Dr.ssa Eleonora Teodori, Biologa Nutrizionista Onnivori-Vegetariani, PhD

  • Casa
  • Italia
  • Terni
  • Dr.ssa Eleonora Teodori, Biologa Nutrizionista Onnivori-Vegetariani, PhD

Dr.ssa Eleonora Teodori, Biologa Nutrizionista Onnivori-Vegetariani, PhD Biologa Nutrizionista per Onnivori e Vegetariani, Dottore in Patogenesi Molecolare (PhD). Da 0 a 100 anni, per ogni fisiologia/patologia accertata.

05/12/2025

📲‼️‼️Prime visite per fine Gennaio inizi Febbraio‼️‼️

L’importanza dell’alimentazione nello sport agonistico. Vai Alexis!
04/12/2025

L’importanza dell’alimentazione nello sport agonistico. Vai Alexis!

Sta vivendo uno dei momenti più luminosi della sua carriera, e lo sta facendo con una naturalezza che sorprende perfino chi lo conosce da sempre. Alexis Ferrante non è...

Consiglio la lettura ai miei pazienti
04/12/2025

Consiglio la lettura ai miei pazienti

𝟐𝟓 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 – 𝐋𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚.

Oggi ricordiamo le donne vittime di violenza. Ma sarebbe troppo comodo limitare il discorso a ciò che è visibile. Esistono forme di violenza che non lasciano lividi sulla pelle, ma scavano dentro, lentamente, e a volte in modo ancora più crudele: 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒐𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒑𝒔𝒊𝒄𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒆𝒕𝒂̀ 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍𝒆 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒓𝒊𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂𝒏𝒐 𝒏𝒆𝒈𝒍𝒊 “𝒔𝒕𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒅”.

Sì, parliamo proprio di peso, forme, età, rughe, cicatrici, smagliature, curve e non-curve. Perché il corpo femminile, da sempre, è trattato come un bene pubblico: «Dovresti dimagrire», «Non sei in salute», «Non è estetico», «Fai qualcosa di te».
𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗲̀ 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮. 𝗣𝘂𝗻𝘁𝗼.

📌 𝐈 𝐃𝐀𝐓𝐈 (𝐯𝐞𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢, 𝐧𝐨𝐧 𝐨𝐩𝐢𝐧𝐢𝐨𝐧𝐢):

- Secondo l’OMS, la stigmatizzazione del peso aumenta ansia, depressione, disturbi alimentari e riduce l’autostima.

- Studi pubblicati su The Lancet Public Health e JAMA mostrano che il weight stigma non aiuta a dimagrire: fa il contrario, aumentando stress, cortisolo, fame emotiva e comportamenti disfunzionali.

- L’European Institute for Gender Equality documenta come le pressioni estetiche ricadano in modo sproporzionato sulle donne, soprattutto dai 12 ai 65 anni.

- Il 60% delle donne italiane (dati ISTAT e ISS) afferma di essersi sentita giudicata per il proprio corpo almeno una volta nella vita.
𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒆𝒓𝒗𝒆 𝒖𝒏 𝒎𝒂𝒏𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒑𝒔𝒊𝒄𝒉𝒊𝒂𝒕𝒓𝒊𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝑵𝑶𝑵 𝒆̀ 𝒍𝒊𝒃𝒆𝒓𝒕𝒂̀.

📌 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐈𝐔𝐃𝐈𝐙𝐈𝐎 𝐃𝐈𝐕𝐄𝐍𝐓𝐀 𝐕𝐈𝐎𝐋𝐄𝐍𝐙𝐀

La violenza non è solo il pugno.
È anche:

- il dito puntato,
- la battuta al veleno “era solo per scherzare”,
- il consiglio non richiesto,
- lo sguardo che pesa più dei chili sulla bilancia,
- la convinzione che una donna valga in proporzione a quanto pesa.

𝐸 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑠𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑠𝑏𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎𝑡𝑜. 𝑼𝒏 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒖𝒏 𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒆. 𝑴𝒂𝒊!

📌 𝐋𝐄 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐄𝐆𝐔𝐄𝐍𝐙𝐄 𝐂𝐋𝐈𝐍𝐈𝐂𝐇𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐓𝐈𝐆𝐌𝐀 (𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨):

- aumento del rischio di binge eating;
- peggior controllo glicemico nelle donne con diabete;
- aumento di infiammazione cronica da stress;
- riduzione dell’aderenza ai percorsi nutrizionali;
- abbassamento della qualità della vita;
- evitamento delle cure mediche per paura del giudizio.

Tutto questo è documentato in letteratura scientifica internazionale. Eppure, ogni giorno, in qualsiasi luogo, la società continua a dispensare sentenze come se fossero diagnosi.

📌 𝐈𝐋 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐎 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐎 𝐒𝐎𝐋𝐎

𝗡𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝘀𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗴𝗻𝗶𝘁𝗮̀.
Non puoi parlare di peso se prima non parli di rispetto.
Non puoi parlare di nutrizione se prima non smonti il giudizio.

𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒖𝒏 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐 𝒇𝒆𝒓𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒆𝒓𝒂̀ 𝒎𝒂𝒊 𝒖𝒏 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐 𝒔𝒂𝒏𝒐.

📌 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐞𝐫𝐞. 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞.

- Smettere di commentare il corpo delle donne. Sempre.
- Promuovere un approccio alla salute basato su dati, non su complessi culturali.
- Educare figli e figlie al rispetto corporeo.
- Ricordare che la dieta più efficace è quella scelta con serenità, non con vergogna.
- Ricordare che chi cura – medici, nutrizionisti, psicologi – deve essere il primo a non giudicare.

𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒔𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂 𝒊𝒏 𝒂𝒎𝒃𝒖𝒍𝒂𝒕𝒐𝒓𝒊𝒐 𝒈𝒊𝒂̀ 𝒇𝒆𝒓𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒂𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐, 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒊𝒕𝒐 𝒆̀ 𝒄𝒖𝒓𝒂𝒓𝒆, 𝒏𝒐𝒏 𝒊𝒏𝒇𝒍𝒊𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒍𝒑𝒐.

