Dott.ssa Emma Spinelli - Psicologa

Dott.ssa Emma Spinelli - Psicologa � Ogni cambiamento inizia da un passo

Il cuore di unə psicologə
11/11/2025

Il cuore di unə psicologə

05/11/2025

Lasciar andare

Il 2 novembre di cinquant’anni fa moriva Pier Paolo Pasolini.Una delle menti più lucide, scomode, avanguardiste di quest...
03/11/2025

Il 2 novembre di cinquant’anni fa moriva Pier Paolo Pasolini.
Una delle menti più lucide, scomode, avanguardiste di questo Paese: scrittore, regista, poeta, giornalista, intellettuale critico e profondamente politico.

Alla sua morte qualcuno scrisse che il suo omicidio era “figlio dell’Italia di quel tempo”.
Eppure, cinquant’anni dopo, fa male constatare che quella stessa Italia esiste ancora.

L’Italia che rifiuta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
L’Italia che ancora non tutela davvero dalle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
L’Italia che fatica ad accogliere, che teme il diverso, che preferisce punire invece di comprendere, controllare invece di educare.

Pasolini ci aveva avvertiti:
“La vera tragedia è che si è smesso di pensare.”

Forse ricordarlo oggi significa, ancora una volta, scegliere di pensare.
E di non smettere di pretendere un’Italia diversa da quella che continua a ripetersi.





31/10/2025
30/10/2025

Ottobre non è solo il mese del benessere psicologico: è anche il mese dedicato alla sensibilizzazione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, in particolare sulla dislessia.
Chi mi conosce sa quanto io tenga a cuore questa tematica.
Ogni giorno, nel mio lavoro, incontro bambini, ragazzi e famiglie che si confrontano con difficoltà che spesso potrebbero essere riconosciute e supportate molto meglio.

Parlare di DSA significa parlare di diritti, inclusione e consapevolezza.
Significa conoscere la differenza tra non voler fare e fare fatica a causa di un diverso funzionamento neurocognitivo.
Significa sapere cosa sono un PDP, gli strumenti compensativi e le misure dispensative, e soprattutto significa saperli applicare con competenza e umanità.

Nonostante la legge sui DSA sia in vigore da più di dieci anni, la sua applicazione nelle scuole è ancora piena di ostacoli. Troppo spesso vediamo resistenze, poca formazione, e bambini che si sentono “sbagliati” quando non lo sono.
Il nostro compito è continuare a informare, formare e creare cultura.
Perché il diritto allo studio non dovrebbe mai essere una battaglia solitaria.

28/10/2025

La tragica vicenda accaduta in provincia di Palermo, che ha coinvolto due fratelli, vittime di violenze da parte della madre e del suo compagno, ci ricorda quanto sia fondamentale prestare attenzione ai segnali di disagio e imparare a leggere i comportamenti, anche quando la sofferenza non viene espressa apertamente.

Come sottolinea Enza Zarcone, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, «traumi di questo tipo incidono profondamente sulla personalità dei minorenni. Il corpo diventa luogo di dolore, mentre si spezza la fiducia negli adulti — tanto più quando la figura che dovrebbe proteggerti, come la madre, diventa complice dell’abuso».

Perché un percorso di recupero e di superamento del trauma sia possibile, è indispensabile la presenza di una rete di adulti capaci di ascoltare, accogliere e proteggere.

«Il malessere può essere visibile ma per coglierlo ci vuole uno sguardo allenato e contenitori opportuni. Uno di questi potrebbe essere l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole: uno strumento di prevenzione e tutela» conclude.

L’ascolto è il primo atto di protezione.

Fonte articolo: Giornale di Sicilia

💔 La sindrome della “crocerossina”A volte crediamo che solo se siamo utili, attenti, presenti l’altro potrà amarci.Così ...
28/10/2025

💔 La sindrome della “crocerossina”

A volte crediamo che solo se siamo utili, attenti, presenti l’altro potrà amarci.
Così ci sovraccarichiamo dei suoi pesi, dei suoi dolori, dei suoi problemi,
mentre i nostri restano in un angolo, in silenzio.

Ci convinciamo che “salvando” l’altro potremo salvarci anche noi.
Ma dietro quel bisogno di essere indispensabili si nasconde spesso
una paura profonda di non essere abbastanza.

Questo schema porta spesso alla dipendenza affettiva:
restiamo in relazioni che ci consumano, in cui diamo tutto,
fino a svuotarci, mentre l’altro assorbe la nostra energia.

L’amore, però, non nasce dal bisogno di essere utili,
ma dalla libertà di essere sé stessi, anche nei propri limiti.

I segnali che non vogliamo vedere: quando una relazione sta finendoIl tema che ha attraversato molte delle sedute serali...
23/10/2025

I segnali che non vogliamo vedere: quando una relazione sta finendo

Il tema che ha attraversato molte delle sedute serali di questi giorni è stato quello della fine delle relazioni.
Non la fine improvvisa, quella che arriva come un fulmine a ciel sereno, ma quella che matura lentamente, nel silenzio, tra piccoli gesti che cambiano, parole non dette e presenze che si fanno più leggere.

Spesso, quando una storia finisce, abbiamo la sensazione che tutto sia successo all’improvviso.
Ma se ci fermiamo a guardare con attenzione, la rottura è quasi sempre preceduta da segnali.
Sono segnali sottili, ma eloquenti: uno sguardo che si spegne, una distanza che cresce, una tenerezza che si fa più rara.
Eppure, nonostante li percepiamo, tendiamo a non coglierli.

