Michela Rosati - Psicoterapia e Mindfulness a Terni

Michela Rosati - Psicoterapia e Mindfulness a Terni Psicologa, Psicoterapeuta, Certified Mindfulness Teacher a Terni. Iscr. Ord. Psic. Umbria n. 631 sez. A
Corso del Popolo, 47- Terni Un respiro alla volta.

Parliamo insieme di emozioni, sentimenti, relazioni, felicità, benessere, della nostra capacità di essere mindful, di approdare "nel qui ed ora" con gentilezza e amicizia verso noi stessi. A cura della Dr Michela Rosati, Psicologa, Psicoterapeuta, insegnante di Mindfulness a Terni, autrice de "La gabbia di carta. 7 comuni paure che bloccano la felicità delle donne" (Intermedia Ed.) e firma di Oggi.it con il suo blog "Psiche".

Nessuna agenda perfetta cura l'ansia."Essere positivi" ha senso se corrisponde al nostro vero stato mentale, altrimenti ...
10/10/2025

Nessuna agenda perfetta cura l'ansia.

"Essere positivi" ha senso se corrisponde al nostro vero stato mentale, altrimenti questo martellante "invito" potrebbe farci sentire ancora peggio.

Parliamo di realtà: stress, carichi invisibili, aspettative sociali...

*Cosa funziona davvero?*

✅ Togliere un impegno, quando è possibile, non è egoismo ma un atto di cura.

✅ Riposare non è premio: è carburante.

✅ Psicoterapia e percorsi di supporto sono strumenti, non etichette.

🌱Se stai faticando, non sei sola. C’è un modo pratico per stare meglio, un passo alla volta. Oggi può essere il primo.

 

⚠️ Questi contenuti sono informativi e non sostituiscono un percorso clinico. Se sei in difficoltà, parla con un professionista.

Quella "fase di mezzo" che ci rigetta nell'ansia, perché ci sembra di aver rovinato tutto: tutti i progressi, gli sforzi...
30/11/2021

Quella "fase di mezzo" che ci rigetta nell'ansia, perché ci sembra di aver rovinato tutto: tutti i progressi, gli sforzi fatti, gli obiettivi raggiunti.

Ti stai giudicando per questo? Ti senti giudicat*?

Aspetta.

Che sia nel lavoro, nei rapporti, nel modo in cui ti relazioni al tuo corpo, in cui ti occupi dei tuoi figli, in cui gestisci la casa...

Aspetta.
Questi momenti hanno un valore enorme.
Ti insegnano a procedere liberandoti dal perfezionismo.

In questi momenti è normale:

✅ Non avere la chiarezza che vorresti

✅ Riconoscere che passiamo la vita prevalentemente in queste "fasi di mezzo"

✅ Non aspettarsi una traiettoria costante e lineare nella vita

✅ Riconoscere che il cambiamento porta con sé una certa dose di disagio

✅ Rimanere te stess* anche in questa fase e fidarti del processo

✅ Lasciare andare la pressione e continuare il cammino

✅ Smettere di confrontarti con gli altri

Come terapeuta ed esperta posso assicurarti che le fasi di mezzo sono momenti magici, davvero. Ci dimostrano che i fallimenti non ci fermano, se non siamo noi a fermarci ❤️

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🌱 Nei post mi impegno a darti contenuti di qualità. Tuttavia i temi sono trattati in maniera generica e non è detto che siano adatti alla tua specifica situazione.


Mettere dei confini è qualcosa che fai per te, non per la persona a cui si rivolgono.Spesso mi dicono: "Dottoressa, ho m...
04/10/2021

Mettere dei confini è qualcosa che fai per te, non per la persona a cui si rivolgono.

Spesso mi dicono: "Dottoressa, ho messo dei paletti ma non ha funzionato".

E questo è normale. È anche molto spiacevole, lo so..

Ma resta il fatto che quello che la persona fa in risposta al confine che tu fissi, non è sotto il tuo controllo.

Il confine è destinato a dare agli altri informazioni su cosa sei dispost* a tollerare e cosa no.

Come gli altri usano questa informazione (tenendola in considerazione, ignorandola, dimenticandola...) dipende solo da loro.

⚠️🚫 Pensa al tuo confine come ad un enorme segnale lampeggiante che avverte che la strada è interrotta.

Gli automobilisti possono rispettare il segnale e fare marcia indietro oppure ignorarlo.

Ma se lo ignorano si ritroveranno davanti un ponte crollato, impossibile da attraversare.

E dovranno tornare indietro.
Ancora ed ancora, ogni volta che si ostineranno a non considerare il segnale.

Alla fine...si arrenderanno.

