CRAN Centro Ricerche Ambiente e Nutrizione

CRAN Centro Ricerche Ambiente e Nutrizione ANALISI ACQUA, CORSI HACCP, MANUALE HACCP
Il C.R.A.N. Il C.R.A.N. nasce nel 1980, vanta come Direttore Tecnico il Dott. Il Dott. il C.R.A.N.

(Centro Ricerche Ambiente e Nutrizione) è uno studio di consulenza ambientale con annesso laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche "
VANTIAMO UN' ESPERIENZA TRENTENNALE NEL SETTORE Colantuono DOTTORE in Scienze Biologiche con indirizzo Microbiologico. Colantuono ha improntato la sua attività professionale inizialmente sulle analisi delle acque potabili e di scarico, unitamente al controllo degli impianti di depurazione , consulenze ed idrologia, imponendosi con successo nel Settore fornendo prestazioni a:
Esso S.p.A. - Agip Petroli S.p.A. - Mobil Oil - Erg Petroli S.p.A. - Autogril S.p.A.- Autostrade S.p.A. - Sirtec impianti S.r.l. - Consorzio Acquedotti Riuniti degli Aurunci - Saceccav Depurazioni Sacede S.p.A. - Impianto di depurazione liquami civili conto terzi della S.A.M.A.C.E. S.r.l. - Pretura di Terracina in veste di C.T.U. Attualmente gestiamo vari impianti di depurazione di liquami civili asserviti ad attività tipologicamente diverse;
controlliamo analiticamente diverse piscine natatorie, anche per fisiocinesiterapia, effettuiamo valutazione del rischio in piscina;
offriamo consulenza tecnica per risanamento e/o trattamento delle acque destinate al consumo umano o a processi diversi
consulenza e valutazione del rischio per la prevenzione ed il controllo della Legionellosi. Forniamo Consulenza e Professionalità : valutazione del rischio alimentare e trattazione di temi relativi a PIANI DI AUTOCONTROLLO aziendale con il sistema H.A.C.C.P. effettua anche corsi di formazione per gli addetti alle attività connesse all’igiene degli alimenti.

09/04/2021

Il C.R.A.N. nasce nel 1980, vanta come Direttore Tecnico il Dott. Colantuono DOTTORE in Scienze Biologiche con indirizzo Microbiologico.

Il Dott. Colantuono ha improntato la sua attività professionale inizialmente sulle analisi delle acque potabili e di scarico, unitamente al controllo degli impianti di depurazione , consulenze ed idrologia, imponendosi con successo nel Settore fornendo prestazioni a:

Esso S.p.A. - Agip Petroli S.p.A. - Mobil Oil - Erg Petroli S.p.A. - Autogril S.p.A.- Autostrade S.p.A. - Sirtec impianti S.r.l. - Consorzio Acquedotti Riuniti degli Aurunci - Saceccav Depurazioni Sacede S.p.A. - Impianto di depurazione liquami civili conto terzi della S.A.M.A.C.E. S.r.l. - Pretura di Terracina in veste di C.T.U.

Attualmente gestiamo vari impianti di depurazione di liquami civili asserviti ad attività tipologicamente diverse;

controlliamo analiticamente diverse piscine natatorie, anche per fisiocinesiterapia, effettuiamo valutazione del rischio in piscina;

offriamo consulenza tecnica per risanamento e/o trattamento delle acque destinate al consumo umano o a processi diversi

consulenza e valutazione del rischio per la prevenzione ed il controllo della Legionellosi.

Forniamo Consulenza e Professionalità : valutazione del rischio alimentare e trattazione di temi relativi a PIANI DI AUTOCONTROLLO aziendale con il sistema H.A.C.C.P.

il C.R.A.N. effettua anche corsi di formazione per gli addetti alle attività connesse all’igiene degli alimenti.

07/05/2020
FOOD DELIVERY (consegna cibo a domicilio) durante il COVID19:- procedure- formazione- consulenzeChiamaci e saremo lieti ...
27/03/2020

FOOD DELIVERY (consegna cibo a domicilio) durante il COVID19:

- procedure
- formazione
- consulenze

Chiamaci e saremo lieti di offrirvi tutte le informazioni.