𝑳𝒂 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒆𝒕𝒂̀ 𝒑𝒓𝒆𝒕𝒆𝒏𝒅𝒆 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒆. 𝑴𝒂 𝒍𝒆 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒆𝒗𝒐𝒏𝒐 𝒏𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒆𝒕𝒂̀. 𝑫𝒆𝒗𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒂 𝒔𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒃𝒆𝒓𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆. 𝑬 𝒏𝒐𝒏 𝒄’𝒆̀ 𝒍𝒊𝒃𝒆𝒓𝒕𝒂̀ 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒓𝒊𝒗𝒐𝒍𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐 𝒗𝒊𝒔𝒔𝒖𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂.

03/12/2025

𝐋𝐢𝐩𝐞𝐝𝐞𝐦𝐚, 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐚: 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 (𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢 𝐦𝐢𝐭𝐢)

Il lipedema è una di quelle diagnosi che arrivano tardi, spesso dopo anni di “sei solo sovrappeso” o “devi dimagrire di più”. Ma chi lo vive sulla propria pelle sa benissimo che non è “solo grasso”: è un disturbo della distribuzione del tessuto adiposo, doloroso, implacabile, che colpisce quasi esclusivamente le donne e che si concentra soprattutto su gambe e fianchi.

Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato: abbiamo finalmente i primi studi seri su esercizio fisico, dieta, compressione e liposuzione. Non sono la Bibbia – i campioni sono piccoli, spesso monocentrici – ma danno una direzione chiara: 𝐿𝑖𝑝𝑒𝑑𝑒𝑚𝑎, 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎: 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 (𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖 𝑚𝑖𝑡𝑖).

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞 “𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨”

Nel lipedema spesso si sente dire: “l’esercizio non serve, tanto il grasso lipedematoso non va via”. Non è vero.
Uno dei trial più importanti è quello di Atan et al., 2021: 33 donne (campione piccolo) con lipedema severo (tipo 3, stadio III–IV) sono state randomizzate a tre trattamenti:

- esercizio + Complete Decongestive Therapy (CDT)
- esercizio + pneumatico intermittente (IPCT)
- solo esercizio

𝐑𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐠𝐢𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞:

- tutti e tre i gruppi migliorano in termini di volume degli arti, dolore e qualità di vita;
- ma CDT e IPCT aggiungono un beneficio ulteriore rispetto al solo esercizio.

Tradotto: il movimento fa la sua parte, ma quando lo abbiniamo a tecniche fisiche mirate, i risultati diventano clinicamente rilevanti.

𝐂𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐡𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐫𝐫𝐞? (Chinesiologo)

Gli studi concordano su alcuni punti:

- servono programmi strutturati, non il “faccia un po’ di camminate”;
- è utile combinare resistenza + forza;
- la frequenza ideale negli studi è di 3–5 sedute a settimana, per almeno 8–12 settimane;
- le pazienti riferiscono meno dolore, gambe più leggere, migliore capacità di camminare (6-minute walk test) e, in alcuni casi, riduzione delle circonferenze.

Anche la consensus sul ruolo dell’esercizio nel lipedema – ad esempio il documento di consenso guidato da Annunziata e coll. – indica chiaramente che l’attività fisica non è opzionale, ma un pilastro della terapia conservativa: aerobica moderata, esercizi in scarico (acqua), rinforzo muscolare mirato, il tutto adattato allo stadio di malattia e al dolore.

𝑆𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎 𝑠𝑢 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎, 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒, 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑜, 𝑖𝑑𝑒𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜, 𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒.

𝐂𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐂𝐃𝐓, 𝐈𝐏𝐂𝐓: 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐚𝐦, 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐢 𝐠𝐚𝐝𝐠𝐞𝐭

Se guardiamo alle linee guida – ad esempio gli Standard of care for lipedema in the United States – la compressione non è un optional estetico: è standard di cura. Calze, bendaggi, sistemi pneumatici, manual lymph drainage, tutto dentro la stessa cornice: Complete Decongestive Therapy (CDT).

- La compressione riduce il dolore, il senso di pesantezza e i lividi.
- In associazione all’esercizio migliora ulteriormente funzione e qualità di vita rispetto al solo esercizio.
- I dispositivi pneumatici avanzati (APCD) hanno mostrato, in piccoli trial, un miglioramento significativo dei sintomi e della QoL rispetto ai controlli.

l limite? Gli studi hanno pochi soggetti, seguono le pazienti per pochi mesi e spesso mischiano più interventi insieme: è difficile attribuire la quota di beneficio a una singola tecnica. Però il quadro complessivo è coerente: quando si fa compressione fatta bene e con continuità, le pazienti stanno meglio.

𝐃𝐢𝐞𝐭𝐚: 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ “𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐬𝐜𝐚 𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐫𝐚̀”, 𝐦𝐚 𝐧𝐞𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 “𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐥𝐢𝐩𝐞𝐝𝐞𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚” (Nutrizionista Sanitario)

Per anni si è ripetuto che “la dieta non serve sul lipedema” perché il grasso patologico è resistente. Gli studi recenti, però, dicono altro.

𝑳𝒐𝒘-𝒄𝒂𝒓𝒃, 𝒅𝒊𝒆𝒕𝒂 𝒂 𝒛𝒐𝒏𝒂 𝒆 𝒄𝒉𝒆𝒕𝒐𝒈𝒆𝒏𝒊𝒄𝒂: 𝒅𝒐𝒗𝒆 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒅𝒂𝒕𝒊
Una revisione sistematica e meta-analisi del 2024 ha messo insieme gli studi su diete chetogeniche / Dieta a Zona / low-carb high-fat (LCHF) nelle donne con lipedema. Risultato: questi approcci portano a:

- calo di peso e di massa grassa;
- miglioramento del profilo glicemico e lipidico;
- in diversi lavori, riduzione riferita del dolore e dei sintomi, anche se spesso non misurata con scale standardizzate.

Uno studio prospettico su dieta LCHF vs dieta moderato-carbo a basso indice glicemico ha mostrato che la LCHF era più efficace nel ridurre massa grassa e migliorare diversi marcatori metabolici, senza danni a rene o tiroide nel periodo osservato.

Non significa che tutte debbano fare chetogenica a vita, ma mette a fuoco un punto: 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑔𝑙𝑢𝑐𝑖𝑑𝑖𝑐𝑜, 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑒 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒̀ 𝑖𝑛𝑠𝑢𝑙𝑖𝑛𝑜-𝑟𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒, ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜, 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑝𝑒𝑠𝑜.