Non è contro di loro, ma a favore della relazione ❤️

🌟Salva il post per tornare a leggerlo ogni volta che ne avrai bisogno e condividilo se pensi possa essere di aiuto a qualcuno a cui tieni.

🌱 Nei post mi impegno a scrivere contenuti di qualità, con un intento divulgativo. Tuttavia i temi vengono trattati in maniera sono generica, potrebbero quindi non essere adeguati alla tua specifica situazione.

Sapevi che esiste un forte legame tra perfezionismo e procrastinazione? E per quelli di noi con storie di ansia o traumi...
22/09/2021

Sapevi che esiste un forte legame tra perfezionismo e procrastinazione? E per quelli di noi con storie di ansia o traumi, la danza perfezionismo-procrastinazione può essere particolarmente difficile da risolvere.

Ecco come funziona:
•Il ciclo inizia con la paura di fallire.

• La minaccia del fallimento attiva l'ansia, che innesca alcune strategie di difesa. Con l'ansia, entra in gioco la "risposta di fuga" e attraverso la procrastinazione eviti tutti i disagi, sentendoti al sicuro

• Ti senti temporaneamente meglio, ma poi ti arrabbi e diventi dur* con te stess* per non aver fatto la cosa che ti eri ripromess* di fare, ed è qui che arriva l'autocritica.

• Ma cosa succede in risposta alle critiche? Ti senti insicur* e ti aggrappi saldamente a quel bisogno di accettazione, che alimenta il perfezionismo.

• Purtroppo la perfezione è un traguardo impossibile da raggiungere, non si può che fallire questo obiettivo.

E la spirale ricomincia.

Quando comprendiamo questa spirale ci rendiamo conto che non sono la procrastinazione e il perfezionismo il vero problema, ma la paura di fallire e l'ansia che produce.

Il perfezionismo e la procrastinazione sono semplicemente aspetti diversi dello stesso problema: la paura del fallimento.

I due si rafforzano a vicenda e potrebbero bloccarti in questa spirale perché ti impediscono di accettare l'eventuale errore come parte di un normale processo di apprendimento e non come il marchio di una sconfitta personale.

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Ecco il segreto per superare la tendenza a procrastinare...Per molti di noi la procrastinazione, la distrazione e la sca...
18/09/2021

Ecco il segreto per superare la tendenza a procrastinare...

Per molti di noi la procrastinazione, la distrazione e la scarsa concentrazione sono un vero problema, specialmente quando lavoriamo da casa, giusto?

Per risolvere la situazione spesso pensiamo di aver solo bisogno di più disciplina o di migliori capacità di gestione del tempo.

Ci giudichiamo pesantemente per non riuscire a portare a termine progetti, lavori o piani.

Per questo ricorriamo alle famose to-do-list o ad altri strumenti (app, agende, bullet journal...tutte cose utilissime, ma in un secondo momento).

In realtà, ciò di cui abbiamo veramente bisogno per superare la procrastinazione è capire come migliorare nella regolazione delle emozioni.

Perché la regolazione delle emozioni è al centro del superamento della procrastinazione.

Ecco come funziona:

1️⃣ Fai una lista e ti rendi conto di cosa devi fare (lavoro, figli, casa, pc, ecc.).

2️⃣Hai dei pensieri automatici del tipo: "Non ce la posso fare" e una reazione emotiva, spesso sul versante dell'ansia o della tristezza.

3️⃣Cerchi di far fronte a quella reazione emotiva attraverso l'evitamento (Scrollando i social, guardando la TV, facendo altre faccende, mangiando, sognando ad occhi aperti... )

4️⃣Ti senti meglio temporaneamente, ma alla fine ti pervade il senso di colpa perché non hai fatto la cosa che volevi/dovevi.

5️⃣Ora hai una nuova emozione scomoda da affrontare e il circolo vizioso continua.

Ti risuona in qualche modo?

La prossima settimana ti aiuterò a capire come rompere questa spirale e discuterò le strategie per gestire le emozioni che portano alla procrastinazione.

Condividi il post se pensi possa essere di aiuto a qualcuno e se hai domande sulla sulla procrastinazione lasciale nei commenti qui sotto

 In questi giorni ho osservato mia figlia produrre il miracolo di passare dalla bicicletta con le rotelle a quella senza...
04/09/2021


In questi giorni ho osservato mia figlia produrre il miracolo di passare dalla bicicletta con le rotelle a quella senza rotelle.

L'avevo già vista trasformarsi da esserino non in grado di reggersi sulle proprie gambe a bambina che trova forza e equilibrio per correre e camminare.
Una cosa che mi ha sempre lasciata stupefatta, tutte le volte che ho avuto la fortuna di osservarla.

Ma ora è diverso, ora non c'è più solo la spinta evolutiva che sostiene ogni piccolo uomo. Ora c'è la coscienza del pericolo, la paura di non riuscire, lo scontro più consapevole con il proprio limite e con il dolore di ogni caduta.