Telefono C.R.A.N. 0773 702025
Cellulare Dott. G. Colantuono 339 3949939

Gel disinfettante fatto in casaLa ricetta dell’Oms (ripresa da Burioni) «Se non trovate i gel antibatterici, non comprat...
13/03/2020

Gel disinfettante fatto in casa
La ricetta dell’Oms (ripresa da Burioni)

«Se non trovate i gel antibatterici, non comprate online quelli a 400 euro, va bene anche l’alcol denaturato comune». Lo consiglia Roberto Burioni sul portale MedicalFacts nel quale spiega anche cosa fare e cosa evitare per proteggersi dalla Covid-19 e come fare in casa il disinfettante per le mani.

«I gel disinfettanti sembrano introvabili - ha scritto ancora Burioni - e allora ecco una semplice ricetta, diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per farselo in casa».

«Per prepararvelo avete bisogno di un recipiente ben pulito graduato (con pazienza potete pure usare delle siringhe) e dei seguenti prodotti:

- Alcol per liquori, quello che trovate al supermercato e che usate per fare il limoncello o il nocino.

- Acqua ossigenata 3%(o 10 volumi), quella che avete in casa.

- Glicerina, o glicerolo. Se non l’avete in casa andate dal farmacista.

Ora prendete un recipiente pulito dove sia segnato il livello di un litro (una caraffa graduata di quelle che si usano in cucina va benissimo), e versateci 833 ml di alcol usando un recipiente graduato (non state preparando il carburante di un razzo interplanetario, quindi se sono 832 o 834 non accadrà niente di male). Poi, con una siringa, prendete 42 ml di acqua ossigenata e aggiungetela all’alcol e mescolate. Adesso arriva la parte più complicata: dovete aggiungere 15 ml di glicerina, che però è molto densa e quindi vi farà un poco arrabbiare, ma non perdetevi d’animo. A questo punto miscelate bene e aggiungete acqua che avete fatto bollire per fare arrivare al volume totale di un litro.
Ecco, che avete un litro di disinfettante per le mani che potete usare per riempire le boccette vostre e quelle di tutti i vostri amici».

10/06/2019

Efficacia dei processi di trattamento dell’acqua

LA RICRESCITA DEI BATTERI NELL’ACQUA TRATTATA

Ci sono microrganismi (in particolare batteri, funghi, muffe) che normalmente crescono nell’acqua e sulle superfici in contatto con l’acqua, sotto forma di biofilm.
Quando la crescita di questi microrganismi si verifica dopo che l’acqua è stata trattata, si parla di ‘ricrescita’.
È possibile individuare questi microrganismi attraverso il computo delle colonie batteriche.
Queste misure si usano soprattutto per valutare l’efficacia dei processi di trattamento dell’acqua (rappresentano un’indicazione indiretta della rimozione dei microrganismi, che possono essere o meno patogeni).

Il computo delle colonie batteriche risulta elevato particolarmente nelle parte stagnanti dei sistemi di distribuzione,
negli impianti domestici, nelle acque
imbottigliate,
nei dispositivi istallati a domicilio (come addolcitori, filtri al carbone),
nei distributori automatici.

I principali fattori che determinano la ricrescita sono la temperatura, la disponibilità di nutrienti (che possono derivare dal corpo d’acqua o dai materiali in contatto con l’acqua) e la mancanza di disinfezione residua.

Capita spesso che ci chiama qualche cliente per controllare la presenza di LEGIONELLA nell'acqua di casa, il miglior con...
03/06/2019

Capita spesso che ci chiama qualche cliente per controllare la presenza di LEGIONELLA nell'acqua di casa, il miglior consiglio che possiamo dare soprattutto per chi ha la seconda casa utilizzata per le vacanze e per tutti i gestori di strutture recettive è:

a) mantenere costantemente l'acqua calda a una temperatura superiore ai 500C all'erogazione.
L'acqua in uscita da tutti i rubinetti deve essere molto calda al tatto (1) (si raccomanda di mettere degli avvisi accanto ai rubinetti e alle docce o, in alternativa, si possono utilizzare rubinetti a valvola termostatica);
(1) Un modo pratico di verifica del «molto caldo al tatto» e' il seguente: non deve essere possibile tenere le mani sotto l'acqua corrente per piu' di qualche secondo.

