far girare ❤️
Telefono Amico Italia: 02 2327 2327 (tutti i giorni 9–24).
Samaritans Italia: 06 77208977 (tutti i giorni 13–22).

13/08/2025

Uno su dieci è un bambino.
Ma non stiamo parlando di caramelle.
Parliamo di coma etilico.
Parliamo di ragazzini sotto i 14 anni che finiscono al pronto soccorso dopo aver bevuto fino a spegnersi.

Sono il 10% di chi arriva in ospedale per binge drinking. E non sono tutti: molti restano nascosti a casa, per paura degli amici o vergogna dei genitori.

Bevono per annullarsi. Per diventare grandi in mezz’ora. Per non sentire quello che la loro età non sa ancora nominare.

Il problema non è solo loro.
Sono gli adulti che vendono, che ridono vedendoli barcollare, che pensano “lo abbiamo fatto tutti”.
No. Non lo abbiamo fatto tutti.
E comunque, a quell’età, il cervello non “si diverte”: si danneggia.

Fino ai 25 anni l’alcol modifica lo sviluppo cerebrale, abbassa il senso del limite, spegne la percezione del rischio e accende l’impulsività.
E un ragazzino che impara che per staccare la spina basta un bicchiere, rischia di portarsi dietro questa lezione per sempre.

Il punto non è quanto bevono.
Il punto è perché devono bere per sentirsi vivi.

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