06/04/2021
Buonasera dal Ristorante Albergo Centosedici,
Quello che da sempre ha contraddistinto il nostro lavoro è stata la trasparenza e sincerità verso tutta la nostra clientela unite al rispetto delle regole, e proprio in virtù di questo vogliamo fornire alcuni chiarimenti alle voci e articoli non veritieri (dove si fà riferimento al ristorante) che circolano sui vari social in merito a quanto accaduto qualche giorno fa.
In data 04/04 ( Giorno di Pasqua ) a seguito di vari esposti fatti da alcuni nostri “colleghi” ristoratori di Terracina per presunte irregolarità sulla somministrazione in zona rossa del ristorante, a ora di pranzo ci vediamo recapitare varie pattuglie di carabinieri, polizia e della municipale.
Una volta effettuati i vari controlli ai clienti non veniva contestata la legittimità della presenza nella sala ristorante, modalità prevista dal dpcm che prevede la somministrazione di pasti per gli ospiti della struttura ricettiva ( Hotel, alberghi etc), ma bensì, solo a seguito di numerose pressioni locali, la presunta irregolarità nella motivazione dello spostamento da altri comuni nel nostro albergo tramite autocertificazione e solo ad alcune persone.
Detto questo sempre per lo stesso motivo ci veniva elevato un verbale di euro 280,00 con la seguente dicitura: "per il DPCM del 02/03/21 C.III° art 28 c1 in qualità di titolare/gestore di attività ricettiva non assicurava lo svolgimento in condizione di sicurezza come da protocolli, ovvero permetteva l'ingresso nell'attività di clienti provenienti da comuni diversi senza giustificati motivi di salute, lavoro e previsti da legge.”
Adesso chiunque abbia un minimo di nozioni in ambito turistico/legale saprà benissimo che l’albergatore non ha assolutamente nessun diritto o dovere di chiedere il motivo al cliente della visita in hotel, anzi questo comporterebbe una chiara violazione della privacy, compito che spetta alle autorità una volta ricevuti i dati degli alloggiati.
Fatta questa premessa ci riserveremo la facoltà di impugnare tale procedimento al fine di tutelare la nostra legittima posizione presso gli organi competenti, considerato che molte strutture in provincia erano aperte con le medesime modalità.
Aldilà dell’episodio in sé la cosa che più ci lascia perplessi è che con quanta cattiveria il giorno di Pasqua si inizi a stalkerare ininterrottamente tutte le forze dell’ordine, al solo fine di danneggiare un proprio collega.
Detto questo noi continueremo per la nostra strada svolgendo regolarmente il nostro lavoro in pieno accordo con le attuali disposizioni legislative, a dispetto di quei pochi che ci additano come fuorilegge.
Gino Verardi