𝑫𝒊𝒆𝒕𝒂 𝒂𝒏𝒕𝒊-𝒊𝒏𝒇𝒊𝒂𝒎𝒎𝒂𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒆 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂𝒏𝒆𝒂
Altri lavori guardano alla qualità globale della dieta:

- Un pattern alimentare con basso Dietary Inflammatory Index (DII) e alta aderenza allo stile mediterraneo si associa a livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie (TNF-α, IL-6) nelle donne con lipedema.
- Studi trasversali, certo, quindi niente causalità; ma il segnale è chiaro: meno junk pro-infiammatorio → meno infiammazione di basso grado.

Una review su approcci nutrizionali nel lipedema (Atabilen Pınar et al., 2025) conclude che non c’è ancora una dieta “ufficiale” per il lipedema, ma che:

- il controllo del peso,
- la riduzione del carico glucidico,
- l’aumento di alimenti anti-infiammatori (olio extravergine, pesce azzurro, frutta secca, verdure, spezie etc.)

Sono i tre pilastri su cui ha più senso lavorare.

𝐄 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐩𝐨𝐬𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞? 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐡𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 (Medico Chirurgo)

Qui la letteratura è più corposa (anche se non randomizzata). Il lavoro storico di Schmeller et al., 2012 su liposuzione tumescent in donne con lipedema mostra, a lungo termine:

- riduzione stabile di volume e disproporzione arti/tronco,
- calo significativo di dolore e sintomi,
- riduzione o addirittura sospensione della terapia decongestiva in una quota importante di pazienti,
- tasso di complicanze serio relativamente basso.

Studi successivi su water-jet assisted liposuction (WAL) e altre varianti confermano miglioramenti morfologici, funzionali e di qualità di vita, con differenze tecniche ma stessa direzione di marcia. Una recente meta-analisi sugli interventi di liposuzione nel lipedema arriva alla conclusione che questi interventi sono efficaci e ragionevolmente sicuri, a patto che vengano eseguiti in centri esperti e che il paziente mantenga compressione e stile di vita adeguato.

L𝑎 𝑙𝑖𝑝𝑜𝑠𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 “𝑐𝑢𝑟𝑎 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎” 𝑚𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑢𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑟𝑢𝑟𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜𝑠𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖, 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑒𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜 𝑙𝑖𝑝𝑒𝑑𝑒𝑚𝑎𝑡𝑜𝑠𝑜 𝑒 𝑖 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑖, 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎, 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒.

𝐈𝐥 𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨: 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐨𝐧 “𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐦𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐚”

Le linee guida internazionali e gli Standard of care sono chiari: la gestione del lipedema efficace nel medio-lungo termine non è basata su una singola arma, ma su un 𝐩𝐚𝐜𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨:

𝟏) 𝐄𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚
– per smettere di colpevolizzare le pazienti (“mangi meno”) e iniziare a parlare di malattia.

𝟐) 𝐄𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐭𝐨
– frequente, adattato al dolore e allo stadio, con obiettivi funzionali chiari.

𝟑) 𝐓𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐚 𝐞 𝐂𝐃𝐓
– calze adeguate, linfodrenaggio, eventualmente dispositivi pneumatici, soprattutto nelle fasi più avanzate.

𝟒) 𝐃𝐢𝐞𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚
– controllo del peso e dell’insulino-resistenza, approccio low-carb/anti-infiammatorio personalizzato, evitando estremismi fai-da-te.

𝟓) 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞
– perché l’impatto su autostima, immagine corporea e vita sociale è enorme.

𝟔) 𝐂𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐚 (𝐥𝐢𝐩𝐨𝐬𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞)
– quando la terapia conservativa è stata fatta seriamente e non basta più, e quando ci sono le condizioni cliniche e logistiche per un intervento sicuro e seguito nel tempo.

𝐀 𝐭𝐞 D𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐢𝐩𝐞𝐝𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨:

“𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑝𝑝𝑜. 𝐼𝑙 𝑙𝑖𝑝𝑒𝑑𝑒𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜 𝑎𝑑𝑖𝑝𝑜𝑠𝑜. 𝑁𝑜𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑎𝑝𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎, 𝑚𝑎 𝑠𝑎𝑝𝑝𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 – 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒 – 𝑐ℎ𝑖𝑟𝑢𝑟𝑔𝑖𝑎, 𝑠𝑖 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒, 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑔𝑎𝑚𝑏𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎. 𝑁𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑎: 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜, 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑠𝑢 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎, 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎.”

𝐋𝐢𝐧𝐞𝐞 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐬𝐮𝐬
- Herbst KL, Kahn LA, Iker E, et al. Standard of care for lipedema in the United States. Phlebology. 2021;36(10):779-796. doi:10.1177/02683555211015887.

- Annunziata G, et al. The role of physical exercise as a therapeutic tool to improve lipedema. Curr Nutr Rep. 2024;13(3): in press. doi:10.1007/s13679-024-00579-8.

𝐄𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚
- Lanzi S, Pousaz A, Porceddu E, et al. Exercise training in women with lipedema – a systematic review. Vasa. 2025; online ahead of print. doi:10.1024/0301-1526/a001250.

- Atan T, Bahar-Ozdemir Y. The effects of complete decongestive therapy or intermittent pneumatic compression therapy or exercise only in the treatment of severe lipedema: a randomized controlled trial. Lymphat Res Biol. 2021;19(1):86-95. doi:10.1089/lrb.2020.0019.

- Czerwińska M, Gruszecki M, Rumiński J, Hansdorfer-Korzon R. Evaluation of the effectiveness of compression therapy combined with exercises versus exercises only among lipedema patients using various outcome measures. Life (Basel). 2024;14(11):1346. doi:10.3390/life14111346.

- Wright T, Scarfino CD, O’Malley EM. Effect of pneumatic compression device and stocking use on symptoms and quality of life in women with lipedema: a proof-in-principle randomized trial. Phlebology. 2023;38(1):51-61. doi:10.1177/02683555221145779.

𝐃𝐢𝐞𝐭𝐚, 𝐜𝐡𝐞𝐭𝐨𝐠𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 / 𝐥𝐨𝐰-𝐜𝐚𝐫𝐛 𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢 𝐧𝐮𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢
- Amato ACM, et al. The efficacy of ketogenic diets (low carbohydrate; high fat) as a potential nutritional intervention for lipedema: a systematic review and meta-analysis. Nutrients. 2024;16(19):3276. doi:10.3390/nu16193276.

- De Oliveira J, de Paula ACP, Guimarães VHD, et al. Clinical or cultural? Dietary interventions for lipedema: a systematic review. Maturitas. 2025;202:108716. doi:10.1016/j.maturitas.2025.108716.