b) mantenere costantemente l'acqua fredda ad una temperatura inferiore a 200C. Se non si riesce a raggiungere questa temperatura, e se una qualsiasi parte dell'impianto dell'acqua fredda o delle uscite si trova al di sopra di questa temperatura, si deve prendere in considerazione un trattamento che disinfetti l'acqua fredda;

c) fare scorrere l'acqua (sia calda che fredda) dai rubinetti e dalle docce delle camere non occupate, per alcuni minuti almeno una volta a settimana e comunque sempre prima che vengano occupate;

d) mantenere le docce, i diffusori delle docce ed i rompigetto dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni, sostituendoli all'occorrenza;

e) pulire e disinfettare regolarmente (almeno 2 volte l'anno) le torri di raffreddamento ed i condensatori evaporativi delle unita' di condizionamento dell'aria;

f) svuotare, disincrostare e disinfettare i serbatoi di
accumulo dell'acqua calda (compresi gli scalda acqua elettrici) almeno due volte all'anno e ripristinarne il funzionamento dopo accurato lavaggio;

g) disinfettare il circuito dell'acqua calda con cloro ad elevata concentrazione (cloro residuo libero pari a 50 ppm per un'ora o 20 ppm per due ore) o con altri metodi di comprovata efficacia dopo interventi sugli scambiatori di calore e all'inizio della stagione turistica;

h) pulire e disinfettare tutti i filtri dell'acqua regolarmente
ogni 1-3 mesi;

i) ispezionare mensilmente i serbatoi dell'acqua, le torri di raffreddamento e le tubature visibili. Accertarsi che tutte le coperture siano intatte e correttamente posizionate;

j) se possibile, ispezionare l'interno dei serbatoi d'acqua
fredda, e comunque disinfettare almeno una volta l'anno con 50 mg/l di cloro per un'ora. Nel caso ci siano depositi o sporcizia, provvedere prima alla pulizia. La stessa operazione deve essere effettuata a fronte di lavori che possono aver dato luogo a contaminazioni o a un possibile ingresso di acqua non potabile;

k) accertarsi che eventuali modifiche apportate all'impianto, oppure nuove installazioni, non creino bracci morti o tubature con assenza di flusso dell'acqua o flusso intermittente.
Ogni qualvolta si proceda a operazioni di bonifica, occorre accertarsi che subiscano il trattamento di bonifica anche: bracci morti costituiti dalle tubazioni di spurgo o prelievo, le valvole di sovrapressione e i rubinetti di bypass presenti sugli impianti;

l) in presenza di attrezzature per idromassaggio, occorre assicurarsi che le stesse siano sottoposte al controllo da personale esperto, che deve provvedere alla effettuazione e alla registrazione delle operazioni di pulizia e di corretta prassi igienica come:
sostituire almeno meta' della massa di acqua ogni giorno;
trattare continuamente l'acqua con 2 - 3mg/l di cloro;
pulire e risciacquare giornalmente i filtri per la sabbia;
controllare almeno tre volte al giorno la temperatura e la
concentrazione del cloro;
assicurare una operazione di disinfezione accurata almeno una volta a settimana.

Se siete interessati a risolvere il problema non esitate a chiamarci :) allo 0773 702025 o su cel :3290652359

CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
Provvedimento 13 gennaio 2005
Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Ministro della salute e le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, avente ad oggetto «Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali».
(G.U. Serie Generale , n. 28 del 04 febbraio 2005)

MARMELLATA O CONFETTURA?Sono in molti a confondere sistematicamente marmellata e confetturaLa MARMELLATA, dunque, è un p...
25/01/2019

MARMELLATA O CONFETTURA?
Sono in molti a confondere sistematicamente marmellata e confettura

La MARMELLATA, dunque, è un prodotto alimentare a base di zucchero e agrumi. La percentuale di frutta deve necessariamente superare il 20% e la tipologia ammessa comprende esclusivamente arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto e pompelmo. La direttiva europea, inoltre, specifica che le parti degli agrumi che si possono utilizzare per preparare la marmellata sono polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza.