L'ho osservata da poco lontano lasciando che scegliesse di affrontare la sua sfida per conto suo: mi guardava di sfuggita e sapeva che sarei stata lì per lei, qualunque cosa fosse successa.

Ho lasciato che si determinasse scontrandosi con la realtà dei fatti: non si può imparare una cosa così difficile e spaventosa, e allo stesso tempo così meravigliosamente liberatoria ed eccitante, senza accettare di cadere più e più volte (anche dopo tante istruzioni ricevute), scegliendo di rialzarsi nonostante il dolore fisico, la vergogna di fallire, la voglia di mollare.

Mi sono detta: “E' proprio uno di quei momenti, grandi o piccoli di ogni giorno, in cui decidiamo che piega debba prendere la nostra vita. Se la vogliamo assoggettata alla paura o liberata dal coraggio."

E mi è tornata in mente una bellissima frase di Mary Daly
“Il coraggio è un habitus, un'abitudine, una virtù: lo si ottiene attraverso atti coraggiosi. Si impara il coraggio essendo coraggiosi.”

Ti risuona?

 Esiste in psicoterapia una straordinaria epifania, un attimo in cui realizziamo con il cuore (e non solo con la testa) ...
02/09/2021


Esiste in psicoterapia una straordinaria epifania, un attimo in cui realizziamo con il cuore (e non solo con la testa) che l'ansia non è apparsa a caso, come credevamo.
Piuttosto è arrivata come messaggera prepotente, proprio quando ne avevamo più bisogno.
C'è un'immensità di ragioni psicofisiche per la comparsa dell'ansia nella nostra vita.
Ed è un'emozione così interessante, che le ho dedicato gran parte della mia ricerca come clinica in questi anni.
E più la studio, più ci lavoro sopra, e più mi rendo conto che non solo non ha niente di anormale, piuttosto non di rado l'ho vista fare "miracoli" nelle persone che se ne sono prese cura.
Perché comunque una cosa è certa: produce un disagio tale che è impossibile non muoverci in qualche modo, impossibile restare fermi e stagnare nella sofferenza.
L'ansia non è quasi mai il problema, ma parte della soluzione.

Che ne pensate?

Domani è settembre e molti di noi lo vivranno come il momento giusto per iniziare a...Caro settembre, secondo me credere...
31/08/2021

Domani è settembre e molti di noi lo vivranno come il momento giusto per iniziare a...

Caro settembre, secondo me credere al momento giusto è un po' come credere al principe azzurro.
Se avessi creduto alla storia del momento giusto, avrei fatto forse un decimo delle cose che ho fatto.

Ora sto seguendo un corso di disegno urbano con un artista spagnolo che stimo molto, visto che il disegno è una delle mie passioni. Ma oltre a non sapere lo spagnolo, in teoria non ci sarebbe alcuno spazio per questa mia iniziativa.

Eppure lo sto facendo perché non credo al “momento giusto” e ne sono veramente felice.

Certo, anche io prima di iscrivermi ho pensato che:
1. non avrei capito le spiegazioni
2. non avrei avuto il tempo di disegnare
3. sarei rimasta indietro
4. avrei sprecato i miei soldi
5. mi si sarebbe complicata ulteriormente la vita
6. ...ecc...ecc

Pensieri che non appaiono del tutto peregrini, ma hanno una cosa in comune: sono spostati nel futuro. Sono previsioni, tentativi di controllare eventi che non sono ancora avvenuti.

Questa capacità previsionale che gli esseri umani hanno è benedetta, perché in genere ci risparmia un sacco di grane.

Ma quando si tratta di introdurre nuove abitudini salutari, che al momento non abbiamo, potrebbe remare contro di noi, invece che a favore.

Ecco, volevo dirvi che se per voi è davvero importante, in qualunque momento dell'anno, del giorno:

1. no, non è troppo tardi
2. no, non è troppo presto
3. sì, avete quanto basta per iniziare, anche il tempo...poco che sia
4. e sì, vale la pena investire soldi ed energie

E poi provate. Con una mente aperta e curiosa invece che incessantemente critica e iperprotettiva.
Potreste scoprire che la gioia si coltiva anche sfidando la paura di dover aspettare il momento giusto.

Che ne dite?

L'estate non sta finendo.Anche se lo pensiamo, non è così. Anche se nella confusione di certe giornate ci sembra di non ...
03/08/2021

L'estate non sta finendo.
Anche se lo pensiamo, non è così. Anche se nella confusione di certe giornate ci sembra di non poter godere di questo tempo prezioso, non è così.
È solo un pensiero e i pensieri non sempre sono veri.
Se l'abbiamo aspettata per tanto tempo, eccola.
Se l'abbiamo idealizzata, beh...eccola nella sua realtà.
Ora tocca a noi trovare uno spazio interiore per restare in contatto con quello che di buono e di bello può offrirci.