- Atabilen Pınar B, Çelik MN, Altıntaş Başar HB. Current Evidence-Based Clinical Nutritional Approaches in Lipedema: A Scoping Review. Nutr Rev. 2025;nuaf203. doi:10.1093/nutrit/nuaf203.

- Jeziorek M, Szuba A, Rockicki M, et al. The effect of a low-carbohydrate, high-fat diet versus moderate-carbohydrate, low-glycemic index diet on body composition in patients with lipedema. Diabetes Metab Syndr Obes. 2022;15:2337-2350. doi:10.2147/DMSO.S373631.

- Jeziorek M, Szuba A, Rockicki M, et al. The effect of a low-carbohydrate high-fat diet on body composition and metabolic parameters in women with lipedema and obesity. Nutrients. 2023;15(11):2619. doi:10.3390/nu15112619.

- Lundanes J, Sæther JC, et al. The effect of a low-carbohydrate diet on subcutaneous adipose tissue and metabolic health in women with lipedema. Front Nutr. 2024;11:1484612. doi:10.3389/fnut.2024.1484612.

- Keith L, Seo CA, Rowsemitt C, et al. Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. Med Hypotheses. 2021;154:110642. doi:10.1016/j.mehy.2021.110642.

𝐋𝐢𝐩𝐨𝐬𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐜𝐢
- Schmeller W, Hueppe M, Meier-Vollrath I. Tumescent liposuction in lipoedema yields good long-term results. Br J Dermatol. 2012;166(1):161-168. doi:10.1111/j.1365-2133.2011.10566.x.

- Witte T, Dadras M, Heck FC, et al. Water-jet-assisted liposuction for the treatment of lipedema: standardized treatment protocol and results of 63 patients. J Plast Reconstr Aesthet Surg. 2020;73(9):1637-1644. doi:10.1016/j.bjps.2020.03.002.

- Mortada HH, Alaqil S, Al Jabbar I, et al. Safety and effectiveness of liposuction modalities in managing lipedema: systematic review and meta-analysis. Arch Plast Surg. 2024;51(5):510-526. doi:10.1055/a-2334-9260.

06/11/2025

Su 100 strutture ospedaliere, solo la metà dispone di un percorso nutrizionale formalizzato per i pazienti oncologici.

In molti ospedali, poi, la valutazione dello stato nutrizionale viene eseguita solo quando si osserva un evidente calo di peso o difficoltà alimentari legate al tumore, un approccio che finisce per escludere una parte significativa dei pazienti.

È questo il quadro allarmante che emerge dallo studio “Percorsi di screening nutrizionali in oncologia”, promosso dal Collegio Italiano dei Primari Oncologici Medici Ospedalieri (CIPOMO), e che mostra come, ancora oggi, il supporto nutrizionale in oncologia sia spesso un privilegio e non un diritto.

Ma quali sono le possibili conseguenze di questa mancanza? Continua a leggere: https://www.pazienti.it/news-di-salute/oncologia-la-nutrizione-e-ancora-lanello-debole-delle-cure-in-italia-03112025.

30/10/2025

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi accoglie con piena soddisfazione l’approvazione unanime della mozione bipartisan presentata alla Camera dei deputati, che riconosce la nutrizione come elemento centrale nella prevenzione e cura oncologica. Il provvedimento impegna il Governo all’...

25/10/2025

𝐋’𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈𝐀 𝐅𝐀 𝐋𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀: 𝐋’𝐎𝐁𝐄𝐒𝐈𝐓𝐀̀ 𝐄̀ 𝐎𝐑𝐀 𝐔𝐍𝐀 𝐌𝐀𝐋𝐀𝐓𝐓𝐈𝐀 𝐂𝐑𝐎𝐍𝐈𝐂𝐀 𝐑𝐈𝐂𝐎𝐍𝐎𝐒𝐂𝐈𝐔𝐓𝐀 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄.

Con la 𝐋𝐞𝐠𝐠𝐞 𝟑 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐧.𝟏𝟒𝟗, l’Italia diventa il 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 a riconoscere l’obesità come 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚, 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐚 𝐞 𝐫𝐞𝐜𝐢𝐝𝐢𝐯𝐚𝐧𝐭𝐞.
Un passo storico, che segna la fine della visione moralistica dell’obesità come “mancanza di volontà” e l’inizio di un approccio medico, scientifico e umano.

👉 La norma prevede un 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐚̀, con:

- educazione alimentare obbligatoria nelle scuole,

- promozione dell’allattamento materno,

- campagne di sensibilizzazione,

- formazione specifica per il personale sanitario,

- istituzione di un 𝐎𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐨𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐚̀,

- e soprattutto 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐞𝐢 𝐋𝐄𝐀 (𝐋𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐄𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚).

Questo significa che il 𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒐𝒃𝒆𝒔𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂 𝒂 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒐 𝒕𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒏𝒆𝒍 𝑺𝒆𝒓𝒗𝒊𝒛𝒊𝒐 𝑺𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊𝒐 𝑵𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆, garantendo 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐭𝐨.
È un riconoscimento di giustizia sanitaria: l’obesità non è una colpa, ma una malattia da curare con strumenti adeguati.

👨🏻‍⚕️ 𝐀𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢:

𝐃𝐢𝐞𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢 e 𝐁𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢 𝐧𝐮𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 diventano figure centrali nella gestione clinica del paziente obeso, al pari di endocrinologi, psicologi e fisioterapisti.
La presa in carico dovrà essere 𝐦𝐮𝐥𝐭𝐢𝐝𝐢𝐬𝐜𝐢𝐩𝐥𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚, non limitata solo a una “dieta” ma orientata al recupero della salute metabolica, alla prevenzione delle recidive e al miglioramento della qualità di vita.

📊 I dati dell’World Obesity Atlas 2025 parlano chiaro: l’obesità crescerà del 115% entro il 2030.
Senza un’azione concreta, il costo globale supererà i 𝟒,𝟑 𝐭𝐫𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝟐𝟎𝟑𝟓.

𝑷𝒆𝒓 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐, 𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒆𝒍𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝒑𝒖𝒐̀ 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒎𝒐𝒅𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒍’𝑬𝒖𝒓𝒐𝒑𝒂 𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐.

L’obesità non è più un problema di pigrizia, ma una malattia da trattare scientificamente. Lo Stato la riconosce, la medicina la affronta, e i professionisti della nutrizione la guidano.