A differenza della marmellata, la CONFETTURA può essere preparata con qualsiasi tipo di frutta. Non esistono limiti di fantasia, geografia oppure stagionalità degli alimenti che impieghiamo, l’importante è utilizzare la polpa e mai in percentuale inferiore al 35%. Nel caso di una “confettura extra” bisogna, invece, verificare che la percentuale di frutta superi il 45% del totale.

17/01/2019

Acqua di rubinetto vs acqua in bottiglia (7-0)

1. L'acqua del rubinetto costa pochissimo da 0,40 a 0,60 euro al metro cubo (1000 litri!). L'acqua in
bottiglia costa circa 500/1000 volte di più

2. L'acqua del rubinetto è corrente, scorre ed è viva. Quella minerale potrebbe essere stata imbottigliata
molti mesi prima del consumo e conservata in luoghi caldi o, comunque, sotto la luce diretta.

3. L'acqua del rubinetto è immediata e comoda. Apri e sta lì, pronta da bere. Quella in bottiglia richiede
uno spostamento ed, inoltre, è scomoda e pesante da trasportare.

4. L'acqua del rubinetto subisce controlli molto più frequenti e più dettagliati rispetto all'acqua in bottiglia

5. L'acqua del rubinetto è più ecologica ed energeticamente efficiente. Niente bottiglie di plastica, né
inquinamento per trasporti su camion. Le bottiglie di plastica sono antiecologiche, costose e difficili da
smaltire. In Italia se ne accumulano 150.000 tonnellate all'anno in rifiuti!

6. L'acqua del rubinetto è vittima dell'ingiustificata credenza che la vuole qualitativamente inferiore a
quella in bottiglia. Cosa non affatto vera, non ci sono motivi fondati per ritenere l'acqua minerale più
salutare. Ciò non significa che l'acqua in bottiglia non sia di buona qualità. Sopravvalutare la minerale
però è poco ragionevole.

7. Imbottigliare l'acqua e rivenderla 1000 volte il suo prezzo è semplicemente un'operazione speculativa,
in cui la rendita è sicura. Per questo sempre più grandi multinazionali sposano l'ingresso in questo
mercato.

17/01/2019

5 errori che facciamo spesso con il freezer

La conservazione in freezer è una grande risorsa per avere sempre disponibili scorte di cibi freschi e cucinati. Sottozero, si bloccano i processi degenerativi operati dai batteri.

1. RIEMPIRLO TROPPO
L’aria fredda deve circolare. Lo sappiamo tutti, ma tutti tendiamo a stipare cose in ogni angolino libero.
Il vasetto di pesto incastrato fra la busta dei piselli e quella delle patatine (sì dai che le avete le patatine da friggere in freezer!), la sogliola appiattita sopra una pila di altre confezioni di carne e pesce, la vaschetta di ragù strizzata fra un avanzo di caponata e uno di stufato.
Il risultato è, spesso, un blocco unico di scatolini e sacchetti incollati fra loro da un velo di ghiaccio.
Se l’aria fredda non circola, i cibi freschi si congelano in modo disomogeneo, quelli surgelati non si mantengono in modo omogeneo. Insomma, un pasticcio.
Non c’è che imparare a tenere il freeezer in ordine. E riflettere prima di infilarci qualcosa.
È il caso di acquistare quelle belle costate sottovuoto o quella fantastica spigola di mare che non potete cucinare subito ma appaiono imperdibili? C’è spazio per riporle come si deve? C’è qualcosa che potete levare per fare spazio a un nuovo acquisto?
Insomma, avete capito: il freezer è un tetris e la partita si vince solo con astuzia e organizzazione.