Se fossimo già a metà settembre, cosa rimpiaggeremmo di non aver fatto proprio oggi?

A volte essere felici implica l'impegno a non lasciare andare l'occasione di una nuova giornata estiva, il seme del rimpianto o della felicità lo stiamo già piantando.

🌈

"Vorrei solo essere felice" è la frase più citata nel mio studio, quando incontro una persona per la prima volta. Ho poc...
29/07/2021

"Vorrei solo essere felice" è la frase più citata nel mio studio, quando incontro una persona per la prima volta.
Ho pochi dubbi sul fatto che la ricerca della felicità sia diventata l'elemento centrale della nostra vita.
Già, perché la felicità ormai è una specie di dovere, un parametro per stabilire se va tutto bene oppure no, per capire se siamo sani, adeguati, se siamo almeno come gli altri.
Alcuni di noi la cercano nel futuro. Qualcosa ci dice che se riuscissimo a raggiungere quel determinato risultato, ci sentiremmo finalmente bene.
Eppure, quando conquistiamo la meta la felicità si dissolve troppo in fretta.
A volte invece ci aggrappiamo al ricordo dei giorni migliori, dei successi, dei riconoscimenti ottenuti.
Ma anche questo alla fine non paga.
Ci sono diversi tipi di felicità. C'è la felicità di partire per un viaggio, c'è la felicità di costruire o creare qualcosa, c'è la felicità di raggiungere un obiettivo.
Nonostante siano buone cose, le sensazioni positive associate a queste forme di felicità sono transitorie.
Io credo che non esista una via per la felicità, ma che la felicità sia la via. La felicità è una pratica più che un fine, è uno stare e un andare, più che un arrivare da qualche parte.

Tratto da: "La Gabbia di Carta. 7 comuni paure che bloccano la felicità delle donne". Intermedia Ed.

In questa pagina vi parlo spesso di mindfulness, ma anche di autocompassione (o self-compassion, perché il termine "comp...
28/07/2021

In questa pagina vi parlo spesso di mindfulness, ma anche di autocompassione (o self-compassion, perché il termine "compassione" in italiano ha un'accezione leggermente negativa che può essere fuorviante).

Ve ne parlo non solo perché sono personalmente una grande fan di entrambe :) ma soprattutto perché la ricerca sta sempre più confermando i benefici di queste pratiche sulla nostra inscindibile unità psicofisica.

Allora vale la pena chiedersi:
"In che relazione sono tra di loro consapevolezza e auto-compassione?"

Provo a semplificare.

La mindfulness si concentra principalmente sull'accettazione dell'esperienza che viviamo proprio ora.
L'auto-compassione si concentra maggiormente sulla cura per noi che viviamo questa esperienza.

La mindfulness risponde alla domanda: "Cosa sto vivendo in questo momento?"
L'auto-compassione invece: "Di cosa ho bisogno adesso?"

La mindfulness dice: "Prova a sentire la tua sofferenza con apertura e consapevolezza".
L'auto-compassione dice: "Sii gentile con te stesso quando ti capita di soffrire".

La consapevolezza e l'auto-compassione ci permettono entrambe di fare meno resistenza, di vivere più a nostro agio noi e le nostre vite.

Se possiamo accettare pienamente che le cose (direi spesso) siano dolorose e allo stesso tempo essere gentili con noi stessi, proprio perché sono dolorose, allora riusciremo a "stare con" il dolore con maggiore facilità.

Come dice il mio grande mentore Thay, a soffrire meno si può imparare.

Quello che le persone ansiose vorrebbero...ma non hanno il coraggio di chiedere!
27/07/2021

Quello che le persone ansiose vorrebbero...ma non hanno il coraggio di chiedere!

Indirizzo

Corso Del Popolo 47
Terni
05100

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

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Cosa serve davvero per stare bene

Ci sono giorni in cui è facile essere felici. Insomma sì, questa è la vita. Ogni tanto siamo felici.

Ma ci sono altri giorni in cui la mente spesso assomiglia a un mare in tempesta: troppi pensieri, troppe ansie, troppa rabbia, troppe paure, troppe cose da fare con poche energie a disposizione.

Nell’atto di volgere l’attenzione a qualcosa che ci è successo, di riconsiderare le cose alla luce brillante del sole o a quella debole e misteriosa delle altre stelle della notte, raramente siamo pacati e interiormente stabili.

La bellezza che è in noi scompare, la visione è interrotta, spezzata dalle correnti forti delle nostre preoccupazioni, che confondono tutto.