“𝑫𝒂 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒃𝒂𝒕𝒕𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒍𝒂 𝒃𝒊𝒍𝒂𝒏𝒄𝒊𝒂, 𝒎𝒂 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒍𝒂𝒕𝒕𝒊𝒂.
𝑬 𝒂 𝒈𝒖𝒊𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒃𝒂𝒕𝒕𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒏𝒖𝒕𝒓𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: 𝑫𝒊𝒆𝒕𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒆 𝑩𝒊𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊 𝑵𝒖𝒕𝒓𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊𝒔𝒕𝒊.”

📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚

1) Bifulco M, Pagano C, Di Zazzo E. Obesity legally recognised as a chronic disease in Italy. The Lancet Diabetes & Endocrinology. Published online October 22, 2025. DOI: 10.1016/S2213-8587(25)00326-2

2) Legge 3 ottobre 2025, n. 149. Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale n.235 del 9 ottobre 2025.

3) World Obesity Federation. World Obesity Atlas 2025.

21/10/2025

🧠 𝐋𝐚 𝐧𝐮𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐞 𝐢𝐧 𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨

Sulla carta ci sono formule, percentuali, indici glicemici e linee guida. Nella realtà, però, ci sono persone: con orari impossibili, turni di lavoro, famiglie, stanchezza, fame vera, gusti personali e un cervello che non si spegne mai.

La 𝒏𝒖𝒕𝒓𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒍𝒊𝒏𝒊𝒄𝒂 non può essere ridotta a un calcolo matematico: è un equilibrio tra ciò che la 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐬𝐮𝐠𝐠𝐞𝐫𝐢𝐬𝐜𝐞 e ciò che 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞. Un piano alimentare efficace non è quello “perfetto”, ma quello che riesci a seguire senza 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚. E' quindi anche arte dell’adattamento.
Un piano alimentare funziona solo se riesce a stare addosso bene, come un abito su misura: non deve stringere, ma nemmeno scivolare via. 𝐃𝐞𝐯𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞.

🟢 𝐂𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐢𝐝𝐢𝐭𝐚̀.
Essere costanti non vuol dire pesare ogni granello di riso o vivere a dieta perpetua (ci possono essere fasi iniziali e protocolli che lo prevedono certo ma fanno parte del percorso, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐚).
Essere costanti significa imparare a 𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨: sapersi concedere qualcosa senza perdere la rotta, saper tornare al proprio piano senza sensi di colpa.
𝑳𝒂 𝒗𝒆𝒓𝒂 𝒂𝒅𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒏𝒂𝒔𝒄𝒆 𝒅𝒂 𝒖𝒏 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒐𝒓𝒔𝒐 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒊𝒔𝒕𝒊𝒄𝒐, 𝒇𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 — 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒂 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒆𝒏𝒏𝒊.

🎯 𝐅𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚.
Solo chi conosce la fisiologia e le variabili cliniche può permettersi di adattare un piano in modo sicuro. Per questo è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati e iscritti all’Albo dei Dietisti o dei Biologi o dei Medici che sappiano integrare la scienza con l’ascolto della persona.

𝐌𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.
Esistono situazioni cliniche in cui la dieta è a tutti gli effetti una terapia: pensiamo alle patologie renali, al diabete, alla celiachia, alle dislipidemie o a determinate condizioni oncologiche.
In questi casi, la precisione non è un’opzione ma una necessità.
Lì la dieta diventa “farmaco” e, come ogni trattamento, richiede rigore e controllo costante.

𝑈𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 “𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎”, 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑒𝑠𝑐𝑖 𝑎 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑒𝑟𝑒𝑛𝑖𝑡𝑎̀. 𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑙𝑎 𝑛𝑢𝑡𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒, 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑚𝑎 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖, 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜, 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎.

💬 “𝐋𝐚 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐞𝐥𝐞𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐞𝐭𝐢, 𝐦𝐚 𝐮𝐧 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐚. 𝐄 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢, 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞, 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚.”

📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚

1) Wing RR, Phelan S. Long-term weight loss maintenance. Am J Clin Nutr. 2005;82(1 Suppl):222S–225S.

2) Dansinger ML, Gleason JA, Griffith JL, Selker HP, Schaefer EJ. Comparison of the Atkins, Ornish, Weight Watchers, and Zone diets for weight loss and heart disease risk reduction: a randomized trial. JAMA. 2005;293(1):43–53.

3) Celis-Morales C, Livingstone KM, Marsaux CFM, et al. Effect of personalized nutrition on health-related behaviour change: evidence from the Food4Me European randomized controlled trial. Int J Epidemiol. 2017;46(2):578–588.

4) Zeevi D, Korem T, Zmora N, et al. Personalized nutrition by prediction of glycemic responses. Cell. 2015;163(5):1079–1094.

5) Thaiss CA, Levy M, Korem T, et al. Predictive metabolic profiling of personalized postprandial responses. Nat Med. 2024;30(2):251–263.

6) American Diabetes Association. Standards of Medical Care in Diabetes—2025. Diabetes Care. 2025;48(Suppl 1):S1–S150.

7) Rubio-Tapia A, Hill ID, Kelly CP, Calderwood AH, Murray JA. ACG Clinical Guidelines: Diagnosis and Management of Celiac Disease. Am J Gastroenterol. 2023;118(2):243–264.

8 ) Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) 2024 Clinical Practice Guideline for the Evaluation and Management of Chronic Kidney Disease. Kidney Int. 2024;106(1 Suppl):S1–S180.

9) Academy of Nutrition and Dietetics. KDOQI Clinical Practice Guideline for Nutrition in CKD: 2020 Update. J Acad Nutr Diet. 2020;120(12):1983–2022.

11) Arends J, Bachmann P, Baracos V, et al. ESPEN guidelines on nutrition in cancer patients. Clin Nutr. 2021;40(5):2898–2913.

12) Mach F, Baigent C, Catapano AL, et al. 2023 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias. Eur Heart J. 2023;44(36):3239–3331.

13) Hulsegge G, Boer JM, van der Schouw YT, Verschuren WM, Sluijs I. Shift work, sleep duration and nutrition: epidemiological evidence and underlying mechanisms. Nutrients. 2023;15(1):22.

14) Liu D, Li Y, Hu Y, et al. Association of eating frequency and time-restricted eating with weight loss in adults: a systematic review and meta-analysis of randomized clinical trials. JAMA Netw Open. 2024;7(1):e2357814.