2. CACCIARE COSE DIETRO
Questo accade in tutti i posti in cui si ripongono gli alimenti, quindi anche in frigo e, in misura minore, in dispensa: avete pronta e invaschettata la vostra porzione di lasagne, aprite lo sportello e cacciate dentro, spingendo verso il fondo i cannelloni preparati un mese fa.
Risultato: la sera, fra un mese o due, che avrete voglia di pasta al forno, toglierete dal freezer le lasagne dimenticando i cannelloni, che resteranno lì a invecchiare al gelo.
La giusta rotazione è, sempre, il nuovo dietro e il vecchio davanti.
Avete un freezer a pozzo? Beati voi. Ma occhio che più lo spazio è grande, più è grande il rischio di dimenticare cose sul fondo e negli angolini più remoti.
La soluzione per non dover fare e disfare pile di cose è usare cestelli e griglie sovrapponibili, che terranno anche separate le varie preparazioni evitando l’errore di cui al punto 1.

3. METTERE COSE CALDE

Non un consiglio superfluo. C’è gente che d’estate ci infila il riso appena lessato da raffreddare per fare l’insalata. O la teglia di parmigiana che sopra appare fredda ma sotto ancora scotta.
Abbassare in maniera così violenta la temperatura interna è deleterio per la conservazione degli alimenti e per la salute stessa del freezer, il modo migliore per formare condensa che si tramuta velocemente in croste di ghiaccio, persino nei modelli no frost che dovrebbero restare sempre puliti e asciutti.
A proposito, sbrinare il freezer, per quanto noioso, e pulirlo per bene con acqua e aceto dovrebbe essere un’operazione stabilmente inserita nel vostro calendario di faccende domestiche, una volta ogni due, tre mesi almeno.

4. CONFEZIONARE A CASO (E SENZA DATE)
Noi che siamo cucinieri non confesseremo mai di usare il freezer per riporre le già citate patatine prefritte, le pizze all’americana o, dio non voglia, bastoncini e compagnia panata.
L’unico utilizzo che (ufficialmente) ne facciamo è congelare cibi freschi o piatti cucinati da noi. In questo caso, però, la preparazione è importante.
Usate sacchetti? Fate in modo che siano il più possibile aderenti ai prodotti al loro interno, cercando per quanto potete di eliminare l’aria (sì, un’ottima opzione è il sottovuoto): in questo modo, la superficie degli alimenti sarà protetta dal freddo e non si “brucerà” diventando secca e biancastra.
I contenitori non devono essere riempiti troppo: il volume dei cibi cambia e potreste avere esplosioni di entità più o meno grave – avete presente cosa capita a una bottiglia di spumante dimenticata in freezer?
Altro accorgimento fondamentale: scrivere contenuto e data di confezionamento. Ho scongelato buste di straccetti di pollo che si sono rivelati essere gamberetti, verdure di cui non riconoscevo la natura prima che fossero passate due ore dall’estrazione e fatto tanti altri pasticci simili.
Non solo: la data vi permetterà di fare un uso ragionato di quel che avete di scorta. I surgelati confezionati hanno la loro scadenza indicata, per il pesce fresco io cerco di non superare i due mesi, per la carne fra quattro e sei (i pezzi interi sottovuoto), idem per le verdure.

5. SCONGELARE ALLA CARLONA
Cosa accade al cibo quando lo togliamo dal freezer? Si scongela, certo. Ma, soprattutto, al suo interno riprendono lentamente ma inesorabilmente vita i batteri, la cui attività era stata bloccata dal freddo ma, quando la temperatura si alza, riprende a gran velocità.
Questo significa che il modo migliore di scongelare un cibo è comunque a temperature basse, ovvero in frigo, dove i batteri hanno meno vitalità che sul bancone della cucina. Soprattutto se stiamo parlando di alimenti deperibili come carne e pesce.
Per lo stesso motivo, è bene ricordare che il cibo scongelato non va ricongelato altrimenti il giochino perverso dei batteri, la volta successiva, sarebbe ancora più pericoloso.
Se, naturalmente, scongelate un pezzo di polpa di manzo e ne fate uno spezzatino al sugo, i batteri della carne cruda saranno uccisi dalla cottura e quel che avanza potrà essere nuovamente congelato.

fonte: www.dissapore.com

Indirizzo

Via Traiano 41
Terracina
04019

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
16:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 12:00
16:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 12:00
16:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 12:00
16:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 12:00
16:00 - 18:00

Telefono

0773702025

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