Li ignoriamo per paura.
Perché riconoscerli significherebbe ammettere che qualcosa sta cambiando, che forse la persona che abbiamo accanto non è più dove pensavamo fosse, che il legame non è più lo stesso.
A volte preferiamo rimanere nella speranza, convinti che basti un gesto o una parola per tornare indietro.
Altre volte ci raccontiamo che “è solo un momento”, che “passerà”.

Ma la verità è che ogni relazione attraversa fasi, e alcune di esse conducono, inevitabilmente, verso la fine.
Non perché qualcuno abbia smesso di amare di colpo, ma perché le persone cambiano, evolvono, e a volte non nella stessa direzione.

Con il senno di poi, quei segnali che avevamo scelto di non vedere si ricompongono come i pezzi di un puzzle:
frammenti di parole, silenzi, incomprensioni, distanze emotive.
Tutto acquista un senso, e allora comprendiamo che la rottura non è stata un fulmine, ma un lento allontanamento che non abbiamo voluto nominare.

Riconoscere questi segnali non serve a cercare colpe o rimpianti.
Serve piuttosto a diventare più consapevoli — di noi stessi, dei nostri bisogni, dei nostri limiti e di ciò che chiediamo nelle relazioni.
Perché imparare a vedere non significa arrendersi, ma scegliere la verità, anche quando fa male.

C’è sempre un momento in cui l’amore chiede ascolto.
E a volte, ascoltarlo davvero significa accettare che è tempo di lasciarlo andare.

Oggi, il filo conduttore di molte sedute è stato il cambiamento.Quel cambiamento che segna il passaggio all’età adulta, ...
22/10/2025

Oggi, il filo conduttore di molte sedute è stato il cambiamento.
Quel cambiamento che segna il passaggio all’età adulta, quando la fine degli studi universitari si avvicina e il mondo del lavoro — reale, concreto, a volte spaventoso — inizia a farsi presente.
Molti giovani vivono questa transizione con ansia, incertezza e ambivalenza. Da un lato c’è la curiosità, il desiderio di sperimentarsi, di mettersi alla prova; dall’altro, la paura di non essere pronti, di deludere le aspettative, di perdere la sicurezza di un ruolo che fino a poco prima era chiaro: quello di “studente”.
Il timore del cambiamento può manifestarsi in modi diversi.
Talvolta si traduce in una procrastinazione sottile: rimandare gli ultimi esami, rallentare la tesi, posticipare la seduta di laurea.
Altre volte prende la forma di un riempire il tempo di attività, impegni o lavori temporanei che, pur avendo una loro utilità, finiscono per allontanare l’obiettivo principale e mantenere, inconsciamente, una posizione di “attesa”.
C’è poi chi, subito dopo la laurea, sperimenta una nuova forma d’ansia: quella legata alla ricerca del lavoro, alle aspettative di chi ci circonda — genitori, partner, amici — e alla sensazione che “ora tocca a me”.
Il cambiamento spaventa perché comporta sempre una perdita: lasciare ciò che è noto per qualcosa che ancora non conosciamo.
Eppure, il cambiamento è l’unica vera costante della vita.
Tutto scorre, come ricordava Eraclito: panta rei.
Anche quando non ce ne accorgiamo, noi cambiamo continuamente — nei pensieri, nei desideri, nelle priorità.
La differenza sta nel modo in cui scegliamo di viverlo.
Possiamo subirlo, lasciando che la paura decida per noi, oppure diventare parte attiva del nostro cambiamento, imparando a fare scelte consapevoli.
Ogni scelta comporta un guadagno e una perdita, un “sì” e un “no”.
Sta a noi decidere cosa lasciare per strada e cosa portare con noi, quali valori, relazioni e obiettivi desideriamo coltivare lungo il cammino.
Il cambiamento, in fondo, non è altro che la possibilità di diventare sempre un po’ più noi stessi.

17/10/2025

🔴 Comunicato stampa congiunto sull’educazione sessuo-affettiva nelle scuole

Le Presidenti e i Presidenti degli Ordini degli Psicologi di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Veneto prendono una posizione chiara e netta in merito al DDL del 23 maggio 2025 del Ministro Valditara.

🎓 L’educazione sessuo-affettiva è una risorsa, non un rischio. Limitare o escludere la possibilità di promuovere da parte dei professionisti della salute attività educative su questi temi significa privare bambini e adolescenti di strumenti fondamentali per comprendere e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla crescita.

🧠 L’educazione sessuo-affettiva, quando è adeguata all’età e scientificamente fondata, contribuisce a relazioni sane, alla prevenzione di bullismo e violenza di genere, e al benessere psicologico delle giovani generazioni.

👥 Gli Ordini regionali sopra menzionati esprimono profonda preoccupazione per le implicazioni culturali e sociali derivanti dalle limitazioni previste nel DDL “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”.

Chiediamo che la voce degli psicologi e delle psicologhe venga ascoltata nelle sedi parlamentari competenti, per ribadire l’importanza di un’educazione affettiva e sessuale tempestiva, continuativa e basata sulle evidenze scientifiche.

📢 La tutela dei minori passa anche — e soprattutto — attraverso la conoscenza, l’ascolto e la costruzione di contesti educativi sicuri e consapevoli.

Indirizzo

Via Cappuccini 50, Torre Del Greco (NA)
Torre Del Greco
80059

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