15) Hernández-Ruiz Á, García-Fernández E, Aranceta-Bartrina J, et al. Adherence to dietary patterns and their impact on health: a systematic review. Nutrients. 2024;16(3):485.

16) World Health Organization. Healthy diet. WHO Fact Sheet. 2024.

17) Ministero della Salute. Linee guida per una sana alimentazione – Revisione 2023. CREA – Alimenti e Nutrizione, Roma, 2023.

18 ) SINPE (Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo). Linee guida per la nutrizione clinica in ospedale e sul territorio. Aggiornamento 2023.

19) EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA). Scientific Opinion on dietary reference values for nutrients. EFSA J. 2023;21(4):e07895.

17/09/2025

📉 𝐃𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐫𝐞: 𝐥𝐚 𝐟𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐚
👀 Guarda bene questa immagine: ingrassiamo piano piano, senza accorgercene… ma quando vogliamo dimagrire pretendiamo risultati in pochi mesi se non in una settimana.
E qui nasce l’errore più grande.

⚖️ 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨?
Non è mai un singolo “sgarro”, ma una somma di piccole abitudini quotidiane:
🍔 porzioni un po’ troppo abbondanti
🥤 bevande zuccherate e snack “innocenti”
🛋️ poca attività fisica (anche se ci sentiamo sempre indaffarati)
😴 sonno scarso che altera gli ormoni della fame
😰 stress che ci spinge a mangiare per consolazione

Un chilo diventa due… due diventano cinque… e in 2-3 o più anni ci si ritrova con diverse taglie in più.

🏃‍♂️ 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨?
Viviamo nella cultura della fretta: tutto dev’essere veloce e immediato.
👉 “Ho messo 10 kg in 5 anni, ma li voglio perdere in 1 mese”.

𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐞:
❌ le diete drastiche "bruciano" i muscoli, non solo il grasso
❌ il metabolismo rallenta e ci condanna all’effetto yo-yo
❌ la salute ne risente (stanchezza, perdita di tono, squilibri ormonali)

✅ 𝐋𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 (𝐦𝐚 𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐮𝐨𝐧 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐞 𝐥'𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢)
Dimagrire bene significa:
📉 perdere 0,5-1 kg a settimana (all'inizio anche qualcosa in più)
💪 preservare la massa muscolare
🫀 migliorare i parametri clinici quali ad esempio: glicemia, colesterolo e pressione etc.
🥗 imparare abitudini sostenibili che durano nel tempo

Il segreto non è la corsa ma la 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚:

𝐈𝐥 𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨.
Un percorso serio e sicuro deve essere guidato da professionisti sanitari (nutrizionisti, medici, dietisti) e prevede:

- attività fisica regolare 🏋️‍♀️

- sonno di qualità 🌙

- gestione dello stress 🧘

🚫 𝐈𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐚𝐧𝐧𝐨: 𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐢𝐞

Invece quando decidiamo di dimagrire, la tentazione è inseguire:

🥤 integratori miracolosi

💊 farmaci “fai da te” senza prescrizione

🥩 diete estreme inventate sui social

🏋️ consigli di “coach” o personal trainer, naturopati etc senza formazione sanitaria
👉 𝑹𝒊𝒔𝒖𝒍𝒕𝒂𝒕𝒐? 𝑭𝒓𝒖𝒔𝒕𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆, 𝒓𝒊𝒔𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒔𝒂𝒍𝒖𝒕𝒆 𝒆 𝒓𝒊𝒕𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒂𝒍 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂 (𝒔𝒑𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒑𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂).

🧠 𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞:
Se ci abbiamo messo anni a ingrassare, non possiamo pretendere di risolvere in poche settimane.
👉 𝐈𝐥 𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚.

Quindi: 𝐍𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐝𝐞, 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐢𝐞 𝐨 “𝐠𝐮𝐫𝐮” 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐚𝐭𝐢.
👉 Affidati a chi lavora per la tua salute, 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒓 𝒊 𝒍𝒊𝒌𝒆.

“𝙄𝙡 𝙥𝙚𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙞𝙣 𝙛𝙧𝙚𝙩𝙩𝙖 𝙩𝙤𝙧𝙣𝙖 𝙞𝙣 𝙛𝙧𝙚𝙩𝙩𝙖. 𝙌𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙢𝙚𝙩𝙤𝙙𝙤 𝙧𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙩𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚.”

📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐞 𝐋𝐢𝐧𝐞𝐞 𝐆𝐮𝐢𝐝𝐚

- 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚𝐧 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐲 𝐟𝐨𝐫 𝐂𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚𝐥 𝐍𝐮𝐭𝐫𝐢𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐚𝐧𝐝 𝐌𝐞𝐭𝐚𝐛𝐨𝐥𝐢𝐬𝐦 (𝐄𝐒𝐏𝐄𝐍)
Barazzoni R, et al. ESPEN practical guideline: Clinical Nutrition in overweight and obesity. Clin Nutr. 2021;40(7):3568–3580.
👉 Raccomanda una perdita di peso graduale, sostenibile, personalizzata e supervisionata da professionisti sanitari.

- 𝐖𝐨𝐫𝐥𝐝 𝐇𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡 𝐎𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧 (𝐖𝐇𝐎)
WHO. Obesity: preventing and managing the global epidemic. Report of a WHO consultation. WHO Technical Report Series 894. Geneva: World Health Organization; 2000.
👉 Sottolinea l’importanza di approcci a lungo termine e mette in guardia dalle diete drastiche.

𝐍𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐞 𝐟𝐨𝐫 𝐇𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡 𝐚𝐧𝐝 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐄𝐱𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐜𝐞 (𝐍𝐈𝐂𝐄)
NICE Guideline [NG246]. Obesity: identification, assessment and management. 2023.
👉 Suggerisce obiettivi realistici di 0,5–1 kg/settimana con supporto sanitario multidisciplinare.

𝐀𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧 𝐂𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐞 𝐨𝐟 𝐒𝐩𝐨𝐫𝐭𝐬 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐞 (𝐀𝐂𝐒𝐌)
Donnelly JE, et al. Appropriate Physical Activity Intervention Strategies for Weight Loss and Prevention of Weight Regain for Adults. Med Sci Sports Exerc. 2009;41(2):459–471.
👉 L’attività fisica regolare è parte integrante della perdita di peso duratura, mai da sola ma insieme ad alimentazione corretta.

𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 (𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚)
Ministero della Salute. Linee di indirizzo sull’attività fisica per le diverse fasce di età e condizioni fisiologiche. Roma, 2019.
👉 Promuove un approccio integrato stile di vita–alimentazione–movimento, contro scorciatoie rischiose.

𝐀𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧 𝐇𝐞𝐚𝐫𝐭 𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧 / 𝐀𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧 𝐂𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐞 𝐨𝐟 𝐂𝐚𝐫𝐝𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐲 / 𝐓𝐡𝐞 𝐎𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐲 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐲 (𝐀𝐇𝐀/𝐀𝐂𝐂/𝐓𝐎𝐒)
Jensen MD, et al. 2013 AHA/ACC/TOS Guideline for the Management of Overweight and Obesity in Adults. J Am Coll Cardiol. 2014;63(25 Pt B):2985–3023.

01/09/2025

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄́' 𝐀𝐋𝐂𝐔𝐍𝐈 𝐌𝐀𝐍𝐆𝐈𝐀𝐍𝐎 𝐓𝐀𝐍𝐓𝐎 𝐄 𝐍𝐎𝐍 𝐈𝐍𝐆𝐑𝐀𝐒𝐒𝐀𝐍𝐎?
C’è sempre quell’amico o quella paziente che, davanti a un piatto di pasta o a una pizza in più, sorride dicendo: «Io posso mangiare quello che voglio e non ingrasso». A prima vista sembra un’ingiustizia biologica, ma la scienza comincia a spiegarci perché succede davvero. Si tratta di un fenomeno che prende un nome preciso: magrezza costituzionale. Non è anoressia, non è malattia, ma una condizione stabile nel tempo che riguarda circa il 3% della popolazione. E la sua base è tutt’altro che misteriosa: è scritta nei tessuti, nei geni e nel modo in cui il corpo spende l’energia.

𝐈𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐛𝐫𝐮𝐧𝐨
Qui entriamo nel vivo. Accanto al comune grasso bianco, che immagazzina energia, nel nostro corpo esiste il grasso bruno. È un tessuto speciale, ricco di mitocondri, che invece di accumulare energia la disperde in calore, grazie a una proteina (UCP1) che fa “sfogare” i protoni senza produrre ATP.
Nelle persone con magrezza costituzionale, questo grasso bruno è sorprendentemente attivo: si trova nel 100% dei casi studiati, contro poco più del 10% nei normopeso. E più è attivo, più alto risulta il metabolismo basale (corretto per la massa muscolare). Insomma, parte delle calorie ingerite si bruciano senza che ce ne accorgiamo.

𝐆𝐫𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐛𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ “𝐝𝐢𝐧𝐚𝐦𝐢𝐜𝐨”
Nemmeno il grasso bianco si comporta come da manuale. Negli individui magri “di costituzione” il tessuto adiposo bianco ha più mitocondri e mostra segni di attività metabolica vivace. Non produce calore come il bruno, ma sembra consumare energia in cicli futili: lipidi continuamente spezzati e ricostruiti, con una piccola ma costante perdita sotto forma di calore. Un meccanismo elegante per non accumulare troppo.

𝐒𝐩𝐞𝐬𝐚 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚
A livello di giornata, il dispendio energetico assoluto di questi soggetti è più basso (semplicemente perché hanno poca massa magra). Ma se rapportiamo la spesa al peso e al grasso che possiedono, la loro efficienza è ridotta: consumano di più durante e dopo i pasti, e anche alcune attività fisiche leggere “costano” loro più energia. Non si tratta di un iper-metabolismo visibile in laboratorio, ma di piccole perdite continue che alla fine fanno la differenza.

𝐅𝐚𝐦𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐟𝐚𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐠𝐧𝐞𝐫𝐞
Non basta bruciare di più: bisogna anche mangiare meno di quanto sembra. Qui entra in gioco la regolazione dell’appetito. Dopo un pasto o una ricarica calorica, i soggetti magri costituzionali mostrano una soppressione dell’appetito molto più marcata. Gli ormoni intestinali che segnalano sazietà funzionano meglio, e il desiderio di continuare a mangiare cala più rapidamente. Così, anche se talvolta abbondano a tavola, non riescono a farlo con costanza: il corpo “corregge” da solo.

𝐆𝐞𝐧𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚
Infine, c’è la parte scritta nei geni. Studi recenti hanno dimostrato che la magrezza costituzionale è ereditabile tanto quanto l’obesità, e che esistono varianti specifiche coinvolte. Uno dei geni individuati, ALK, regola il sistema nervoso simpatico e stimola la lipolisi: un interruttore che aumenta la spesa calorica e protegge dall’accumulo.

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨?
Non parliamo di “supermetabolismo”, né di una licenza biologica a mangiare senza pensieri. Parliamo di un assetto complesso, in cui grasso bruno e bianco lavorano diversamente, il corpo disperde piccole dosi di energia sotto forma di calore, la sazietà arriva prima e la genetica dà una mano. È la prova che il peso non è mai solo “calorie dentro, calorie fuori”, ma un equilibrio raffinato che ciascun corpo regola a modo suo.

👉 𝐈𝐧 𝐬𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐢: 𝑐ℎ𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑟𝑜 𝑝𝑢𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑔𝑖𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛 “𝑚𝑖𝑟𝑎𝑐𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜”. 𝐸̀ 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑖𝑛𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑜𝑔𝑒𝑛𝑒𝑠𝑖, 𝑐𝑖𝑐𝑙𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑎𝑏𝑜𝑙𝑖𝑐𝑖 𝑓𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖, 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑝𝑝𝑒𝑡𝑖𝑡𝑜 𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎.

𝐄’ 𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 “𝐑𝐈𝐏𝐑𝐎𝐆𝐑𝐀𝐌𝐌𝐀𝐑𝐄” 𝐆𝐄𝐍𝐈 𝐄 𝐀𝐃𝐈𝐏𝐎𝐂𝐈𝐓𝐈 𝐍𝐄𝐋𝐋’𝐎𝐁𝐄𝐒𝐈𝐓𝐀̀? 𝐀𝐋𝐂𝐔𝐍𝐈 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐈𝐆𝐋𝐈 𝐌𝐀 𝐍𝐔𝐋𝐋𝐀 𝐄̀ 𝐒𝐂𝐑𝐈𝐓𝐓𝐎 𝐒𝐔𝐋𝐋𝐀 𝐏𝐈𝐄𝐓𝐑𝐀.

