25/10/2025
FIGLI "MALTRATTANTI", ISTRUZIONI PER L'USO 😅
Bambini e adolescenti: come rispondere senza perdere la calma
Di fronte a un figlio che risponde male, la prima reazione è difensiva: si alza la voce, si impongono punizioni, si perde la pazienza. Ma reagire così non insegna il rispetto, anzi: trasmette l’idea che la rabbia sia l’unico modo per farsi ascoltare.
Con i bambini:
Definisci pochi limiti chiari e coerenti. Le regole devono essere semplici e sempre rispettate da entrambi i genitori.
Applica conseguenze logiche. Se urla o insulta, si interrompe il gioco o l’attività. La coerenza vale più della severità.
Premia i comportamenti positivi. Dire “mi è piaciuto come hai reagito con calma” rafforza l’autostima e l’autocontrollo.
Con gli adolescenti:
Pratica l’ascolto attivo. Ascoltare non vuol dire approvare, ma mostrare interesse e rispetto.
Stabilisci confini precisi. “Puoi non essere d’accordo, ma non accetto questo tono.”
Se il confronto degenera, adotta la tecnica del silenzio attivo. Interrompi la conversazione finché non torna il rispetto reciproco.
Evita di voler essere “l’amico simpatico”. Un adolescente ha bisogno di una guida, non di un complice.Quando il figlio è adulto: costruire un nuovo equilibrio
Con un figlio adulto, il conflitto cambia forma.
Non si tratta più di educazione, ma di ridefinire i ruoli.
Il genitore non può più imporre regole, ma può stabilire limiti chiari e pretendere rispetto.
Parla in prima persona. “Quando usi quel tono, mi sento ferito”, invece di accusare.
Imposta nuovi confini. Se il dialogo diventa offensivo, chiarisci che non sei disposto a tollerarlo.
Prova a spostare la conversazione sul piano emotivo. “Mi dispiace che tra noi ci sia tensione, vorrei capire come possiamo migliorarla.”
Questo tipo di approccio può trasformare il conflitto in un’occasione di crescita per entrambi. Quando genitori e figli imparano a riconoscere i propri limiti e i propri bisogni, la relazione diventa più autentica e il dialogo più possibile.