25/11/2025
🐈Se il gatto diventa “datto”… no, non è un soprannome affettuoso: potrebbe essere un disturbo fonologico.
Succede spesso: il bambino parla, parla tanto… ma alcune consonanti sembrano sciogliersi come neve al sole.
I suoni “spariscono”, si trasformano, fanno acrobazie linguistiche non richieste.
E all’improvviso il gatto diventa “datto”, la scarpa “cappa”, il sole “tole”.
Divertente? Un po’.
Normale? Dipende dall’età.
Un disturbo fonologico si riconosce quando:
• i suoni non vengono prodotti correttamente;
• gli errori persistono oltre l’età attesa;
• le parole risultano poco chiare anche ai familiari;
• chi ascolta deve “tradurre” ciò che il bambino dice;
• ci sono pochi progressi spontanei nel tempo.
Quando intervenire?
Prima che il “datto” ti saluti per sempre 😅
Scherzi a parte: già dai 3-4 anni, se gli errori sono numerosi o se la parlata è difficile da capire, è il momento ideale per fare una valutazione.
Cosa succede se non si tratta il disturbo fonologico?
• persistenza degli errori nel tempo;
• difficoltà nel leggere e scrivere (sì, influisce!);
• bassa autostima comunicativa;
• frustrazione e fatica nelle interazioni con i pari;
• rischio di difficoltà scolastiche future.
👉 quelle “paroline buffe” oggi fanno sorridere… ma domani possono diventare un ostacolo.
💬 Se hai dei dubbi, anche piccoli, non c’è bisogno di aspettare che passi “da solo”.
✨ Scrivimi in DM o prenota una valutazione: meglio una verifica in più che un datto in meno.