𝟏. 𝐀𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐛𝐫𝐮𝐧𝐨
• Esposizione al freddo: diversi studi mostrano che 2 ore al giorno a 16–18 °C aumentano l’attività del BAT e il dispendio energetico. Non basta da solo per far dimagrire, ma “riaccende” il circuito.
• Farmaci e nutraceutici: agonisti β3-adrenergici, capsaicina (peperoncino), catechine del tè verde e berberina mostrano un modesto effetto termogenico.
• Esercizio fisico: l’irisina rilasciata dai muscoli durante l’attività induce “browning” del grasso bianco (beige adipocytes).

𝟐. 𝐈𝐧𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐢 𝐟𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐛𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨
• Attività mitocondriale: allenamento di resistenza e dieta proteica adeguata aumentano la biogenesi mitocondriale nel WAT.
• Nutraceutici mirati: coenzima Q10, acido lipoico, resveratrolo hanno dimostrato in modelli animali un effetto su cicli ossidativi e spesa energetica.
• Farmaci in studio: inibitori della ATP-citrato liasi e modulazioni della lipogenesi potrebbero spingere verso cicli di “spreco”.

𝟑. 𝐀𝐠𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐩𝐩𝐞𝐭𝐢𝐭𝐨
• Gli obesi hanno spesso una risposta attenuata a PYY e GLP-1.
• Terapie già in uso: agonisti GLP-1 (semaglutide, liraglutide) e combinazioni incretino-mimetiche ripristinano la soppressione dell’appetito tipica dei magri costituzionali (𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨)
• Alimentazione funzionale: pasti ricchi in fibre solubili e proteine di alta qualità stimolano il rilascio di ormoni anoressigeni.

𝟒. 𝐑𝐢𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐩𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚
• Dieta mediterranea: polifenoli, omega-3, micronutrienti antiossidanti modulano l’espressione genica legata all’infiammazione e alla termogenesi.
• Esercizio fisico regolare: induce modificazioni epigenetiche favorevoli sui geni che regolano metabolismo e sensibilità insulinica.
• Studi sperimentali: editing epigenetico mirato su geni come ALK o UCP1 è ipotizzato, ma ancora lontano dalla clinica.

𝟓. 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐞𝐭 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐞𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢
• ALK: inibitori e modulatori testati in oncologia hanno mostrato effetti sulla lipolisi → ipotetico futuro uso metabolico.
• FGF21: proteina che stimola ossidazione lipidica e sensibilità insulinica; analoghi ricombinanti già in trial clinici per NASH e obesità.
• AMKP attivatori: molecole che simulano l’effetto dell’attività fisica (metformin, AICAR, nuovi farmaci sperimentali).

🌍 𝐈𝐧 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚:
• Stile di vita: freddo, allenamento, dieta anti-infiammatoria ricca di polifenoli.
• Farmaci: GLP-1 agonisti già disponibili; in futuro FGF21 analoghi, modulazioni di ALK. (𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨)
• Nutraceutica: supporto modesto ma utile su mitocondri e brown fat (capsaicina, tè verde, resveratrolo, omega-3).
• Obiettivo: ricreare nell’obeso lo “spreco energetico” e la “sazietà precoce” del magro costituzionale, senza danneggiare la massa magra.

👉 𝑁𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 “𝑐𝑜𝑝𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑟𝑒” 𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖, 𝑚𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑚𝑖𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑚𝑒𝑐𝑐𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖, 𝑛𝑢𝑡𝑟𝑎𝑐𝑒𝑢𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑎𝑝𝑖𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐ℎ𝑒. 𝐸̀ 𝑙𝑎 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒: 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑔𝑟𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑟𝑢𝑛𝑜 𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑢𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑧𝑖𝑒𝑡𝑎̀.
𝑅𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑡𝑒 𝑚𝑎𝑔𝑟𝑖, 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑡𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖: 𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖𝑒, 𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑝𝑜 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑡𝑖𝑡𝑜. 𝐶𝑜𝑛 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑒 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑒 𝑛𝑢𝑡𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑚𝑒𝑐𝑐𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖.

📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚
1. Bastard J-P, Laville M, Dulloo A, Clément K.
Constitutional Thinness: An Overview of a State of Resistant Slimness.
Annu Rev Nutr. 2025;45:1-29. doi:10.1146/annurev-nutr-111824-014837
2. Pasanisi F, Tremblay A, Boulet MM, et al.
Constitutional thinness and increased brown adipose tissue activity: A PET/CT study.
J Clin Endocrinol Metab. 2013;98(5):E932-E937. doi:10.1210/jc.2012-3503
3. Ling Y, Moro C, Dupont J, et al.
Resistance to lean mass gain in constitutionally thin women during overfeeding and resistance training.
J Cachexia Sarcopenia Muscle. 2020;11(5):1322-1336. doi:10.1002/jcsm.12604
4. Riveros-McKay F, Mistry V, Bounds R, et al.
Genetic architecture of human thinness compared to severe obesity.
PLoS Genet. 2019;15(1):e1007603. doi:10.1371/journal.pgen.1007603
5. Orthofer M, Valsesia A, Mägi R, et al.
Identification of ALK in thinness and its role in energy expenditure.
Cell. 2020;181(6):1206-1222.e22. doi:10.1016/j.cell.2020.05.004
6. Ravussin E, Galgani JE.
Non-exercise activity thermogenesis (NEAT), brown adipose tissue and metabolism.
Best Pract Res Clin Endocrinol Metab. 2011;25(1):129-141. doi:10.1016/j.beem.2010.08.011
7. Cypess AM, Kahn CR.
Brown fat as a therapy for obesity and diabetes.
Curr Opin Endocrinol Diabetes Obes. 2010;17(2):143-149. doi:10.1097/MED.0b013e328337a81f

Indirizzo

Via Istria N. 9
Terni
05100

Orario di apertura

Lunedì 15:30 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:30 - 19:00
Mercoledì 15:30 - 19:00
Giovedì 15:30 - 19:00
Venerdì 15:30 - 19:00

Telefono

+393290726818

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dr.ssa Eleonora Teodori, Biologa Nutrizionista Onnivori-Vegetariani, PhD pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dr.ssa Eleonora Teodori, Biologa Nutrizionista Onnivori-Vegetariani, PhD:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare